IL COBAS LAVORO PRIVATO E LA CONFEDERAZIONE COBAS,
PLAUDONO AGLI SCIOPERI DEI LAVORATORI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE DELL’ATAF DI FIRENZE, IN
LOTTA CONTRO LA NEFASTA PRIVATIZZAZIONE DISPOSTA DALLA GIUNTA RENZI ,
CHE STA PROVOCANDO GUAI INFINITI AI LAVORATORI E ALLA CITTADINANZA.
La giornata di
sciopero del 5/12 , partecipata al 100% ha visto i lavoratori in piazza,
sostenuti dai fiorentini nelle motivazioni a sostegno della mobilità
pubblica, sottratta alla speculazione privata e alle molteplici carenze
del servizio.
Oggi , lo sciopero
continua con i lavoratori in assemblea permanente, nel mentre la RSU (
15 su 18 Cobas) ha imposto un tavolo all’Ataf per
risolvere da subito quanto attiene alla copertura delle
turnazioni(senza straordinario), alla tutela della salute dei
lavoratori, alla manutenzione e potenziamento ecocompatibile del servizio pubblico.
Contro la
privatizzazione e per il potenziamento del trasporto pubblico, già gli
autoferrotranviari genovesi avevano dato un segnale forte di opposizione
a qualsiasi liquidazione, men che mai in nome del “ patto di stabilità e
dei buchi di bilancio”.
Ora il segnale è stato raccolto e amplificato dagli autoferro di
Firenze,Pisa e Livorno, e ci auguriamo in breve da tutta Italia, in
quanto il problema è generale, coinvolge in toto il sistema della
mobilità e l’intera popolazione.
Coinvolge i lavoratori
delle fabbricazioni industriali dei mezzi di trasporto su gomma e
ferro, la cui sorte è messa in crisi dai nostrani padroni pubblici e
privati, ma i cui marchi – Ansaldo STS, Ansaldo Breda, Breda Menarini
Bus, Irisbus – sono estremamente appetibili in Europa da Mercedes, Bmw,
Pegeuot,Volvo. Lo Stato, con la vendita delle aziende- Finmeccanica intende fare
cassa, ai fini di mantenersi nel “ 3% del patto dio stabilità”; la Fiat
ha chiuso Irisbus da due anni, solo per la politica liquidatoria delle
produzioni italiani voluta dal boss Marchionne ( il 12/12 i lavoratori
sciopereranno e manifesteranno a Roma , davanti alla. Sede del governo).
Eppure della produzione di bus,tram,treni,
navi ( lo Stato vuole liquidare anche Fincantieri) - di cui l’Italia è
stata tra i leader mondiali – nel Bel Paese ce n’è bisogno come il pane .
In un Paese, dove l’unica “ industria” che tira è quella del turismo e
connessi, è da folli non realizzare un polo integrato della mobilità,
che abbia come perno il trasporto pubblico e un comparto industriale
dietro le spalle, che lo sorregga e ridiventi appetibile per le esportazioni .
Ben vengano dunque : la diffusione-coordinamento degli
scioperi nel TPL ,il coinvolgimento dei lavoratori di tutti i settori ,
la cittadinanza attiva il lotta per la casa, il reddito e bisogni
negati.
Sarà l’occasione per
protestare e proporre insieme : la difesa e il potenziamento del
trasporto pubblico, di un modo civile di vivere la pendolarità e la
mobilità nelle città, di bonificarci dall’inquinamento e di
salvaguardare la salute e le tasche.
Di questa visione , i Cobas sono parte attiva – attraverso le strutture aziendali,territoriali, nazionali –
impegnati oltremodo nella tutela dei lavoratori da ogni ritorsione – precettazioni, trattenute illecite,denunce, processi - per liberare e far trionfare la giusta battaglia del trasporto pubblico.
Nessun commento:
Posta un commento