La
denuncia viene dal Cobas Poste di Firenze, che ha volantinato nel
quartiere di Gavinana per denunciare il taglio delle zone di recapito,
dei portalettere e l'eccessivo carico di lavoro, specialmente in periodo
di turnazione delle ferie. L'accordo del 28 febbraio scorso siglato da
Confederali e Azienda prevede il taglio di circa 6000 posti di lavoro,
che a cascata si sta già ripercuotendo sulla qualità del servizio. A
Firenze è diventato effettivo il taglio di 52 portalettere, mentre si
moltiplicano le zone in cui il recapito è in ritardo di almeno una
settimana. Intanto, a livello regionale Cisl e Cgil hanno firmato un
accordo con Poste per un taglio di 350 posti, senza nemmeno tentare la
via del conflitto.
Di seguito il volantino Cobas Poste che alcuni postini hanno distribuito a Firenze Sud sabato 13 luglio.
A TUTTI GLI UTENTI:
SE I POTALETTERE POTESSERO PARLARE LIBERAMENTE, ECCO COSA VI DIREBBERO
SE I POTALETTERE POTESSERO PARLARE LIBERAMENTE, ECCO COSA VI DIREBBERO
“Sono
il vostro postino e vi porto la posta anche nei casi in cui altri non
sarebbero in grado, per un indirizzo incompleto o con qualche errore o
se vi si è cancellato il nome sulla cassetta. Spesso abbiamo scambiato
due parole (oggi sempre meno perché vado sempre troppo di fretta) e un
po’ ci conosciamo.
Credo
nell’importanza e nel ruolo sociale che noi portalettere possiamo
svolgere; un servizio pubblico, l’unico, che arriva a casa di tutti i
cittadini, spesso uno dei pochi contatti con le istituzioni, specie per
gli anziani che ci chiedono consigli e indicazioni,e questo mi fa
superare gli aspetti negativi del mio lavoro, (pioggia, freddo e sole
cocente).
Quello che non riesco a
superare, almeno non da solo, sono le scelte della mia azienda e il modo
in cui negli ultimi anni è gestito il servizio di recapito,
considerato, sostanzialmente, un’inutile zavorra.
Di questo Voi vedete solo gli effetti, quando la posta non arriva o arriva che ormai è troppo tardi, quando per giorni o settimane non passa nessun postino e poi, improvvisamente, trovate la cassetta piena e mi chiedete spiegazioni.
Per questo voglio dirvi come stanno le cose.
Di questo Voi vedete solo gli effetti, quando la posta non arriva o arriva che ormai è troppo tardi, quando per giorni o settimane non passa nessun postino e poi, improvvisamente, trovate la cassetta piena e mi chiedete spiegazioni.
Per questo voglio dirvi come stanno le cose.
La
mia azienda, insieme ai sindacati maggiori che firmano qualsiasi cosa
pur di mantenere certi privilegi, non considera il recapito un servizio
che fa guadagnare abbastanza; l’attenzione è rivolta solo ai servizi
finanziari del bancoposta, in un gioco di interessi finanziari /politici
veramente indegno, a scapito dei cittadini-utenti.
Così, il 28 febbraio hanno firmato un accordo che taglia altri 6.000 posti nel recapito, anche se sono anni che il personale non è al completo, senza curarsi affatto della qualità complessiva del servizio.
Così, il 28 febbraio hanno firmato un accordo che taglia altri 6.000 posti nel recapito, anche se sono anni che il personale non è al completo, senza curarsi affatto della qualità complessiva del servizio.
Così
ci troviamo nella situazione che, quando manchiamo, non abbiamo nessuno
che possa sostituirci e al nostro ritorno troviamo tutta la posta
giacente in ufficio. In estate è ancora peggio: per garantirci due
maledette settimane di ferie dovrebbero essere assunti dei portalettere a
tempo determinato che invece non arrivano mai, e allora la situazione
si fa davvero pesante.
Oltre al danno
la beffa: già da diversi giorni i mezzi di informazione stanno
raccontando quanto accade al recapito della corrispondenza in
numerosissime zone della città: sulle zone scoperte, si fa in modo di
portare, e questo non sempre, solo una piccola parte di posta, quella
che interessa all’azienda (la raccomandata veloce, i telegrammi e, a
volte, i quotidiani o le lettere estere). In questo modo, si fa
risultare che la zona è stata coperta e si paga qualcuno (inconsapevole
del danno che produce) per un lavoro non fatto e, quando venite a
chiedere informazioni, vi dicono che la zona è stata coperta e che non
c’è niente fermo in giacenza.
Se per voi tutto questo è fonte di preoccupazione, per noi, è fonte di vera e propria ansia e stress.
L’idea che non vi arrivi la posta quando siamo assenti non ci fa stare sereni, perché siamo convinti che il nostro è un servizio pubblico che deve dare certezze e garanzie a tutti gli utenti.
L’idea che non vi arrivi la posta quando siamo assenti non ci fa stare sereni, perché siamo convinti che il nostro è un servizio pubblico che deve dare certezze e garanzie a tutti gli utenti.
Le
varie riorganizzazioni hanno reso il mio carico di lavoro sempre più
pesante (molto lunga la percorrenza, con una media quotidiana di 100
raccomandate) e mi mettono spesso nella impossibilità di effettuare la
pausa pranzo prevista dal contratto.”
Questo potrebbe dirvi un portalettere.Noi, come sindacato di base, abbiamo raccolto e ci siamo fatti interpreti delle voci dei postini; tutte cose sentite e vissute anche da noi, direttamente, come lavoratori, sindacalisti e utenti.
Vogliamo reagire, stiamo cercando di farlo con tutti i mezzi ma non possiamo farcela da soli.
Per questo, insieme ai portalettere, vi chiediamo (cittadini ed utenti) di unirvi a noi per difendere interessi e diritti comuni.
E lo chiediamo anche ai nostri amministratori.
Ci appelliamo all'utenza affinchè si rivolga ai giornali ed alle associazioni degli utenti denunciando le situazioni più evidenti del disservizio, in modo tale che l'azienda sia portata a dare risposte ai cittadini ed ai lavoratori.
COBAS POSTE FIRENZE Firenze 17/7/13
cobaspostefi@gmail.com
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