martedì 28 aprile 2009

lunedì 27 aprile 2009

Nessuna trattativa al ribasso, nessun licenziamento.

Comunicato stampa del 24/04/04

I lavoratori della Borri srl hanno indetto quattro ore di sciopero per lunedì 27 aprile (l’intero turno pomeridiano) e la prosecuzione ad oltranza del presidio davanti all’azienda. L’assemblea dei lavoratori ha giudicato insufficiente la proposta di una semplice riduzione dei licenziamenti (da nove a sette) e ribadito la necessità di una soluzione che porti a salvare la totalità dei posti di lavoro, ricorrendo eventualmente a forme contrattuali alternative (contratti di solidarietà...).

La decisione di tagli così pesanti, arriva senza il completo utilizzo delle ore di cassa integrazione ordinaria e senza poter ricorrere alla cassa integrazione straordinaria per la contemporanea assenza di passività nei bilanci e di un piano industriale. Per questo tale vicenda appare ancora più inaccettabile. Qui come altrove, la crisi sembra offrire delle straordinarie opportunità: scrematura dei lavoratori, ridimensionamento sotto il limite dei 15 dipendenti e conseguente riduzione di salari, diritti e tutele.

I lavoratori della BORRI srl.

Barberino Val d’elsa 24/04/09.

lunedì 20 aprile 2009

UN INACCETTABILE LICENZIAMENTO COLLETTIVO




















La nostra vita prima dei vostri profitti.



COMUNICATO STAMPAdel 20/04/09
Nient’altro che fazzolettini “usa e getta”. Ora che ai loro profitti non serviamo più diventiamo “ESUBERI” da tagliare. Nove lavoratori su tredici (il 75% dei posti di lavoro), sono numeri che generalizzati produrrebbero un vero e proprio massacro sociale. Una sorte che sembra comune a tanti lavoratori dell’intera catena dei piccoli sub-fornitori della camperistica, il 50% dell’intera filiera (1500 circa) licenziati o cassintegrati nel disinteresse generale perché i piccoli numeri producono da sempre poco rumore.
Ai vent’anni di crescita ininterrotta del settore con profitti sempre più alti abbiamo sacrificato le nostre condizioni di lavoro e di vita con contratti sempre più flessibili e precari ed un potere d’acquisto che precipitava sempre di più. L’unica riconoscenza che sembrano esprimere è l’indifferenza verso qualsiasi forma di responsabilità sociale, una ristrettezza di principi e una cultura padronale da anni cinquanta. Nessuna trattativa è stata possibile, qualsiasi proposta alternativa, dai contratti di solidarietà al part time, è stata presa in considerazione.
Oggi veniamo scaraventati nel pieno di una crisi che ha già portato il 20% delle famiglie italiane sotto la soglia di povertà, mentre con i nostri soldi rifinanziano banche e istituzioni finanziarie, vere artefici di questa crisi.
I lavoratori della BORRI srl.
Barberino Val d’elsa 20/04/09.

sabato 11 aprile 2009

SENZA VERGOGNA

Chi l'ha costruito, l'ospedale San Salvatore de L'Aquila?

Tutti gridano allo scandalo, e giustamente, perché quell'ospedale, finito di costruire e inaugurato alla fine degli anni '90, è venuto giù come un fuscello. Un'ala è completamente crollata, mentre il resto della struttura è stata dichiarata inagibile al 90 percento, mentre le autoambulanze continuavano a scaricare proprio lì decine di feriti.

Il crollo hanno causato la morte di due bambini ricoverati in pediatria.

I lavori di costruzione dell'ospedale sono iniziati nel 1972, trentasette anni fa. Per ultimarlo, dunque, ci sono voluti quasi trent'anni.

La spesa prevista era di 11 miliardi e 395 milioni di lire, la capienza di 1.100 posti.

Poi, mano a mano che il tempo passava, i posti letti previsti nel progetto originale, si sono ridotti a d essere 560. Un bel risparmio?
No di certo, perché quasi alla fine dei lavori l'ospedale sarà costato circa 164 miliardi di lire. Cioé circa 84.698.931 (leggasi più di ottantaquattro milioni di euro e mezzo).

L'Ospedale di cardiochirurgia che Emergency ha costruito a Khartoum (questo) è costato 12 milioni. Chiavi in mano. Attrezzature biomedicali comprese. Utile sapere però che sia le strutture che i biomedicali cardiochirurgici sono quanto di più caro esista in chirurgia.
Per costruire quell'ospedale (in Africa, nei pressi del deserto, non vicino ad un centro cittadino europeo) ci sono voluti meno di tre anni. I primi scavi erano partiti nell'ottobre 2004, l'ospedale si è inaugurato nel marzo del 2007. E, a detta di tutti i tecnici che lo hanno visto e toccato, e di tutti i chirurghi che ci han lavorato, quell'ospedale, con i suoi pannelli solari per l'energia, i suoi sistemi di filtraggio dell'aria e le altre tecnologie impegate, è uno dei più belli del mondo.

Dicevamo che l'ospedale San Salvatore, quasi alla fine dei lavori, era costato 84,7 milioni di euro. Quasi alla fine perché per finire i lavori ce ne sono voluti altri 16. Totale, quasi 101 milioni di euro. Nove volte di più di uno dei centri di cardiochirurgia migliori al mondo.

Una inchiesta parlamentare, che risale al 2000, che è anche l'anno in cui il San Salvatore fu inaugurato, aveva messo in rilievo «l'irrazionalità e l'obsolescenza dell'impianto costruttivo, la scarsa qualità dei materiali impiegati oltre all'enorme dispersione dei percorsi orizzontali».

Come dire, si sapeva tutto fin dal giorno dell'inaugurazione del San Salvatore.

ospedale-laquila.jpgMa chi ha consegnato "chiavi in mano" quel catorcio assassino di ospedale alla Asl dell'Aquila? Una piccola ditta di costruzioni, poco nota al pubblico e alle cronache: l'Impregilo .

Cioé la più importante azienda di costruzioni italiane, quella stessa che apre il suo sito con la frase "il progresso, la più grande delle nostre opere", che nel 2007 ha chiuso con un fatturato di 2.627 miliardi di euro e con un risultato di 131.2 milioni.
Una azienda che ha tra i suoi consiglieri di amministrazione persone del calibro di Beniamino Gavio (Società iniziative Autostradali), Andrea Novarese (Gemina Spa), Giuseppe Piaggio e Claudio Cominelli, che sono anche consiglieri di amministrazione della Atlantia (la ex Autostrade Spa) del gruppo Benetton. In Atlantia Piaggio e Cominelli siedono di fianco a Alberto Clò, che a sua volta è consigliere della Italcementi, che vede nel consiglio di amministrazione anche Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria. Oltre a loro, nel consiglio di amministrazione siede anche Nicola Fallica, a sua volta consigliere di amministrazione della Immobiliare Lombarda della famiglia Ligresti.

Il gotha delle costruzioni, dunque, gestisce Impregilo, che è la stessa azienda che sta costruendo l'alta velocità tra Milano e Napoli e tra Torino e Venezia. Quella stessa che sta ammodernando (come ha ammodernato l'ospedale San Salvatore?) la Salerno-Reggio Calabria, per cui ha appena chiesto un prolungamento di tre anni per la consegna dei lavori.
Quella stessa a cui il governo vorrebbe affidare i lavori per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina e delle nuove centrali nucleari.
Quella stessa che aveva in gestione, attraverso la Fibe, il processo di smaltimento dei rifiuti della regione Campania.
Per contratto, i lavori di costruzione dell'inceneritore di Acerra, sarebbero dovuti terminare nel 2003. Sono finiti nel 2009, con sei anni di ritardo. Sei anni che sono costati centinaia di milioni di Euro e la disperazione degli abitanti della Campania, sommersi dai rifiuti.

Fu l'Impregilo, dunque, a consegnare l'ospedale San Salvatore alla azienda sanitaria de L'Aquila. Quell'ospedale, l'altroieri, ha ucciso.

tratto da http://it.peacereporter.net

SOSPESO LO SCIOPERO GENERALE DEL 23 APRILE

PATTO DI BASE SOSPENDE SCIOPERO GENERALE DEL 23 APRILE E LO RINVIA A DATA DA DESTINARSI

Comunicato stampa

A fronte dei tragici eventi causati dal terremoto in Abruzzo, le organizzazioni sindacali del Patto di Base - Confederazione Cobas, Cub e SdL Intercategoriale - hanno unanimemente deciso di sospendere lo sciopero generale già indetto per il 23 aprile e di rinviarlo a data da destinarsi.

La nuova data verrà comunicata al più presto.

Roma, 7 aprile 2009

venerdì 3 aprile 2009

No allo stato d’eccezione permanente

I Cobas Empoli-Valdelsa e la Comunità in Resistenza di Empoli aderiscono al presidio di Sabato 4 in piazza della vittoria contro il ddl 733 (pacchetto sicurezza) ed esprimono solidarietà ai ribelli di Londra e Strasburgo

L’approvazione del pacchetto sicurezza segna un grande passo in avanti nell’attuazione di un complesso legislativo che restringe la libertà di tutti e tutte. Questo pacchetto fa parte di un disegno politico che cavalcando strumentalmente l’emergenza creata da alcuni fatti di cronaca nera (in particolare quelli i cui protagonisti sono cittadini di origine straniera) toglie di fatto l’agibilità politica ai movimenti che si battono contro il precariato e per i diritti dei migranti e a tutta quella galassia dei movimenti sociali e studenteschi che creando conflitto escono dal controllo.

Si tratta di un quadro di legge che mira a colpire duramente - da un punto di vista giuridico, economico e sociale - tutte le persone migranti (in particolare se prive di un permesso di soggiorno), le persone che vivono le dinamiche di strada e tutti quelli che mostrano un atteggiamento critico attraverso attività politiche o di protesta sociale. Noi non siamo d’accordo con questa filosofia da stato d’eccezione permanente, perché è da qui che si parte per ripetere errori che riportano alla memoria i momenti più bui del secolo scorso. Accettare il pacchetto sicurezza significa mettere una pietra sulle possibilità di migliaia di persone (sia italiani che di origine straniera) di entrare nel tessuto sociale, rendendoli non cittadini e quindi schiavi.

Vogliono escluderci dalla città, vogliono far tacere ogni forma di dissenso togliendoci il diritto a manifestare, vogliono farci diventare tristi pedine che pagheranno tutti gli effetti di una crisi di cui non siamo gli artefici.
Sabato alle 17.00 invitiamo tutte e tutti in piazza della Vittoria a partecipare al presidio contro il pacchetto sicurezza indetto dall’associazione Città Meticcia. Un momento importante per condividere un percorso di lotta e di mobilitazioni che riguarda ognuno di noi.
Saremo in Piazza Sabato 4 anche per portare la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni che a Londra e strasburgo hanno contestato il g20 e il vertice nato subendo, come a Genova 2001, una dura repressione da parte delle forze dell'ordine che si sono scatenate in una vera e propia caccia all'uomo, provocando la morte di Ian Tomplinson.
Con i fratelli e le sorelle migranti, al fianco dei movimenti contro la Nato a Strasburgo, per dire ANCORA UNA VOLTA che NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!

cobas Empoli/valdelsa
csaintifada/Comunità in Resistenza _ Empoli