lunedì 6 ottobre 2008

La finanza etica in un paese devastato.

Anche il cavaliere silvio, paladino fino a ieri di quella finanza selvaggia che chiedeva rese a breve del 15 o 20 per cento, fregandosene del come, dove e a che prezzo, a cui non importavano le condizioni di lavoro, i bassi salari, la precarietà, la crescita di infortuni e malattie professionali, le tonnellate di rifiuti tossici prodotti e smaltiti illegalmente, il lavoro nero e le collusioni con la mafia, parla oggi di “riportare l'etica nel mondo della finanza”. Lo aveva già detto la figlia Marina, che nel frattempo aveva preso possesso della poltrona di Mediobanca: “c'è finanza e finanza, c'è la finanza sana e parsimoniosa che Mediobanca rappresenta molto bene”. Una moralità garantita dal presidente Geronzi, accusato di usura per il crack parmalat, rinviato a giudizio per estorsione nell'ambito del troncone Eurolat, indagato di frode nel crack Cirio, condannato in primo grado per il crack Italcase….
Certo è che ad un paese lobotomizzato si può ormai spacciare di tutto, l’ingratitudine dei lavoratori dell’alitalia a fronte degli sforzi di manager seri come Colaninno (capace di affogare Telecom in soli due anni e venderla con una plusvalenza di 1,5 miliardi di Euro, condannato in primo grado a 4 anni e 1 mese per cosiddetto crac Italcase…). Un paese a cui si spaccia la necessità di tagliare scuola e sanità mentre si finanzia con 400 milioni di euro (finanziaria 2008) il nuovo Jet militare Aermacchi M346.

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