sabato 31 ottobre 2009

Martedì 3 Novembre: ANCORA UN ALTRO SFRATTO PER MOROSITA’

L'ufficiale giudiziario arriverà probabilmente puntuale come sempre, alle 8 di Martedì 3 novembre, con il consueto corollario di forza pubblica, fabbro etc.. ad eseguire lo sgombero nella casa di S.Miniato in cui vive Zahara. L'ennesima esibizione muscolare nei confronti di un soggetto debole per definizione: migrante, attualmente sola con tre figli minorenni e un lavoro part-time che non le consente il pagamento di un affitto a prezzi di mercato. Da diversi mesi seguiamo il suo caso accompagnandola nei vari incontri con assessori e assistenti sociali del comune di S.Miniato. A pochi giorni dallo sgombero abbiamo soltanto una dichiarata disponibilità dell’amministrazione nel ricercare soluzioni adeguate ma nessuna proposta concreta.. Considerato che l'ultimo possibile tentativo di mediazione è stato fissato lunedì 2 novembre, giorno precedente allo sgombero, siamo costretti a indire comunque il presidio antisfratto, con l'auspicio di poterlo revocare nel caso di un eventuale soluzione. Speriamo che in questo clima di generale indifferenza, alimentato molto spesso da amministratori che preferiscono voltarsi altrove ed affrontare l'emergenza abitativa in forme caritatevoli, assistenziali ed emergenziali l'amministrazione di S.Miniato possa garantire scelte in controtendenza.
Da tempo chiediamo un tavolo del circondario, allargato a tutte le componenti istituzionali, sindacali e associative. Da oltre due anni offriamo consulenza legale gratuita, blocchiamo gli sfratti e denunciamo politiche urbanistiche tanto indifferenti alle questioni sociali quanto colluse (come nel caso di Montespertoli) con la tutela di interessi particolari. Nessuno ci ha mai risposto. Per farci ascoltare abbiamo dovuto a volte alzare la voce, occupando ad esempio simbolicamente l'ufficio casa del comune di Empoli o un edificio di proprietà pubblica.
Da tempo affermiamo come la morosità non sia una libera scelta individuale ma il prodotto di una crisi innescata dalla speculazione finanziaria e da politiche di liberalizzazione da noi sempre contrastate e i cui costi non intendiamo pagare. La casa non è un problema di ordine pubblico ma un diritto universalmente riconosciuto e come tale va strenuamente difeso.
Sportello sociale COBAS – ORDA PRECARIA
Empoli, 31/10/2009

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