giovedì 10 settembre 2009

Il 14 settembre giornata nazionale in difesa dei precari e della scuola pubblica No ai contratti "ammazza-precari"

Mentre si avvicina il giorno di inizio delle lezioni scolastiche, si estende e si approfondisce in tutta Italia la mobilitazione dei precari della scuola. Ieri l'ultima occupazione in ordine di tempo, quella dell'USP di Pisa, mentre a Roma prosegue l'"assedio" del Ministero P.I. L'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di ieri del cosidetto provvedimento "salva-precari" (quei "contratti di disponibilità" che in realtà sono dei veri "ammazza-precari") - finalizzato a dividere la categoria con una mancia supplementare
nell'indennità di disoccupazione in cambio della totale disponibilità a fare lavori ultra-flessibili, sottopagati, e da "tappabuchi universali" - non solo non ha fermato la mobilitazione ma ha suscitato ulteriore rabbia e indignazione.
I precari in lotta hanno respinto il decreto "ammazza-precari" e in tutta Italia stanno intimando ai sindacati concertativi di "non firmare alcuna intesa sulla testa dei precari e del mondo della scuola": in caso contrario, dice il Coordinamento Nazionale Precari Scuola, "apriremo una campagna di massa di disdette delle iscrizioni nei confronti di quei sindacati che firmeranno l'accordo-bidone".
In questo crescente quadro di lotte, i Cobas indicono per il 14 settembre, primo giorno di scuola per milioni di studenti, una giornata di lotta con sit-in e manifestazioni nelle principali città italiane davanti a luoghi legati
al conflitto in atto (a Roma la manifestazione si svolgerà davanti al Ministero P.I. di Viale Trastevere a partire dalle 16) per ribadire la ferma richiesta propria e del movimento dei precari di annullamento dei tagli,
di assunzione stabile di tutti i precari e di rifiuto dei "contratti ammazza-precari" e delle cattedre superiori alle 18 ore, che contribuiscono non poco all'espulsione dei precari. Durante la giornata invitiamo docenti
ed Ata, come forma lampante di sostegno alla lotta dei precari, ad andare a scuola con capi di abbigliamento stagliuzzati ed adesivi con le scritte "No ai Tagli. Difendiamo la scuola pubblica".

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