venerdì 30 settembre 2011

mercoledì 14 settembre 2011

APPELLO UNITARIO DEL COORDINAMENTO 15 OTTOBRE PER LAMOBILITAZIONE NAZIONALE A ROMA

APPELLO
IL 15 OTTOBRE SARÀ UNA GIORNATA EUROPEA E INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE

“gli esseri umani prima dei profitti, non siamo merce nelle mani di politici e banchieri,

chi pretende di governarci non ci rappresenta,

l’alternativa c’è ed è nelle nostre mani, democrazia reale ora!”


Commissione Europea, governi europei, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, multinazionali e poteri forti ci presentano come dogmi intoccabili il pagamento del debito, il pareggio del bilancio pubblico, gli interessi dei mercati finanziari, le privatizzazioni, i tagli alla spesa, la precarizzazione del lavoro e della vita.

Sono ricette inique e sbagliate, utili a difendere rendite e privilegi, e renderci tutti più schiavi.

Distruggono il lavoro e i suoi diritti, i sindacati, il contratto nazionale, le pensioni, l’istruzione, la cultura, i beni comuni, il territorio, la società e le comunità, tutti i diritti garantiti dalla nostra Costituzione. Opprimono il presente di una popolazione sempre più impoverita, negano il futuro ai giovani.

Non è vero che siano scelte obbligate. Noi le rifiutiamo. Qualunque schieramento politico le voglia imporre, avrà come unico effetto un’ulteriore devastazione sociale, ambientale, democratica. Ci sono altre strade, e quelle vogliamo percorrere, riprendendoci pienamente il nostro potere di cittadinanza che è fondamento di qualunque democrazia reale.

Non vogliamo fare un passo di più verso il baratro in cui l’Europa e l’Italia si stanno dirigendo e che la manovra del Governo, così come le politiche economiche europee, continuano ad avvicinare.

Vogliamo una vera alternativa di sistema. Si deve uscire dalla crisi con il cambiamento e l’innovazione. Le risorse ci sono.

Si deve investire sulla riconversione ecologica, la giustizia sociale, l’altra economia, sui saperi, la cultura, il territorio, la partecipazione. Si deve redistribuire radicalmente la ricchezza. Vogliamo ripartire dal risultato dei referendum del 12 e 13 giugno, per restituire alle comunità i beni comuni ed il loro diritto alla partecipazione. Si devono recuperare risorse dal taglio delle spese militari. Si deve smettere di fare le guerre e bisogna accogliere i migranti.

Le alternative vanno conquistate, insieme. In Europa, in Italia, nel Mediterraneo, nel mondo. In tanti e tante, diversi e diverse, uniti. E’ il solo modo per vincere.

Il Coordinamento 15 ottobre, luogo di convergenza organizzativa dei soggetti sociali impegnati, invita tutti e tutte a preparare la mobilitazione e a essere in piazza a Roma, riempiendo la manifestazione con i propri appelli, con i propri contenuti, con le proprie lotte e proposte

PER LA NOSTRA DIGNITÀ E PER CAMBIARE DAVVERO



COORDINAMENTO 15 OTTOBRE

Si è costituito il Coordinamento 15 ottobre, luogo aperto di tanti e plurali attori sociali impegnati a costruire la partecipazione italiana alla giornata europea e internazionale di mobilitazione.

La giornata del 15 vedrà mobilitazioni in tutta Europa, nel Mediterraneo e in altre regioni del mondo. Anche in Italia è già stata raccolta da tanti soggetti organizzati, alleanze sociali, gruppi informali e persone.

Il Coordinamento si mette al servizio della riuscita della mobilitazione. Curerà unitariamente le caratteristiche, la logistica e l’organizzazione della manifestazione nazionale di Roma e ne definirà le sue parti comuni.

Il suo obiettivo è favorire la massima inclusione, convergenza, convivenza e cooperazione delle molteplici e plurali forze sociali, reti, energie individuali e collettive che stanno preparando e prepareranno la mobilitazione con i propri appelli, le proprie alleanze, i propri contenuti.

La prossima riunione del Coordinamento 15 ottobre è convocata a Roma, mercoledì 21 settembre, alle ore 10, in via dei Monti di Pietralata 16

martedì 13 settembre 2011

LIBERTÀ PER NINA E MARIANNA

LIBERTÀ PER NINA E MARIANNA

LIBERTÀ PER LA VALSUSA DALLA OCCUPAZIONE MILITARE

LIBERTÀ DA TUTTE LE MAFIE

DA TUTTI GLI AGENTI DELLA DEVASTAZIONE SOCIALE E AMBIENTALE

Nina e Marianna sono tutt’ora detenute e rischiano di dove continuare a subire il carcere per il solo fatto di aver opposto - insieme a migliaia di altre donne e uomini - una resistenza pacifica ma determinata alla imposizione con la forza di un opera devastante come il Tav, per avere espresso il rifiuto della occupazione militare del territorio, per aver accettato il rischio di esporsi continuamente alla furia dei gas CS sparati a migliaia e ad altezza d’uomo ormai quasi ogni giorno da quando la Maddalena è stata occupata, spianata, circondata di reti e di filo spinato: un fortino di guerra travestito da cantiere.

Un fortino al quale da quasi tre mesi il popolo della valle sta opponendo un assedio tenace e crescente, un assedio fatto di rabbia e indignazione ma anche di rifiuto e opposizione alla guerra che lo Stato vuole dichiarare e intensificare contro un territorio ed una intera popolazione.

Nina e Marianna, cui va tutta la nostra solidarietà, vicinanza e condivisione, sono tra le prime vittime di una repressione spietata portata avanti da una compagine trasversale e vergognosa che accomuna ministri del governo ed esponenti della falsa opposizione, funzionari sindacali concertativi e esternazioni del sindacato “autonomo” delle forze dell’“ordine”: tutti a invocare nuove regole d’ingaggio, arresti e processi sommari di massa per trasformare la Val Susa in un luogo di prevaricazione costante.

Una prevaricazione che il popolo valsusino è determinato a continuare a respinge, così come respinge tutte le costanti e programmate falsificazioni mediatiche che fanno anch’esse parte di questa offensiva, come i predisposti ritrovamenti di armi, o la contrapposizione tra il popolo della valle e quei pochi operai tenuti negli appalti del cantiere in condizioni di lavoro sottopagato, precario e schiavizzato.

Casella di testo: La libertà di Nina e Marianna è la libertà di tutti noi, la loro lotta è la nostraOggi, mentre governo e finta opposizione stanno per votare una ennesima copertura e garanzia di continuità ad affaristi, speculatori e poteri forti, scaricando i costi della loro crisi e dei privilegi di casta sui lavoratori , sui pensionati, sui giovani e sulle fasce più deboli, è interesse comune unire gli sforzi, le lotte, le iniziative per respingere ed opporsi a tutti questi progetti . Ma è anche doveroso e urgente contrastare ed opporsi alla criminalizzazione di chi resiste, di chi non può e non vuole accettare un futuro di rassegnazione e miseria umana e sociale, di vuole continuare a camminare insieme per una liberazione che sia vera e di tutti.

Coordinamento provinciale Confederazione Cobas Torino

domenica 11 settembre 2011

MOZIONE CONCLUSIVA ASSEMBLEA NAZIONALE 10 settembre 2011


Centinaia di persone hanno affollato l'incontro nazionale di Roma su "Indipendenza e conflitto sociale". Un dibattito con 64 interventi e senza retorica. Emerge una composizione sociale e politica che non intende fare sconti a nessuno. I primi appuntamenti per un autunno "caldo" cominciato già in estate (di seguito il comunicato finale dell'assemblea).
L'immenso capannone del deposito dell'Atac occupato da mesi dai movimenti sociali della capitale, ha cominciato ad affollarsi sin dalla prima mattinata. I dialetti che si incrociano lasciano capire che la gente è arrivata qua da tutta Italia per confrontare esperienze di lotta e vertenze in corso sia sul territorio che nei posti di lavoro.

I lavori sono stati aperti da Luca Fagiano di Roma Bene Comune che ha sottolineato come l'esperienza di RBC stia cercando di sperimentare unità e pratiche di lotta nuove con risultati apprezzabili sia sul piano dell'opposizione alle scelte di Comune e Regione sia sul piano nazionale come l'assemblea di oggi sta a dimostrare. Lo snodo della discussione e della mobilitazione resta indubbiamente la crisi e la sua gestione. "Non solo a livello locale, anzi anche a livello globale la governance fa fatica a gestire le contraddizioni della crisi" sostiene Luca.

L'introduzione e il comunicato finale hanno poi cercato anche di indicare una prima agenda per un autunno di conflitto iniziato a estate ancora non finita. C'è l'appuntamento di lunedi e martedi prossimi a Montecitorio in occasione del voto della Camera sulla manovra economica, con l'obiettivo di rendere piene le piazze dell'"indignazione". C'è la giornata internazionale contro le borse il 17 settembre (che vedrà iniziative nuovamente a Piazza Affari a Milano come a Wall Street o Londra e Madrid) e il 15 ottobre, la giornata di mobilitazione europea che "non può che essere di tutti", una giornata che sta già marciando anche senza gli appelli di questo o quello.

Subito dopo è intervenuto Alberto Perino del Movimento No Tav, che ha letteralmente "tirato giù gli applausi" dell'assemblea raccontando la resistenza della Val di Susa. "Dobbiamo imparare a resistere tutti insieme, come in Val di Susa". Giorgio della rete Atenei in Rivolta ha segnalato come la prossima apertura delle scuole e dell'università porterà a incrociare i primi momenti di lotta (lo sciopero del 6 etc.) tra lavoratori, precari e studenti. Una disoccupata del movimento Banchi Nuovi di Napoli ha rivendicato il sovversivismo delle lotte dei disoccupati e la rivendicazione di una salario anche quando il lavoro non c'è. Un passaggio polemico non è mancato verso chi fa il "pompiere" nei movimenti. Fulvio Vescia del Forum dei comitati per l'acqua pubblica ha ricordato l'esperienza del referendum e il tentativo del governo e della manovra economica di eliminarne i risultati con la privatizzazione dei servizi pubblici locali. E' intervenuto poi Giorgio Cremaschi che ha fissato cinque punti di programma (tra cui il non pagamento del debito) sui quali dare battaglia a tutto campo nei prossimi mesi contro "il governo unico delle banche". Cacciamo Berlusconi ma attenti, perchè molti di quelli che si candidano a sostituirlo faranno le stesse cose.

Il Centro sociale Askatasuna di Torino ha preso spunto della lotta in Val di Susa per indicare un modello di conflitto che non fa sconti a nessuno, neanche alla Cgil. Sono poi intervenuti Firenze Bene Comune (Alessandro Nannini), il Centro sociale il cantiere di Milano, Omar a nome degli immigrati della piana del Sele. Gli altri interventi si sono via via sussuguiti fino alle 17 del pomeriggio e - miracolo - poca gente è andata via mentre la maggioranza rimane ad ascoltare tutti gli interventi: da Daniela del Corodinamento Rifiuti Zero del lazio che per la prima volta in vita sua parla in pubblico al Collettivo Autorganizzato Universitario di Napoli, da Giulia del centro sociale Acrobax al precario siciliano, e così via fino alle 17.00 quando Paolo Di Vetta tira le prime conclusioni valutando positivamente l'assemblea e lanciando anche una "diffida sulla giornata di manifestazione europea del 15 ottobre", il malumore cresce infatti quando si viene a sapere che la Cgil ha convocato proprio in quella data una manifestazione dei settori scuola e pubblico impiego, un modo neanche troppo velato per ipotecare sia la mobilitazione del 15 ottobre sia l'idea che possano determinarsi movimenti sociali e sindacali che non intendono subordinarsi ai governi amici o tecnici che si apprestano a sostituire Berlusconi. Viene data lettura del comunicato finale che prova a riassumere l'agenda delle prossime settimane e una discussione che ha visto ben 64 interventi in cui - altro miracolo - c'è stata poca o niente retorica ma molta molta concretezza.

Il comunicato finale dell'assemblea
L’assemblea nazionale realizzata a partire dall’appello proposto da Roma Bene Comune, che si è tenuta oggi 10 settembre 2011, ha raccolto nella struttura dell’ex deposito Atac di San Paolo a Roma una partecipazione che non si vedeva da tempo di collettivi, associazioni, movimenti, realtà del sindacalismo conflittuale e di base; una partecipazione ampia ed attiva soprattutto di moltissimi attivisti e persone che hanno deciso di prendere parte ad un momento di confronto realmente orizzontale e partecipativo, offrendo la propria disponibilità a mettersi in gioco dentro una nuova stagione di conflitto e trasformazione dal basso.

Innanzitutto le tante soggettività intervenute hanno condiviso la necessità di alimentare e costruire un processo indipendente, che rifiutando deleghe e scelte di rappresentanza istituzionale, respinge qualunque ipotesi di alternanza di Governance della crisi del capitalismo e affermi la necessità di costruire l’alternativa dentro il conflitto. Un processo indipendente che valorizzi ed amplifichi il peso delle tante lotte che crescono nel nostro paese e che faccia di esse processo costituente e trasformativo.

Un processo aperto e plurale, che cresca come luogo pubblico di confronto ed iniziativa, dentro il quale le soggettività consolidate si rendono disponibili a fare un passo indietro ricercando nuovi spazi di protagonismo sociale e politico, di sperimentazione di linguaggi e di pratiche. Un processo, quindi, al quale intendiamo dare continuità senza scorciatoie o accelerazioni politiciste.

Un processo che guarda lontano e si alimenta da subito delle tante iniziative di contestazione alla nuova manovra dettata dalla BCE che il governo Berlusconi ci sta imponendo con la complicità delle false opposizioni politiche e sindacali, che si nutre delle tante lotte sociali, da chi nei territori si batte per la difesa dei beni comuni, per l’accesso ai saperi, per i diritti dei lavoratori e lavoratrici, contro la precarietà e contro il razzismo e le discriminazioni.

In questo quadro la data della mobilitazione internazionale del 15 ottobre prossimo convocata dai movimenti europei e del mediterraneo è una occasione fondamentale che non potrà essere rinchiusa nei recinti angusti di nessuna rappresentanza .

Il terreno comune su cui sperimentarsi proprio a partire dai prossimi giorni e settimane, prima e dopo la giornata del 15 ottobre è una campagna di iniziativa e mobilitazione che metta al centro una parola d’ordine ed un concetto chiaro: il debito attraverso il quale ci vogliono far pagare il prezzo della loro crisi, non è il nostro, non lo abbiamo contratto, noi non lo paghiamo. Questo vuol dire smascherare e agire contro i responsabili della crisi e i loro simboli, riconquistando la sovranità ed esercitando nuove forme di riappropriazione di reddito e di vita.

L’assemblea individua come tappe condivise di questo percorso i seguenti passaggi:
- Dare vita a partire dalla giornata di Lunedì prossimo a manifestazioni in tutta Italia contro la manovra finanziaria in occasione della ripresa delle discussioni parlamentari; per Roma riprendere e rilanciare la piazza dell’indignazione a Montecitorio.

- Una settimana di lotta da costruire nei territori, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle università, nelle città a partire dalla composizione delle lotte esistenti , dal 10 fino al 15 ottobre, con al centro appunto la parola d’ordine: IL DEBITO NON E’ IL NOSTRO, NOI NON LO PAGHIAMO.

- Costruire e Amplificare la mobilitazione del 15 ottobre, a partire dalle parole d’ordine e dai contenuti proposti dalle reti europee, che hanno promosso la mobilitazione Internazionale, definendo le modalità e le pratiche di una nostra partecipazione collettiva. A TAL FINE PROPONIAMO LA COSTRUZIONE DI UNA RIUNIONE NAZIONALE APERTA PER DEFINIRE LE MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE e IL PERCORSO DI AVVICINAMENTO alla MANIFESTAZIONE.

- Ampliare e Garantire la partecipazione dei movimenti italiani alle mobilitazioni che si terranno in Occasione del G20 a CANNES-NIZZA dal 1 al 4 Novembre

- Costruire alla metà di NOVEMBRE un Forum Nazionale dei movimenti sociali indipendenti.


L’assemblea coglie come occasione di confronto le iniziative indette per il 17 settembre contro la finanza internazionale e le borse europee, l’assemblea del 1 ottobre dell’appello “Dobbiamo fermarli” e la costruzione dello sciopero precario.


L’assemblea esprime inoltre la sua incondizionata solidarietà alle persone arrestate in VAL di SUSA ( 9 settembre) e a Napoli ( 6 settembre)

Roma 10 Settembre 2011

Tentato sgombero ass. melograno

Comunicato stampa - appello

Come risulta dal comunicato dell’Associazione Culturale Melograno allegato a questo appello,

il sei settembre, giorno dello sciopero generale, il sindaco Renzi ordinava provocatoriamente alla sua Giunta e ai dirigenti del Comune di rimanere chiusi nel bunker del palazzo, in spregio di una città che come tutto il paese è scesa in piazza contro manovre denominate finanziarie, ma che in realtà sono una vera e propria espropriazione di diritti, di dignità e di democrazia, oltre a costituire un drammatico impoverimento per i ceti popolari.

Ma è giusto che tutti sappiano che la provocazione non è finita qui: in quello stesso giorno, funzionari della Direzione Patrimonio Immobiliare e agenti dalla P.M. accompagnati persino da dei muratori, irrompevano nella sede dell’associazione culturale di volontariato Melograno, informando i presenti circa l’intento, non riuscito, di dare immediata esecuzione allo sfratto, sgomberando i locali di proprietà del Comune dati regolarmente in concessione all’associazione da oltre due anni.

Una città in cui gli abusi edilizi compiuti da speculatori di ogni risma sono una norma, una città le cui amministrazioni vecchie e nuove sono consociate con imprese immobiliari delinquenziali già condannate, vedi le vicende Quadra, Sottopasso della Fortezza o tante altre tuttora sui tavoli della Magistratura.

Un’Amministrazione che non soltanto tollera la diffusa illegalità dei poteri forti nell’ambito dell’urbanistica e dell’edilizia, ma che svende il proprio patrimonio immobiliare pubblico ai privati incrementando la speculazione, gli affitti in nero, il sistema di rapina degli immobiliaristi. Un’Amministrazione che autorizza lo sventramento della città con la TAV, ma la cui unica risposta alle emergenze sociali a partire da quella abitativa, sono l’esecuzione degli sfratti e gli sgomberi.

Quest’Amministrazione votata al mantra della “tolleranza zero”, conferma una volta di più di saper essere “debole con i forti e forte con i deboli”.

Tolleranza zero per presunti abusi edilizi (si parla di un soppalco) ai danni di un’associazione culturale di volontariato che si occupa del sostegno alla parte più debole della società afflitta dalle più diverse forme di emarginazione sociale e culturale.

Tolleranza zero nei confronti di un’associazione indipendente che aveva ricevuto in concessione locali fatiscenti e degradati e che li ha resi agibili a proprie spese, attuandovi numerose iniziative sociali e culturali.

Lo sgombero che, secondo i funzionari del comune sarà eseguito a breve dalla forza pubblica, oltre ad azzerare i progetti dell’associazione, lascerebbe in mezzo alla strada diverse persone socialmente deboli e per le quali l’AC non ha proposto nessuna alternativa.

Un altro pezzo di cultura solidale, un esempio di integrazione sociale e accoglienza autogestita, un altro “bene comune” spazzato via dalla cultura del profitto, della forza e della repressione.

Ci rivolgiamo a tutti coloro che non sono più disponibili al silenzio davanti alle ingiustizie piccole e grandi ad unirsi a quest’appello: istituzioni, associazioni, movimenti, comitati, singoli cittadini indignati, affinché l’Amministrazione desista da questa ulteriore prova d’insensibilità sociale e indirizzi efficienza e zelo amministrativo verso la vera grande illegalità civile e sociale, quella del profitto che genera povertà, ingiustizia, e discriminazione.

Cobas Comune di Firenze

Info per contattare l’associazione ed unirsi all’appello: www.melograno513.altervista.org

San Miniato - Odia il razzismo, odia la lega!!

Stamattina gli attivisti della Comunità in Resistenza di Empoli hanno calato dalla rocca di Federico II, simbolo della città di San Miniato, uno striscione di 15 m con su scritto "ODIO LA LEGA", per ribadire, ancora una volta, che questo territorio ripudia la presenza del partito razzista della lega nord.

La Padania non esiste... Da Rovereto a San Miniato... odia la lega!!

Comunità in Resistenza Empoli

venerdì 9 settembre 2011

LO SCIOPERO DELLA CGIL: MA CI FACCIA IL PIACERE!!

LO SCIOPERO DELLA CGIL: MA CI FACCIA IL PIACERE!!
Il caso della sospensione dei tre sindacalisti COBAS alla Richard Ginori è emblematico rispetto alle conseguenze che avrà l'applicazione nei luoghi di lavoro del famigerato art. 8. Il ministro Sacconi va ripetendo che si sta drammatizzando una cosa che drammatica non è perchè un licenziamento potrà avvenire solo se in presenza di un via libera da p...arte sindacale, quindi tranquilli, c'è sempre il sindacato a tutelare i lavoratori!
Ed eccoci a noi: ma non penserete mica che la Richard Ginori abbia sospeso tre delegati sindacali, attaccando quindi lo statuto dei lavoratori e diritti come quello di esercitare l'attività sindacale o il diritto di pensiero e di espressione, diritti universali che riguardano tutti, non solo i tre Cobas, ma tutto il sindacato e tutti i lavoratori, senza avere la sicurezza di poterlo fare senza provocare le reazioni dei confederali? Non un solo cenno di solidarietà è infatti arrivato da CGIL, CISL e UIL. Un silenzio, che conferma la loro complicità. E domani? Domani potrà succedere la stessa cosa di fronte alla decisione di un licenziamento. I Cobas rompono i coglioni? Azienda e confederali si mettono d'accordo e il gioco è fatto. E così per tutti i lavoratori sgraditi alle aziende e al sindacato, di solito il livello di non-gradimento è condiviso!
La CGIL martedì ha proclamatolo sciopero contro l'art. 8. Come diceva Totò: MA CI FACCIA IL PIACERE!!!!

LUNEDI' 12 SETTEMBRE DALLE ORE 17.30 PRESIDIO PERMANENTE SOTTO LA PREFETTURA DI FIRENZE IN VIA CAVOUR.

Si è tenuto nel pomeriggio di giovedì 8 settembre, organizzato da Firenze Bene Comune, il presidio contro la manovra finanziaria, lanciato dall'assemblea tenutasi in piazza Bambini di Beslan a fine del corteo convocato per lo sciopero generale.

Firenze Bene Comune è uno strumento di collegamento tra le varie realtà sociali cittadine che se battano contro le privatizzazioni, per l'uso sociale degli spazi, per i diritti ai migranti, per il diritto alla casa, contro la precarietà, ecc.

La mobilitazione contro la manovra finanziaria e le direttive delle banche continua:
LUNEDI' 12 SETTEMBRE (quando la manovra andrà alla camera) DALLE ORE 17.30 PRESIDIO PERMANENTE SOTTO LA PREFETTURA DI FIRENZE IN VIA CAVOUR.

Noi il debito non lo paghiamo

Contro una manovra permanente, una mobilitazione permanente


Firenze Bene Comune

giovedì 8 settembre 2011

Renzi VATTENE!!!!

La contestazione al Sindaco di Firenze Renzi che a pari del governo Berlusconi porta una politica di privatizzazione e di smantellamento dei servizi pubblici e dei beni comuni, Ataf, Asili Nido ecc.... alla faccia dell'esito referendario, nonché una politica repressiva nei confronti di chi rivendica il diritto alla casa, allo studio, al lavoro ecc.
http://firenze.repubblica.
it/cronaca/2011/09/07/news/festa_di_emergency_renzi_contestato-21369432/

http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2011/09/07/576980-
siamo_contro_emergency.shtml

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2011/7-settembre-
2011/renzi-incontra-pisapia-verdi-200-fischiano-contestano-1901474334403.shtml

http://www.lettera43.it/politica/25302/matteo-renzi-contestato-a-firenze-buffone.htm


http://www.firenzetoday.it/cronaca/renzi-contestazione-teatro-verdi-festa-emergency.html


http://www.ultimaora.net/notizie-cronaca/matteo-renzi-contestato-al-teatro-verdi.html


http://www.055news.it/notizia.asp?idn=54236



LE FOTO
: http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/09/07/foto/renzi_la_contestazione_al_verdi-21370277/1/
IL VIDEO:
http://www.firenzetoday.it/cronaca/sindaco-renzi-contestato-festa-emergency.html




mercoledì 7 settembre 2011

Contro una finanziaria permanente, una mobilitazione permanente.

Comunicato Stampa

Oggi 6 settembre a conclusione della partecipata manifestazione del sindacalismo di base si è tenuta in Piazza bambini di Beslan un’assemblea di lavoratori, studenti, cittadini dove si è ribadito la necessità di proseguire la mobilitazione contro la manovra finanziaria, che questo governo con il tacito assenso dell’opposizione e la benedizione del Capo di stato, e l’ appoggio dei sindacati collaborazionisti, sta portando avanti con prospettive devastanti per tutti i lavoratori, i precari, i pensionati la gente comune.

Pertanto l’assemblea ha deciso le seguenti iniziative:

Mercoledi 7 settembre dalle ore 20,30 presidio e volantinaggio presso il Teatro Verdi ove alla serata organizzata da Emergency sarà presente il Sindaco Renzi che a pari del governo Berlusconi porta una politica di privatizzazione e di smantellamento dei servizi pubblici e dei beni comuni, Ataf, Asili Nido ecc…. alla faccia dell’esito referendario, nonché una politica repressiva nei confronti di chi rivendica il diritto alla casa, allo studio, al lavoro ecc.

Giovedi 8 settembre alle ore 17.00 presidio sotto la Prefettura di Firenze Via Cavour

Contro una finanziaria permanente, una mobilitazione permanente.


L’Assemblea di Piazza Bambini de Beslan




Firenze 6 Settembre 2011

domenica 4 settembre 2011

.... E ORA SCIOPERO!!!

contro le manovre governative di luglio e agosto che:

-massacrano i lavoratori pubblici, bloccandone contrattazione, incrementi economici e assunzioni, fanno attendere due anni il TFR, mettono in discussione la tredicesima, rendono coatta la mobilità e cancellano migliaia di precari.....

-progettano l’innalzamento generalizzato dell’età pensionabile;

-tagliano le agevolazioni fiscali per i familiari a carico, per le spese sanitarie, per i mutui, la ristrutturazione e il restauro della prima casa, per l’istruzione dei figli.....

-chiudono e riducono i servizi pubblici e sociali, ne ridimensionano la qualità, ne aumentano le tariffe, privatizzano quelli migliori, aumentano le tasse locali, aprono l'assalto ai beni comuni....

-tagliano pesantemente la sanità pubblica e istituiscono super-ticket per esami e analisi, per pronto soccorso e visite specialistiche.....

-regalano ai padroni 3 festività storiche (25 aprile, 1° maggio e 2 giugno) legate alle lotte dei lavoratori e alla resistenza antifascista e antimonarchica.....

-attribuiscono agli accordi aziendali il potere di modificare in peggio condizioni di lavoro e diritti previsti dai contratti nazionali e dalla legislazione...

Questa non è una manovra finanziaria pensata per uscire dalla crisi, ma un assalto, una dichiarazione di guerra dei padroni e del governo contro i lavoratori e i ceti popolari. Una aggressione contro chi la crisi non l’ha provocata ma subita, con licenziamenti, cassa integrazione, la rapina del caro-vita, con l’intensificazione dello sfruttamento del lavoro, con la cancellazione della libertà nei luoghi di lavoro.

A TUTTO QUESTO E' IL MOMENTO DI DIRE BASTA!!!
Lo sciopero generale del 6 settembre deve essere il punto di partenza
PERCHE' LA CRISI LA PAGHI CHI l'HA PROVOCATA: PADRONI E BANCHE

E' uno sciopero che deve mettere la Cgil di fronte alla sua corresponsabilità per le scelte collaborazioniste fatte insieme a Cisl e Uil. La sua dirigenza dovrebbe spiegare le incoerenze nel chiamare allo sciopero e allo stesso tempo firmare accordi liberticidi come quello del 28 giugno o procedere a braccetto con Confindustria con il “patto sociale” del 4 agosto.

SCIOPERO GENERALE
MANIFESTAZIONE
6 settembre 2011 ore 9
FIRENZE - P.ZZA SS. Annunziata
Ritrovo Empoli, ore 8
c/o csa intifada, via XXV aprile n.1 - Ponte A Elsa (Empoli)

COBAS EMPOLI-VALDELSA