venerdì 10 ottobre 2014

UNA SETTIMANA DI LOTTA PIENA …VERSO LO SCIOPERO GENERALE del 14 NOVEMBRE


sciopero-nazionaleUn LUNGHISSIMO W.E. di iniziative contro la crisi, le politiche economiche del governo, la precarietà, gli accordi internazionali, lo sfruttamento e i megaprogetti. E’ quello che si annuncia VENERDI – SABATO – DOMENICA. Un fine settimana lunghissimo per il quale è veramente difficile tenere il conto delle iniziative sparse in tutta Italia e arricchito dalle manifestazioni in solidarietà con la resistenza dei combattenti di KOBANE e anticipato dalle manifestazioni di Milano contro il VERTICE EUROPEO ( degradato a SOTTOVERTICE ) dei MINISTRI EUROPEI sull’occupazione.
Iniziative che ci traghetteranno immediatamente alla settimana successiva, quella che va dal 12 al 18 OTTOBRE, con una nuova importante agenda politica.
In mezzo, iniziative locali, vertenze in atto, presidi, manifestazioni delle quali è veramente difficile tenere il conto e per le quali rimandiamo alle pagine web di movimento e ai social network…Un cammino lungo verso lo SCIOPERO DEL 14 NOVEMBRE 2014.
Le elenchiamo così :
10 OTTOBRE 2014 – SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA con manifestazioni in decine di città italiane che vedrà affiancati INSEGNANTI, PRECARI, STUDENTI per smascherare la Burla della Riforma RENZI e “l’annuncite” delle assunzioni.
11 – 12 OTTOBRE 2014 – MILANO – INIZIANO LE MOBILITAZIONI CONTRO EXPO 2015 – EXPO FAMALE Sabato 11/10 ore 15,00 MANIFESTAZIONE CORTEO – Piazza Duca D’Aosta e poi Domenica 12/10 ore 11,30 Assemblea Pubblica di lancio delle contestazioni ad EXPO 2015, Parco Pertini. Alle ore 15,00 INCONTRO NAZIONALE sulla sovranità alimentare e sovranità dei territori. Presso la RI-MAFLOW
Il 10 OTTOBRE – I MOVIMENTI DI LOTTA PER LA CASA – scendono in Piazza dopo le assemblee nazionali di ABITARE NELLA CRISI con DIVERSI APPUNTAMENTI nelle città italiane e nell’ambito della settimana europea per il diritto alla casa. SEGNALIAMO in particolare le mobilitazioni di Roma in contemporanea al processo che si terrà a PIAZZALE CLODIO in cui sono imputati PAOLO E LUCA compagni rappresentativi del movimento di lotta per la casa romano e da mesi agli arresti domiciliari. Due gli appuntamenti : alle 8,30 A Piazzale Clodio per un presidio di solidarietà con gli imputati e poi in corteo fin sotto la RAI.
11 OTTOBRE – 14 OTTOBRE INIZIATIVE PER FERMARE IL TRATTATO TRANSATLANTICO TTIP - Con più di 100 eventi in tutta Europa e decine di iniziative piccole e grandi in tutta Italia. Gli appuntamenti più importanti sono a Milano e Roma. A Milano l’iniziativa confluirà nel corteo pomeridiano contro l’EXPO (ore 13.00 – Flash mob/Conferenza stampa al Forum dei Popoli Europa/Asia di Milano ) e poi a Roma in contemporanea al convegno presieduto da Renzi il 14/10 a Piazza SS Apostoli.
15 – 16 OTTOBRE BLOCCA LO SBLOCCA ITALIA : Delegazioni di decine di Comitati che in Italia si battono per la difesa del territorio e dell’ambiente si mobiliteranno in occasione della discussione parlamentare ( in fase di approvazione ) ci sarà un presidio sul decreto legge n. 133/2014, chiamato anche ‪‎Sbloccaitalia‬…una serie cioè di nefandezze per destinare soldi pubblici ad aziende legate con il malaffare, per sbloccare megaprogetti dannosi ed inutili, per salvare le imprese che hanno devastato e inquinato e liberarle dall’obbligo del risanamento e dei risarcimenti. Dalle ore 9,00 appuntamento a Piazza Montecitorio.
16 OTTOBRE – IN TUTTA ITALIA – SCIOPERO NAZIONALE DEL SETTORE LOGISTICO. I cosiddetti facchini, operai ( quasi tutti uomini e immigrati ) delle imprese della logistica e della gande distribuzione, da anni ormai in lotta per il riconoscimento di diritti e salario. Uno sciopero deciso nell’assemblea nazionale svoltasi a metà settembre
AVANTI ! VERSO LO SCIOPERO GENERALE DEL 14 NOVEMBRE.
COBAS LAVORO PRIVATO

mercoledì 8 ottobre 2014

SOLIDARIETA' E IMPEGNO A FIANCO DEI VALOROSI COMBATTENTI KURDI DI KOBANE


Rispondendo al drammatico appello della popolazione assediata nella cittadina kurdo-siriana di Kobane, strenuamente difesa fino alla morte dagli eroici combattenti delle forze della difesa popolare kurda, tra cui le giovani compagne Arin Mirkan e Ceylan Ozalp immolatesi in armi contro l'Isis, la Confederazione Cobas impegnata da tempo a sostegno del popolo kurdo in diverse attività nei vari territori del Kurdistan, rilancia l'appello affinchè si faccia il possibile per evitare a Kobane l'ennesima tragedia umanitaria, mobilitandosi subito in tutta Italia come già si sta facendo nel mondo, a partire da Istambul, Ankara e Kurdistan turco ( Dyarbakir,Van, Batman, Marvin, Firnak), a Londra, Parigi, Berlino, Francoforte, Amburgo, L'Aia, Stoccolma, Bruxelles, New York e Toronto.
Nell'appello viene detto esplicitamente che saranno ritenuti responsabili della caduta di Kobane e del massacri dei suoi abitanti, gli Stati della "coalizione capeggiata dagli Usa" in quanto prima hanno armato l'Isis e ora poco fanno per contrastarlo, visto il disimpegno proprio su Kobane, voluto in particolare dal regime turco che traffica con l'Isis ed è sopratutto preoccupato dall'insorgenza kurda, che rafforza agli occhi del mondo l'abnegazione di quel popolo a difendere valori universali contro la barbarie dell'Isis e tagliagole vari.
Di quella "coalizione capeggiata dagli Usa" fanno parte anche alcuni Stati UE, tra cui l'Italia, che non hanno mosso un dito a sostegno dei difensori di Kobane, nè hanno protestato contro il regime turco pur potendolo fare attraverso vari strumenti di condizionamento.
Ma "tra cani non si mozzicano", anzi convergono in vario modo nel tentare di affossare l'anelito di "libertà e giustizia" del popolo senza stato-kurdo, perchè potrebbe rivoluzionare l'assetto geopolitico sconvolto da guerre di aggressione e rapina.
Tanto che preoccupa molto di più l'audeterminazione del popolo kurdo che l'Isis : i kurdi non sono addomesticabili (Ocalan dal carcere di Imrali ha disegnato attraverso il "Confederalismo Democratico" la soluzione alla diaspora kurda), mentre dell'Isis se ne può fare " l'usa e getta", dopo essere servita ai piani egemonici dei padrini.
Il capo del governo italiano Renzi, scimiottando i più altolocati partner guerrafondai, si era anche precitato a Erbil (sotto attacco Isis e difesa anche dai combattenti Pkk) promettendo aiuti che ancora mancano. Ma ben si è guardato dallo spendere parole (magari seguiti dai fatti ) tese a fernare l'Isis. Inoltre in Parlamento nessuna forza politica ha proposto mozioni- voto sulla tragedia del popolo kurdo, tantomeno ha proposto di "escludere dalla lista nera dei terroristi " le forze combattenti kurde del Pkk.
Il governo Renzi e le forze che lo sostengono, sono piuttosto risucchiati nel vortice della guerra, che attraverso la Nato impone il riarmo (anche atomico) e il tremendo aumento delle spese militari a scapito di quelle sociali e solidali.
Da queste sponde, il popolo kurdo e i combattenti di Kobane non possono aspettarsi nessun aiuto, mentre invece la solidarietà internazionalista farà il possibile per sostenere gli autoderminati territori kurdo-siriani del Rojawa e il disegno rivoluzionario in quella parte del medio oriente che già vede protagonista il popolo kurdo.
VITA, TERRA, LIBERTA', PER IL POPOLO KURDO, PALESTINESE...PER I TUTTI I POPOLI OPPRESSI
Roma 7 ottobre 2014 Confederazione Cobas

domenica 5 ottobre 2014

La truffa del tfr in busta paga

Gli 80 euro in busta paga non sono stati un regalo, ce lo stiamo pagando con i contratti bloccati e non rinnovati, con l'aumento delle tasse, con la sicura restituzione a fine anno, quando arriverà il conguaglio per i tanti che avranno superato di poche decine di euro la soglia prevista per il bonus e saranno obbligati alla restiituzione.
Molti sono poi gli esclusi dal bonus di 80 euro e pensiamo alle migliaia di precari  e non che non arrivano a 8 mila euro annui, alle partite iva di chi è costretto a trasformarsi in lavoratore autonomo anche se è un dipendente a tutti gli effetti, ai pensionati molti dei quali hanno assegni previdenziali al di sotto della soglia di povertà.
Ora arriva l'ennesima menzogna, quella del tfr in busta paga. Un guadagno per i lavoratori e le lavoratrici? Una rimessa, a guadagnarci saranno sempre e solo le imprese e le banche
Infatti..
  • il tfr è del lavoratore, presto o tardi sarà pagato, quindi il Governo anticipa soldi nostri, soldi che sarebbero comunque arrivati al lavoratore, per altro sottoposti a una tassazione più favorevole.
  • Per anni ci hanno raccontato che investire il Tfr nei fondi previdenziali era conveniente ma i fatti dimostrano l'esatto contrario perchè il tfr è una forma previdenziale a costi di gestione zero, un accantonamento che garantisce il potere d’acquisto.  ogni mese la quota accantonata è rivalutata all’1,5 per cento, più il 75 per cento dell’inflazione. Questo valore viene tassato all’11 per cento, meno dei titoli di stato  tassati al 12,5%.
  • Il tfr in busta paga non è una soluzione, non aiuta le imprese perchè toglie loro liquidità (e quindi anche un leit motive liberista verrebbe a cadere), rischia di creare il deficit dell'Inps (e a guadagnarci sarebbe solo la previdenza integrativa)
  • Ci guadagna lo stato che riscuoterebbe di anno in anno le imposte sul tfr
  • Ci guadagnano le banche chiamate a finanziare le imprese anticipando loro, con elevati tassi di interesse, i soldi necessari per il pur parziale pagamento del tfr ai lavoratori e alle lavoratrici
Renzi è il solito incantatore di serpenti, gioca con i nostri soldi e sulla nostra pelle, fa gli interessi del grande capitale (fiat) e delle banche
Il Governo Renzi e il Pd danneggiano i lavoratori e le lavoratrici. Non farti ingannare!

confederazione cobas

Milano,8 ottobre contro le politiche UE - h 9 p.le Lotto. Dopo Napoli, un'altra giornata di lotta contro le politiche UE

RENZI, MERKEL, HOLLANDE E GLI ALTRI MAIALI CHE GOVERNANO L‘UNIONE EUROPEA SARANNO A MILANO PER DECIDERE  COME RENDERCI SEMPRE PIU’ POVERI MENTRE BANCHIERI E POLITICI SI ARRICCHISCONO.L'8 ottobre i presidenti del consiglio dei paesi europei si incontreranno a Milano per discutere di occupazione e disoccupazione giovanile.
Chissà cosa si diranno? Forse si diranno che nel sud Europa la disoccupazione tra gli under 30 raggiunge il 46 %... O che le politiche di austerità imposte dall'Europa hanno l'effetto (e l'obbiettivo) di impoverire progressivamente larghe fasce della  popolazione.
Probabilmente si racconteranno che una popolazione impoverita e indebitata è il prezzo da pagare per garantire la stabilità dei mercati, l'arricchimento progressivo di poche potentissime lobby e il mantenimento dei privilegi loro e dei loro clienti.
Chissà cosa risponderà Renzi quando gli chiederanno che intende fare per risolvere la raccapricciante situazione economica e sociale italiana?
Probabilmente dirà che la soluzione è il JOBS ACT, la spremitura indistinta di giovani, precari, anziani,donne, migranti, sacrificati per la sopravvivenza del sistema capitalista. E se non basta, si puo' tranquillamente cominciare a spremere i lavoratori che hanno ancora qualche esigua sparuta garanzia, eredità sempre più sfumata delle conquiste delle lotte precedenti. Dunque, assalto all'articolo 18, lavoro volontario, modello Expo2015. E poi naturalmente grandi opere: TAV, EXPO,TRIVELLAZIONI.
Non ci importa quali balle si racconteranno i dirigenti dell’Unione Europea tra una cena di gala e una degustazione di champagne. Possiamo tranquillamente affermare che noi, i giovani, gli sfruttati, i precari, gli studenti, i disoccupati, le donne, i migranti, i pensionati e tutti quelli che pagano la crisi non abbiamo niente da dire alla Merkel, a Renzi, a Barroso, a Hollande. Non ci interessa dirgli cosa sbagliano e cosa dovrebbero fare per governarci meglio.. Sono i nostri nemici. Sognamo di disarcionarli, di destituirli, di gettarli in massa in una discarica, di sbarazzarci di loro. Oggi non siamo in grado di saccheggiare le loro proprietà, occupare le loro ville di lusso, incendiare i loro inutilissimi parlamenti, sventrare i loro forzieri ma sappiamo che è in questa direzione che ci stiamo organizzando.
Il 2 ottobre, a Napoli la città ha risposto con determinazione alla provocazione del vertici dei banchieri della BCE. L’8 ottobre tocca a Milano, nonostante il poco tempo a disposizione,  trovare il coraggio e la forza per accogliere questi ingombranti parassiti come si deve.
Una cosa invece la vogliamo dire alla FIOM che quel giorno sarà in piazza. Sopratutto alla base, che sta ogni giorno in fabbrica e si confronta con la triste realtà della classe operaia italiana, con la sua disillusione e con il suo cinismo. Non ci gireremo intorno: il sindacato di cui fate parte, la CGIL, è a tutti gli effetti uno sindacato padronale. Uno strumento di mantenimento dello status quo. Di conseguenza un nostro nemico di classe, là dove nostro sta a indicare tutti e tutte quelli che si organizzano per una trasformazione rivoluzionaria dello stato di cose presenti.  Uno dei problemi contemporanei è che la lotta di classe ha una sola direzione. La fanno i padroni contro i lavoratori, i ricchi contro i poveri. La CGIL ha una responsabilità ben precisa in tutto ciò. Vorremmo invece che i lavoratori e gli sfruttati tutti ricominciassero ad essere offensivi. Ma sappiamo anche che in molti tra gli operai vivono lo stesso nostro malumore, lo stesso odio per i padroni e loro sgherri. E naturalmente per i responsabili dell’austerity. Forse la giornata dell'8 ottobre può servire ad incontrarsi, a riconoscerci come parte della stessa barricata. Partendo da nemici comuni: la confindustria, la troika, i governanti corrotti, i sindacalisti venduti.
Un’altra occasione sarà sicuramente il 16 ottobre. Sarà una giornata di sciopero, ma un po’ particolare. A scioperare saranno tutti quelli e quelle che non hanno diritto di sciopero o che non hanno nemmeno un lavoro da cui potersi astenere. Vi invitiamo a partecipare, a sperimentare forme altre di sciopero sociale e transitivo. Bloccheremo, picchetteremo, metteremo in sciopero tutto quello che riusciremo. Lo faremo con gli operai migranti della logistica , con gli studenti e con tutti quelli che riusciremo a coinvolgere.  Sarà una giornata di lotta dura.