
L'accusa principale si basa su "reati di opinione" e di "lesa maestà", infatti le tre maestre sono accusate di avere risposto a domande di giornalisti sul "10 pedagogico" e di avere partecipato ad un dibattito pubblico.
Quando sono entrate dal portone dell'Ufficio scolastico, molte loro colleghe e colleghi hanno riempito il portico e un tratto di via Castagnoli. Anche diversi genitori hanno portato il loro sostegno. Le insegnanti sono entrate con i loro avvocati e con un rappresentante dei Cobas Scuola, il sindacato a cui sono iscritte.
La Commissione di disciplina era composta da due rappresentanti sindacali (uno della CISL e uno della CGIL), da un maestro e da una dirigente scolastica. Era invece assente il dirigente scolastico provinciale, il dottor Aiello.
L'udienza è durata più di due ore, l'attesa dei manifestanti è stata perciò lunga, ne hanno approffittato per fare chiacchiere in libertà. Assenti quasi completamente i discorsi sul ballottaggio per il sindaco che si stava tenendo in contemporanea. Così come erano assenti molti esponenti dei partiti che prima delle elezioni andavano a farsi belli alle iniziative sulla scuola pubblica.
La "sentenza", con eventuali provvedimenti disciplinari è annunciata per la fine del mese di giugno o per i primi giorni di luglio. Vedremo se i componenti del Consiglio di disciplina saranno in grado di esprimere un loro giudizio autonomo (a fronte anche degli attestati di stima e di apprezzamento che le maestre hanno ricevuto sul loro lavoro) o sarrano fortemente influenzati dalle "pressioni punitive" che vengono da Roma da parte del Ministero dell'Istruzione.
tratto da www.zic.it
Nessun commento:
Posta un commento