lunedì 24 marzo 2008

LA MORTE OPERAIA NON COSTITUISCE REATO


Infortuni e malattie professionali nell'Empolese-valdelsa.
scarica il doc. riassuntivo da cui nasce il libro inchiesta.

giovedì 20 marzo 2008

EMPOLI PRECARIA

Indagine sul lavoro precario nell'empolese a cura del collettivo Orda Precaria
scarica il PDF (1,21MB)

lunedì 10 marzo 2008

Solidarietà ai lavoratori dell'EVAM



Contro la privatizzazione dell’acqua

Per la difesa dei beni comuni



E’ in atto da alcuni mesi a Massa Carrara una lotta contro la privatizzazione dell’EVAM, uno stabilimento di imbottigliamento di acque minerali attualmente una Spa al 97% pubblica.

La privatizzazione comporta il licenziamento del 50% del personale e il passaggio al privato delle concessioni dell’acqua di tutto il monte su cui è situata l’azienda, acqua che attualmente serve i paesi della montagna.

Contro questo scenario, si è costituito un comitato di cittadini e lavoratori deciso a non farsi sottrarre l’acqua e a non metterla nelle mani dei privati.

Abbiamo ottenuto per ora un’importante vittoria:

l’apertura delle buste, che avrebbe consacrato il futuro acquirente, prevista per il 10 marzo è stata rinviata di almeno due mesi; non hanno avuto il coraggio di affrontare una campagna elettorale con questa questione in ballo e la nostra pressione sul collo; non sanno nemmeno più probabilmente cosa possono garantire ai futuri privati, visto che ormai, in tutta Italia, la lotta per i beni comuni assume spesso caratteri di resistenza fattiva delle popolazioni.

Questo appello è rivolto agli uomini e le donne che in questi ultimi anni in Toscana hanno lottato e continuano a lottare per difendere l’acqua e tutti gli altri beni fondamentali per la vita e per la società umana che oggi sono sottoposti alla rapina del profitto, ma che invece non sono monetizzabili e che quindi non possono essere sottoposti alle logiche del libero mercato.

E’ rivolto a tutti i soggetti che in Toscana lottano da anni contro le nocività di cicli produttivi e di impianti pericolosi e in difesa della salute, contro scelte energetiche dannose per l’ambiente di vita, contro l’incenerimento dei rifiuti industriali e domestici, contro la follia dei gassificatori offshore, contro l’ invasività della Tav, contro la privatizzazione e la liberalizzazione dei servizi locali, contro la vendita di terre e beni demaniali appartenenti alle comunità locali. Soggetti e realtà sociali che hanno proposto concrete soluzioni alternative nella direzione dell’aumento della ricchezza sociale, della difesa dell’ambiente e della salute pubblica: come le proposte Rifiuti Zero 2020, quelle riguardanti la promozione delle fonti energetiche realmente rinnovabili (contro l’imbroglio degli incentivi pubblici a petrolieri e inceneritoristi per lucrare sulla combustione di materia-energia non rinnovabile) e quelle, importantissime, di una rinnovata gestione pubblica-collettiva dell’acqua.

Comitato Acqua Pubblica Massa Carrara

mercoledì 5 marzo 2008

Donne e migranti:
discriminate due volte














Fatima e le sue figlie, una storia di tre donne, tre donne migranti che vivono una doppia discriminazione: una prima legata alla loro condizione di straniere in un paese ben poco ospitale e una seconda più strettamente di genere.

Le donne migranti rappresentano l'anello più debole, in un un clima oscurantista e misogino, discriminate sul lavoro, nel rapporto con le istituzioni, nella ricerca di una casa.

Già...La ricerca di una casa!

Fatima una casa ce l'ha, o meglio, ce l'aveva, a Empoli, una casa umida, senza riscaldamento e acqua calda, per la quale ogni mese doveva pagare la consistente somma di 600 euro di affitto.

Oggi, su Fatima e le sue figlie, pende uno dei tanti sfratti per morosità, viene a mancare loro un diritto insindacabile come quello alla casa.

Per due anni, con enormi sacrifici, Fatima è andata avanti, ha pagato regolarmente il canone, le bollette, ha mantenuto gli studi delle figlie, ma da Gennaio 2007, la situazione è precipitata, i soldi non erano più sufficienti per poter far fronte all'elevato costo dell'abitazione.

Lei si è rivolta prontamente al Comune di Empoli per ricevere un aiuto, ma risposte certe non sono ancora arrivate.

Fatima lavora, ma percepisce uno stipendio di poche centinaia di euro, che non può coprire tutte le spese necessarie per affrontare la vita di tutti giorni. Lei ha un regolare contratto di lavoro, precario naturalmente, per poter accedere al permesso di soggiorno, ma il mercato le offre solo un'occupazione part-time.

Il lavoro a nero non manca, sarebbe ben pagato e Fatima potrebbe lavorare di più e guadagnare il doppio, ma così si troverebbe a diventare un'altra figlia di nessuno, un'altra delle tante persone invisibili e inesistenti costrette alla clandestinità, a rinunciare alla vita che lentamente e con sacrifici è riuscita a costruirsi con le proprie figlie.

Una vita che Fatima si è conquistata da sola, senza una figura maschile.

Fatima e le sue due figlie sono una famiglia: una famiglia tutta al femminile, che ha il diritto di essere considerata tale, e di conseguenza tutelata.

Una famiglia in cui la donna non viene identificata, come regolarmente accade, in relazione a una figura maschile di riferimento.

Infatti è noto che la donna non viene considerata dallo Stato in quanto donna, come persona portatrice di diritti assoluti inviolabili, ma viene invece considerata in nome della funzione sociale che riveste, o che dalla società le è assegnata per la sua natura: quella di “moglie” e di “madre”.

Essere una donna ed essere migrante non deve significare per forza essere votata ad un destino di marginalità, ma deve essere espresso e difeso chiaramente il diritto ad avere una vita dignitosa.

Fatima rappresenta il simbolo per tutte quelle numerose situazioni che ci sono sul territorio Empolese.

Il problema casa è un problema strettamente legato alla precarietà e investe tutte e tutti, migranti, native/i, giovani e anziane/i, uomini e donne. Chi si trova in condizione di morosità oggi, non è perché è disoccupato, ma perché i soldi non sono sufficienti.

Le case ad Empoli ci sono, ma costano troppo e gli affitti sono sempre più cari, in relazione agli stipendi, che invece sono sempre più bassi e intermittenti. Crediamo che sia necessario che anche il Comune di Empoli debba rivede le graduatorie delle case popolari e si debba riaggiornare in merito.


Ci appelliamo alla solidarietà di TUTTE e TUTTI.

Sperando di festeggiare l'esito positivo dell'incontro con l'Amministrazione Comunale di Empoli del prossimo mercoledì 5/03, vi invitiamo a partecipare alle 20:30 di Sabato 8 Marzo, giorno di lotta per tutte le donne, alla cena a base di Cus-Cus che Fatima preparerà per tutte e tutti, presso il Csa Intifada/Comunità in resistenza, Ponte a Elsa, Empoli.

La serata proseguirà con un concerto live di pizzica siciliana, con gli del “NCURUNATI” in omaggio a Rosa Balestrieri

COBAS EMPOLESE-VALDELSA

CSA INTIFADA/COMUNITA'_IN_RESISTENZA -Empoli-

COLLETTIVO_ORDA_PRECARIA -Empoli-

DONNE_IN_MOVIMENTO -Firenze-

MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA DI FIRENZE

MERCEDES FRIAS ( deputata di Rifondazione comunista)

COLLETTIVO LIBERATE GLI ORSI -Pistoia-

FORUM PERMANENTE DELLE DONNE - Certaldo-

PRESIDIO “GIULIO MACCARO” - per la definitiva chiusura dell’ inceneritore di Montale(Pt)

individualità

Fabrizio Bastianoni
Caterina Benelli

Maria Rita Vanni
Assessore alle politiche sociali
Comune di Gambassi Terme