LICENZIAMENTI PASQUALI NEGLI APPALTI DELL'IGIENE AMBIENTALE DEL MUGELLO
Inaccettabile e ingiustificato il licenziamento di 4 dipendenti dalle cooperative sociali onlus Comil e Progetto ambiente operanti nell'igiene ambientale del Mugello.
Le
responsabilità sono molteplici ,a conferma che l'intreccio di interessi
tra Comuni, società pubbliche e cooperative in appalto non tutela i
lavoratori ma li sfrutta. al pari di società per azioni e multinazionali
Publiambiente taglia il 20% dell'appalto costringendo le cooperative al massimo ribasso
I piccoli Comuni non hanno un progetto per la raccolta differenziata e il riciclo come alternativa all'incenerimento
Le
cooperative, dinanzi a rivendicazioni salariali e contrattuali, si
comportano alla stessa stregua di padroni con provvedimenti disciplinari
spesso pretestuosi, ricorso ad ammortizzatori sociali e licenziamenti
Il licenziamento dei lavoratori era stato già respinto pochi mesi fa e viene riproposto a inizio primavera.
E'
ormai innegabile che il sistema delle cooperative in Italia rappresenta
lo strumento migliore con cui abbassare il costo del lavoro giocando
sulla ricattabilità del personale costretto a rispettare statuti di
cooperative e in caso contrario decadere da socio e perdere il posto.
Una ricattabilità largamente diffusa anche in virtù di cooperative spurie
c(o di comodo) che hanno basato la loro esistenza sul basso costo dei
lavoro, su appalti e subappalti al ribasso, costituendo associazione
temporanee di impresa di comodo per potere partecipare alle gare
pubbliche e\o a trattativa privata.
Tutto ciò è stato perfino
riconosciuto dalla Legacoop per i settori della logistica. Si consideri
poi l'applicazione negli appalti di contratti sfavorevoli come quelli
delle cooperative sociali e del multiservizi con i Comuni che tacciono e
acconsentono perchè contratti di miglior favore per i lavoratori (per
esempio contratto unico nel settore dell'igiene ambientale) farebbe
lievitare i costi per gli Enti locali alle prese con i tagli della
spending review
Sugli appalti è perfino intervenuto il Ministero
del Lavoro con una circolare, la n. 5 del 2011, ammettendo numerose
irregoalrità negli appalti privati e in quelli pubblici, nella cessione
di rami di azienda, nella assenza di responsabilità solidalità tra
committente e appaltatore in relazione agli oneri di carattere
retributivo, contributivo e fiscale nonchè sulle problematiche inerenti
la sicurezza nei luoghi di lavoro.
A ciò si aggiunga l'assenza di
controlli sugli appalti e la possibilità che cooperative, genuine e\o
spurie che siano, possano agire contro i lavoratori alla stregua di una
multinazionale
Il licenziamento di questi 4 lavoratori va
ritirato e gli enti pubblici e il committente deve assumersi
responsbailità ben definite a partire dalla raccolta porta a porta nei
piccoli comuni
COBAS LAVORO PRIVATO
iniziative e documenti info: cobasempolivaldelsa@alice.it C/o csa Intifada via XXV aprile 1 -Ponte A Elsa SPORTELLO DI CONSULENZA E TUTELA LEGALE
domenica 31 marzo 2013
lunedì 25 marzo 2013
QUESTA UNIONE NON CI PIACE
Il
31.12.2012
è
nata,
in
maniera
frettolosa
e
senza
nessuna
consultazione
popolare,
l'Unione
dei
Comuni
Circondario
dell'Empolese
Valdelsa
che
sostituisce
il
Circondario
e
che
eserciterà,
in
luogo
e
per
conto
dei
Comuni
partecipanti,
numerose
funzioni
fondamentali.
Alcuni
servizi
(Polizia
municipale,
Servizi
sociali
e
Protezione
civile)
sono
già
finiti,
loro
malgrado,
nel
“calderone”.
I
lavoratori
interessati
sono
stati
“comandati”,
per
un
periodo
transitorio,
all'Unione.
Lo
Statuto
prevede
che
tutti
i
servizi
pubblici
possano
passare
all'Unione
perché
le
Unioni
nascono
per
“ottimizzare”
i
servizi
e
la
spesa
pubblica.
Ma
noi temiamo che i tagli vadano a colpire i servizi al cittadino e i
posti di lavoro, non a ridurre gli sprechi.
Abbiamo
più volte richiesto ai Responsabili chiarimenti sulle novità che
verranno introdotte sia per i servizi sia per i lavoratori.
Non
abbiamo mai ottenuto risposte.
Qualcosa
da nascondere o incapacità di rispondere?
I
cittadini
non
sono
stati
né
informati
né
coinvolti.
CHIEDIAMO
CHE:
- vengano organizzati incontri pubblici nei vari Comuni per spiegare il funzionamento dell'Unione, delle nuove forme di partecipazione, dei servizi erogati con indicazioni precise e dettagliate di quali saranno gli “uffici centralizzati” e di come funzioneranno gli sportelli “lasciati” sui territori
- venga indicato il numero dei Dirigenti e reso noto quanto verranno a costare alla collettività; oltre ai Dirigenti in capo ad ogni servizio sono infatti previsti Dirigenti per “Uffici speciali” e Dirigenti “destinati all'assolvimento di attribuzioni di elevata specializzazione professionale e di funzionariato”
Neanche
i
lavoratori
degli
11
Comuni
interessati
sono
stati
informati
o
coinvolti.
La
Delegazione
Trattante
di
parte
pubblica
sta
chiedendo
ai
componenti
delle
Rsu
di
firmare
frettolosamente
un
Contratto
decentrato
dell'Unione
“abborracciato”
che
avrà
una
validità
di
tre
anni
e
che
se
oggi
coinvolge
solo
i
dipendenti
di
tre
settori,
fra
qualche
mese
potrebbe
coinvolgerne
molti
altri.
E'
stato
approvato
a
dicembre
un
“Regolamento
per
l'ordinamento
di
uffici
e
servizi”
e
nutriamo
forti
dubbi
che
sia
stato
discusso
insieme
alle
organizzazioni
sindacali
presenti
nelle
Rsu.
In
base a questo regolamento il Dirigente diventerà sempre più simile
al datore di lavoro privato mentre il dipendente pubblico perderà
ogni giorno di più i propri diritti e diventerà una pedina da
spostare nei vari servizi e comuni , senza considerare la
professionalità acquisita o le esigenze personali, un inutile
fannullone da eliminare se considerato molesto.
Ma
è il semplice dipendente pubblico che ogni giorno cerca di garantire
nella maniera migliore il servizio ai cittadini, a volte anche
rimediando anche alle pessime scelte dei Dirigenti, lontani dai vari
uffici, e degli organi politici.
Per
questo CHIEDIAMO CHE:
- vengano indicati criteri chiari e oggettivi per lo spostamento dei lavoratori dalla loro attuale sede di lavoro a quella in altri Comuni e che venga rispettata la loro volontà di scelta
- il Contratto decentrato dell'Unione, prima di essere sottoscritto, venga discusso e votato da tutti i lavoratori; non accettiamo che venga firmato in maniera frettolosa e senza che tutti i dipendenti ne siano stati messi a conoscenza e ne abbiano discusso
- vengano tolti dal Regolamento dell'Unione tutti i riferimenti a cambiamenti di mansioni o perdita dei profili professionali
- Venga tolto il licenziamento disciplinare previsto per bassa votazione (inferiore al 50%) conseguita dal dipendente. La votazione del dipendente non viene fatta dal cittadino, soddisfatto o meno di un servizio ricevuto, ma dal Dirigente e in maniera discrezionale; questo renderà i lavoratori più silenziosi e ricattabili
- Vengano pubblicizzati gli incontri fra le Rsu e la Delegazione Trattante di parte pubblica e che questi incontri avvengano fuori dall'orario di lavoro in modo da consentire a tutti i lavoratori interessati di assistervi e che tutti i documenti inerenti il rapporto di lavoro vengano trasmessi ai dipendenti
- vengano organizzati corsi di formazione professionale sul funzionamento dell'Unione dei Comuni rivolti a dipendenti
- venga inserita nello statuto l'eventualità dello scioglimento dell'Unione garanzie per il rientro dei dipendenti nei comuni di provenienza e per la continuità dei servizi
- siano inserite clausole a tutela dei lavoratori nelle future gare di appalto bandite dall'Unione: per la salvaguardia dei posti di lavoro e contro gli appalti al ribasso. A parità di lavoro, parità di diritti e di salario.
Invitiamo
tutti i cittadini, i movimenti e le associazioni a pretendere che
vengano organizzati incontri pubblici con le Amministrazioni sul
funzionamento dell'Unione dei Comuni affinché sia garantita la
partecipazione attiva e l'informazione.
Invitiamo
tutti i lavoratori dei Comuni che fanno parte dell'Unione a
promuovere e sostenere le nostre richieste verso i componenti delle
Rsu, e ad affiancare e sostenere queste affinché venga garantita la
massima partecipazione e trasparenza.
Cobas
Empoli Valdelsa
Per
contatti:
e-mail:
cobasempolivaldelsa@alice.it
Telef.
340 0727768
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