lunedì 30 marzo 2009

Nuovo Picchetto Sicurezza il 31 Marzo a Empoli

Comunicato stampa 28/3/2009.
A distanza di pochi giorni dall'ultima mobilitazione contro gli sfratti, saremo la mattina di Martedì 31 Marzo in Via Raffaello Sanzio n. 46 a Empoli per difendere il diritto alla casa di una famiglia dello sportello sociale di Empoli. Stavolta è la famiglia di Rachid El Yamani, di sua moglie e dei loro quattro figli, tutti minori. L'amministrazione comunale ancora una volta cerca di far fronte alla singola situazione, quando ormai lo sfratto con la forza pubblica è alle porte. Se lunedì non avremo la certezza del rinvio dello sfratto saremo dunque costretti a confermare questo nuovo picchetto sicurezza, per garantire il diritto alla casa anche a questa famiglia in difficoltà a pagare l'affitto, e per ribadire che non c'è sicurezza senza diritti.
Questo è l’ennesimo sfratto per morosità a Empoli, mentre è in corso una crisi economica globale che colpisce milioni di persone.
Riteniamo inaccettabile sbattere per la strada persone che non riescono a sostenere il costo degli affitti senza prima predisporre misure in grado di garantire il passaggio da casa a casa; la politica abitativa del comune, basata sulla sola gestione delle emergenze non da risposte all’emergenza abitativa in cui versa la nostra città.
Chiediamo pertanto il blocco degli sfratti e degli sgomberi fino all’attuazione di una politica sulla casa adeguata alla crisi che stiamo vivendo, che consenta il passaggio da casa a casa, che consideri anche gli sfratti per morosità (80% del totale oggi) nelle assegnazioni delle case popolari; un piano casa che risponda alla necessità della città che soffre a causa della crisi, di affitti e mutui insostenibili, delle sempre più numerose imprese che chiudono e del conseguente enorme aumento di cassintegrati e disoccupate.
Chiediamo che vengano istituiti in tutti i comuni del circondario dei centri temporanei di emergenza abitativa in grado di dare una risposta immediata a chi viene sfrattato.
Chiediamo una moratoria dei mutui per la casa e il blocco dei pignoramenti; reddito per precarie e disoccupati!
Martedì 31 Marzo numerosi saremo in Via Raffaello Sanzio n.46 per difendere un’altra famiglia che non riesce più a sostenere il costo dell’affitto.

SPORTELLO SOCIALE della Comunità in Resistenza_Empoli
COBAS Empoli-Valdelsa
ORDA PRECARIA_Empoli
MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA_Firenze

domenica 29 marzo 2009

Se eravamo guerriglieri, Brunetta non c'eri!!

Ieri a Roma, in sessantamila in piazza contro la crisi e il G14 sul welfare e sugli ammortizzatori sociali che inizia oggi. Sindacati di base, precari, studenti dell'Onda, centri sociali e movimenti di lotta per la casa hanno praticato blocchi nella città e attraversato Roma bloccandola per l'intero pomeriggio. Hanno sfidato apertamente il protocollo sui cortei, quello della limitazione della libertà di movimento e delle cariche contro gli studenti. In una città blindata da oltre mille uomini delle forze dell'ordine hanno gridato "stiamo riconquistando ciò che pensavano di toglierci con i manganelli".

mercoledì 25 marzo 2009

28 marzo tutti a Roma

I Cobas dell' Empolese-valdelsa organizzano un pullman che partirà dalla stazione ferroviaria di Empoli alle 9,30.
Per info. e prenotazioni tel. 0571/931021 cel. 3335453789 o cobasempolivaldelsa@alice.it

Sono migliaia le aziende che chiudono e centinaia di migliaia i licenziamenti, ma il governo foraggia industriali e bancarottieri, cioè i veri responsabili della più grande crisi economico del dopoguerra.

I lavoratori sono lasciati in balia della crisi, la cassa integrazione copre in minima parte, e solo per alcuni, la perdita di salario, centinaia di migliaia di precari vengono mandati a casa senza alcun reddito, si vorrebbe portare l’età pensionabile delle donne a 65 anni, crescono gli sfratti, si fomenta il razzismo contro gli immigrati: e, per impedire che ci si organizzi per difendere salario e diritti, il governo vorrebbe vietare scioperi e manifestazioni conflittuali.

Mobilitiamoci a sostegno della piattaforma del Patto di Base Blocco dei licenziamenti. Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Aumenti consistenti di salari e pensioni, reddito minimo garantito per chi non ha lavoro. Aggancio dei salari e pensioni al reale costo della vita. Cassa integrazione almeno all’80% del salario per tutti i lavoratori/trici, precari compresi, continuità del reddito per i lavoratori “atipici”, con mantenimento del permesso di soggiorno per gli immigrati/e. Nuova occupazione mediante un Piano per lo sviluppo di energie rinnovabili ed ecocompatibili, promuovendo il risparmio energetico e il riassetto idrogeologico del territorio, rifiutando il nucleare e diminuendo le emissioni di CO2. Piano di investimenti per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e delle scuole, sanzioni penali per gli omicidi sul lavoro e gli infortuni gravi. Assunzione a tempo indeterminato dei precari e re-internalizzazione dei servizi. Piano di investimenti pubblici per il reperimento di un milione di alloggi, tramite utilizzo di case sfitte e ristrutturazione e requisizioni del patrimonio immobiliare esistente; blocco degli sfratti, canone sociale per i bassi redditi. Diritto di uscita immediata per gli iscritti/e ai fondi-pensione chiusi.

In occasione della riunione dei Ministri del Welfare del G14 che si terrà a Roma a fine marzo, CUB, COBAS e SDL, assieme a tutte le forze sociali e di movimento che si battono per non pagare la crisi, hanno organizzato una grande manifestazione nazionale.

28 MARZO 2009 ROMA - P.zza Repubblica ore 15

M A N I F E S T A Z I O N E N A Z I O N A L E

venerdì 20 marzo 2009

L'aggressione agli studenti romani e la complicità di Cgil e PD

La selvaggia aggressione di oggi a Roma ai danni degli studenti
che volevano uscire dall'Università per protestare contro la politica
scolastica governativa - che ha provocato numerosi feriti tra
ragazzi/e inermi a cui va la nostra totale solidarietà - è stata
materialmente condotta da "forze del disordine" istigate da un ministero
degli Interni che sembra garantire copertura ad ogni violenza
poliziesca. Ma gli strumenti politici per l'aggressione sono stati
forniti anche da tutti i partiti della opposizione parlamentare (PD in
prima fila), nonchè dai sindacati concertativi (Cgil in prima fila), che
hanno sottoscritto un dittatoriale Protocollo per vietare a Roma
qualsiasi forma di protesta che non si svolga in sei piazze prestabilite
e in sei itinerari. Secondo il Protocollo non si potrebbe protestare
davanti a ministeri, uffici pubblici, sedi aziendali o
padronali, Parlamento e sedi politiche: insomma, non si potrebbe portare
il conflitto davanti alle sedi delle "controparti". La motivazione
dell'intralcio al traffico è totalmente fasulla: gran parte del centro
storico è pedonalizzato o riservato al solo traffico dei residenti
(clamoroso il divieto al Parlamento e al Senato, al Campidoglio o a
Piazza Navona, tutte zone vietate al traffico). In realtà si vuole
impedire che si manifesti ogni forma di conflitto nelle strade, in linea
con il tentativo di vietare lo sciopero nei servizi pubblici, nel timore
di una valanga crescente di proteste di fronte alla sempre più micidiale
crisi. Ma il governo ha trovato la complicità e collaborazione di Cgil,
Cisl, Uil nonchè del PD, IdV e degli altri partiti di opposizione che,
mentre fingono di protestare contro i progetti liberticidi
berlusconiani, si fanno portatori del più brutale attacco al diritto di
manifestare degli ultimi 60 anni. Suona insopportabilmente ipocrita il
comunicato di solidarietà agli studenti da parte di una Cgil senza la
cui firma il Protocollo non sarebbe stato proponibile e che fino a ieri
lo ha difeso in comunicati e interviste. I Cobas, insieme alle altre
forze del Patto di Base (Cub e SdL) si sono già rifiutati di accettare i
diktat polizieschi in occasione delle manifestazioni dei lavoratori
Telecom e di quelli dei Trasporti: e continueranno così per far saltare
l'ignobile Protocollo e aiutare i cittadini/e romani a riconquistare
rapidamente il diritto di manifestare liberamente.

Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS

domenica 8 marzo 2009

Le donne ancora senza festa, ancora stupida violenza

COMUNICATO STAMPA




8 marzo 2009 è una giornata di lotta: a Roma al Teatro Brancaccio solo una passerella per i vip!

Ancora oggi per le donne discriminazione, diffidenza e negazione dei diritti. Al Teatro Brancaccio all’incontro cittadino organizzato dal Comune di Roma presenti esponenti delle istituzioni con il Presidente della Camera Gianfranco Fini, del Governo, con la ministra Mara Carfagna, e Giorgia Meloni e con il Sindaco Alemanno, sono drammaticamente emerse le contraddizioni evidenti con il senso di liberazione di questa festa.

Tutte le rappresentanze sindacali delle donne di CUB, Cobas, SdL, le precarie dei Nidi Comunali, le lavoratrici madri, cassaintegrate e precarie di Alitalia Cai, si sono radunate per sottolineare in questa circostanza i provvedimenti che il Governo sta prendendo e che stridono con una reale volontà di tutela del mondo femminile sul lavoro, nella sicurezza personale e nella garanzia del mantenimento del sistema di leggi a sostegno della famiglia.

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giovedì 5 marzo 2009

La lotta paga

Questo comunicato stampa è per rendere pubblica la positiva conclusione della vicenda che ha visto coinvolta la famiglia di Bennis Abdelfattah, alla ricerca di vedersi garantito il diritto alla casa, e l'amministrazione comunale di Empoli.
Lo sfratto della famiglia non si fa più. Andranno in un alloggio che l'amministrazione è riuscita ad individuare nel mercato privato. Da oggi avranno una casa per tutta la famiglia, con un contratto temporaneo di otto mesi. L’avventura pubblica di questa famiglia è cominciata il 20 gennaio 2009, giorno in cui avrebbe dovuto essere eseguito lo sfratto con forza pubblica. In quella data avevamo convocato un presidio anti-sfratto (“Picchetto Sicurezza), grazie al quale, insieme alle famiglie e ai precari dello sportello sociale di Ponte a Elsa, col sostegno dei Cobas empoli-valdelsa, del collettivo Orda Precaria e del Movimento di Lotta Per la Casa di Firenze, fu impedita l’esecuzione di sfratto dalla casa di Piazza del Popolo.
La dimostrazione che la lotta paga e che i diritti non si devono chiedere ma conquistare giorno dopo giorno. Abdelfattah è l’esempio che se si lotta con determinazione è possibile vincere, riconquistandosi diritti che ogni giorno vengono calpestati, come il diritto all’abitare. Quella di oggi è la vittoria di Abdel, delle sue due figlie e delle tante famiglie organizzate nello Sportello Sociale che il 20 gennaio si sono mobilitate per impedire un atto di violenza. Questa giornata dimostra che è possibile trovare soluzioni alternative e di buon senso agli sfratti eseguiti con la forza pubblica, le stesse soluzioni che ci aspettiamo rispetto alle tante famiglie in difficoltà davanti alla crisi.
Lo Sportello Sociale è determinato più che mai a proseguire il suo lavoro di conflitto e consenso, che ha portato decine di famiglie sotto sfratto o in difficoltà ad organizzarsi.
Continuiamo a porre con forza la necessità di attuare una nuova politica abitativa nella città di Empoli e nel Circondario. Centinaia sono le famiglie che hanno lo sfratto esecutivo per morosità incolpevole dal privato, centinaia le famiglie in graduatoria che aspettano l’assegnazione di una casa popolare, migliaia i giovani precari che non accederanno mai alla graduatoria e non possono pagarsi un affitto di almeno 500 euro sul mercato privato.
E’ per queste ragioni che continueremo a lottare, forti della vittoria ottenuta oggi, certi che i diritti o sono per tutti o non sono per nessuno.

COBAS Empoli-Valdelsa
SPORTELLO SOCIALE_COMUNITA' IN RESISTENZA_Empoli
ORDA PRECARIA
MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA_Firenze