Lunedì 1marzo sciopero generale per la Regione Toscana del settore privato.
Lo sciopero, indetto in occasione della giornata proclamata in vari paesi europei a sostegno dei cittadini migranti, sarà un momento di mobilitazione contro tutte le forme di lavoro nero e precario, contro ogni forma di razzismo e di discriminazione.
La Confederazione Cobas condivide la piattaforma di rivendicazioni proposta dal Comitato Organizzatore del 1° marzo a livello europeo.
La Confederazione Cobas, in particolare, ritiene inaccettabili le proposte del Ministro Maroni di realizzare il permesso a punti, e si batte contro l'apertura nel territorio regionale di nuovi CIE, per la soppressione di quelli esistenti sul territorio nazionale, per la regolarizzazione generalizzata di tutti i lavoratori e per l’abrogazione del pacchetto sicurezza.
La rivolta di Rosarno, ha squarciato il velo delle nuove forme di sfruttamento e schiavitù che pur in forme meno eclatanti attraversano l’intero territorio nazionale. Come Cobas Empoli-Valdelsa, nel nostro libro bianco “la morte operaia non costituisce reato”, abbiamo denunciato la dimensione sempre più crescente di sommerso e precarietà nel nostro territorio, i fenomeni di caporalato, il dato impressionante dei lavoratori a nero (uno su due nei nostri cantieri edili), le false partite iva, la scarsa sicurezza, la sostanziale impunità di cui godono padroni e padroncini per l’utilizzo di manodopera illegale (immigrata e non).
La crisi diventa il pretesto per disegnare la nuova geografia dell’esclusione. Attraverso il controllo dei migranti si cerca di imporre il governo della società nel suo insieme, alimentando divisioni, frammentando le relazioni, limitandone la libertà. E’ un modello di società che attacca non soltanto i diritti dei migranti ma anche i maestri lasciati a casa perché sono troppi, i precari privati di ogni possibilità di reddito, gli studenti che vedono svanire ogni possibilità di futuro. Siamo merce in eccesso un po’ dovunque, nelle scuole e nei posti di lavoro e qualcuno va messo fuori dal gioco. Cosi diventiamo clandestini, ricattabili, pericolosi, così ci vogliono divisi, in competizione, diffidenti.
Nella scuola, al progetto di istituire classi ghetto per i migranti ha fatto seguito l’introduzione del tetto razzista del 30% di alunni stranieri in ogni classe. Per questo i COBAS, nel quadro delle decisioni prese a Berlino lo scorso 29 gennaio dalla Rete Europea Educazione, invitano insegnanti, operatori scolastici e studenti a partecipare con percorsi di didattica alternativa, sul tema della migrazione e dell’antirazzismo, alla giornata di lotta del primo marzo.
Per il Lavoro, Per i Diritti Nessuno E' Straniero
COBAS EMPOLI-VALDELSA aderente alla Confederazione Cobas del Lavoro Privato
Nessun commento:
Posta un commento