mercoledì 23 aprile 2008

Primo maggio di conflitto e indignazione


BASTA CON LA FESTA, BASTA CON LA CASTA

EuroMayDay008: il primo maggio precario che travolge i confini del futuro!

Ci rivolgiamo a tutti e a tutte; uomini e donne, precari e precarie, native e migranti, lavoratrici e lavoratori dei call center, dell'informazione e della formazione, delle ricerca, delle cooperative sociali, della distribuzione. Agli operai e alle operaie, delle fabbriche e dei servizi, agli studenti, alle associazioni, alle mille forme di resistenza e di autorganizzazione che ri-generano i territori e le metropoli martoriati dal vampirismo neoliberista.

La precarietà picchia duro, nel lavoro e nella vita. Non è “sfiga”. Non è cosa passeggera. Non è un problema sociale tra gli altri ne' un titolo di un giornale. Non è semplicemente la perversa proliferazione di contratti atipici ne' un dazio che le giovani generazioni sono costrette a pagare per entrare nel mercato del lavoro.

La precarizzazione picchia duro e segna una discontinuità profonda con il passato. E' un equilibrio sapiente fra ricatto e consenso e agisce sul sociale in modo diverso, dividendoci e confondendoci. Atomizza le nostre vite e saccheggia i territori e le metropoli in cui viviamo.

È il modo contemporaneo di produrre la ricchezza, di sfruttare il lavoro, di asservire ogni stilla della nostra vita al profitto delle imprese. La precarizzazione è la crisi della rappresentanza politica e sindacale del lavoro e nel sociale, e segna un punto sulla linea del tempo rispetto al quale non si può tornare indietro. È il punto da cui è necessario ripensare e sperimentare nuove forme e strategie di lotta; contro lo sfruttamento, le gerarchie e le povertà.

Una lotta che parli chiaro e a voce alta, perché ricca di tutto ciò che la precarizzazione nega e riduce al silenzio. Negli ultimi anni, l'EuroMayDay ha costruito, in Italia e in Europa, uno spazio politico e sociale, condiviso, in cui la presa di parola e il protagonismo dei precari e delle precarie, senza mediazioni e mediatori, ha sperimentato forme inedite di visibilità, comunicazione e conflitto.

La MayDay è un processo sociale che si evolve di anno in anno, per tutto l'anno, nella quotidianità delle vite che non accettano di sottomettersi ad uno sfruttamento delle esistenze pervasivo e perenne, che investe corpi e passioni. La MayDay, forte di soggettività sempre meno inclini a subire passivamente precarietà lavorativa e sociale e isolamento, costruisce resistenza e conflitto, costruisce reti, sperimenta nuove forme di autorganizzazione sociale, mette in comune spazi e saperi per praticare autotutela sociale e legale contro le nuove forme di sfruttamento nel lavoro, e oltre il lavoro. Per difendere e reclamare diritti sociali fondamentali come il reddito, il diritto alla casa, ad una condizione lavorativa dignitosa, il libero accesso ai saperi. La MayDay è contro la guerra, per la libertà di movimento e contro i cpt, per il diritto di copia per tutti e contro il copyright.

Il primo maggio, a Empoli, vogliamo condividere questa forza, amplificarla, congiungerla con quella degli altri precari. Condividere esperienze che sono transnazionali, e che danno il segno di una MayDay che attraversa l'Europa da Milano ad Aachen/Aquisgrana, Berlino, Copenhagen, Hanau, Amburgo, Helsinki, Lisbona, Madrid, Malaga, Maribor, Napoli, Palermo, Terrassa, Vienna... e va oltre, perché passa per la Tokyo MayDay in Giappone, e si collega alla manifestazione dei migranti negli Stati Uniti del prossimo primo maggio.

Vogliamo costruire una MayDay008 che sappia porre un confronto serrato e continuativo, fra tutte le realtà lavorative, sociali, sindacali che lottano, ogni giorno, in ogni dove, contro la precarizzazione, sulle tematiche che da sempre hanno caratterizzato l'idea del primo maggio precario: la continuità di reddito intesa come un nuovo orizzonte delle politiche rivendicative, del welfare e la trasformazione del protagonismo precario e migrante in un conflitto nuovamente diffuso ed incisivo.

Vogliamo costruire una MayDay che sperimenti nuove forme di comunicazione, colpiremo luoghi simbolo della precarietà e della guerra sparsi per la nostra città, artisti artigiani apriranno cantieri lungo le vie cittadine, laddove c'è da cambiare qualcosa, laddove c'è da dire qualcosa.


Let's MayDay,

Empoli _ primo maggio 2008 _ spezzone carnevalesco-musical-teatrante

Piazza Don Minzoni, ore 9.00


[::::: NON ESISTONO AVANGUARDIE MA SOLAMENTE UN SACCO DI GENTE IN RITARDO ::::::]

COBAS Empoli-valdelsa - Orda Precaria

sabato 12 aprile 2008

Il volo del ciuco

COMUNICATO STAMPA

In relazione al consiglio comunale del 1/04/08, i Cobas empolese-valdelsa e Orda Precaria giudicano di straordinario interesse il voto favorevole della grande coalizione progressista empolese (ma non solo: 18 voti a favore su 18 presenti) sul ripristino del “volo del ciuco” in occasione della festività del “Corpus Domini”. Rammarica (ma solo un poco) che l’eccezionalità dell’evento abbia confinato in secondo piano la discussione, da noi sollecitata, sulle condizioni di vita e di lavoro di centinaia di lavoratori precari. D’altronde la scadenza elettorale sempre più vicina ha imposto alla sinistra una scelta delle priorità (il volo del ciuco) lasciando temi di secondo piano, come quelli da noi presentati, ai gruppi consiliari di destra (F.I, A.N. e U.D.C.). Aspettiamo di conoscere con ansia l’esito di tale interrogazione (di cui tra l’altro nessuno ci ha informato) nella certezza però che tale disinteresse sia solo il frutto di un’abilissima strategia pre-elettorale tesa ad evitare ogni sorta di attrito con i poteri forti locali (coop, partecipate, amministrazioni locali ecc.).

Rimane un ultimo dubbio: non è che un consiglio comunale convocato il 1 Aprile sia da considerare PESCE D’APRILE?