venerdì 30 novembre 2012

NO TAV: una rappresaglia odiosa e strumentale


Assistiamo oggi ad un ennesimo blitz contro il movimento Notav da parte della Procura di Torino e delle forze del disordine, con una nuova raffica di arresti domiciliari ed obblighi di dimora per alcuni esponenti del movimento ed il contemporaneo assalto e distruzione del presidio Notav di Chiomonte.
Provvedimenti ed azioni strumentali e di pura e semplice rappresaglia contro chi in Valle di Susa e nel territorio si batte contro la politica di devastazione ambientale e sociale e contro la pratica della militarizzazione.
Sotto questo odioso attacco non è solo un gruppo di attivisti ma tutta una comunità che da tempo ha deciso di non piegarsi ai diktat della speculazione finanziaria e del profitto ad ogni costo, delle grandi opere e dei grandi interessi economici sulla pelle della popolazione.
Un attacco preordinato e comunque in sintonia con le ultime esternazioni del presidente del consiglio del peggiore governo degli ultimi vent’anni, che ha fatto capire come sia imminente un’altra vergognosa campagna di esproprio del diritto alla salute dei cittadini italiani attraverso la demolizione terroristica della sanità pubblica.
Si completa così il cerchio: meno o niente servizi pubblici, meno sanità, scuola, pensioni e più soldi dello stato alle grosse speculazioni finanziarie ed infrastrutturali a beneficio dei capitali privati.
Per questo la solidarietà ai Notav colpiti dalla repressione non è solo un sostegno reciproco a chi oggi lotta contro la volontà di dominio e la sopraffazione, è anche e soprattutto il naturale impegno ad essere parte di una lotta vasta e comune, di un camminare insieme a tutti coloro che oggi vedono la vita, la salute, la socialità e principi basilari di democrazia e di convivenza civile minati alla base dal potere economico, politico e istituzionale, un potere che non trova altra strada che la repressione e l’uso della forza per assicurarsi la continuità dei suoi privilegi di casta.

Siamo tutti Notav

a fianco di chi lotta contro un'opera mafiosa, dannosa, costosa,

contro la militarizzazione del territorio

e contro la rappresaglia sulla resistenza del popolo valsusino.

Liberi tutti!

martedì 27 novembre 2012

ILVA , IL DADO E’ TRATTO ! FABBRICA PRESIDIATA CONTRO LA SERRATA

ILVA ,  IL DADO  E’  TRATTO !
FABBRICA PRESIDIATA CONTRO LA SERRATA
SVELATA LA RETE DI CORRUTTELE E COMPLICITA’- L’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE-  L’ILVA  MUOVE LA RAPPRESAGLIA CON LA SERRATA,
IL TENTATIVO ULTIMO DI DIVIDERE I LAVORATORI
E DI FAR SCHIERARE IL GOVERNO DALLA SUA PARTE

Da ieri i lavoratori “ messi in libertà” presidiano gli ingressi e da stamattina stanno occupando la Palazzina Direzionale , anche per chiedere conto al Direttore Buffo, uno degli ultimi dirigenti a piede libero ancorché indagato, il perché della serrata, che a suo dire durerà fino alla sentenza dei giudici del riesame, ovvero almeno una settimana !
La dichiarazione di sciopero permanente adottata subdolamente da Fiom-Fim-Uilm  è un paradosso di fronte alla serrata - laddove è il padrone ad impedire l’entrata al lavoro addirittura demagnitizzando i badge - poiché però l’opposizione alla serrata coinvolge anche l’area “ a caldo” e altre attività , il Cobas  darà la copertura ad ogni eventualità di sciopero deciso dai lavoratori.

E’ dalla prima ordinanza del GIP Tedesco del 26 luglio 2012 che l’Ilva elude il provvedimento continuando la produzione nell’area” a caldo”: ancora oggi, nonostante la nuova decisione del GIP di sequestro anche dell’area “ a freddo”, denominata guarda caso” Ambiente Venduto” !!
Ovvero,tutto l’acciaio prodotto i questi 4 mesi è “ reato”, una produzione criminosa che va avanti solo per le complicità accordate dal governo, partiti e sindacati concertativi.
ORA E’ IL MOMENTO DELLA VERITA’ !
Gli spudorati giochi di patron Riva sono stati smascherati, non c’è più la possibilità ci colludere con questa associazione criminale, pena l’essere risucchiati nel crimine e venire  arrestati !
Se ne facciano una ragione anche i lavoratori succubi ed inquinati, così come i loro pseudo organismi sindacali , da anni sui libri paga della proprietà.

Un sistema è crollato, ora è tempo di riscatto, di pretendere” reddito,salute e ambiente” :
-         l’Ilva va requisita in toto come corpo del reato e posta sotto l’amministrazione controllata dello Stato per l’attuazione delle misure previste dal Tribunale di Taranto ;
-          da subito va garantito il reddito pieno ai lavoratori di Taranto e dell’intero Gruppo ;
-          da subito vanno avviate le bonifiche a carico Ilva e dello Stato ; 
-          da subito va resa esigibile l’azione risarcitoria di risanamento e tutela della popolazione.

Il Cobas Lavoro Privato si sta impegnando in ogni sede per contribuire a risolvere positivamente la “ vertenza  Ilva”,nel segno di quanto indicato dal “ Comitato lavoratori e cittadini  liberi e pensanti” di cui è parte costituente ed integrante.
Il Cobas Lavoro Privato richiede a tutte le realtà  impegnate nel contrastare le politiche liberiste dei governi, di destare la massima attenzione e partecipazione alle mobilitazioni in corso all’Ilva , al 15dicembre dove a Taranto si sarà una grande manifestazione.

Roma 27.11.12               COBAS LAVORO PRIVATO-CONFEDERAZIONE COBAS

lunedì 26 novembre 2012

I Cobas hanno incontrato il Circondario verso il passaggio all'Unione dei Comuni.

L'Unione dei Comuni Circondario dell'Empolese Valdelsa, che sostituisce il Circondario, eserciterà, in luogo e per conto dei Comuni partecipanti, numerose funzioni fondamentali. Di alcune (protezione civile, servizi sociali e Polizia municipale) l'esercizio decorre dal 31.12.2012.
 
 Il 19.11.2012 abbiamo incontrato Federico Campatelli, sindaco di Gambassi Terme e Assessore Delegato al Bilancio e al Personale, e Alfiero Ciampolini, Direttore Generale del Circondario. Nonostante le rassicurazioni e i chiarimenti continuiamo ad essere preoccupati per il futuro dei lavoratori e dei servizi pubblici e chiediamo che:
 
 
·         Siano indicate quanto prima TUTTE LE FUNZIONI FONDAMENTALI (servizi) che l'Unione eserciterà in luogo e per conto dei Comuni. E’ inammissibile che, a Statuto approvato, ancora non ci sia un'idea chiara al riguardo
·         Siano organizzati, anche su pressione dell'Unione dei Comuni, INCONTRI CON TUTTI I CITTADINI sul funzionamento dei servizi e sulle modifiche che interverranno. Per esempio, dove verranno dislocati gli uffici centrali che andranno a svolgere principalmente le mansioni burocratiche? Gli sportelli che rimarrano a presidio del territorio, in quali orari saranno aperti? Con quanto personale? Che servizi effettueranno?
·         Siano organizzati, nel più breve tempo possibile, INCONTRI CON TUTTI I LAVORATORI pubblici coinvolti al fine di informarli sui cambiamenti futuri. Dal canto nostro vigileremo affinchè  siano mantenuti gli  impegni verbali sul mantenimento degli attuali organici .
·         Sia RISPETTATA LA FACOLTA' DI SCELTA PER IL PERSONALE. La nostra organizzazione sindacale si opporrà a eventuali trasferimenti forzosi visto che la condivisione delle scelte resta la soluzione migliore atta a garantire il miglior svolgimento dei servizi. I dipendenti comunali che lavorano nei servizi indicati nello Statuto verranno trasferiti all'Unione dei Comuni. Ma gli stessi, ad oggi, non hanno ancora ricevuto informazioni al riguardo. Con quali criteri verranno inviati agli uffici centrali o resteranno a presidiare gli sportelli sul territorio?
·         Sia GARANTITO PER I LAVORATORI IL TRATTAMENTO ACCESSORIO MIGLIORE. E’ infatti prevista una unica contrattazione decentrata alla quale saranno ammesse le organizzazioni sindacali presenti in almeno una delle Rsu degli 11 comuni nonché tutte le organizzazioni sindacali firmatarie dei CCNL.
·         sia indicato quanto prima il NUMERO DEI DIRIGENTI previsti, l'eventuale nomina del DIRETTORE GENERALE, le funzioniattribuitee i TRATTAMENTI ECONOMICI che saranno erogati
·         siano inserite CLAUSOLE A TUTELA DEI LAVORATORI NELLE FUTURE GARE DI APPALTO bandite dall'Unione dei Comuni: per la salvaguardia dei posti di lavoro e contro gli appalti al ribasso. A parità di lavoro, parità di diritti e di salario.
·         Si preveda nello Statuto LO SCIOGLIMENTO DELL'UNIONE DEI COMUNI con GARANZIE PER IL RIENTRO DEI LAVORATORI NEI COMUNI DI PROVENIENZA E INDICAZIONI PRECISE PER I SERVIZI AI CITTADINI. Attualmente questa opzione non è prevista mentre in situazioni analoghe queste clausole sono state introdotte.
Cobas Empoli Valdelsa
 

sabato 24 novembre 2012

Sabato 24 novembre corteo Empoli - piazza stazione ore 8,30

Comunicato stampa  della Rete degli Studenti Medi dell'Empolese-Valdarno

Riprendiamoci il futuro


Contro i tagli e le misure di rigore che stanno smantellando il già mal ridotto mondo della scuola e dell’università e che ci stanno consegnando un futuro fatto di precarietà, miseria e sfruttamento, riprendiamoci ciò che è nostro!

Vogliamo scuole ed università pubbliche, accessibili a tutt*, laiche e multiculturali, con programmi didattici di qualità, che non contempli solo una cultura mainstream ma che ci sia spazio anche per un pensiero critico.
La giornata del 14 novembre ci ha consegnato una straordinaria mobilitazione in tutta Italia e nel Sud Europa dove la generazione precaria, soprattutto studenti medi e universitari, ha deciso di alzare la testa rispetto alle questioni più stringenti della loro vita: welfare, reddito, diritti e un futuro degno contro e oltre la panoramica disegnata dall'austerity.
Per questo la data dello sciopero del 24 novembre, lanciata dalla categoria dei docenti, è per noi occasione per far sentire la voce di noi studenti sul nostro territorio, ribadendo la necessità di cambiare rotta rispetto ai continui tagli e ristrutturazioni alla formazione e alla cultura.
Fermiamo i tagli! Riprendiamoci il futuro! Fuck Austerity!.

martedì 20 novembre 2012

Oggi a Pisa IL JOBMEETING DELLA PRECARIETà

Il tasso di disoccupazione in Italia (dati Istat) è del 10,8%, in aumento del 2% solo rispetto a un anno fa.

Tra i 15-24enni, le persone in cerca di lavoro sono 608 mila (il 10,1% della popolazione in questa fascia d'età). Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l'incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca è pari al 35,1

%.

Aumentano gli studenti che abbandonano gli studi per l’aumento dei costi della vita e delle tasse universitarie, il diritto alla istruzione è ormai negato da anni di riforme che hanno distrutto scuola e università pubblica.
I dati confermano un aumento della disoccupazione e anche dei contratti precari, aumentano i giovani che abbandonano gli studi senza trovare lavoro.

Job Meeting PISA è un evento per le aziende private con il sostegno dell’Azienda regionale per il diritto allo studio (che, mentre riceve una quota aumentata delle tasse universitarie estorte agli studenti, costringe le lavoratrici degli appalti, assegnati a ditte senza scrupoli, come il Consorzio Euro Global Service, a lavorare in condizioni disperate) e dell’Ateneo, con l’ingannevole obiettivo di favorire l’ inserimento professionale dei giovani laureati: vetrina vergognosamente pubblicitaria, visto che i soli lavori “sul mercato” sono precari e malpagati.

I servizi di orientamento e consulenza professionale sono spesso e volentieri gestiti da sindacati o da associazioni/enti a loro legati: un business per accaparrarsi fondi europei, mentre con lo smantellamento delle Province sono a rischio i Centri per l’impiego, che da anni hanno perso la loro funzione di orientamento e collocamento.

In questi giorni, sindacati e governo stanno approvando le nuove linee guida sulla produttività, con cui intendono scardinare i contratti collettivi, per favorire intese miranti ad accrescere lo sfruttamento dei lavoratori (crescita delle ore lavorate e dei carichi di lavoro, minore sicurezza, …), in cambio di qualche sgravio fiscale.

In Italia, per creare nuova occupazionale giovanile, c’è bisogno di politiche improntate non ai dettami della austerità e dell’abbattimento del debito scaricato tutto sulla pelle dei lavoratori. Politiche che non possono essere quelle di accrescere l’orario di lavoro innalzando fino all’impossibile l’età pensionabile.

Queste scelte governative, supportate da intese sindacali, allontanano i giovani dal lavoro, accrescono la precarietà e la disoccupazione, destinano sempre maggiori risorse alla speculazione finanziaria a discapito anche di forme di reddito a favore di giovani e disoccupati, favoriscono un futuro fatto di miseria e disoccupazione.

Il Job meeting serve a fare pubblicità alle imprese
Il Jobmeeting non serve ai giovani e agli studenti.

Basta con lo spettacolo a uso e consumo dei soliti profittatori!

domenica 18 novembre 2012

Pontedera – Domenica 18 Novembre manifestazione Antifascista contro forza nuova

La scorsa settimana a Pontedera presso il Teatro Era, si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati di cittadinanza a 603 bambini nati in Italia da genitori migranti organizzata dall’amministrazione comunale.

Durante l’iniziativa un gruppetto di militanti di forza nuova, ha compiuto un’irruzione squadrista, urlando slogan razzisti e distribuendo volantini, tentando anche di esporre uno striscione contro i migranti.

Nonostante la pronta reazione degli adulti presenti in sala, la presenza di questo manipolo di fascistelli ha terrorizzato le centinaia di bambini presenti.


A seguito di questo, tutte le realtà antirazziste e antifasciste della Valdera (e non solo), hanno indetto per domenica 18 Novembre a Pontedera un corteo antifascista, con partenza alle 18 da Piazza del Comune, per chiedere con forza la chiusura della sede di forza nuova in città.

E’ passato un anno dalla strage razzista di Piazza Dalmazia a Firenze, quando un militante fascista di casa pound uccise a colpi di pistola due cittadini senagalesi Samb Modou e Diop Mor, ma nulla sembra essere cambiato. Le aggressioni xenofobe nei confronti dei cittadini migranti continuano industurbate, così come le rievocazioni nostalgiche dei vari gruppuscoli neofascisti. Tutto questo nella sostanziale indifferenza delle istituzioni locali e regionali.
Noi consideriamo inaccettabile che nei nostri territori fascisti e razzisti possano agire indisturbati senza che la società risponda e si mobiliti.

Per questo come Cobas e Comunità in Resistenza, al di là della doverosa solidarietà e vicinanza alla comunità migrante di Pontedera, aderiamo all’appello che lancia la manifestazione e parteciperemo al corteo antifascista di domenica prossima.

Diritto di cittadinanza per tutti i migranti, nessuna per i razzisti!

Chiudere tutte le sedi dei fascisti subito da fn a casa pound in Toscana e ovunque!

TUTT* A PONTEDERA Domenica 18 novembre ore 17 Piazza Cavour!

domenica 11 novembre 2012

14 novembre sciopero generale


sabato 10 novembre 2012

Sciopero 14, Comunicato Cobas Ati

I Cobas della Società cooperativa ATI raccolgono l' invito internazionale a protestare insieme all' Europa che lotta mercoledì 14 novembre, giorno di sciopero generale in Spagna, Portogallo e Grecia e aderiscono allo sciopero generale dell' intera giornata per tutte le categorie indetto dalla Confederazione Cobas.
Avvertiamo la cittadinanza che in tutto il comprensorio dove la cooperativa svolge servizio pulizia strade e raccolta differenziata rifiuti tramite sistema porta a porta potranno esserci disservizi e ritardi.
I Cobas invitano a partecipare alla giornata di lotta, oltre a tutti i lavoratori/trici, gli studenti, i disoccupati, i giovani senza lavoro e coloro che vogliono impedire al governo di continuare a colpire chi ha sempre pagato, salariati, pensionati, precari, disoccupati, settori popolari, piccolo lavoro "autonomo". Nulla pagano gli evasori fiscali, i grandi patrimoni, banche, gruppi finanziari e industriali, mentre le ruberie delle caste politiche raggiungono il parossismo. E' ora che la crisi sia pagata da chi l'ha provocata e che ha continuato ad arricchirsi anche in questi anni! Scenderemo in piazza insieme all’Europa che lotta per dire NO al governo, alla distruzione di scuola, sanità e  servizi sociali, alla chiusura delle fabbriche, ai licenziamenti, alla cancellazione dei diritti del lavoro, al blocco dei contratti e degli scatti, all’aumento dell’orario per i docenti, al concorsaccio per i precari, alla deportazione degli insegnanti “inidonei”; SI' a massicci investimenti nei Beni comuni e ambiente, all'assunzione dei precari, ad una politica economica pagata dalle finanze dei ricchi, dal taglio delle spese militari e dalla cancellazione delle missioni di guerra, dalla soppressione della corruzione e dei privilegi delle caste politiche e manageriali; NO all'Europa dei patti di stabilità, del Fiscal Compact, dell'austerità, dell'attacco alla democrazia, SÌ ad una democrazia vera nel paese e nei luoghi di lavoro. Scioperiamo contro un governo Monti che prosegue nella demolizione di redditi, servizi pubblici e Beni comuni, triturando implacabilmente salari e pensioni, scuola e sanità, posti di lavoro e diritti, giovani e precari. Come se non fosse bastata la manovra “salva-Italia” e il furto delle pensioni, la legge Fornero e la spending review, Monti colpisce ancora con la “legge di in-stabilità” che accelera l’ingresso dell’Italia nella “spirale greca” di tagli e recessione, a cui seguono altri tagli fino alla catastrofe. Tocca di nuovo alla scuola, alla sanità, al Pubblico impiego e ai servizi sociali fare da agnelli sacrificali, malgrado l’evidente inutilità dei sacrifici visto che il debito pubblico continua ad aumentare così come la disoccupazione, la chiusura delle fabbriche e i licenziamenti; mentre spread e interessi sui titoli di Stato proseguono il saccheggio delle casse pubbliche, già devastate da una corruzione istituzionale senza freni né pudori e dalla dilagante evasione fiscale.
Diamo appuntamento per partecipare al corteo di Firenze dei Cobas, P.za San Marco ore 9, alle ore 8 davanti alla stazione ferroviaria di Empoli.
RSU Società cooperativa ATI
Cobas Empoli-valdelsa aderente al lavoro privato della Confederazione Cobas


La ritorsione IKEA contro i lavoratori in lotta

“Riposizionamento dei volumi” - è questa la formula utilizzata dall'IKEA per mandare a casa 107 lavoratori. Parole apparentemente innocue, dietro cui si cela un unico termine assai più inquietante: licenziamenti!
[IKEA - Democrazia alla scandinava]

Il Consorzio Generale Servizi (CGS) ha rilasciato all'ANSA una dichiarazione secondo cui “107 lavoratori, soci e dipendenti, saranno costretti a rinunciare al proprio posto di lavoro perchè questo posto di lavoro non c'è più”. Rinunciare? No, i lavoratori non stanno rinunciando ad un bel niente! È l'IKEA che una volta di più ci mostra come il capitalismo “dal volto umano” è una storiella che nulla ha a che fare con la realtà. È l'IKEA che si rende responsabile di mettere per strada questi lavoratori.

“107 posti di lavoro in fumo per colpa delle proteste” è il titolo de “Il Piacenza”, che riporta la versione del CGS, totalmente allineato alle posizioni dell'IKEA (ma come? Il Consorzio perde una commessa e non avanza alcuna rimostranza dinanzi al committente? Non sarà mica che le cooperative sono una semplice foglia di fico dell'azienda?). Sarebbe quindi “colpa” dei lavoratori, del sindacato “che vuole strumentalizzare” e dei soliti centri sociali, che mica possono mancare!

Ma qual è la colpa di cui si sarebbero macchiati questi operai? Lottare per i loro diritti e per la dignità. Chiedere l'applicazione ed il rispetto del Contratto Nazionale; il rispetto delle norme di sicurezza; l'allontanamento dei capi-reparto che non rispettano gli operai; la cancellazione dei provvedimenti disciplinari ed il reintegro dei lavoratori sospesi. È questa la loro colpa?

Pare proprio di sì, visto che il Consorzio CGS prosegue affermando che i 107 posti di lavoro che vanno in fumo sono il “frutto di un assurdo modo d'intendere una, presunta, attività di tutela sindacale in maniera violenta, coercitiva, prevaricante ed assolutista, figlia di tempi e slogan che non esistono più, almeno così pensavamo”.

Pensavate male. Anche nell'Italia di Monti e di Marchionne c'è chi non vuol abbassare la testa, chi non smette di lottare per i propri diritti. La lotta dei lavoratori a Piacenza è la nostra lotta.
Non lasciamoci soli!

Cosa si può fare:
Continuare la campagna di bombardamento mediatico contro IKEA;
Dare spazio e sostegno alla lotta dei lavoratori;
Parlare, condividere, organizzarsi, perché IKEA su questa storia vorrebbe fare scendere il silenzio!
CLASH CITY WORKERS

Fonti
Corriere della Sera
La Repubblica
Il Piacenza

giovedì 1 novembre 2012

Contro il governo Monti e le politiche recessive di austerity, con l’Europa che lotta, 14 NOVEMBRE SCIOPERO GENERALE

Il grande successo del No Monti Day e la convocazione COBAS per il 14 novembre dello sciopero generale di tutte le categorie per l’intera giornata hanno “risvegliato” la Cgil che, partita all’inseguimento della mobilitazione, si è ritrovata con il fiatone, fermandosi a mezza strada e limitandosi a convocare 4 ore di sciopero che oltretutto nel PI e nella scuola cozzano con
le norme vigenti in materia (da loro imposte, insieme a Cisl e Uil), stante la precedente indizione COBAS per l’intera giornata. Comunque, il fronte di protesta del 14 si amplia e questa è una buona notizia, così come la confluenza pure della Fiom che così esce dall’isolamento in cui si era cacciata insistendo sulla data del 16 novembre. Merito anche di quelle molte decine di migliaia di persone che il 27 ottobre sono scese in piazza a Roma nella manifestazione promossa dal Comitato No Monti Day, dai COBAS,  forze sindacali e politiche, lavoratori/trici del pubblico e del privato, studenti medi e universitari, ambientalisti e pensionati, precari e disoccupati che hanno protestato contro politiche fallimentari che ci precipitano nella “spirale greca”, con tagli che provocano recessione a cui seguono altri tagli fino alla catastrofe. Monti se ne deve andare – hanno detto i manifestanti – perché ha provocato un massacro sociale per abbattere un debito pubblico, invece aumentato in un anno dal 117% del PIL al 126%; perché ha colpito i settori più disagiati, mentre nulla pagano gli evasori fiscali, i grandi patrimoni, i gruppi finanziari e industriali.
E questo diremo con ancora maggior forza nello sciopero del 14 e nelle numerose manifestazioni che svolgeremo in tutta Italia, mentre in Parlamento si voterà sulla disastrosa legge di in-stabilità. Lo sciopero del 14 è partito dai sindacati e movimenti sociali spagnoli e si è poi esteso al Portogallo e alla Grecia con grande partecipazione di popolo. C’è oramai diffusa in questi paesi la consapevolezza che la sconfitta delle politiche liberiste e recessive non può avvenire in un solo paese: e i settori popolari italiani, a tutt’oggi in ritardo su questo piano, devono raccogliere l’appello per una grande mobilitazione europea. Perciò i COBAS, già da parecchi giorni, hanno indetto per il 14 lo sciopero generale per tutte le categorie e per l’intera giornata, con manifestazioni locali. Scenderemo in piazza con l’Europa che lotta per dire NO al governo Monti e ai partiti che lo sostengono, NO alla distruzione di scuola, sanità e servizi sociali, alla chiusura delle fabbriche, ai licenziamenti, alla cancellazione dei diritti del lavoro, al blocco dei contratti e degli scatti, all’aumento dell’orario per i docenti, al concorsaccio per i precari, alla deportazione degli insegnanti “inidonei”, alla legge Aprea-Ghizzoni; SÌ a massicci investimenti nei Beni comuni e ambiente, all'assunzione dei precari, ad una politica economica pagata dalle finanze dei ricchi, dal taglio delle spese militari e dalla cancellazione delle missioni di guerra, dalla soppressione della corruzione e dei privilegi delle caste politiche e manageriali; NO all'Europa dei patti di stabilità, del Fiscal Compact, dell'austerità, dell'attacco alla democrazia, SÌ ad una democrazia vera nel paese e nei luoghi di lavoro.