domenica 31 ottobre 2010

Solidarietà a Damiano Piccione

I COBAS Empoli-Valdelsa esprimono la loro solidarietà a Damiano Piccione, operaio trentenne di Torino, partecipe delle molteplici battaglie che si svolgono nel territorio piemontese, licenziato dalla ditta Itinera/Gruppo Gavio per aver partecipato alla contestazione del segretario Cisl Bonanni.

Damiano nel 2009 si era fatto alcuni mesi di galera per le proteste contro la Gelmini e il " G8 istruzione"; in Piemonte è un punto di riferimento per la battaglia antinucleare e per quella NO Tav.

Una storia emblematica degli odierni rapporti tra padronato e un certo sindacalismo e che non si può far passare sotto silenzio.

La vicenda raccontata da Damiano stesso.

martedì 26 ottobre 2010

I 30 Denari di Giuda

I sindacati concertativi sono in crisi di consensi, e questo si sapeva già da tempo.
Quello che tanti non sanno invece è che a fronte di questa crisi di seguito tra i lavoratori non corrisponde una crisi economica di queste organizzazioni, che grazie a vari stratagemmi riescono a garantire che le loro casse siano sempre piene. Fondi pensione, fondi di assistenza sanitaria, enti bilaterali vari, e le cosiddette "quote associative straordinarie a fronte delle negoziazioni svolte".
Come funzionano? Non hai la tessera di uno dei sindacati che ha firmato il contratto che si applica nel tuo luogo di lavoro? Non importa, devi ringraziarli ugualmente per il lavoro che hanno svolto pagando una cifra di qualche decina di euro che verrà trattenuta nella tua busta paga e poi versata dalle aziende ai sindacati. Non è rilevante se magari non hai la tessera proprio perché ti sei stufato degli accordi al ribasso che queste organizzazioni fanno, se non dici esplicitamente di no pagherai la quota secondo il principio del silenzio-assenso tanto caro alla triade che al tempo lo inventò per far rifluire i Tfr dei lavoratori nei fondi pensione.
Con la busta paga di Novembre verrà consegnato il modulo con cui si richiede ai lavoratori metalmeccanici il pagamento del "contributo sindacale straordinario". Per evitare che venga scalato dallo stipendio di dicembre occorre rimandarlo indietro. Questo contributo, stabilito a seguito dell'Accordo 15 ottobre 2009 e del successivo Protocollo d'intesa 25 febbraio 2010, siglati da Fim-Cisl, Uilm e Federmeccanica, consiste in 30 Euro che vengono richiesti ai lavoratori non iscritti ai sindacati a titolo di "quota associativa straordinaria a fronte dell'attività di negoziazione svolta". Ad operare la «trattenuta» devono essere le aziende,e girarla poi ai sindacati firmatari - che «ai propri iscritti non deve essere trattenuto nulla».I Cobas, che non hanno firmato quell'accordo invitano i lavoratori a non dare soldi a chi cancella il contratto nazionale. Un piccolo calcolo dà la misura del gettito complessivo di questa «tassa»: i metalmeccanici, secondo Federmeccanica (l'associazione delle imprese del settore) sono circa un milione e 600mila; togliendo le imprese artigiane, saranno intorno ai 1,4 milioni. Il 70% non è iscritto a nessun sindacato, quindi i 30 euro vanno moltiplicati per all'incirca un milione di persone: 30 milioni, dunque, da spartire pro rata tra Cisl e Uil (con qualche briciola al Fismic e all'Ugl). Non proprio spiccioli, insomma.
E' proprio vero che trattare costa fatica, e si sa quanto Fim e Uilm abbiano dovuto combattere con la Federmeccanica per strappare quel bidone di contratto. Poi dicono che due uova strapazzate sono una forma di violenza criminale.

venerdì 22 ottobre 2010

PESTAGGIO dei PASTORI a CAGLIARI

Questa è la polizia democratica Cagliaritana.

Manganellate sui manifestanti e lacrimogeni ad altezza d'uomo (e di bambini, presenti) con un manifestante colpito che rischia di perdere un occhio.
E violenti sarebbero i pastori? Cosa dovevano fare, farsi pestare senza reagire?
E poi le solite voci della Questura parlano di... infiltrati... ma quali infiltrati!!!!
Non si riesce a cogliere quale sia il livello di disperazione che ormai attanaglia ampi settori della Sardegna e dell'Italia.
Unica risposta, REPRESSIONE!!!
VERGOGNA!!!!
Solidarietà ai pastori Sardi in lotta e dimissioni dei funzionari di polizia responsabili di quanto accaduto.
SIAMO TUTTI PASTORI!!!
Nicola Giua - COBAS Sardegna

PS: il vicequestore Gargiulo che comandava ieri la piazza è lo stesso che aveva fatto pestare me ed altri due COBAS 17 anni fa nello sgombero del Provveditorato agli Studi di Cagliari occupato.

http://www.youtube.com/watch?v=R_ALtDIINUU&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=U8zu96pl39M

sabato 9 ottobre 2010

15 OTTOBRE SCIOPERO IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA, BENE COMUNE

Precari scuola

DOCENTI ED ATA MANIFESTERANNO IN 12 CITTA’ CON STUDENTI, GENITORI E LAVORATORI DI ALTRE CATEGORIE CONTRO LA SCUOLA-MISERIA

Tremonti-Gelmini vogliono portare a termine il massacro della scuola con l’eliminazione di 140 mila posti di lavoro in tre anni e l’espulsione in massa di quei precari che per anni hanno sostenuto un’istituzione impoverita da tutti i governi degli ultimi venti anni. Contro la scuola-miseria che si prospetta, i COBAS hanno indetto lo sciopero nazionale della scuola per il 15 ottobre per esigere la cancellazione dei tagli di orario, materie, organici e posti di lavoro, l’assunzione stabile dei precari, investimenti nell’istruzione ai livelli medi europei, il recupero integrale degli scatti di anzianità e dei contratti, la restituzione del diritto di assemblea. Allo sciopero parteciperanno anche CUB e USB. Il 15 manifesteranno con noi quelle strutture dei precari, degli studenti e dei genitori che si oppongono al governo della scuola-miseria ma che non fanno sconti a quei partiti del centrosinistra che, quando furono al governo in posizione dominante, contribuirono anch’essi all’immiserimento della scuola: e anche lavoratori di altre categorie hanno convocato degli scioperi di settore per poter essere con noi.

Per la Toscana l'appuntamento è a PISA (P.XX Settembre ore 10).

lunedì 4 ottobre 2010

le uova e i maggiordomi

Nel 2009 Cisl, Uil, Ugl e Confindustria hanno fatto un accordo interconfederale per contro-riformare il contrato nazionale di lavoro, cancellandone quelle poche parti che ancora avevano resistito alla furia deregolamentatrice del padronato. Obiettivo: trasformare il rapporto di lavoro in un rapporto di schiavitù.
Ne sono seguiti circa quaranta rinnovi di contratti nazionali di categoria, tutti improntati a quell’accordo, firmati anche dai sindacati di settore che fanno capo alla Cgil, la quale aveva pure negato la propria firma a quello stesso accordo.
Finché Fim/Cisl, Uilm/Uil e Federmeccanica (l’associazione degli industriali metalmeccanici) nell’ottobre 2009 hanno firmato per il triennio 2010-2012 un CCNL dello stesso tipo degli altri quaranta e la Fiom/Cgil se ne era tenuta alla larga.
Poi è arrivato il 2010 con il diktat (da vero padrone della ferriera) di Marchionne su Pomigliano, che da quella fabbrica si sta estendendo a tutto il gruppo Fiat, facendo da apripista verso le altre fabbriche metalmeccaniche e tutto il resto del lavoro manifatturiero, e non solo.
E, insieme al diktat, i licenziamenti punitivi negli stabilimenti Fiat di Mirafiori, Termoli e Melfi (questi già annullati dal giudice, la cui sentenza, però, la Fiat si rifiuta di eseguire compiutamente).
Naturalmente, Cisl e Uil sono state ben liete di esprimere consenso a quel diktat, riuscendo perfino a chiamarlo “accordo”, mentre si sono sganasciate dal ridere su quei licenziamenti.
Sono robette di questi giorni la rottamazione del CCNL metalmeccanici in vigore fino al dicembre 2011 (quello firmato da Fim, Fiom e Uilm: evidentemente dal sapore troppo “sovietico” per il palato federmeccanico!), benedetta da Fim e Uilm, e l’intesa tra questi due sindacati e Federmeccanica per derogare sul piano aziendale a quello stesso CCNL firmato da loro nell’ottobre 2009. Dove derogare vuol dire peggiorare, cioè dare carta bianca alle singole aziende di fare quello che vogliono.
Il tutto, dal 2009 al 2010, senza che i dirigenti cislini e uillini abbiano fatto esprimere i lavoratori sulle loro prodezze.
Rossi, presidente della Toscana, e Cosimi, sindaco di Livorno, in questi due anni non hanno neppure pensato a esprimere un parere su tutto questo bendidìo, non una condanna, per carità, ma almeno una qualche presa di distanza da tutto questo assalto alla condizione operaia e alla democrazia sindacale.
Non appena, però, l’1 ottobre gli operai livornesi hanno tirato qualche uovo sulle finestre della Confindustria e della Cisl, allora, “apriti cielo e spalancati terra”: tutti e due a sparare su quegli operai, estremisti, violenti, antidemocratici, nemici dell’unità sindacale, provocatori.
E, insieme ai due amministratori pubblici, a esprimere condanna verso gli operai e solidarietà alla Cisl non hanno tardato a dire la loro anche i dirigenti livornesi della Cgil e della Fiom, anch’essi in precedenza dimentichi di fare almeno qualche critica a Cisl e Uil.
Il giorno precedente se l’erano fatta con le uova alla Cisl gli operai della Same di Treviglio (Bergamo), ma né la Cgil né la Fiom locali avevano condannato quei lavoratori, tant’è vero che per farlo s’era dovuto scomodare da Roma niente meno che il segretario generale della Cgil, Epifani, lo stesso che una settimana prima aveva proclamato la propria intenzione di mettere la firma sotto il famigerato accordo interconfederale del 2009. Meglio tardi che mai!!!
Che la Fiom e la Cgil livornesi siano più epifaniane di Epifani?

(2 ottobre 2010) COBAS METALMECCANICI