domenica 27 maggio 2012

Il governo Monti vuole licenziare i dipendenti pubblici


Il ministro Brunetta aveva definito i dipendenti pubblici fannulloni, cacciato via  migliaia di precari, la Ministra della D-istruzione Gelmini non era stata da meno sopprimendo decine di migliaia di cattedre nella scuola.
Ma al peggio non c’è mai fine, ed oggi, la Ministra Fornero invoca per la prossima legge delega sulla Pubblica Amministrazione (in dirittura di arrivo) norme ben precise per applicare la piena licenziabilità dei dipendenti pubblici.

Nel paese con la più alta età pensionabile, con le tassazioni sui salari tra le più elevate del mondo, stanno per arrivare licenziamenti nei settori pubblici e migliaia di altri posti di lavoro saranno cancellati con la soppressione \ accorpamento di enti .
Innumerevoli sono le  normative che impongono a Enti locali e sanità la riduzione degli organici e dei salari (basti ricordare che fino al 2014 vige il blocco dei contratti nazionali e la stessa contrattazione decentrata sta subendo i contraccolpi negativi della Performance), chi non rispetta i patti di stabilità scarica poi sul personale i costi (mancato pagamento della produttività e delle indennità..)
La ministra Fornero non vuole “difformità di trattamento” tra dipendenti pubblici e privati, per questo la legge delega sul Pubblico già nel testo in discussione nel Governo prevede la piena licenziabilità.

Non solo addio articolo 18 ma rafforzamento dei codici disciplinari, mobilità del personale, contenuti già presenti nell’intesa che Cgil Cisl Uil e Governo hanno sottoscritto il 3 Maggio scorso.
La licenziabilità viene presentata come soluzione per aumentare la produttività ma  dati alla mano i dipendenti pubblici svolgono oggi più servizi e funzioni di anni fa ma con meno personale.
E’ evidente che per il governo Monti tra gli sprechi da eliminare ci sono i posti di lavoro e gli stessi incrementi salariali.
Non si tratta, come dice il segretario Cisl Bonanni, “di  un polverone mediatico per fomentare le divisioni tra lavoratori pubblici e privati” ma di un disegno politico del Governo teso allo smantellamento dei servizi pubblici per raggiungere il pareggio in Bilancio.
E questo disegno è stato sostenuto dalla intesa del 3\4 maggio scorso che ha espresso il consenso di Cgil Cisl Uil e Ugl al Governo e alle sue politiche di smantellamento dei diritti e dei posti di lavoro.

Cobas Pubblico impiego

sabato 19 maggio 2012

Vittime e carnefici

Comunicato stampa del 18/05/2012.
La denuncia dei 7 attivisti empolesi per aver “imbrattato” con uova e adesivi alcune banche durante il corteo del primo maggio, potrebbe aprire nuovi importanti opportunità per chiunque aspiri a cambiare la propria condizione da carnefice a vittima (“banda della magliana”, “Casalesi” e Totò Reina, potrebbero avanzare delle pretese in questo senso).  A Empoli sembra infatti sentirsi danneggiato quello stesso potere bancario indicato unanimemente come responsabile della crisi che stiamo vivendo. Un sistema finanziario corrotto e fuori controllo responsabile di un crack globale di oltre 16 trilioni di euro (cifra benevola), costato il posto di lavoro e la casa a milioni di persone e a cui non sembra più sufficiente la sola garanzia dell'impunità per i propri manager. Come Cobas e Comunità in Resistenza abbiamo denunciato come a causa dei debiti che “LORO” hanno contratto, sei milioni di persone in questo paese siano disoccupati o cassa-integrati, 350 mila “esodati” e i suicidi una costante pressoché quotidiana. Chiamare ladrocinio (come avviene nell'adesivo incriminato) il sistema che garantisce il loro salvataggio attraverso il taglio di pensioni, istruzione, stato sociale e posti di lavoro è sicuramente il termine più appropriato, oltreché legittimo.
Per questo, oltre alla doverosa solidarietà per i denunciati, come organizzazione sindacale aderiamo alla campagna “ATTACCALO ANCHE TU”, scaricando e diffondendo l'adesivo BANCHE=LADRI dal sito web della Comunità in Resistenza di Empoli.
Cobas Empoli-Valdelsa aderente alla Confederazione Cobas del lavoro privato

domenica 6 maggio 2012

Mercoledì 9 maggio:Contestiamo i predatori CHE DEVASTANO E CANCELLANO IN EUROPA I NOSTRI DIRITTI, LE NOSTRE TUTELE SOCIALI, I NOSTRI RISPARMI, LA NOSTRA DIGNITÀ

MONTI? SI, MA DI SUDICIO...
IL 9 E 10 MAGGIO SI TERRÀ A FIRENZE LA SECONDA “CONFERENZA SULLO STATO DELL’UNIONE”
ALLA QUALE SARANNO PRESENTI SVARIATI RAPPRESENTANTI DEI “POTERI FORTI”, IN PARTICOLARE FINANZIARI, CHE STANNO DECIDENDO LE POLITICHE E IL FUTURO ANCHE DEL NOSTRO PAESE.
Accolti da quello sfigato di Matteo Renzi, saranno ospiti a Palazzo Vecchio, fra altri, José Manuel Barroso, esponente della destra portoghese e presidente della Commissione europea Olli Rehn esponente del Partito Liberale Finlandese, vice presidente della Commissione europea e commissario Ue per gli Affari economici e monetari; Michel Barnier, esponente della destra gollista francese, commissario Ue per il Mercato interno e i Servizi; Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Ferrari S.p.a. e prossimo politico della destra italiana; Javier Solana, socialista spagnolo, ex Alto Rappresentante UE per la Politica estera e di Sicurezza comune ed ex segretario generale della NATO, appassionato sostenitore di guerre ed interventi militari.
Al “sindaco che la destra ci invidia”, che forse sta già lucidando con la lingua il pavimento del “salone dei cinquecento”, non mancheranno neanche i “boys” della Goldman Sachs: da Mario Monti oggi presidente del Consiglio a Mario Draghi oggi presidente BCE.
INSOMMA UNA RAPPRESENTANZA QUALIFICATA DI QUEI PREDATORI CHE STANNO DEVASTANDO E CANCELLANDO IN EUROPA I NOSTRI DIRITTI, LE NOSTRE TUTELE SOCIALI, I NOSTRI RISPARMI, LA NOSTRA DIGNITÀ, QUELLA POCA DEMOCRAZIA CHE CON LACRIME E SANGUE I LAVORATORI HANNO CONQUISTATO
L’unico “stato dell’unione” che interessa a questi signori è quello dei poteri finanziari, delle banche, delle grandi società multinazionali, dei trafficanti, dei padroni di ogni origine, dei ceti parassitari, delle “caste” militari e burocratiche, delle monarchie...
Negli anni questi finti “tecnici” sono stati i fautori di politiche che hanno portato al disastro economico e con le quali oggi persistono, scaricandone gli effetti sui lavoratori, studenti, precari, disoccupati, pensionati, migranti... impoverendoci e riportandoci ad uno stato di servitù.
Mentre in Europa cresce l’opposizione sociale, in Italia cresce il malcontento, ma questo non trova ad oggi uno sbocco adeguato all’attuale attacco alle condizioni di vita e di lavoro.
FACCIAMO DELLA PRESENZA DI QUESTI SIGNORI UNA OCCASIONE PER ESPRIME-
RE IL NOSTRO DISSENSO, PER MOSTRATE TUTTA LA NOSTRA OSTILITÀ VERSO I
LORO PRIVILEGI, PER RIGETTARE LA LORO ARROGANZA. SCENDIAMO IN PIAZZA!
MANIFESTAZIONE MERCOLEDÌ 9 MAGGIO
Firenze - ore 17,30 p.zza dell’Unità Italiana
(presso stazione S.M.N.)
Confederazione Cobas Firenze

sabato 5 maggio 2012

Cgil Cisl Uil e Governo Monti svendono i lavoratori della Pubblica Amministrazione con l’intesa del 3 Maggio


Cgil Cisl Uil, Regioni, Comuni e Governo hanno sottoscritto una intesa sul lavoro pubblico.
Il giudizio su questo accordo è assolutamente negativo visto che consente al governo di continuare lopera di smantellamento dei diritti sindacali attaccando allo stesso tempo il potere di acquisto dei salari e delle pensioni e riducendo la contrattazione sindacale a ruoli insignificanti.

  • Laccordo rafforza performance, valutazione e premialità che sono servite non al rilancio della Pubblica amministrazione ma a tagliare servizi e salari pubblici
  • La razionalizzazione di cui parla laccordo significa eliminare posti di lavoro sopprimendo Inpdap, Province, accorpando enti e uffici. Razionalizzazione, innovazione e riorganizzazione sono obiettivi condivisi dal Governo e dai Sindacati ma in sostanza che cosa significano se non cancellazione di posti di lavoro, aumento dei carichi di lavoro e riduzione dellagibilità sindacale?
  • Si sottoscrivono lenuove regole riguardanti il mercato del lavoroprima ancora che esse siano approvate in Parlamento con il decreto legge Fornero e con questa intesa Cgil Cisl Uil confermano di condividere limpostazione del Governo Monti sulla riforma del lavoro
  • Si rafforza il ruolo e il potere della Dirigenza
  • Il riconoscimento della contrattazione collettiva è solo formale e avviene nei limiti dei tetti e dei risparmi di spesa come sancito dal dlgs 165\2001, non una parola viene spesa per porre fine al blocco della contrattazione che sta facendo precipitare il potere di acquisto dei salari lasciando in piedi quel carrozzone fatto di consulenze doro, privatizzazioni e precariato
  • Si sottoscrivono i processi di mobilità del personale pubblico. La mobilità, nella versione Brunetta, viene confermata e riferita ai processi di razionalizzazione, innovazione e riorganizzazione In questo modo sarà sempre più difficile essere assunti anche per i vincitori di selezioni concorsuali. Il sindacato diventerà parte integrante dei processi di mobilità entrando nel business della formazione
  • Altro che stabilizzazione dei precari nella Pubblica amministrazione, con la tenure-track, o apprendistato allanglosassone, si allarga e si legittima il ricorso al precariato nel pubblico impiego
  • Dopo anni di campagna denigratoria del pubblico (fannulloni, inefficienti, assenteisti gli epiteti ricorrenti) si passa demagogicamente allo spending review invitando i cittadini a indicare sprechi e inefficienze della pubblica amministrazione. Nei fatti si costruirà una operazione di immagine per tagliare, con il manipolato consenso dellopinione pubblica, servizi e lavoro pubblico.
  • Si parla di generica riflessione su Consorzi, Fondazioni e società partecipate quando invece servirebbe la reinternalizzazione di servizi che in questi anni hanno lievitato i costi pubblici ricorrendo a onerosi global service e consulenze
  • Non viene accresciuto il ruolo negoziale delle Rsu, ragion per cui continueremo a non contrattare su materie rilevanti come la organizzazione del lavoro, dei turni e dei servizi
  • Non si capisce quale sia il rafforzamento del ruolo di Regioni ed enti locali nella contrattazione collettiva se non una sorta di federalismo che creerà disparità retributive crescenti
  • Si eliminano le 3 fasce di merito della Brunetta (ma perché inapplicabili e non certo per favorire lavoratori\trici) ma viene al contempo rafforzato il ruolo della performance a discapito di una equa distribuzione della produttività collettiva
  • Vengono introdotti i meccanismi della flessibilità in uscita, il lavoro flessibile diventa una nota di merito nei curriculum
  • Sono accresciuti i doveri disciplinari del dipendente pubblico

Questa intesa nei prossimi mesi produrrà provvedimenti normativi e legislativi, a giorni dovrebbe arrivare la legge delega del Governo sulla Pubblica Amministrazione.

Cgil Cisl Uil plaudono alla intesa, anzi la presentano come un “segnale di innovazione di discontinuità”. Sulla stampa viene detto che sarà salvaguardato in caso di licenziamento il reintegro (e non la indennità al posto del ritorno al lavoro come accadrà presto nel privato).
Ma a leggere il testo non ne siamo certi perchéle garanzie di stabilitànon significano automatico reintegro in caso di licenziamento illegittimo rinviando poi la questione a successivi accordi e alla legge Quadro.

L’intesa del 3 Maggio oltre a rafforzare il Governo delegittimando le proteste operaie delle ultime settimane, consente a Monti e ai suoi ministri di portare a casa dei risultati insperati come il mantenimento del blocco della contrattazione, la mobilità tra enti, la riduzione del personale pubblico, la soppressione di migliaia di posti di lavoro e un modello di contrattazione che creerà sempre maggiori disparità tra il personale mettendo i lavoratori gli uni contro gli altri.

E tutto ciò è reso possibile dall’intesa sottoscritta da Cgil Cisl Uil


COBAS PUBBLICO IMPIEGO