sabato 25 ottobre 2008

FONDI PENSIONE: la barzelletta del pubblico impiego

Non è una barzelletta come potrebbe a prima vista sembrare. Nel pieno di una crisi finanziaria che sta facendo crollare banche e borse in tutto il mondo, CGIL-CISL-UIL+UGL (+ cosiddetti autonomi CONFSAL-FIALS), si accingono a dar vita nientemeno che ai FONDI PENSIONE DEL PUBBLICO IMPIEGO!
I nomi fantasiosi scelti per sfilare ancora altri soldi dalle nostre tasche sono: SIRIO per ministeri, parastato e agenzie fiscali e PERSEO per enti locali e sanità.
Tutto questo avviene mentre i fondi pensione già avviati, lamentano perdite considerevoli: Cometa e Fonchim, fondi dei metalmeccanici e dei chimici, hanno perso 7 milioni di Euro in obbligazioni della Lemhan Brothers, e quello dei ferrovieri si è salvato, rimettendoci di meno, solo perché a Luglio si era sbarazzato delle stesse obbligazioni!
Prima ancora della crisi, i fondi avevano perso in media il 2,7%, quasi cinque punti in meno rispetto al +2% reso dal TFR e anche nel lungo periodo gennaio 2000-giugno 2008 nessuno dei maggiori fondi italiani ha raggiunto il rendimento del tfr: + 27,7%.
Tutto questo avviene mentre anche l’Argentina di Kirchner annuncia il ritorno alle pensioni pubbliche. Chi vuole potrà continuare a versare al privato i propri soldi, ma il governo invita i lavoratori a passare al pubblico. Lo Stato si farà carico del passaggio e gestirà i contributi accumulati finora. “Poiché il denaro versato ai fondi pensione finisce in investimenti finanziari il cui rischio è da considerare in aumento, è meglio che lo Stato intervenga ora piuttosto di ritrovarsi a doverlo fare in futuro, quando cioè milioni di lavoratori potrebbero vedere polverizzate le loro pensioni”.

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