Chiudono
le fabbriche e le aziende, aumentano i disoccupati e i precari, gli
sfratti, i cittadini che ricorrono alle mense sociali e quelli che
rinunciano a farsi curare perché i servizi sono a pagamento,
crollano i consumi, vengono calpestati i diritti dei lavoratori,
facilmente ricattabili con lo spettro del licenziamento, le proteste
vengono represse brutalmente, viene smantellato lo stato sociale.
Viene
piazzato al Governo, senza elezioni, l'amico dei banchieri: Matteo
Renzi. Da Sindaco ha svenduto il servizio di trasporto pubblico ai
privati, fatto assumere gli amici nella pubblica amministrazione,
sdoganato il 1° maggio lavorativo.
Per
affossare definitivamente i diritti dei lavoratori, il Governo Renzi
emana il Jobs Act, che, in italiano, può essere tradotto come
“precari per sempre”. Nessun incentivo alle imprese per le
assunzioni a tempo indeterminato, nessuna istituzione di reddito
sociale garantito, ma la rivisitazione del contratto a tempo
determinato che potrà essere stipulato senza nessuna motivazione
plausibile e potrà essere rinnovato fino ad 8 volte.
Il
Governo Renzi si accanisce anche contro chi non è più in grado di
pagare un affitto: con il Piano casa nessun blocco degli sfratti,
tassazione o recupero degli appartamenti sfitti che potrebbero essere
destinati all'edilizia pubblica ma sgravi fiscali alle imprese e
sgomberi delle case occupate, spesso l'unica soluzione per intere
famiglie, con massiccio impiego delle forze dell'ordine.
Continua
lo smantellamento dei servizi pubblici destinati ai cittadini.
Privatizzazione di interi settori, Fondazioni con dentro le banche
che mettono le mani ovunque, aumento dei servizi a pagamento, patti
di stabilità, tagli alle attività considerate “anti economiche”
come se lo stato fosse un'azienda e ci dovesse essere un guadagno in
soldi invece che in benessere della popolazione. Per i lavoratori,
considerati una massa di inutili fannulloni, blocco degli stipendi e
delle assunzioni, ricorso quotidiano agli appalti al ribasso perché
i dipendenti delle cooperative prendono meno salario ed hanno ben
pochi diritti, contratti “meglio di niente” come tirocini
formativi e stage, uso di volontari al posto dei lavoratori. Ma i
soldi pubblici ci sono per le spese militari, le indennità ai
politici, per gli stipendi dei Dirigenti (il tetto massimo di
240.000,00 euro l'anno è un insulto, al posto di 1 Dirigente
potrebbero essere assunti 10 dipendenti e sono escluse le società
quotate in borsa come Eni, Enel etc.), le grandi opere, le missioni
umanitarie, le auto blu (con una mano vengono vendute, con l'altra
vengono acquistate), i contributi e gli sgravi agli enti privati e
religiosi. Finisce anche definitivamente la partecipazione dei
cittadini: Unioni di comuni, fusioni e città metropolitane, nate per
cancellare servizi e tagliare posti di lavoro, scippano alla
collettività il potere decisionale che verrà esercitato sempre più
dai singoli Sindaci.
Un
bell'aiuto al Governo Renzi lo danno CGIL-CISL-UIL che tappano la
bocca ai lavoratori del settore privato firmando con Confindustria
un accordo sulla rappresentanza sindacale: fuori dai tavoli di
contrattazione i sindacati che non firmano i contratti nazionali,
cioè quelli di base. E, una volta firmati gli accordi, tutti zitti,
senza diritto di sciopero anche se le aziende andranno a
sottoscrivere condizioni peggiorative.
MANDIAMO
A CASA RENZI E IL SUO GOVERNO
Per
il rilancio del servizio pubblico, la reinternalizzazione dei servizi
appaltati e l'assunzione dei lavoratori delle cooperative nelle
pubbliche amministrazioni , la stabilizzazione dei precari e il
ritiro del Jobs Act, il diritto di rappresentatività per i sindacati
di base, il diritto alla casa, il reddito sociale garantito, i
diritti dei migranti
Verso la
manifestazione nazionale “Basta
austerità! Basta privatizzazioni!”
del 17 maggio a
Roma
GIOVEDI'
1° MAGGIO 2014
corteo
A
EMPOLI
concentramento
ore 9.00 davanti alla stazione ferroviaria
ORE
12,30 PRANZO SOCIALE AL CSA INTIFADA
Cobas
Empoli Valdelsa – Comunità in Resistenza/Csa Intifada