martedì 17 febbraio 2009

Il Governo contro la sicurezza sul lavoro

Il Governo ha accolto le pretese della Confindustria e delle altre Associazioni padronali, comprese quelle della piccola impresa (nel Nord, grande sovvenzionatrice della Lega), e sta stravolgendo in queste settimane, nella Commissione Affari Costituzionali del Senato, il Testo Unico sulla Sicurezza (decreto legislativo n. 81/2008).
Obiettivo: fare risparmiare le aziende e mandare in malora la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Prima, hanno fatto il tentativo di abolire i Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza (RLS) nelle aziende con meno di 16 addetti.
Ora, stanno rinviando di 2 anni i decreti per l'attuazione del Testo Unico.
Quali altri stravolgimenti faranno prima della approvazione definitiva?
Intanto, il bollettino di guerra (sul lavoro) dà cifre da terzo mondo: 119 morti e 119.118 infortuni tra il 1° gennaio e l'11 febbraio 2009. Numeri che dovrebbero accelerare l'approvazione dei decreti attuativi per una pronta applicazione del Testo Unico.
Invece, Governo e padroni da mesi si scagliano contro l'inasprimento delle sanzioni previste dal Testo Unico, diminuendo di circa il 17% le ispezioni nei luoghi di lavoro.
E pensare che solo un anno fa l'Inail chiedeva di raddoppiare i controlli e le ispezioni, denunciando un numero insufficiente di ispettori Asl.
Il rapporto delle ispezioni dello scorso anno evidenzia che il 61% delle aziende ispezionate è risultato irregolare e sono risultati irregolari 303.301 rapporti di lavoro, di cui il 42% totalmente in nero.
Inoltre sono stati adottati 3.978 provvedimenti di sospensione dell'attività. Troppi controlli e troppe sanzioni per il padronato italiano e il suo Governo!!!
Dopo anni di concertazione e dopo avere sottoscritto con Cisl, Uil e Ugl contratti per i dipendenti pubblici con aumenti di 40 euro al mese (meno di un terzo dell'inflazione) e un accordo sulla contrattazione, che prevede miseria salariale per il lavoro privato e il pubblico impiego e che attacca pesantemente il diritto di sciopero nella Pubblica Amministrazione, facendo intendere che sotto mira ci sono tutti i settori lavorativi, ora il Governo approva norme direttamente responsabili di morte e infortuni sul lavoro.
E' URGENTE CHE QUESTA DERIVA VENGA CONTRASTATA,
- dando vita a iniziative di protesta sul posto di lavoro (forti prese di posizione da parte di RSU e RLS, assemblee in orario di lavoro, fermate brevi ma ripetute dell'attività lavorativa);
- inserendo la questione sicurezza all'interno delle scadenze di lotta in programma per le rivendicazioni decisive in questa situazione (aumenti salariali, generalizzazione e aumento dell'indennità di cassa integrazione, rifiuto dei licenziamenti, cancellazione della vergogna dell'accordo separato del 22 gennaio tra Governo, Confindustria e Cisl, Uil, Ugl).

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