domenica 20 febbraio 2011

Al referendum votiamo Si contro il nucleare.

Trasformiamo una difficoltà in una opportunità di vittoria : anche il referendum sul nucleare può conquistare il quorum!

Circa 3 mesi ci separano dalla convocazione dei referendum acqua-nucleare : se il governo non ci accorda l’accorpamento con le elezioni amministrative del 15 maggio , si voterà il 12 giugno. Un’inezia di tempo per convincere a votare almeno 25 milioni di elettori per i referendum. Quello dell’acqua è stato deciso dalla volontà popolare con 1.400.000 firme , quello nucleare è stato l’esercizio cinico e idiota di un partito, l’IDV di Di Pietro. Ora però la Corte Costituzionale ha ammesso entrambi i referendum , dunque va colta l’occasione di vincerli, così da sconfiggere le privatizzazioni, tutelare i beni comini e contribuire al cambiamento della politica economico-sociale del Paese.

Se la battaglia per l’acqua pubblica ha da 6 anni nel Forum dei Movimenti per l’Acqua lo strumento propositivo e organizzativo che l’ha portata prima alla legge di iniziativa popolare, poi alla gestione dal basso del referendum attraverso il “ Comitato Promotore-2 SI per l’acqua bene comune”, per quella contro il nucleare inutile nasconderci che siamo in notevole ritardo. Circa 3 anni fa, prevedendo il ritorno al nucleare dopo l’epopea vincente conclusasi con il plebiscitario referendum del 1987 , alcune realtà toscane,pugliesi,piemontesi , laziali e siciliane dopo una serie di incontri hanno dato vita al Coordinamento Antinucleare “ salute-ambiente-energia” , recuperando la generazione che negli anni ’80 sconfisse il nucleare e accumulando quelle nuove impegnate sui vari fronti del conflitto capitale/ambiente-lavoro-società. ( energia padrona/rigassificatori,inceneritori/rifiuti, grandi opere, precarietà).

Per molti versi oggi la sfida referendaria è più ardua . Intanto bisogna comunicare coinvolgendo milioni di cittadini per sollecitarli ad andare a votare e votare SI; peraltro, anche se il referendum è una delle poche espressioni di “ democrazia diretta” , le compagini alternativo-antagoniste impegnate nei vari contesti sociali diffidano e sono poche avvezze all’utilizzo di questo strumento. Le precedenti lotte antinucleare, hanno dapprima messo in campo una lotta radicale con l’azione diretta , per poi decretare la vittoria conclusiva tramite lo strumento referendario. Qui, ora, siamo a parti invertite! Anche per il fatto che il nucleare ancora non c’è , né sono stati ancora decisi i siti, la cui sola indicazione da sola produrrebbe una sollevazione popolare. In questo caso ,il referendum agisce come azione preventiva e allo stesso tempo impeditiva, in quanto teso ad abrogare la Legge che ripristina il nucleare, insieme alle normative capestro “ sui siti di interesse nazionale, militarizzati e sotto il controllo delle Forze Armate”.

Non c'è tempo da perdere! Abbiamo bisogno del contributo di tutte le realtà che compongono l’opposizione sociale nel paese per vincere questa sfida. Questi referendum impegnano bisogni/diritti veri come acqua-energia, sono semplici e nella comprensione-sensibilità popolare , infine comportano un risultato concreto per la collettività ed anche la convinzione che possiamo farcela a sconfiggere i predatori dell’umanità.

Oggi, 20 febbraio si è riunito a Roma il Coordinamento Antinucleare “ salute-ambiente-energia” c/o sede Cobas viale Manzoni 55, con all’odg: 1) avvio della campagna antinucleare in parallelo con quella dell’acqua; 2) concordare i profili politici e le eventuali alleanze territoriali; 3) agenda delle iniziative fino al voto ; costituzione del “ Comitato di base per il SI contro il nucleare”.


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