I 33 indagati per la strage ferroviaria di Viareggio sono stati rinviati a giudizio ma il reato di dolo
è stato escluso. In questo modo, la posizione degli imputati si alleggerisce e di non poco.
Tuttavia, come possiamo asserire che i vertici delle Ferrovie spa non fossero consapevoli
delle loro azioni , quando hanno violato innumerevoli ed elementari normative di sicurezza,
attivato una vera e propria persecuzione nei confronti di lavoratori e delegati usando ed abusando
provvedimenti disciplinari(licenziamenti, sospensioni, multe, trasferimenti)
per colpire\neutralizzare proprio i ferrovieri più attivi nelle lotte per la salute e sicurezza nei
luoghi di lavoro?
Nella sola Viareggio sono state raccolte più 10.000 firme per le dimissioni dell'
Amministratore delegato delle Ferrovie spa Moretti, un dirigente intoccabile come intoccabili sono
altri boiardi di stato che ,a prescindere dal colore dei Governi ,
vengono chiamati a ricoprire alte cariche dello stato o collocati ai
vertici di aziende a partecipazione pubblica
Gli uomini buoni per tutte le stagioni, servitori di potentati economici e politici che calpestano la vita
e la dignità umano in favore del profitto di pochi .
I Cobas sono a fianco dei ferrovieri in lotta, dei comitati e dei cittadini di viareggio reclamando con loro
verità
e giustizia e il reintegro nel posto del lavoro di Riccardo Antonini e
di altri ferrovieri licenziati per il loro impegno a difesa di salute e
sicurezza
iniziative e documenti info: cobasempolivaldelsa@alice.it C/o csa Intifada via XXV aprile 1 -Ponte A Elsa SPORTELLO DI CONSULENZA E TUTELA LEGALE
sabato 27 luglio 2013
giovedì 18 luglio 2013
Decreto del Fare, saltano le norme salva inquinatori. Una vittoria dei cittadini. Adesso attenti ai colpi di coda
La mobilitazione dei cittadini promossa dal Forum Italiano dei Movimenti
per l'Acqua per modificare il testo del cosiddetto Decreto del Fare ha
iniziato a dare i suoi frutti. La prima versione del decreto avrebbe
introdotto un vergognoso sistema di deroghe che avrebbe premiato gli
inquinatori più incalliti.
Grazie alla mobilitazione dei movimenti, alle pressioni sui parlamentari, all'iniziativa parlamentare di diversi gruppi che hanno compreso i gravissimi rischi per l'ambiente e all'apertura a modifiche al testo proposto dal Ministro Orlando nelle Commissioni Parlamentari è stato svolto un intenso lavoro per disinnescare le enormi criticità introdotte dal Decreto del fare nella versione approvata dal Governo.
Sono stati prodotti diversi emendamenti che hanno per ora eliminato il passaggio in cui si subordinava l'eliminazione delle fonti di contaminazione al profitto degli inquinatori anche in presenza di rischio sanitario conclamato. Inoltre è stato affrontato l'altro casus belli, quello relativo ai limiti da rispettare: nella versione governativa si richiedeva genericamente solo un'attenuazione della contaminazione e non il rientro in precisi limiti.
Partendo da un testo così infelice che costituiva un vero e proprio regalo agli inquinatori più audaci e spregiudicati si è giunti ad un compromesso per ora accettabile. È doveroso per il Parlamento andare avanti su questa strada senza colpi di coda.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua continuerà in queste ore ad esercitare un attenta analisi dell'attività parlamentare e denuncerà eventuali tentativi di sabotaggio alle bonifiche.
In ogni caso un eventuale esito favorevole rappresenterà solo un salvataggio all'ultimo minuto di una situazione che avrebbe fatto cadere in un pozzo inquinato i diritti dei cittadini ad un ambiente salubre.
È necessario che il tema delle bonifiche sia messo al centro dell'agenda politica visto che riguarda presente e futuro di milioni di cittadini e un'occasione per un territorio nazionale degradato che, se risanato, potrà costituire la base per un'economia durevole. Questo sarebbe il “fare” che i cittadini si aspettano.
Grazie alla mobilitazione dei movimenti, alle pressioni sui parlamentari, all'iniziativa parlamentare di diversi gruppi che hanno compreso i gravissimi rischi per l'ambiente e all'apertura a modifiche al testo proposto dal Ministro Orlando nelle Commissioni Parlamentari è stato svolto un intenso lavoro per disinnescare le enormi criticità introdotte dal Decreto del fare nella versione approvata dal Governo.
Sono stati prodotti diversi emendamenti che hanno per ora eliminato il passaggio in cui si subordinava l'eliminazione delle fonti di contaminazione al profitto degli inquinatori anche in presenza di rischio sanitario conclamato. Inoltre è stato affrontato l'altro casus belli, quello relativo ai limiti da rispettare: nella versione governativa si richiedeva genericamente solo un'attenuazione della contaminazione e non il rientro in precisi limiti.
Partendo da un testo così infelice che costituiva un vero e proprio regalo agli inquinatori più audaci e spregiudicati si è giunti ad un compromesso per ora accettabile. È doveroso per il Parlamento andare avanti su questa strada senza colpi di coda.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua continuerà in queste ore ad esercitare un attenta analisi dell'attività parlamentare e denuncerà eventuali tentativi di sabotaggio alle bonifiche.
In ogni caso un eventuale esito favorevole rappresenterà solo un salvataggio all'ultimo minuto di una situazione che avrebbe fatto cadere in un pozzo inquinato i diritti dei cittadini ad un ambiente salubre.
È necessario che il tema delle bonifiche sia messo al centro dell'agenda politica visto che riguarda presente e futuro di milioni di cittadini e un'occasione per un territorio nazionale degradato che, se risanato, potrà costituire la base per un'economia durevole. Questo sarebbe il “fare” che i cittadini si aspettano.
Firenze. Se i portalettere potessero parlare
La
denuncia viene dal Cobas Poste di Firenze, che ha volantinato nel
quartiere di Gavinana per denunciare il taglio delle zone di recapito,
dei portalettere e l'eccessivo carico di lavoro, specialmente in periodo
di turnazione delle ferie. L'accordo del 28 febbraio scorso siglato da
Confederali e Azienda prevede il taglio di circa 6000 posti di lavoro,
che a cascata si sta già ripercuotendo sulla qualità del servizio. A
Firenze è diventato effettivo il taglio di 52 portalettere, mentre si
moltiplicano le zone in cui il recapito è in ritardo di almeno una
settimana. Intanto, a livello regionale Cisl e Cgil hanno firmato un
accordo con Poste per un taglio di 350 posti, senza nemmeno tentare la
via del conflitto.
Di seguito il volantino Cobas Poste che alcuni postini hanno distribuito a Firenze Sud sabato 13 luglio.
A TUTTI GLI UTENTI:
SE I POTALETTERE POTESSERO PARLARE LIBERAMENTE, ECCO COSA VI DIREBBERO
SE I POTALETTERE POTESSERO PARLARE LIBERAMENTE, ECCO COSA VI DIREBBERO
“Sono
il vostro postino e vi porto la posta anche nei casi in cui altri non
sarebbero in grado, per un indirizzo incompleto o con qualche errore o
se vi si è cancellato il nome sulla cassetta. Spesso abbiamo scambiato
due parole (oggi sempre meno perché vado sempre troppo di fretta) e un
po’ ci conosciamo.
Credo
nell’importanza e nel ruolo sociale che noi portalettere possiamo
svolgere; un servizio pubblico, l’unico, che arriva a casa di tutti i
cittadini, spesso uno dei pochi contatti con le istituzioni, specie per
gli anziani che ci chiedono consigli e indicazioni,e questo mi fa
superare gli aspetti negativi del mio lavoro, (pioggia, freddo e sole
cocente).
Quello che non riesco a
superare, almeno non da solo, sono le scelte della mia azienda e il modo
in cui negli ultimi anni è gestito il servizio di recapito,
considerato, sostanzialmente, un’inutile zavorra.
Di questo Voi vedete solo gli effetti, quando la posta non arriva o arriva che ormai è troppo tardi, quando per giorni o settimane non passa nessun postino e poi, improvvisamente, trovate la cassetta piena e mi chiedete spiegazioni.
Per questo voglio dirvi come stanno le cose.
Di questo Voi vedete solo gli effetti, quando la posta non arriva o arriva che ormai è troppo tardi, quando per giorni o settimane non passa nessun postino e poi, improvvisamente, trovate la cassetta piena e mi chiedete spiegazioni.
Per questo voglio dirvi come stanno le cose.
La
mia azienda, insieme ai sindacati maggiori che firmano qualsiasi cosa
pur di mantenere certi privilegi, non considera il recapito un servizio
che fa guadagnare abbastanza; l’attenzione è rivolta solo ai servizi
finanziari del bancoposta, in un gioco di interessi finanziari /politici
veramente indegno, a scapito dei cittadini-utenti.
Così, il 28 febbraio hanno firmato un accordo che taglia altri 6.000 posti nel recapito, anche se sono anni che il personale non è al completo, senza curarsi affatto della qualità complessiva del servizio.
Così, il 28 febbraio hanno firmato un accordo che taglia altri 6.000 posti nel recapito, anche se sono anni che il personale non è al completo, senza curarsi affatto della qualità complessiva del servizio.
Così
ci troviamo nella situazione che, quando manchiamo, non abbiamo nessuno
che possa sostituirci e al nostro ritorno troviamo tutta la posta
giacente in ufficio. In estate è ancora peggio: per garantirci due
maledette settimane di ferie dovrebbero essere assunti dei portalettere a
tempo determinato che invece non arrivano mai, e allora la situazione
si fa davvero pesante.
Oltre al danno
la beffa: già da diversi giorni i mezzi di informazione stanno
raccontando quanto accade al recapito della corrispondenza in
numerosissime zone della città: sulle zone scoperte, si fa in modo di
portare, e questo non sempre, solo una piccola parte di posta, quella
che interessa all’azienda (la raccomandata veloce, i telegrammi e, a
volte, i quotidiani o le lettere estere). In questo modo, si fa
risultare che la zona è stata coperta e si paga qualcuno (inconsapevole
del danno che produce) per un lavoro non fatto e, quando venite a
chiedere informazioni, vi dicono che la zona è stata coperta e che non
c’è niente fermo in giacenza.
Se per voi tutto questo è fonte di preoccupazione, per noi, è fonte di vera e propria ansia e stress.
L’idea che non vi arrivi la posta quando siamo assenti non ci fa stare sereni, perché siamo convinti che il nostro è un servizio pubblico che deve dare certezze e garanzie a tutti gli utenti.
L’idea che non vi arrivi la posta quando siamo assenti non ci fa stare sereni, perché siamo convinti che il nostro è un servizio pubblico che deve dare certezze e garanzie a tutti gli utenti.
Le
varie riorganizzazioni hanno reso il mio carico di lavoro sempre più
pesante (molto lunga la percorrenza, con una media quotidiana di 100
raccomandate) e mi mettono spesso nella impossibilità di effettuare la
pausa pranzo prevista dal contratto.”
Questo potrebbe dirvi un portalettere.Noi, come sindacato di base, abbiamo raccolto e ci siamo fatti interpreti delle voci dei postini; tutte cose sentite e vissute anche da noi, direttamente, come lavoratori, sindacalisti e utenti.
Vogliamo reagire, stiamo cercando di farlo con tutti i mezzi ma non possiamo farcela da soli.
Per questo, insieme ai portalettere, vi chiediamo (cittadini ed utenti) di unirvi a noi per difendere interessi e diritti comuni.
E lo chiediamo anche ai nostri amministratori.
Ci appelliamo all'utenza affinchè si rivolga ai giornali ed alle associazioni degli utenti denunciando le situazioni più evidenti del disservizio, in modo tale che l'azienda sia portata a dare risposte ai cittadini ed ai lavoratori.
COBAS POSTE FIRENZE Firenze 17/7/13
cobaspostefi@gmail.com
Iscriviti a:
Post (Atom)