lunedì 3 settembre 2012

Replica all'assessore Giglioli


Ringraziamo l'Assessore alla Cultura del Comune di Castelfiorentino per aver risposto al nostro comunicato sulla Fondazione Teatro del Popolo e ricambiamo la cortesia.

Onde evitare di essere accusati nuovamente di ignoranza, tenteremo di essere il più precisi possibile:

Nel nostro modesto dizionario della lingua italiana, alla voce “pubblico” (aggettivo) troviamo la seguente definizione: “proprio di tutti”, “che riguarda tutti”, “noto a tutti”.

Della Fondazione Teatro del Popolo non ci risultano ad evidenza pubblica:
·         l'atto costitutivo
·         lo statuto
·         i bilanci
·         le modalità di affidamento a terzi dei servizi
·         le forme contrattuali riservate ai lavoratori presenti nelle due strutture.

Attendiamo speranzosi che ai proclami dell'Assessore facciano seguito I fatti: la pubblicizzazione di questi documenti.

Nelle “Linee programmatiche di governo del Sindaco Giovanni Occhipinti mandato amministrativo 2009-2014” alla voce “Partecipazione dei cittadini” fra gli impegni dell'Amministrazione troviamo: “promuovere la partecipazione come forma ordinaria di amministrazione e di governo, creare e favorire nuove forme di scambio e di comunicazione tra le istituzioni e la società, con l'obiettivo ultimo di accrescere nel cittadino il sentimento di appartenenza alla propria comunità e alle sue scelte politiche”.
L'art. 111 comma 3) del Codice dei Beni Culturali dice: “La valorizzazione a iniziativa pubblica si conforma ai principi di libertà di partecipazione, pluralità dei soggetti, continuità di esercizio, parità di trattamento, economicità e trasparenza della gestione”
L'affidamento della gestione del Museo Benozzo Gozzoli alla Fondazione Teatro del Popolo è stato deciso con seduta del Consiglio Comunale del 16.04.2012 e non ci risulta siano stati consultati preventivamente I cittadini con assemblea pubblica.
Il partner del Comune nella Fondazione è la Banca di Credito Cooperativo di Cambiano la cui missione principale è occuparsi degli investimenti economici degli utenti. Il partner è unico.

Relativamente alla Biblioteca Vallesiana, l'Ente, se avesse veramente avuto a cuore i lavoratori della Sezione Ragazzi, avrebbe indetto un concorso pubblico per assumerli visto che il servizio è stato dato in appalto ben prima dell'entrata in vigore del patto di stabilità. Così oggi avrebbero garanzie e stipendi uguali a quelli dei colleghi della Sezione Adulti, dipendenti comunali.
“La natura storica dell'edificio” ci permettiamo invece di suggerirla ai bibliotecari, sempre più mortificati, come risposta da dare al prossimo anziano o disabile che saranno costretti a lasciare a piano terra perché l'ascensore è guasto da un anno e un mese.

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