Oltre 10000 persone hanno manifestato sabato 13/9 al poligono di Capo
Frasca (OR) chiedendo la dismissione di tutte le basi, rispondendo
all'appello delle organizzazioni antimilitariste-antimperialiste sarde.
Una partecipazione popolare che non si vedeva dal 1969, quando gli
isolani impedirono le esercitazioni militari a Pratobello di Orgosolo.
Segno che la misura è colma, che la gente sarda non ne può più di
servitù militari che occupano buona parte dell'isola , ricevendone in
cambio morte,disoccupazione, isolamento.
A Capo Frasca, le esercitazioni "aereo-terrestri", con sganciamento di
bombe di vario tipo su obiettivi fissi-mobili vanno avanti da 35 anni, a
volte "sbagliando mira" finendo per colpire anche a morte i pescatori
dello stagno di Marceddì, o bruciando 35 ettari di macchia mediterranea
come accaduto la scorsa settimana.
A Perdas de Fogu (altro poligono di morte nell'Ogliastra-costa
orientale) è da tempo noto l'uso di bombe "all'uranio impoverito" che
comportano leucemie e altre patologie tra la popolazione e gli stessi
militari . Tanto da far scattare inchieste, che vedono a breve
processati ( 23/9 a Lanusei, la Regione è parte civile) i conduttori del
poligono e i vertici di Forze Armate e Ministero Difesa. Con
l'aggravante dell'uso del poligono da parte delle forze armate
israeliane, che poi utilizzano quell'addestramento contro i palestinesi,
come le recenti distruzioni e morte su Gaza dimostrano.
A Teulada(sud ovest di Cagliari), dove il 21/9 riprendono le
esercitazioni " terra-terra", nonostante le numerose proteste tra cui
anche quella della Regione, che invitano le F.A a soprassedere.
DECISAMENTE IMPORTANTE LA STRAORDINARIA MOBILITAZIONE POPOLARE DEL 13/9 A CAPO FRASCA.
Nello tempo in cui soffiano forti venti di guerra nel Mediterraneo-Medio
Oriente e altrove, con il governo Renzi e le " "ex pacifiste" ministre
Pinotti-Mogherini imbarcate in avventure militari a sostegno
dell'industria bellica, a partire da Finmeccanica.
Il rifiuto delle basi Usa-Nato in Sardegna - la rottura dei reticolati
con l'invasione a Capo Frasca - si aggiunge a quanto già in corso in
Sicila, a Niscemi-base Usa, da parte del Comitato Regionale NO Muos.
La Sicilia al pari della Sardegna è occupata dalle basi direttamente
operative, come quelle di Augusta e Sigonella, quest'ultima divenuta la
base per eccellenza delle " neo armi da guerra Usa", costituite dal
dispositivo strategico che fa capo al " sistema Muos-Droni".
Per non parlare del " fronte Nord Italia" , assicurato in particolare
dalle grandi basi di Aviano e Ghedi fornite di bombe atomiche e dalla
base Comando Usa "Dal Molin" di Vicenza.
Ce n'è quanto basta per ritessere le fila di un movimento
antimilitarista-antimperialista, che dichiari apertamente le ostilità
all'uso del territorio italiano per la guerra e tale da sollecitare
identico impegno in Europa.
Crisi economica e ripresa della guerra vanno a braccetto. Le ulteriori
spese militari, le missioni e il riarmo,sono a scapito dei servizi
sociali e dei beni comuni, che il governo Renzi si appresta a tagliare.
Quando invece eliminando la partita degli F35 + il disarmo di basi-armi
da guerra, l'Italia respirerebbe avviando un'alternativa concreta alla
disoccupazione giovanile e strutturale, alle milioni di famiglie che
vivono dentro e oltre la soglia di povertà.
Roma 14.9.14 CONFEDERAZIONE COBAS
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