venerdì 27 maggio 2011

C'è qualcosa che non va a San Miniato :a proposito di fotovoltaico e del business sull'energia pulita

Esprimiamo pieno sostegno ai cittadini di san miniato e a scanso di equivoci, i Cobas sono fautori dell'energia alternativa e in prima fila nella difesa dei beni comuni\universali minacciati dalle privatizzazioni . Una premessa necessaria per non dare adito a polemiche strumentali. Partiamo da due anni fa, dalla campagna elettorale per la elezione a Sindaco di Vittorio Gabbanini e da quella festa denominata "Energia ambiente e rifiuti" che ricordava la campagna elettorale di qualche candidato Usa, dove la politica è subordinata al business e alla festa. Stand, spazi pubblicitari, un Evento alla Casa Culturale di San Miniato pensato più come vetrina per le aziende che per lanciare una proposta politica, per salvaguardare la filiera alimentare corta, la raccolta differenziata, il porta a porta , il riciclo e l'utilizzo di tutte le energie rinnovabili.

E' innegabile che all'ombra di giuste e condivise battaglie ecologiste si celino anche interessi economici forti soprattutto in Toscana, e da qui emerge la necessità che i Comuni e le Province esercitino il loro potere di controllo improntato ai principi della trasparenza , della correttezza e buona fede , a salvaguardia dell'interesse generale.

In questi ultimi mesi i cittadini di Roffia si sono mobilitati non contro il fotovoltaico (chi lavora in campagna sa bene che le energie alternative sono una fonte di ricchezza e di tutela del territorio) ma contro una inspiegabile concentrazione degli impianti in questa parte ristretta del territorio. La risposta dell'assessore Provinciale Picchi non convince; di fatto l'assessore si arrampica sugli specchi perchè prima di localizzare in questa area tutti gli impianti sarebbe stato necessario uno studio sul territorio per suggerire soluzioni alternative.

Desta poi non poche perplessità la notizia (riportata dalla stampa) secondo la quale il Comune di San Miniato avrebbe dato prima parere positivo e poi negativo su tutti gli impianti, un atteggiamento privo di logica
.

Solo pochi giorni fa abbiamo letto che il Consigliere provinciale del Pd Giani si sarebbe rivolto alla Magistratura dichiarando che non esiste alcuna incompatibilità tra il suo ruolo politico e lo svolgimento della sua professione, nessuno accusa il consigliere Giani di fatti penalmente rilevanti, ma siamo fortemente convinti che un politico debba allontanare da sè ogni sospetto su eventuali conflitti di interessi, e per questo
si debba tenere ben distinta la professione dalla politica, si debbano separare gli interessi privati da quelli collettivi.

Un consigliere dovrebbe astenersi dal voto su materie c
he riguardano direttamente interessi economici da lui curati per ragioni professionali, un principio etico e morale che è stato sbattuto in faccia al presidente del Consiglio in tante occasioni e che vale per tutti, consiglieri del Pd inclusi. Se a Volterra ci sono esposti per accertare eventuali conflitti di interessi nella istallazione di mini impianti eolici, chiediamo che la stessa informazione sia adottata anche a San Miniato e pretendiamo che a decidere sui piani provinciali, comunali e regionali non siano politici eletti dai cittadini i cui legittimi interessi privati vengono chiamati in causa e potrebbero rappresentare un conflitto di interesse privato con decisioni pubbliche e valide per la intera cittadinanza.

Per queste ragioni esigiamo trasparenza e al consigliere Giani consigliamo di chiarire meglio la sua posizione rispetto al ruolo pubblico che rappresenta. I suoi interessi privati sono appunto privati e non ci competono, ma altra cosa è l'esercizio delle sue funzioni.

Confederazione Cobas Toscana

giovedì 26 maggio 2011

Firma per un fontanello a Ponte a Elsa.

Le problematiche delle periferie non entrano mai nelle prime pagine dei programmi elettorali perchè ci sono sempre altre priorità, la costruzione di strade, centri commerciali e altro ancora...

Per esigere servizi nelle periferie bisogna alzare la voce, sperando che qualche amministratore si svegli dal torpore che da troppo tempo invade gli edifici comunali.

L'amministrazione di Empoli ahi noi non è un eccezione ! Spesso siamo stati costretti ad alzare la voce .insieme agli abitanti di Ponte a Elsa .

Alzammo la voce negli anni 90 per reclamare i giardini attrezzati e iniziative culturali per riqualificare il quartiere, l'abbiamo alzata recentemente per far rimuovere una gru pericolante.

Oggi chiediamo alle famiglie di Ponte a Elsa di condividere un altra battaglia: l'installazione di un fontanello nel quartiere!

Prima di tutto cosa è il fontanello?

Sono impianti di trattamento dell'acqua della rete idrica, che con una serie di filtraggi, erogano acqua più”buona”, nel senso che si perde quel sapore di cloro, che molto o spesso induce le famiglie ad acquistare l'acqua in bottiglie di plastica.

L'installazione di un fontanello avrebbe un duplice effetto: far risparmiare un po di euro alle famiglie riempiendo le bottiglie al fontanello e riducendo così i rifiuti plastici.

Per il comune di Empoli e acqua spa istallare fontanelli nelle periferie è troppo oneroso, ne fu discusso nel febbraio del 2009 in consiglio comunale e una votazione a maggioranza respinse il progetto.

Oggi crediamo che sfruttando l'onda del referendum sull'acqua pubblica (a cui invitiamo a votare si) e raccogliendo tante firme si possa cambiare questa decisione per noi incomprensibile.

Venerdì dalle ore 17,30 presso i giardini di via Gobetti a Ponte a elsa sarà presente un banchino per la raccolta di firme.

ALZIAMO LA VOCE UNA FIRMA PER ISTALLARE UN FONTANELLO A PONTE A ELSA .


il 12 e 13 Giugno andiamo a votare per i referendum

2 SI per l'acqua pubblica

e un SI contro il nucleare



COMITATO POPOLARE PONTE A ELSA SOGNA

COMUNITA' IN RESISTENZA EMPOLI

Comunicato stampa di solidarietà ai profughi somali eritrei ed etiopi

La Confederazione Cobas esprime piena solidarietà e offre sostegno materiale e legale ai fratelli e alle sorelle dell’assemblea dei Rifugiati Politici somali eritrei e etiopi.

Ieri mattina abbiamo assistito sgomenti allo sgombero della tendopoli allestita in P.zza Bambini di Beslan per sensibilizzare la città sulla situazione al limite della civiltà vissuta da un centinaio di richiedenti asilo in fuga dalla guerra e della fame. Sgombero ordinato direttamente dal sindaco Renzi ed eseguito con zelo violento dai corpi scelti della P.M. trasformata in un specie di polizia privata del sindaco.

I profughi hanno deciso coraggiosamente di riallestire il presidio informativo subito dopo lo sgombero ripristinando le strutture distrutte o sottratte dalla brillante operazione renziana.

Nonostante fosse in corso una trattativa con alcuni assessori della regione Toscana determinati ad avviare un percorso risolutivo a cui le istituzione territoriali sarebbero obbligate dalle norme internazionali per i migranti in possesso dello status di profughi e rifugiati, il Sindaco Renzi ha predisposto un nuovo allontanamento dalla piazza.

Scavalcando tutto e tutti ha imposto un nuovo sgombero immediato. Stamattina si è riproposta la triste scena del giorno precedente. Alle otto la celere era appostata in piazza Indipendenza pronta ad
intervenire e la digos intanto invadeva la piazza intimando lo sgombero istantaneo della tendopoli, rendendo evidente quali sono i metodi di questo illuminato sindaco e di che pasta sia la filosofia con la quale affronta i numerosi problemi sociali gravi che rischiano di sfociare in situazioni davvero esplosive.

È ormai chiaro a chiunque che per il peggior sindaco che abbia mai governato Firenze le emergenze sociali sono solo un problema di ordine pubblico o di “decoro” da risolvere manu militari.

I profughi, in questo momento si sono spostati nei giardini della Fortezza in attesa di spostarsi presso i locali del Csa next Emerson che li ospiterà per la notte per poi decidere il da farsi .

Ci sembra di ravvisare in tutta questa vicenda una morale semplicissima: non c’è spazio in questa città per chi scappa dalla guerra, e intanto, un’ombra ben peggiore di una ventina di tende davanti alla Fortezza, si allunga sull’immagine di questa città e sul suo detestabile sindaco “so’ tutto io” che a dispetto della sua immagine di brillante rottamatore delle vecchie nomenclature più amato dagli italiani, si guadagna una reputazione pari solo a quella dei peggiori esponenti della Lega.

Proponiamo per il sindaco Renzi una destinazione a lui più consona:lo sfasciacarrozze.

25-05-2011
Confederazione Cobas

giovedì 19 maggio 2011

LAVORI USURANTI RIGUARDANO ANCHE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE e lasciano fuori troppi lavoratori

Finalmente pubblicata nella Gazzetta ufficiale il DECRETO LEGISLATIVO 21 aprile 2011, n. 67 che disciplina l' accesso anticipato al pensionamento per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, a norma dell'articolo 1 della legge 4 novembre 2010, n. 183. Avranno diritto al pensionamento con tre anni di anticipo, rispetto agli altri lavoratori dipendenti, i lavoratori impegnati in lavori usuranti e tra loro rientrano i conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo(quindi autisti di scuolabus e autisti di linea).

Era tre anni che attendevamo l'approvazione di questo decreto legislativo che riguarda per lo più (come è giusto che sia ) i lavoratori e le lavoratrici del privato, addetti\e alla linea catena, addetti ai lavoro in cava, nelle gallerie, ad alta temperatura o in spazi ristretti (ma crediamo che molti operai delle aziende di Gas e Acqua siano direttamente interessati operando , al pari degli addetti alla manutenzione navale, "in spazi ristretti").

Chi rientra tra i lavori usuranti dovrà avere maturato alcuni requisiti quali 7 anni negli ultimi 10 di attività lavorativa che diventeranno nell'anno 2018 la metà della lavorativa complessiva per le pensioni che decorreranno in quell'anno.

Un provvedimento iniquo e verogonoso perchè l'usura da lavoro non cambia a seconda dell'anno in cui si maturano i contributi previdenziali, segno che con questo decreto legislativo il Governo vorrebbe introdurre le basi per una seconda legge più ristrettiva e peggiorativa.

Oggi chi ha i requisiti ha diritto ad andare in pensione con 3 anni di anticipo, domani ( già nel 2018) i sette anni usuranti non saranno più sufficienti (e diventano metà della vita lavorativa, in media almeno 20 anni!!!)

Il Governo ha già preparato una lunaga sequela di ostacoli atti a impedire il raggiungimento dei benefici.

Per questo bisogna attivarsi per modificare questa legge e per impedire che siano peggiorati i requisiti per il riconoscimento del lavoro usurante. Mobilitiamoci per estendere ad altre tipolgie lavorative il carattere usurante del lavoro

Cobas Pubblico Impiego

sabato 7 maggio 2011

ATAF di Firenze: il 9 e 10 maggio giornate di mobilitazione in difesa del trasporto pubblico


In preparazione allo sciopero di 24 ore indetto per il 23/5/11 con manifestazione (Renzi preparati che torniamo a trovarti, ma stavolta non ti nascondere, abbi il coraggio di farti vedere) la RSU dell'Ataf organizza per i giorni Lunedi 9 e Martedì 10 maggioun presidio permanente sotto la sede di Ataf in Viale dei mille.

venerdì 6 maggio 2011

solidarietà

Comunicato stampa: a tutti gli organi d'informazione:

La Confederazione Cobas esprime la propria solidarietà ed offre sostegno legale e materiale agli oltre 70 indagati nella assurda operazione di polizia tenuta nella giornata ieri.
Si tratta di una parte di quelle migliaia di studenti e lavoratoti precari con cui i cobas hanno condiviso le lotte di questi ultimi mesi, contro l'infame riforma della scuola, per la difesa degli spazi urbani dalla speculazione, per l'affermazione dei diritti e della dignità dei lavoratori e dei migranti.
I Cobas denunciano l'assurdità degli oltre 20 provvedimenti cautelativi assolutamente sproporzionati alla pochezza dei presunti reati contestati che vanno dall'occupazione di suolo pubblico, alla manifestazione non autorizzata, passando per l'interruzione di pubblico ufficio.
I Cobas denunciano il maldestro tentativo di criminalizzare forme di protesta che appartengono interamente alla tradizione di lotta dei movimenti operai e sociali.
Denunciano il tentativo di assimilare al reato associativo qualsiasi forma di lotta auto-organizzata nell'ambito dell'insubordinazione sociale.
Denunciano la violenza dello stato, con la complicità ideologica di media e istituzione locali, nel tentativo di stroncare qualsiasi forma di espressione del dissenso in questo territorio.
Uno stato che si è rende protagonista di atti di terrorismo internazionale in Afghanistan come in Libia, che non riesce a processare delinquenti, fascisti e razzisti di governo. Governo che mentre promuove assurde operazioni di polizia supportate da ridicoli teoremi contro i movimenti sociali, lascia impunite le scorribande di neofascisti di ogni risma. Un governo che con la tentata truffa
ai danni della volontà popolare tenta di evitare i referendum per l'acqua pubblica e per dire definitivamente no al nucleare.

Confederazione Cobas Firenze

lunedì 2 maggio 2011

domenica 1 maggio 2011

Empoli, corteo 1 maggio