Non
si sono ancora spenti gli echi del tragico assassinio di ZakirHossain,
il lavoratore bengalese barbaramente aggredito e ucciso in Corso Italia
una settimana fa, che le forze dell’ordine al servizio dei poteri forti
cittadini e nazionali sono all’opera per “normalizzare” un’esperienza di
liberazione di spazi e di socialità nel centro della nostra città,
quella del Distretto 42 restituito alla collettività dal Municipio dei beni Comuni.
Abbiamo
già denunciato come le politiche di desertificazione e mercificazione
degli spazi urbani stiano creando le condizioni per la degenerazione del
tessuto sociale, che provocano la distruzione delle relazioni di
solidarietà e condivisione e l’affermarsi di logiche individualistiche e
fondate sul profitto.
In
un contesto come quello che abbiamo descritto, in cui di notte le
strade sono in mano allo squadrismo spontaneo ispirato da ideologie e
sentimenti xenofobi, le Autorità scelgono di troncare una delle poche
esperienze di socialità e di collettività solidale della città
aggravando la perdita di ogni presidio sociale a Pisa.
E’
l’ennesima prova di forza che francamente pensavamo sarebbe stata
quantomeno rinviata, proprio riflettendo sulle situazioni di violenza e
aggressione che stanno verificandosi sempre più spesso in città.
Lo
sgombero del Distretto, oltre ad uno nuovo schiaffo in faccia
all’esperienza originale e feconda del Municipio dei Beni Comuni,
rappresenta un altro passo verso la restrizione degli spazi sociali e si
collega direttamente agli episodi di sgombero avvenuti in altre città,
dove ad essere colpiti sono i più deboli, famiglie precarie, famiglie di
migranti,, sfrattati, morosi, tutte persone stritolate da una crisi
infinita e irrisolta.
I
Cobas di Pisa esprimono la piena solidarietà al Municipio dei Beni
Comuni e si schierano al fianco di tutti coloro che lottano, assieme ai
lavoratori, per difendere diritti e libertà nella nostra città e nel
Paese.
CONFEDERAZIONE COBAS PISA
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