Proprio in Toscana abbiamo avuto la dimostrazione di cosa significherà l’aggressione all’art. 18 dello Statuto dei lavoratori: L’A.D. dell’azienda multinazionale francese Ratp che gestisce la Tramvia di Firenze e detentrice anche del pacchetto di maggioranza di “Autolinee Toscane”, addirittura anticipando la riforma Fornero, ha licenziato in tronco il delegato Cobas aziendale richiamandosi alla “motivazione economica” (taglio di una linea). Ragione con la quale si potrà licenziare senza possibilità di ricorso al giudice né obbligo di reintegro. Questo sarà l’utilizzo che faranno i padroni del “licenziamento economico” risolto con una manciata di mensilità a titolo di indennizzo.
In realtà, è un sistema per liberarsi di lavoratori “scomodi”, lavoratori anziani o con contratti regolari per non riassumere nessuno o, bene che vada, con contratti di apprendistato fino a tre anni.
Anche le ultime modifiche all'accordo, utili ad incassare il sostegno di PD e CGIL (cosa puntualmente avvenuta), lasciano sostanzialmente immutata la questione del reintegro, relegandola di fatto a "fattispecie estrema ed improbabile", come ammette senza veli lo stesso Monti. Questa finta concessione sarà anzi l'occasione per destra e padronato di rilanciare, come compensazione, quella flessibilità in entrata che lascerà sostanzialmente invariata l'attuale giungla contrattuale.
Ma, come amano ripeterci governo Monti e sindacati filo padronali, la riforma non riguarda solo l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, ed hanno ragione!
È una riforma che mira a dare la spallata definitiva all’intero sistema dei diritti e delle garanzie dei lavoratori dipendenti. Ci dicono che questa riforma sarà un passo decisivo per stimolare la crescita, per attirare investimenti dall’estero e per incentivare il lavoro ai giovani e alle donne.
E’ falso: gli stessi argomenti sono stati usati nelle precedenti riforme dal 1996 in poi (pacchetto Treu, Legge Biagi) risultato: milioni di precari, lavoro nero, disoccupazione, in particolare quella giovanile oltre il 31% e quella femminile oltre il 50%. Una crisi economica spaventosa che sta riducendo in miseria pensionati e salariati.
La riforma ridurrà ai minimi termini l’indennità di cassa integrazione: il Ministro Fornero vuole abolire quella in deroga e quella straordinaria per cessazione dell’attività aziendale, attualmente finalizzata a ritardare di 24 mesi il licenziamento, che, quando poi sopravviene, è indennizzato con la mobilità da 12 a 36 mesi (12 per chi ha meno di 40 anni; 24 per chi ha tra 40 anni e 50; 36 per chi ha più di 50 anni).
Nelle linee guida della riforma del mercato del lavoro è contenuta anche l’abolizione dell’indennità di mobilità, che dovrebbe essere gradualmente sostituita con una specie di indennità di disoccupazione, ribattezzata ASPI (Assicurazione Sociale Per l’Impiego). Indennità che, a partire dal 2016-2017, durerà soltanto 12 mesi per i licenziati con meno di 55 anni e 18 mesi per quelli con più di 55 anni. La prospettiva è il licenziamento di migliaia di lavoratori senza reddito e con la pensione che sarà ancora di là da venire!
Altro che “universalizzazione” degli ammortizzatori sociali, l’unica cosa che questa riforma universalizza è l’abolizione di qualsiasi garanzia sociale e salariale.
Accanto ai licenziamenti facili che chiamano “flessibilità in uscita”, si affianca la “cosiddetta “flessibilità in entrata”: il contratto prevalente sarà l’apprendistato che dovrebbe trasformarsi in tempo indeterminato solo dopo tre anni, ma senza nessuna garanzia che ciò avvenga essendo la regolarizzazione ad esclusiva decisione dell’azienda. Il rischio, o meglio la certezza, per chi entrerà nel mercato del lavoro dopo questa devastante riforma del governo, è di rimanere apprendisti per tutta la vita o licenziati.
iniziative e documenti info: cobasempolivaldelsa@alice.it C/o csa Intifada via XXV aprile 1 -Ponte A Elsa SPORTELLO DI CONSULENZA E TUTELA LEGALE
sabato 7 aprile 2012
lunedì 2 aprile 2012
giovedì 29 marzo 2012
Consiglio comunale aperto? NO, PAGLIACCIATA
Il comitato per l'acqua pubblica Empolese-Valdelsa esprime
la propria contrarietà rispetto alle modalità di convocazione del
presente consiglio comunale che vede negare il diritto di parola a
Movimenti, Associazioni e società civile di questo territorio. Siamo
espressione di quel 71% di cittadini/e che nell'Empolese Valdelsa è
andato a votare per i referendum indicando chiaramente che
sull'acqua non si devono fare profitti, una maggioranza più ampia di
qualsiasi amministrazione del territorio e che ora vi invita a
prendere finalmente atto di quel risultato. Negli anni recenti del
Berlusconismo, gran parte di voi si sono aggrappati alla difesa dei
diritti costituzionali, oggi siamo qui a ricordarvi l'attuazione
concreta di tali principi. La Corte costituzionale prima e , il
Decreto Presidenziale del luglio 2011 successivamente, hanno sancito
la legittimità dell’esito referendario e chiesto testualmente: “E'
fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare”.
Vogliamo ricordarvi che che lo stesso Ministro dell'Ambiente Clini
ha emanato alcune settimane fa una circolare in cui riconosce che,
anche senza una nuova normativa nazionale, le tariffe vanno adeguate
all'esito referendario. Non c'è quindi alcuna necessità di attendere
alcunché, né siamo più disponibili ad accettare le vostre
pretestuose argomentazioni e l'umiliazione di principi e norme
costituzionali. Siamo consapevoli che questa battaglia di democrazia
dal basso a difesa dei beni comuni mina in profondità la vostra idea
di democrazia rappresentativa, sempre più lontana da ogni forma di
controllo democratico e talmente degradata da non essere nemmeno più
in grado di garantire livelli di diritti minimi per tutti. Questa
battaglia arriva in un momento in cui la questione Beni Comuni si
trova schiacciata da un lato da un governo di banchieri che finge
l'inesistenza di questo referendum e dall'altro dalla cosiddetta
troika (BCE-FMI-UE) che detta un'agenda politica volta a
privatizzare sempre più pesantemente. L'attacco ai beni comuni è
parte integrante di questa agenda e della gestione della crisi del
debito che spoglia gradualmente ceti medi e classi popolari di ogni
sorta di protezione sociale pubblica. Così come dobbiamo alla stessa
troika la richiesta di modifiche all'art.18 e ciò che ancora rimane
dei residui diritti al lavoro. Siamo fermamente convinti che la
scelta suicida di queste politiche di austerità finirà con il
produrre ancora recessione e quindi ulteriori manovre di
aggiustamento, con la conseguenza di nuovi sacrifici e di un
ulteriore svendita di beni pubblici: dall'acqua, alle coste, al
territorio demaniale. Le manovre diventano così il problema, non la
soluzione. Di fronte ad un paese che si trasforma sempre più nel
laboratorio ideale di queste nuove forma di dominazione sociale,
espropriando reddito, diritti, beni comuni e democrazia, NOI
vogliamo essere l'argine e intanto cominciamo attraverso la
battaglia sull'acqua prenderci parte di ciò che ci viene sottratto.
A Marsiglia, nella culla delle multinazionali dell’acqua abbiamo
scritto la Carta Europea dei movimenti per l’acqua attorno a quattro
principi chiave, spingendo persino una parte delle delegazioni al
forum ufficiale ad unirsi al nostro Forum alternativo. Abbiamo messo
al primo posto il riconoscimento che l'acqua non è una merce ma un
diritto universale ed un bene comune, rivendicando una gestione
partecipata senza l'intrusione dei privati. Abbiamo posto le basi
per un movimento europeo che detti le proprie condizioni all'UE,
consapevoli che questo percorso non sarà breve ma ineluttabile e
necessario.
Comitato per l'acqua pubblica Empolese-Valdelsa
Comitato per l'acqua pubblica Empolese-Valdelsa
martedì 27 marzo 2012
martedì 20 marzo 2012
Manifestazioni contro l'attacco all'art.18
Ieri 19 Marzo poco dopo le 18, la
manifestazione in piazza stazione Fs a Pisa,
manifestazione\presidio organizzata dai cobas per protestare
contro la riforma degli ammortizzatori sociali e l’attacco all’art
18.
decine di lavoratori del privato e
del pubblico impiego hanno presidiato la porta centrale della
stazione volantinando lungo i binari e affiggendo uno striscione
di 6 metri con sopra scritto no alla cancellazione dell’art 18 e
degli ammortizzatori sociali
Erano presenti anche i lavoratori
della Ceva che al mattino avevano scioperato uscendo fuori dalla
fabbrica di Lugnano(Vicopisano) per proseguire fino ai cancelli di
altre fabbriche dove i lavoratori sono usciti solidarizzando con
la rsu e i cobas.
Oggi sciopero di 2 ore (9-11) e blocco del traffico sull’Aurelia
(10-10.30), con circa 80-100 operai e operaie di Magna, Pierburg,
Trw, Sim.Sciopero riuscito pienamente (solo gli impiegati sono rimasti dentro).
Alle ore 11,15 una ventina di lavoratori del cobas hanno esposto uno striscione al palazzo della provincia in via nenni distribuendo un volantino.
domenica 18 marzo 2012
NON VOTARMI!Non sono un numero. Aprile mese del non voto
"Classificare significa impedire un armonioso sviluppo intellettivo, rispettoso dei tempi di crescita individuali".
NON VOTARMI!Non sono un numero
Aprile mese senza voti. Per la promozione di una relazione didattica rispettosa della sensibilità dei bambini e delle bambine, per una valutazione plurale, creativa e multiforme che valorizzi le potenzialità e non schiacci sulle capacità, che sia stimolo alla crescita e non educazione alla competitività.Dal convegno di Bologna sulla Didattica Resistente/Resiliente parte l’invito a maestre e maestri a liberarsi dei voti, almeno nella pratica didattica del mese di aprile.
Reintrodotto nella scuola primaria dal ministro Gelmini, il voto numerico riduce la relazione didattica a un esame continuo, fomenta la competizione tra scolari, crea ansie e ferite interiori, sposta l’attenzione dal contenuto dell’apprendimento al suo esito numerico. L’attribuzione del voto implica una valutazione "sommativa" che tende a classificare per selezionare, mentre una valutazione "formativa" vuole capire e aiutare i bambini nella loro formazione.//
"Classificare significa impedire un armonioso sviluppo intellettivo, rispettoso dei tempi di crescita individuali".
Per questo già ora molti insegnanti non danno voti, se non nell’assolvimento burocratico richiesto per le schede di valutazione.
Il mese di aprile è l’occasione per allargare questa pratica didattica virtuosa, facendo provare ai bambini e ai loro genitori il piacere dell’apprendimento per se stesso e non per la "moneta" del voto.
Maestre! Maestri! Per questo mese tornate a non usare i voti, si può, si sta meglio, un piccolo passo nella costruzione di una società migliore.
www.cespbo.it- cespbo@gmail.com
sabato 17 marzo 2012
Il giudice del lavoro ordina la riassunzione di Bruno Bellomonte
IL GIUDICE DEL LAVORO
DI ROMA ORDINA A MORETTI/FS
RIASSUMETE IL
CAPOSTAZIONE BRUNO BELLOMONTE !!
Il questo momento alla
stazione di Sassari è festa ! Si brinda alla vittoria di Bruno
Bellomonte contro il licenziamento illegittimo voluto spietatamente
dall’AD Moretti , non nuovo a questi drastici provvedimenti - vedi
i licenziamenti di Dante De Angelis , di Riccardo Antonimi e di altri
ancora – mentre ai detenuti in attesa di giudizio va applicata la
misura della sospensione cautelare.
Bruno Bellomonte , a
novembre 2011 , dopo aver scontato 2 anni e ½ di galera preventiva
nei carceri speciali , è stato assolto e liberato dalla Corte di
Assise di Roma , la cui sentenza sconfessa i teoremi e le fandonie
imbastiti dalla Digos e PM romani sulla presunta “ rinascita delle
Br”.
Ora a 62 anni , Bruno
Bellomonte con la vittoria anche contro il licenziamento ripristina
un po’ della perduta agibilità di movimento e delle enormi spese
sostenute a causa della repressione.
Per i Cobas che hanno
sempre sostenuto la sua sorte e rivendicato la liberazione , è
motivo di grande soddisfazione questa seconda vittoria, che peraltro
testimonia la certezza del valore della solidarietà e
dell’impegno nello sconfiggere la repressione e i licenziamenti.
Brindiamo felici anche
noi alla salute e alla vittoria di Bruno , dei ferrovieri della
stazione di Sassari , dei compagni di “ A Manca….” .
Brindiamo alla prossima
vittoria contro il licenziamento sofferto a Viareggio da Riccardo
Antonimi e da altri licenziati nelle FS.
NESSUN LICENZIAMENTO
E’ GIUSTIFICATO !
TUTTI LIBERI ,
TUTTI RIASSUNTI !!
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