domenica 14 settembre 2014

CONTRO LA GUERRA E IL RIARMO, CHIUDERE LE BASI NATO-USA

Oltre 10000 persone hanno manifestato sabato 13/9 al poligono di Capo Frasca (OR) chiedendo la dismissione di tutte le basi, rispondendo all'appello delle organizzazioni antimilitariste-antimperialiste sarde.
Una partecipazione popolare che non si vedeva dal 1969, quando gli isolani impedirono le esercitazioni militari a Pratobello di Orgosolo. Segno che la misura è colma, che la gente sarda non ne può più di servitù militari che occupano buona parte dell'isola , ricevendone in cambio morte,disoccupazione, isolamento.
A Capo Frasca, le esercitazioni "aereo-terrestri", con sganciamento di bombe di vario tipo su obiettivi fissi-mobili vanno avanti da 35 anni, a volte "sbagliando mira" finendo per colpire anche a morte i pescatori dello stagno di Marceddì, o bruciando 35 ettari di macchia mediterranea come accaduto la scorsa settimana.
A Perdas de Fogu (altro poligono di morte nell'Ogliastra-costa orientale) è da tempo noto l'uso di bombe "all'uranio impoverito" che comportano leucemie e altre patologie tra la popolazione e gli stessi militari . Tanto da far scattare inchieste, che vedono a breve processati ( 23/9 a Lanusei, la Regione è parte civile) i conduttori del poligono e i vertici di Forze Armate e Ministero Difesa. Con l'aggravante dell'uso del poligono da parte delle forze armate israeliane, che poi utilizzano quell'addestramento contro i palestinesi,
come le recenti distruzioni e morte su Gaza dimostrano.
A Teulada(sud ovest di Cagliari), dove il 21/9 riprendono le esercitazioni " terra-terra", nonostante le numerose proteste tra cui anche quella della Regione, che invitano le F.A a soprassedere.

DECISAMENTE IMPORTANTE LA STRAORDINARIA MOBILITAZIONE POPOLARE DEL 13/9 A CAPO FRASCA.
Nello tempo in cui soffiano forti venti di guerra nel Mediterraneo-Medio Oriente e altrove, con il governo Renzi e le " "ex pacifiste" ministre Pinotti-Mogherini imbarcate in avventure militari a sostegno dell'industria bellica, a partire da Finmeccanica.
Il rifiuto delle basi Usa-Nato in Sardegna - la rottura dei reticolati con l'invasione a Capo Frasca - si aggiunge a quanto già in corso in Sicila, a Niscemi-base Usa, da parte del Comitato Regionale NO Muos.
La Sicilia al pari della Sardegna è occupata dalle basi direttamente operative, come quelle di Augusta e Sigonella, quest'ultima divenuta la base per eccellenza delle " neo armi da guerra Usa", costituite dal dispositivo strategico che fa capo al " sistema Muos-Droni".
Per non parlare del " fronte Nord Italia" , assicurato in particolare  dalle grandi basi di Aviano e Ghedi fornite di bombe atomiche e dalla base Comando Usa "Dal Molin" di Vicenza.
Ce n'è quanto basta per ritessere le fila di un movimento antimilitarista-antimperialista, che dichiari apertamente le ostilità all'uso del territorio italiano per la guerra e tale da sollecitare identico impegno in Europa.

Crisi economica e ripresa della guerra vanno a braccetto. Le ulteriori spese militari, le missioni e il riarmo,sono a scapito dei servizi sociali e dei beni comuni, che il governo Renzi si appresta a tagliare. Quando invece eliminando la partita degli F35 + il disarmo di basi-armi da guerra, l'Italia respirerebbe  avviando un'alternativa concreta alla disoccupazione giovanile e strutturale, alle milioni di famiglie che vivono dentro e oltre la soglia di povertà.

Roma 14.9.14                                  CONFEDERAZIONE   COBAS

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