sabato 8 dicembre 2012

LIBERI DI PENSARE la Cultura non ha padroni


La Regione Toscana e i singoli comuni
chiudono o accorpano istituti culturali, diminuiscono i servizi,
tagliano i finanziamenti e fanno sempre più ricorso al precariato e all'appalto al ribasso.
Dicono che per la cultura mancano i fondi pubblici.

E' FALSO
I fondi pubblici vengono sprecati:
Tav e tramvie, stipendi dei rappresentanti politici e dei dirigenti dei servizi, auto blu, spese di rappresentanza, consulenze esterne, contributi a istituzioni private
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La Regione Toscana e i singoli comuni
fanno leggi, partecipano a convegni e iniziative per far sì che
fondazioni, aziende e altri soggetti privati, i nuovi mecenati
investano in progetti culturali.
Dicono che è necessario l'intervento dei privati per il bene della Cultura

E' FALSO
La cultura è un Bene Comune
e deve rimanere a gestione completamente pubblica.
I Mecenati proteggevano gli artisti per averne in cambio
la sudditanza intellettuale e l'esaltazione delle loro corti.
I privati fanno i loro interessi economici e non quelli collettivi
con il loro ingresso
le condizioni dei servizi e dei lavoratori non potranno che peggiorare.
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NO ALL'INGRESSO DEI PRIVATI
LA CULTURA E' UN BENE COMUNE
Cobas Pubblico Impiego
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Costituzione della Repubblica Italiana, art. 9

La Regione persegue , tra le finalità prioritarie,
la promozione dei diritti al pluralismo dell' informazione e della comunicazione, dell'accesso alla cultura come bisogno individuale e valore collettivo -
Statuto della Regione Toscana, art. 4

Mancanoi fondi pubblici da destinare alla cultura. E l'Ente pubblico che fa?
  1. Continua ad investire in spese inutili: tav, tramvie, rapppresentanze, consulenze esterne, stipendi a dirigenti e politici, ristrutturazioni urbanistiche faraoniche, contributi a istituzioni private.
  2. Taglia i servizi: Istituti culturali chiusi, accorpati o a orario ridotto. A farne le spese sono i cittadini e i lavoratori. I cittadini, che a causa della grave crisi economica, non possono più permettersi di accedere alle offerte culturali a pagamento e i lavoratori che perdono i loro posti, hanno stipendi da fame, diventano sempre più ricattabili e sono costretti a rinunciare ogni giorno a parte dei loro diritti.
  3. Apre ai privati: aziende, fondazioni bancarie, imprenditori. Auspica un ritorno al mecenatismo. Affida la gestione di interi istituti a Fondazioni partecipate da Banche, aderisce a convegni con esponenti di Confindustria, Camere di Commercio, Associazioni economiche, per creare sinergie. Promulga leggi (la n. 45/2012 della Regione Toscana impugnata nel settembre 2012 dal Consiglio dei Ministri), si appella ad articoli dei Testi Unici e presenta progetti (Comune di Firenze, Fund4Art, novembre 2012) per far che i privati che investano in cultura abbiano sgravi fiscali.


I privati
perseguono il loro interesse e non quello della collettività.
Ogni volta che sono intervenuti hanno tagliato i servizi e licenziato i lavoratori.

I privati
vogliono controllare la cultura
i mecenati mantenevano gli artisti
per averne in cambio la sudditanza intellettuale e l'esaltazione delle loro corti.




NO ALL'INGRESSO DEI PRIVATI
LA CULTURA E' UN BENE COMUNE



Cobas pubblico impiego
Cobas Empoli-Valdelsa

giovedì 6 dicembre 2012

Vittoria!!! La lotta paga! I facchini hanno vinto!!!

VITTORIA! FIRMATO ACCORDO COL SINDACATO COBAS PER I DIRITTI SALARIO SICUREZZA DEI FACCHINI HS DI CALDERARA DI RENO A BOLOGNA  
   
Bologna 6 dicembre  2012 
Vittoria!!! La lotta paga!!
Dopo 2 freddissimi giorni di presidio, dalla sera del 4 dicembre, con blocco davanti ai cancelli dei magazzini per impedire l’entrata/uscita di qualsiasi mezzo di trasporto, con sciopero a oltranza di tutti i lavoratori della cooperativa, decine di tir e camions fermi a Calderara di Reno, dopo la dura lotta portata avanti con forte determinazione per arrivare al risultato a tutti i costi!
I FACCHINI HANNO VINTO!!!
(tutti stranieri: pakistani, alcuni marocchini, egiziani e tunisini) IERI SERA 5 dicembre, INSIEME CON IL SINDACATO COBAS DI BOLOGNA, HANNO FIRMATO L’ACCORDO CON LA COOPERATIVA HANDLING SOLUTIONS presso APPALTO DI GEODIS ZUST AMBROSETTI LIPPO DI CALDERARA DI RENO (BO) VIA PREDAZZO N.3/5,  e con il rappresentante del relativo CONSORZIO LHS
E’ STATO OTTENUTO TUTTO QUANTO  SI CHIEDEVA  :
  • Garanzia del mantenimento di tutti i posti di lavoro in forza alla Società Cooperativa Handling Solutions presso l’appalto Geodis Zust Ambrosetti di Calderara di Reno- Via Predazzo3/5 - compreso il personale in ferie, malattia, aspettativa, infortunio, etc..
  • Riconoscimento pieno del contenuto della piattaforma di rivendicazioni inviata dal sindacato Cobas di Bologna con lettera A.R.  13712718625-0 del 12 .11 2012, ovvero buste paga regolari, piena applicazione del CCNL Trasporti spedizione e logistica e di tutti gli istituti contrattuali economici e normativi previsti al 100%; rispetto della salute e sicurezza sul posto di lavoro secondo quanto prevede il D.lgs.81/2008 comprese integrazioni e  modifiche.
  • Assunzioni  senza periodo di prova e senza soluzione di continuità con rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato.
  • Allontanamento immediato per i responsabili della cooperativa che intimidiscano, minaccino, utilizzino linguaggio scurrile, diffamatorio, o che neghino la libertà sindacale.
  • Il rispetto dei diritti, della libertà e della dignità dei lavoratori e il riconoscimento dell’Organizzazione Sindacale Cobas Lavoro Privato a cui i lavoratori abbiano dato il mandato di rappresentanza e dei loro delegati RSA eletti dai lavoratori.
I lavoratori sono totalmente soddisfatti, si impegnano a continuare il percorso per affermare in pieno i loro diritti lavorativi e sindacali, ringraziano tutt* coloro che sono venuti a sostenerli al presidio come  l’appoggio solidale del coll. CRASH e di Sconnessioni Precarie, persone singole e la stampa che ha seguito con interesse la loro lotta.
I facchini ci tengono a dire che sosterranno solidalmente le lotte di tutte le realtà che rivendicano giustizia e diritti, le lotte delle altre cooperative di facchini come Ikea, Coop.Adriatica, riconoscono quanto sia significativo e fondamentale l’avvio e la continuazione delle vertenze promosse dal sindacato SI COBAS.
Anche il sindacato Cobas di Bologna intende unire le lotte col Si Cobas sul territorio di Bologna ed Emilia Romagna, dove vivono sfruttat* migliaia di lavorat* delle cooperative.    
Firmato Lavoratori Handling Solutions di Lippo Calderaia di Reno

e Confederazione Cobas      COBAS      del Lavoro Privato
Sede  Regionale  BOLOGNA   via S Carlo  42 – 40121 – bologna  tel 051  241336   / fax 051 3372378

mercoledì 5 dicembre 2012

Firenze: presidio dei lavoratori del trasporto pubblico locale


Oggi si è svolto il presidio dei lavoratori del T.P.L. Toscano durante il Consiglio Regionale. Erano presenti delegazioni di lavoratori delle aziende: Ataf, Copit, Lazzi, Cap, Tiemme, Atl e Clap
Il presidio di oggi prosegue la mobilitazione, iniziata con lo sciopero regionale del 2 ottobre, per dire no alla gara regionale e in difesa del trasporto pubblico locale, mobilitazione che continuerà nei prossimi mesi con altre azioni di lotta.
Altresì denunciamo il vergognoso rifiuto da parte del consiglio regionale di far salire una delegazione di lavoratori nellaula del consiglio durante lo svolgimento dello stesso, nonostante questi si fossero presentati alla portineria con regolare documento di identità. Questo dimostra ancora una volta la netta distanza tra la politica e i lavoratori-cittadini sui beni comuni come il T.P.L..

Firenze, 05 dicembre 2012

martedì 4 dicembre 2012

COMUNICAZIONE DEL COMITATO CITTADINI E LAVORATORI LIBERI E PENSANTI A FRONTE DEL DECRETO LEGGE " SALVA ILVA"

COMUNICATO STAMPA
    Il 30 Novembre 2012 il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto legge “salva Ilva”. Il Provvedimento permette allo stabilimento siderurgico tarantino di continuare a produrre per tutto il periodo di validità dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). L’unica condizione posta in essere è che l'azienda applichi interamente le disposizioni dettate dall’AIA rilasciata dal Ministero dell'Ambiente a fine ottobre. Qualora questo non dovesse verificarsi, il suddetto decreto prevede una multa che può arrivare sino al 10% del fatturato dell'azienda. A vigilare sarà un garante nominato dal Presidente della Repubblica.

    L’AIA 2012 nient’altro è che un aggiornamento dell’AIA rilasciata il 4 agosto del 2011 voluta in tutta fretta dall’allora Ministro dell‘ambiente del governo Berlusconi Stefania Prestigiacomo. Quello stesso governo che con i 120 milioni di Emilio Riva riuscì a salvare la compagnia di bandiera Alitalia. Uno dei pochissimi investimenti a perdere del patron dell’acciaio, almeno apparentemente.

    Risulta contraddittorio aggiornare un’AIA già priva di credibilità ed efficacia visto che a riguardo delle migliori tecnologie disponibili (BAT) non si atteneva all’art. 8 del Decreto Legislativo 18 febbraio 2005, n. 59 e che l’Ilva, in più di un anno, non si è attenuta a tutte le disposizioni previste da quella stessa AIA.

    Pare, a questo punto, che sia stia parlando di un d.l. illegale che richiede all’Ilva di adottare le disposizioni di un aggiornamento illegale di un’AIA illegale.

    Oltretutto, il d.l. è stato varato nonostante i provvedimenti dell'autorità giudiziaria che ha sequestrato gli impianti lo scorso 26 Luglio poiché non rispondenti alle normative a tutela della salute e dell'ambiente.

    Il nuovo decreto legge si pone in netto contrasto con le disposizioni di legge impartite dalla Magistratura compromettendo i diritti costituzionali legati al rispetto dell'ambiente e alla garanzia della salute dell'individuo. Non basata su accertamenti scientifici e sanitari, l'AIA considera la continuità della produzione come attività necessaria per il risanamento degli impianti, gli stessi impianti posti sotto sequestro poiché nocivi alla salute e compromettenti la qualità dell'ambiente.

    In previsione del recepimento delle direttive impartite dall'AIA, l'Ilva avanza un ricorso alla Magistratura chiedendo il dissequestro degli impianti, puntualmente negato dall'autorità giudiziaria il 30 Novembre 2012. Il giudice per le indagini preliminari Patrizia Todisco comunica che la negazione del dissequestro è il linea con l'operato della magistratura e sottolinea che «Non esiste un costo, in termini di salute, sopportabile in uno Stato civile - si legge nel provvedimento - per le esigenze produttive e non è accettabile che il presente e il futuro dei bambini di Taranto sia segnato irrimediabilmente. Nessun ragionamento di carattere economico e produttivo dovrà e potrà mai mettere minimamente in dubbio questo concetto».

    Così, prima l'AIA e poi il decreto legge appaiono anti-costituzionali. Due sono gli articoli che permettono di avanzare questa conclusione - 32, sul diritto alla salute, e 41, sull’iniziativa economica privata che non può recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana - e che lasciano spazio a considerazioni puntuali e rigorose che affermano che il recepimento della nuova AIA e, di conseguenza, del decreto legge, non rispetterebbe la Costituzione Italiana.

    Attuare l'Autorizzazione Integrata Ambientale non dimostrerebbe che la situazione di pericolosità degli impianti sia venuta meno. Per questo motivo non è possibile continuare da subito l'attività produttiva ma è necessario prima realizzare gli interventi di adeguamento degli impianti indispensabili per garantire la tutela dell'incolumità dei lavoratori e della popolazione locale e l'interruzione dell’attività criminosa per la quale proprietà e management dell’Ilva sono agli arresti.

    A fronte di questi recentissimi eventi, Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti coglie l’occasione per ribadire che LAVORO, SALUTE, REDDITO e AMBIENTE sono diritti imprescindibili dalla macchina capitalistica di Stato che sta permettendo un’eccezione alla costituzionalità per ragioni puramente economiche e monetarie.

    PER QUESTI MOTIVI INVITIAMO TUTTA LA CITTADINANZA A PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE PER UNA TARANTO LIBERA CHE SI TERRÀ SABATO 15 DICEMBRE 2012 NELLE STRADE DELLA CITTÀ. PARTECIPIAMO TUTTI ALLE SCELTE DEL NOSTRO FUTURO.

   

    Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti

   

    Taranto 3 dicembre 2012

venerdì 30 novembre 2012

NO TAV: una rappresaglia odiosa e strumentale


Assistiamo oggi ad un ennesimo blitz contro il movimento Notav da parte della Procura di Torino e delle forze del disordine, con una nuova raffica di arresti domiciliari ed obblighi di dimora per alcuni esponenti del movimento ed il contemporaneo assalto e distruzione del presidio Notav di Chiomonte.
Provvedimenti ed azioni strumentali e di pura e semplice rappresaglia contro chi in Valle di Susa e nel territorio si batte contro la politica di devastazione ambientale e sociale e contro la pratica della militarizzazione.
Sotto questo odioso attacco non è solo un gruppo di attivisti ma tutta una comunità che da tempo ha deciso di non piegarsi ai diktat della speculazione finanziaria e del profitto ad ogni costo, delle grandi opere e dei grandi interessi economici sulla pelle della popolazione.
Un attacco preordinato e comunque in sintonia con le ultime esternazioni del presidente del consiglio del peggiore governo degli ultimi vent’anni, che ha fatto capire come sia imminente un’altra vergognosa campagna di esproprio del diritto alla salute dei cittadini italiani attraverso la demolizione terroristica della sanità pubblica.
Si completa così il cerchio: meno o niente servizi pubblici, meno sanità, scuola, pensioni e più soldi dello stato alle grosse speculazioni finanziarie ed infrastrutturali a beneficio dei capitali privati.
Per questo la solidarietà ai Notav colpiti dalla repressione non è solo un sostegno reciproco a chi oggi lotta contro la volontà di dominio e la sopraffazione, è anche e soprattutto il naturale impegno ad essere parte di una lotta vasta e comune, di un camminare insieme a tutti coloro che oggi vedono la vita, la salute, la socialità e principi basilari di democrazia e di convivenza civile minati alla base dal potere economico, politico e istituzionale, un potere che non trova altra strada che la repressione e l’uso della forza per assicurarsi la continuità dei suoi privilegi di casta.

Siamo tutti Notav

a fianco di chi lotta contro un'opera mafiosa, dannosa, costosa,

contro la militarizzazione del territorio

e contro la rappresaglia sulla resistenza del popolo valsusino.

Liberi tutti!

martedì 27 novembre 2012

ILVA , IL DADO E’ TRATTO ! FABBRICA PRESIDIATA CONTRO LA SERRATA

ILVA ,  IL DADO  E’  TRATTO !
FABBRICA PRESIDIATA CONTRO LA SERRATA
SVELATA LA RETE DI CORRUTTELE E COMPLICITA’- L’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE-  L’ILVA  MUOVE LA RAPPRESAGLIA CON LA SERRATA,
IL TENTATIVO ULTIMO DI DIVIDERE I LAVORATORI
E DI FAR SCHIERARE IL GOVERNO DALLA SUA PARTE

Da ieri i lavoratori “ messi in libertà” presidiano gli ingressi e da stamattina stanno occupando la Palazzina Direzionale , anche per chiedere conto al Direttore Buffo, uno degli ultimi dirigenti a piede libero ancorché indagato, il perché della serrata, che a suo dire durerà fino alla sentenza dei giudici del riesame, ovvero almeno una settimana !
La dichiarazione di sciopero permanente adottata subdolamente da Fiom-Fim-Uilm  è un paradosso di fronte alla serrata - laddove è il padrone ad impedire l’entrata al lavoro addirittura demagnitizzando i badge - poiché però l’opposizione alla serrata coinvolge anche l’area “ a caldo” e altre attività , il Cobas  darà la copertura ad ogni eventualità di sciopero deciso dai lavoratori.

E’ dalla prima ordinanza del GIP Tedesco del 26 luglio 2012 che l’Ilva elude il provvedimento continuando la produzione nell’area” a caldo”: ancora oggi, nonostante la nuova decisione del GIP di sequestro anche dell’area “ a freddo”, denominata guarda caso” Ambiente Venduto” !!
Ovvero,tutto l’acciaio prodotto i questi 4 mesi è “ reato”, una produzione criminosa che va avanti solo per le complicità accordate dal governo, partiti e sindacati concertativi.
ORA E’ IL MOMENTO DELLA VERITA’ !
Gli spudorati giochi di patron Riva sono stati smascherati, non c’è più la possibilità ci colludere con questa associazione criminale, pena l’essere risucchiati nel crimine e venire  arrestati !
Se ne facciano una ragione anche i lavoratori succubi ed inquinati, così come i loro pseudo organismi sindacali , da anni sui libri paga della proprietà.

Un sistema è crollato, ora è tempo di riscatto, di pretendere” reddito,salute e ambiente” :
-         l’Ilva va requisita in toto come corpo del reato e posta sotto l’amministrazione controllata dello Stato per l’attuazione delle misure previste dal Tribunale di Taranto ;
-          da subito va garantito il reddito pieno ai lavoratori di Taranto e dell’intero Gruppo ;
-          da subito vanno avviate le bonifiche a carico Ilva e dello Stato ; 
-          da subito va resa esigibile l’azione risarcitoria di risanamento e tutela della popolazione.

Il Cobas Lavoro Privato si sta impegnando in ogni sede per contribuire a risolvere positivamente la “ vertenza  Ilva”,nel segno di quanto indicato dal “ Comitato lavoratori e cittadini  liberi e pensanti” di cui è parte costituente ed integrante.
Il Cobas Lavoro Privato richiede a tutte le realtà  impegnate nel contrastare le politiche liberiste dei governi, di destare la massima attenzione e partecipazione alle mobilitazioni in corso all’Ilva , al 15dicembre dove a Taranto si sarà una grande manifestazione.

Roma 27.11.12               COBAS LAVORO PRIVATO-CONFEDERAZIONE COBAS

lunedì 26 novembre 2012

I Cobas hanno incontrato il Circondario verso il passaggio all'Unione dei Comuni.

L'Unione dei Comuni Circondario dell'Empolese Valdelsa, che sostituisce il Circondario, eserciterà, in luogo e per conto dei Comuni partecipanti, numerose funzioni fondamentali. Di alcune (protezione civile, servizi sociali e Polizia municipale) l'esercizio decorre dal 31.12.2012.
 
 Il 19.11.2012 abbiamo incontrato Federico Campatelli, sindaco di Gambassi Terme e Assessore Delegato al Bilancio e al Personale, e Alfiero Ciampolini, Direttore Generale del Circondario. Nonostante le rassicurazioni e i chiarimenti continuiamo ad essere preoccupati per il futuro dei lavoratori e dei servizi pubblici e chiediamo che:
 
 
·         Siano indicate quanto prima TUTTE LE FUNZIONI FONDAMENTALI (servizi) che l'Unione eserciterà in luogo e per conto dei Comuni. E’ inammissibile che, a Statuto approvato, ancora non ci sia un'idea chiara al riguardo
·         Siano organizzati, anche su pressione dell'Unione dei Comuni, INCONTRI CON TUTTI I CITTADINI sul funzionamento dei servizi e sulle modifiche che interverranno. Per esempio, dove verranno dislocati gli uffici centrali che andranno a svolgere principalmente le mansioni burocratiche? Gli sportelli che rimarrano a presidio del territorio, in quali orari saranno aperti? Con quanto personale? Che servizi effettueranno?
·         Siano organizzati, nel più breve tempo possibile, INCONTRI CON TUTTI I LAVORATORI pubblici coinvolti al fine di informarli sui cambiamenti futuri. Dal canto nostro vigileremo affinchè  siano mantenuti gli  impegni verbali sul mantenimento degli attuali organici .
·         Sia RISPETTATA LA FACOLTA' DI SCELTA PER IL PERSONALE. La nostra organizzazione sindacale si opporrà a eventuali trasferimenti forzosi visto che la condivisione delle scelte resta la soluzione migliore atta a garantire il miglior svolgimento dei servizi. I dipendenti comunali che lavorano nei servizi indicati nello Statuto verranno trasferiti all'Unione dei Comuni. Ma gli stessi, ad oggi, non hanno ancora ricevuto informazioni al riguardo. Con quali criteri verranno inviati agli uffici centrali o resteranno a presidiare gli sportelli sul territorio?
·         Sia GARANTITO PER I LAVORATORI IL TRATTAMENTO ACCESSORIO MIGLIORE. E’ infatti prevista una unica contrattazione decentrata alla quale saranno ammesse le organizzazioni sindacali presenti in almeno una delle Rsu degli 11 comuni nonché tutte le organizzazioni sindacali firmatarie dei CCNL.
·         sia indicato quanto prima il NUMERO DEI DIRIGENTI previsti, l'eventuale nomina del DIRETTORE GENERALE, le funzioniattribuitee i TRATTAMENTI ECONOMICI che saranno erogati
·         siano inserite CLAUSOLE A TUTELA DEI LAVORATORI NELLE FUTURE GARE DI APPALTO bandite dall'Unione dei Comuni: per la salvaguardia dei posti di lavoro e contro gli appalti al ribasso. A parità di lavoro, parità di diritti e di salario.
·         Si preveda nello Statuto LO SCIOGLIMENTO DELL'UNIONE DEI COMUNI con GARANZIE PER IL RIENTRO DEI LAVORATORI NEI COMUNI DI PROVENIENZA E INDICAZIONI PRECISE PER I SERVIZI AI CITTADINI. Attualmente questa opzione non è prevista mentre in situazioni analoghe queste clausole sono state introdotte.
Cobas Empoli Valdelsa