iniziative e documenti info: cobasempolivaldelsa@alice.it C/o csa Intifada via XXV aprile 1 -Ponte A Elsa SPORTELLO DI CONSULENZA E TUTELA LEGALE
martedì 28 febbraio 2012
Con la scusa delle semplificazioni attaccano la sicurezza nei luoghi di lavoro e la nostra salute
norme che adducendo la motivazione “di agire nell’interesse pubblico “
eliminano di fatto molti di quei controlli sulle imprese che proprio i settori
pubblici dovrebbero esercitare.
All’art 14 di parla esplicitamente di “ soppressione o riduzione dei
controlli sulle imprese in possesso della certificazione del sistema di
gestione per la qualita' (UNI EN ISO-9001), o altra appropriata
certificazione emessa, a fronte di norme armonizzate, da un organismo
di certificazione accreditato da un ente di accreditamento designato da
uno Stato membro dell'Unione europea ai sensi del Regolamento 2008/765/CE,
o firmatario degli Accordi internazionali di mutuo riconoscimento (IAF MLA).
In questo modo sarà possibile, con una semplice certificazione , aggirare i
controlli in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in tema di tutela
dell’ambiente e della stessa filiera alimentare e della sicurezza.
I regolamenti (che il Governo dovrebbe predisporre al più presto) saranno
emanati su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e la
semplificazione, del Ministro dello sviluppo economico e dei Ministri
competenti per materia, sentite le associazioni imprenditoriali”, questo si
trova scritto nel comma 4 dell’art 14 del decreto legge.
Le organizzazioni sindacali, i rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza
sono esclusi dalla definizione di questi regolamenti, quindi immaginiamoci
quale controllo e quale regolamento (degno di questo nome) sarà deciso tra
governo e associazioni padronali, basti pensare al rapporto Vega Engineering
che parla di un aumento di morti sul lavoro nell’anno 2011 di ben 553
lavoratori e lavoratrici, pari a oltre il 5% in più rispetto al 2010
Ma il decreto sulle semplificazioni non si ferma qui e prevede anche l’
ennesimo rinvio per l’entrata in vigore del decreto dell’11 aprile 2011 che
disciplina le modalità di effettuazione delle verifiche periodiche previste dal
Testo unico sulla sicurezza.
Insomma, quando si parla di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, Governo e
Confindustria trovano sempre il modo per rendere il lavoro insicuro,
flessibile e precario. Di stabile e certo sono solo le statistiche degli
infortuni e delle morti e la disintegrazione di un sistema di controlli. …….
Semplificano la vita ai padroni !
Facciamo appello ai sindacati e ai lavoratori perchè si costruisca una
mobilitazione nella società e nei luoghi di lavoro. E' in gioco la nostra vita
domenica 26 febbraio 2012
ATI: contratto unico di settore, identiche parità di trattamento
Le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici delle cooperative che lavorano in appalto, sociali e non, sono peggiorate negli ultimi due anni grazie a gare al ribasso, con una organizzazione del lavoro che scarica sul propio personale le conseguenze dei tagli che vari governi hanno portato ai servizi sociali, alla sanità agli enti locali. Certo non aiutano ipotesi di accordo come quella firmata anche da CGIL il 16 dicembre sul CCNL coop sociali in cui ci si riserva la possibilità di stipulare accordi territoriali di "gradualità concordata" per erogare con il contagocce i pochi e irrisori aumenti contrattuali secondo quel sistema delle deroghe al contratto nazionale che dal settore metalmeccanico ormai si estende a tutto il mondo del lavoro.
Cobas Empoli-valdelsa aderente alla Confederazione Cobas del lavoro privato
mercoledì 22 febbraio 2012
Parte la campagna di OBBEDIENZA CIVILE nell'Empolese-Valdelsa
La campagna di obbedienza civile per il rispetto del risultato del referendum.
In apertura sportelli informativi per sostenere i cittadini nell'autoriduzione della bolletta
Nell'Empolese Valdelsa più del 71% di noi cittadini/e è andato a votare per i referendum per dire STOP alla mercificazione dell'Acqua e BASTA ai profitti garantiti sulla pelle degli utenti nella gestione dell'Acqua.
Per questo il Comitato per l’acqua pubblica Empolese Valdelsa sostiene la campagna nazionale di obbedienza civile con cui si chiede l’applicazione del 2° quesito referendario, eliminando dalla bolletta gli utili dei privati, attraverso l'autoriduzione della bolletta.
Nel nostro territorio i sindaci hanno detto NO al QUESITO 2: CANCELLAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO, la tariffa continuerà a includere il profitto garantito. Inoltre hanno ultimamente prorogato gratuitamente di altri 5 anni la concessione (fino al 2026) al gestore privato cancellando la volontà referendaria del PRIMO QUESITO che bloccava la privatizzazione obbligatoria della gestione del servizio idrico.
Gli sportelli aperti sono i seguenti:
Csa Intifada (0571-931021) Via 25 Aprile, 1 Ponte a Elsa – Lunedì e venerdì 18-20 e mercoledì 21-23
Ass. Castello Civico Zero (329 4733438) Bar Tilli- Via Tilli, 12 Castelfiorentino alto Mercoledì 17-19
Ass. Castello Civico Zer0 (329 4733438) Circolo arci Il Progresso – Piazza Gramsci 18 sabato 10-12,30
Forum delle Donne (338 5028896) Circolo Arci Y Via Cavallotti, 38 Certaldo – Mercoledì 10-12,30 /sabato 16-18
domenica 19 febbraio 2012
FUORI I BENI COMUNI DAI MERCATI!
Il nostro carnevale non sarà uno scherzo
Il nostro carnevale non sarà uno scherzo
Martedì 21 febbraio
ore 13 presidio davanti deposito cure
dalle ore 14,30 sflilata per le strade cittadine con carro allegorico “No Renzi, Si Ataf”
itinerario della sfilata: via Pacinotti, via Masaccio, via Fra Bartolomeo, via Lamarmora, S.Marco, via Cavour, Duomo, via Cerretani, P.zza Stazione
PARTECIPIAMO NUMEROSI
Mercoledì 14 Marzo Sciopero di 24 ore
sabato 18 febbraio 2012
venerdì 17 febbraio 2012
Empoli – No Tav. Bus per la manifestazione in Val di Susa
Le accuse rivolte agli attivisti arrestati si riferiscono tutte alla manifestazione del 3 luglio a Chiomonte.
Quel giorno in Val di Susa c’eravamo da tutta Italia, in quei boschi, davanti a quelle recinzioni, a lottare al fianco della comunità locale, per difendere il territorio e per difendere la democrazia, praticando l’assedio al non cantiere ed affermando il nostro dissenso attraverso pratiche collettive e condivise.
Il nostro dissenso di fronte ad un’opera inutile, dannosa e costosissima, che niente ha a che fare con i reali bisogni della popolazione, un’opera che serve soltanto ad incrementare gli interessi economici speculativi di pochi, un’opera imposta con la forza, contro la volontà degli abitanti, tramite la militarizzazione della valle e la trasformazione del conflitto sociale in un problema di ordine pubblico.
La Comunità in Resistenza manifesterà sabato 25 febbraio in Val di Susa al fianco del movimento No Tav, che da più di venti anni lotta per la difesa del proprio territorio.
Saremo insieme a tante e tanti da tutta Italia, ancora una volta, a dire che la Val di Susa è un bene comune e non si tocca, e a chiedere l’immediata liberazione di tutti gli attivisti arrestati.
Per info e prenotazioni: 338 1383792 – 349 6198401
mercoledì 15 febbraio 2012
Richard Ginori: sciopero e corteo dei lavoratori
Richard Ginori, slitta il pagamento degli stipendi: sciopero e corteo dei lavoratori
Giovanni Nencini, Rsu Cobas: "L'azienda ci ha convocati per dirci che era saltato l'accordo con Unicoop. Poi ci ha richiamati affermando che saranno pagati il 22 febbraio"
ENEL : GIU’ LE MANI DALLA COLOMBIA A ROMA PROTESTA DAVANTI SEDE ENEL GIOVEDI' 16/ 2 , h 15, v.le R.Margherita 125
Da anni le comunità di questa regione colombiana resistono al progetto e da mesi hanno occupato le terre dove dovrebbe sorgere la DIGA. Il 14 FEBBRAIO l’ESERCITO e le forze di polizia hanno sgomberato le terre occupate.
Da un lato ci sono centinaia di persone, pescatori, costruttori, braccianti, contadini e mezzadri, accampati lungo il fiume. Dall’altro bulldozer, scavatrici, luci che illuminano a giorno il cantiere degli italiani e degli spagnoli.
Da anni le comunità di questa regione colombiana resistono al progetto e da mesi hanno occupato le terre dove dovrebbe sorgere la DIGA. Il 14 FEBBRAIO l’ESERCITO e le forze di polizia hanno sgomberato le terre occupate.
Da un lato ci sono centinaia di persone, pescatori, costruttori, braccianti, contadini e mezzadri, accampati lungo il fiume. Dall’altro bulldozer, scavatrici, luci che illuminano a giorno il cantiere degli italiani e degli spagnoli.
In mezzo esercito e ESMAD, i tristemente famosi squadroni antisommossa colombiani che dalla loro creazione ad oggi, hanno ucciso decine di persone reprimendo il dissenso.
In questi giorni le comunità residenti e resistenti che verranno sfollate per aprire spazio a un mega progetto idroelettrico. Non è l’unico che vede coinvolta l’ENEL in America Latina.
Il Quimbo, questo è il nome della diga che le multinazionali italo spagnole pretendono costruire, è una gigantesca opera che inonderà 8.500 ettari delle terre agricole più fertili del paese, per produrre energia destinata all’esportazione e a coprire il fabbisogno energetico interno, che si prevede incrementerà in maniera esponenziale con la conversione del territorio colombiano in una enorme miniera a cielo aperto.
Son 4 anni che le comunità del Huila, la regione dove sorgerà la diga, protestano, si oppongono pacificamente e legalmente alla distruzione delle loro esistenze. Lo hanno fatto portando avanti con assiduità e insistenza le proprie ragioni, scontrandosi contro il muro di gomma di una burocrazia e di un mondo politico che non vogliono capire. O forse che hanno capito benissimo e si sono schierati, anche a costo di violare le stesse norme costituzionali colombiane.
La Colombia è un paese tristemente noto per le connivenze tra le istituzioni e il narco traffico, per l’azione dei gruppi paramilitari al servizio delle multinazionali che saccheggiano il territorio ricco di materie prime, PER LO STERMINIO di qualsiasi forma di opposizione politica, sindacale e sociale.
MANIFESTIAMO IL SOSTEGNO ALLA LOTTA
martedì 14 febbraio 2012
Appello a tutti gli addetti al censimento dei comuni della Toscana
censimento, ritenendo doveroso portare ciò a conoscenza di tutti i
lavoratori del comune, non solo per gli aspetti di tale vertenza che
possono interessare la generalità dei dipendenti, ma sopratutto per
chiedere la fattiva solidarietà di tutti i lavoratori.
NOZZE COI FICHI SECCHI
I fichi secchi siamo noi lavoratori del 15 censimento generale
della popolazione, le nozze quelle che tra un’apparizione televisiva e
l’altra il presidente dell’Istat Giovannini e a cascata tutte le
Amministrazioni Comunali sono già certi di aver celebrato sulla nostra
pelle.
Con modalità oscure, che non tengono minimamente conto della
quantità di ore/lavoro necessarie per espletare le operazioni di
censimento, l’ ISTAT ha predeterminato sia i costi che la
tempistica del trasferimento dei soldi ai Comuni.
Partendo da questa anomalia di fondo i Comuni si sono
sbizzarriti nel determinare forme contrattuali, compensi e tempi di
pagamento per i rilevatori e i coordinatori sui quali grava la
maggior parte del lavoro per il Censimento.
Il risultato di questa creatività è che è impossibile
trovare analoghe condizioni contrattuali nemmeno tra due comuni sugli
8092 Comuni Italiani.
A Bologna ( forse unico Comune che ha fatto questa scelta) si è
scelto di fare contratti a tempo determinato inquadrando i rilevatori
in cat.C1 con paga mensile di euro 1621,17 e questa è la scelta che
garantisce le migliori condizioni di lavoro e retributive.
A Firenze si è invece scelto di fare contratti di
collaborazione e i relativi compensi invece che sulle ore di lavoro
effettuate sono determinati da una forma di cottimo che prevede anche
attività da svolgere gratis. I tempi del pagamento non avvengono con
cadenza mensile e nemmeno alla fine della prestazione ma vengono
subordinati alla completa liquidazione dei contributi da parte
dell’ISTAT ( nel 2013).[…] CONTINUA IN ALLEGATO ALLA MAIL
E’ NECESSARIO CHE QUESTI RIDICOLI COMPENSI VENGANO RIVISTI E
ADEGUATI AL TEMPO DI LAVORO NECESSARIO PER LE VARIE OPERAZIONI DEL
CENSIMENTO.
deve essere rivista anche la tempistica dei pagamenti.
NON E’ ASSOLUTAMENTE ACCETTABILE CHE A FIRENZE NON SIA PREVISTO
NEMMENO UN ACCONTO SUL LAVORO SVOLTO MENTRE A BOLOGNA I
RILEVATORI RISCUOTONO MENSILMENTE.
Da più di una settimana, a partire da una prima mail di denuncia di un
gruppo di rilevatori, è partita una fitta corrispondenza tra decine di
rilevatori.
Oltre a convenire su quanto precedentemente illustrato denunciano
tutta una serie di incongruenze, l’ultima delle quali è la lettera di
sollecito che abbiamo ricevuto negli ultimi giorni.
Ma tutto questo resterà solo un “Cahier de doléance” se non
trasformiamo la denuncia in piattaforma rivendicativa e non
rafforziamo la nostra rabbia in un percorso di lotta.
Non rassegniamoci
oltre alle azioni legali ci sono forme di lotta che ci costano il
giusto e possono determinare un forte disagio al Comune.
Proclamare lo stato di agitazione e rallentare l’ultimazione delle
operazioni di censimento ci daranno la forza per costringere il Comune
a trattare modifiche migliorative di questi infami contratti.
MERCOLEDI’ 15 FEBBRAIO ALLE ORE 18
C/O IL POLO UNIVERSITARIO DI VIALE GUIDONI
PADIGLIONE D5
lunedì 13 febbraio 2012
ESPOSTI AMIANTO - SENTENZA ETERNIT : CONDANNATA A 16 ANNI LA PROPRIETA’ SVIZZERO-BELGA RISARCITE LE VITTIME , I COMUNI , I SINDACATI, LE ASSOCIAZIONI

Una sentenza miliare , che farà da apripista in Italia,Ue e nel mondo, soprattutto dove ancora si lavora e commercializza l’amianto e si uccidono lavoratori e popolazione, ad esempio in Francia,
in Inghilterra, Brasile, SudEstAsiatico,Africa.
Il Comune dei Casale Monferrato, sul cui territorio ha gravato lo stabilimento più grande e che ha avuto il maggior numero di vittime tra i suoi abitanti - in Italia 2200 morti e attuali 665 malati per patologie correlate all’amianto – ha ottenuto come iniziale risarcimento una provvisionale di 25 ML,oltre alla liquidazione dei danni in sede civile: il Comune di Cavagnolo ne ha ottenuti 4 ML; per i Comuni di Rubiera e Bagnoli il reato “ è estinto per prescrizione”; a ciascun parente delle vittime, una provvisionale di 30.000 E e liquidazione danni in sede civile ; sono state liquidate provvisionali di 15 ML all’Inail e 70.000 a Medicina Democratica; 100.000 è il risarcimento dovuto a conclusione dei 3 gradi di giudizio alle associazioni ambientaliste e sindacali.
Questa memorabile sentenza è il parziale riconoscimento alle migliaia di vittime del “ lavoro sporco e profittale “ ; il monito nei confronti di una logica padronale spietata che se ne frega della salute e della sicurezza di lavoratori e cittadinanza ; lo sprone nel dare battaglia sui posti di lavoro e nel denunciare le inadempienze che portano alle malattie professionali,alle invalidità e alla morte.
La Confederazione Cobas , impegnata nella sfida per debellare la quotidiana “ strage di innocenti”, plaude alla sentenza che rende giustizia alle vittime sacrificali dello sfruttamento capitalistico e ringrazia il dott. Guariniello per la dedizione che mette al servizio della collettività.
La Confederazione Cobas si impegna a divulgare la sentenza nei luoghi di lavoro e presso i Comuni , anche al fine di raccogliere le ulteriori denunce degli “ esposti amianto”,mettendo a disposizione i propri sportelli legali.
domenica 12 febbraio 2012
L'insostenibile ipocrisia della Camusso
Questa è la Cgil che noi estremisti-idealisti di base conosciamo: vertici segreti e "aperture" per conto terzi, cioè per conto dei lavoratori. Un articolo che è un inquietante manifesto di ipocrisia politico-sindacale. Qualche perla, che nei prossimi anni potrebbe essere citata nei libri di scuola, come si fa con il Manifesto Futurista di F.T. Marinetti: "La diffidenza iniziale si è rapidamente trasformata in 'reciproca comprensione'"; "I due - nella schiettezza reciproca - hanno iniziato a capirsi e a tenere conto delle rispettive necessità" (necessità fisiologiche?); "In questo scambio di opinioni allora uno dei punti valutati ha riguardato la 'sospensione temporanea' dell'articolo 18 per alcune categorie di lavoratori. Una soluzione che anche la Camusso ha accettato di soppesare". Ora arriva il bello: "L'idea è quella di prevedere per chi ha una lunga esperienza di precariato la possibilità di passare alla 'stabilità' accettando una prima fase in cui per tre o quattro anni non è vietato interrompere il rapporto. Un modo per far uscire molti giovani dalla transitorietà lavorativa. Magari associando una convenienza fiscale e previdenziale al datore che 'stabilizza' il dipendente". La chiave di lettura sta nell'uso delle virgolette: quello che sta tra virgolette è da intendere con un implicito "minchiate, chi ci crede è fesso!". L'idea che passare dal precariato ad un contratto con cui per quattro anni si può essere licenziati senza giusta causa sia "stabilizzante" è ovviamente una finzione, grazie alla quale, però, il datore di lavoro avrebbe una convenienza fiscale e previdenziale senza virgolette, cioè vera: significa che oltre alla "sospensione" dell'art. 18 il datore di lavoro avrebbe un regalo fiscale e previdenziale, pagato, naturalmente da tutti noi, con minori entrate per il fisco e per la previdenza, che andranno recuperate tutti sappiamo come. Tutto questo, nonostante "a Palazzo Chigi sanno bene che il 97 per cento delle aziende e il 67 per cento dei lavoratori sono già sottrattati alla disciplina dell'articolo 18 perché impiegati in strutture con meno di 15 dipendenti. Difficilmente nasceranno un numero consistente di medie e grandi imprese". Ma che volete farci, "costituisce soprattutto un segnale agli investitori internazionali. Un messaggio ai mercati che si aspettano delle novità su questo terreno": quello che l'ineffabile Claudio Tito omette di sottolineare e che sono proprio le medie e grandi imprese esistenti che capitalizzeranno questa "riforma", precarizzando i nuovi assunti, rendendo oltremodo "rischiosa" la loro sindacalizzazione e ricevendone pure benefici fiscali e previdenziali. Ma non è tutto, bisogna intervenire pure sul piano del giudizio, con una "'interpretazione ufficiale' della norma meno drastica e con modalità temporali meno dilatate". Già, perché questi "datori di lavoro" sono insaziabili: questa "sospensione" dell'art. 18 già semplificherà di molto i problemi legati al diritto del lavoro, in quanto i datori potranno stare tranquilli per quattro anni, senza preoccuparsi più dei contratti trimestrali e semestrali con cui adesso assumono lavoratori precari su posti che in realtà sono "fissi", visto che i contratti vengono rinnovati di volta in volta. Con la "riforma", infatti, non rischieranno (come ora) che un lavoratore precario con contratto a tempo det. più volte rinnovato possa adire il giudice del lavoro per farsi riconoscere il diritto alla stabilizzazione. E, in più, con la "interpretazione ufficiale" scongiureranno "una giurisprudenza troppo rigida". Tutto, naturalmente, in nome della coesione sociale, dell'interesse generale e, perché no, dell'unità sindacale...
Roberto Alessi
sabato 11 febbraio 2012
Dal Forum Sociale Europeo 2002 a Firenze 2012
La finanza speculativa, il debito degli Stati, le economie solidali,
la questione di genere, la sovranità alimentare, i migranti, la
guerra, la riconversione ecologica, i beni comuni, i diritti dei
cittadini e delle cittadine, la democrazia... dieci anni fa, tra il 6
e il 10 novembre del 2002, Firenze ospitò un enorme spazio di
dibattito pubblico, aperto e inclusivo: il primo Forum Sociale Europeo, che si concluse con una grande e festosa manifestazione lungo le strade della città.
Protagonisti della discussione politica, degli incontri, dei confronti, dell'iniziativa comune furono linguaggi e pratiche diverse: la partecipazione popolare, il conflitto sociale, la nonviolenza, la cittadinanza attiva, il volontariato, la cultura, la musica, il teatro.
A dieci anni di distanza i contenuti dibattutti all'epoca da oltre 60.000 persone in centinaia di incontri sono più che mai attuali. In questo decennio i movimenti sociali hanno mutato la loro pelle, si sono trasformati, hanno saputo costruire pratiche virtuose e campagne in grado di smontare l'assurdità e la pericolosità del sistema neoliberista, causa principale della crisi che stiamo vivendo.
Oggi chi soffre la globalizzazione è ancora in piazza in tutto il mondo e grida "rise up-solleviamoci", ha preso il nome di movimento degli "indignados" e non accetta di subire gli effetti perversi della crisi restando in silenzio.
Nelle ultime settimane del 2011 reti, gruppi e movimenti fiorentini si sono ritrovati con un intento condiviso: avviare un percorso inclusivo che ricostruisca a Firenze, nel novembre del 2012, uno spazio collettivo di discussione. Non una celebrazione di ciò che fu il Forum Europeo ma un'occasione - resa più urgente dalla profonda crisi economica, sociale ed ambientale in cui siamo immersi- per ricostruire legame, azione, riflessione e progetto per un' Europa sociale e dei beni comuni.
Siamo partiti dal territorio e dal tessuto locale per verificare prima di tutto la possibilità di mettere in piedi un simile percorso nella nostra città. La risposta è stata entusiasmante e larga. Questa lettera vuole essere il passo seguente: è l'invito a costruire e progettare tutt* insieme, nei prossimi mesi, il processo collettivo verso Firenze 2012. L'invito è rivolto a coloro che furono con noi protagonisti del FSE del 2002, ma anche a tutti i gruppi e i soggetti
sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso di questo decennio: insieme abbiamo davanti un altro decennio di lavoro comune.
La proposta è quella d'incontrarci domenica 19 febbraio a Firenze, dalle 10,30 alle 17 presso la sede dell'Arci, in piazza dei Ciompi 11.
venerdì 10 febbraio 2012
martedì 7 febbraio 2012
Comunicato COBAS e USB Acque spa-Publiacqua
DOPO AVER INFILATO LE LAVORATRICI E I LAVORATORI IN UN CUL DE SAC
ENEL, FS, ANAS,.....interruzione pubblico servizio,disastro colposo,omissione di soccorso
La grande nevicata era prevista , niernte di eccezzionale laddove volontà politica e rispetto del contratto di servizio decidono di farsene carico.
Così non è stato, vedi a Roma il palleggio di responsabilità tra Alemanno, il capo della Protezione Civile e la Ministra degli Interni, con l'ulteriore " macchietta fascista" dell'Alemanno spalatore!
Così non è stato per le FS spa ,che hanno lasciato i pendolari al freddo e gelo fino a 24 ore, hanno tagliato convogli a tutto spiano, anche quelli dell'Alta Velocità , improvvisando e creando una vera " interruzione di pubblico servizio e lesione dell'immagine dell'Italia" , reati che FS spa imputa ai dipendenti che licenzia, in quanto avvertono e denunciano la criticità della gestione privatistica.
Così non è stato sopratutto per l'Enel , che diventata Spa ( sotto Bersani/ Ministro Attività Produttive) se ne frega del bene comune e corre solo appresso al business.
L'immagine pìù emblematica di come è ridotta l'Enel spa , è quella si tardive e improvvisare aquadre in appalto che provano a togliere i manicotti di ghiaccio lungo gli elettrodotti colpendoli con manici di pala!
Fin quando c'era l'Enel-Ente Pubblico c'erano competenze e organizzazione : la caduta di potenziale e il distacco di corrente dovuta al ghiacciare degli elettrodotti , veniva risolta con dovizia - in fretta ,senza pericoli e dispendio di mezzi - mettendo via via in corto circuito tratti di linea, così da favorirne il surriscaldamento ed il conseguente scioglimento del ghiaccio, ripristinando il servizio.
Nel bene o nel male l'Ente-Enel badava abbastanza alla collettività, l'Enel spa se ne frega, tanto fattura.incassa ogni bimestre ! Chi non paga, anche di fronte al conclamato disservizio, viene staccato perchè moroso: dopo il danno la beffa !!
I cittadini-utenti , anche a fronte di quanto accaduto e accadrà , spero capiscano la differenza tra pubblico e privato, reagendo alla miope indifferenza : oltre l'acqua , l'energia è l'altro bene comune indispensabile da ripubblicizzare.
domenica 5 febbraio 2012
Marchionne 50 milioni di premio per sfruttamento, autoritarismo, condizioni di lavoro disumane

L'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ha ceduto ieri sul mercato 600 mila azioni Fiat ordinarie e altrettante azioni Fiat Industrial ordinarie ad un prezzo unitario rispettivamente di 4,65 euro e di 7,96 euro. Nei prossimi giorni saranno cedute, sempre ul mercato regolamentato, ulteriori 370mila azioni ordinarie di entrambe le società.
Un comunicato spiega che «si tratta di una parte dei 4.000.000 di azioni Fiat ordinarie e 4.000.000 di azioni Fiat Industrial ordinarie attribuitegli in forza del piano di stock grant deliberato dall'Assemblea degli azionisti il 27 marzo 2009 e modificato dall'Assemblea del 25 marzo 2010». Al prezzo di Borsa di ieri si tratta di un premio di 50 milioni.
Perchè Marchionne ha venduto? «Per fare fronte -spiega - ad una parte degli oneri fiscali derivanti dalla assegnazione». Il manager infatti ha appena incassato le azioni conferitegli gratuitamente e ora deve pagare le tasse. Dalla vendita della prima tranche di azioni ha realizzato circa 7,5 milioni di euro mentre dalla seconda, al prezzo attuale, dovrebbe incassare circa 4,6 milioni: un totale di oltre 12 milioni di euro da versare al fisco.
Ieri i due titoli Fiat si sono mossi in direzione opposte. Fiat ord ha chiuso le contrattazioni in calo del 3,86% a 4,664 euro con 76,8 milioni di titoli scambiati contro una media giornaliera a 30 giorni di 33,6 milioni. Fiat Industrial (la società che raggruppa Cnh e Iveco) ha guadagnato l'1,33% a 7,98 euro con 7,2 milioni di titoli scambiati contro una media a trenta giorni di 6,1 milioni.
sabato 4 febbraio 2012
Arance solidali per i No TAV arrestati
Qual è il regalo per antonomasia da far recapitare a chi viene arrestato? Certamente le arance! E allora mandiamo un po’ di arance ai No TAV arrestati!
Non è uno scherzo e non sarebbe certo questo il momento opportuno per farlo, ma è una campagna di solidarietà che abbiamo messo in piedi per supportare il movimento No TAV. Sono tante le similitudini e tante le iniziative condivise che legano la battaglia dei valsusini alla nostra lotta contro il Ponte sullo Stretto, ma non è solo questo a spingerci a questa iniziativa: quello che il movimento No TAV ha saputo costruire in quella Valle in termini di partecipazione, di condivisione, di democrazia reale è un patrimonio da difendere con i denti per tutti coloro che hanno a cuore la difesa dei territori e la costruzione di un futuro migliore.
Perciò noi manderemo 2 tonnellate di arance in Val di Susa, per una distribuzione solidale i cui proventi andranno interamente al supporto legale. Quelle che manderemo non sono arance qualsiasi: sono arance biologiche della Piana di Gioia Tauro, messe a disposizione a titolo completamente gratuito da quei contadini che partecipano alla campagna SOS Rosarno, quindi raccolte da braccianti africani regolarmente assunti e coinvolti nel percorso di “Africalabria, donne e uomini senza frontiere, per la fraternità”.
Arance sostenibili dalla raccolta alla consegna, dunque, che dovranno attraversare tutta l’Italia nel segno della solidarietà tra le lotte. Un’impresa che tutti i fautori della “crescita” e dello “sviluppo”, che tanto animano le discussioni nei talk-show televisivi, troverebbero quasi impossibile, visto che ancora non sono stati realizzati né il Ponte e né la TAV… Noi invece sappiamo bene che non è così, che spedire queste arance dalla Calabria al Piemonte è possibile senza coinvolgere mafie e lobbies del cemento. Certo è un’iniziativa che ha dei costi, e per questo abbiamo organizzato delle iniziative benefit che, anche in questo periodo di crisi, possano permetterci di supportare questa spedizione.
Giovedì 9 febbraio alle ore 17.00 – Auletta autogestita del Collettivo UniRC, Facoltà di Architettura (I piano plesso D) dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria: Aperitivo sociale e proiezione di “Fratelli di Tav”.
Venerdì 10 febbraio alle ore 20.00 – Centro socio-culturale di Villa San Giovanni (RC), via 2 Novembre (vicino Istituto alberghiero): cena sociale.
Sabato 11 febbraio alle ore 18.00 – Sede del Kollettivo Onda Rossa, Via Gramsci, Cinquefrondi (RC): assemblea pubblica sulle grandi opere e sul taglio dei treni per pendolari, banchetto con raccolta fondi, cena sociale e spettacolo di chiusura.
Domenica 12 febbraio alle ore 21.30 – c.s.o.a. Cartella, via Quarnaro I, Gallico, Reggio Calabria: serata rap con gli statunitensi Drowning Dog e Dj Malatesta e i reggini Mastro e DNT.
Lunedì 13 febbraio: spedizione!!
Dalle campagne della Piana, dallo Stretto, fino in Val di Susa: Liberi tutti! La Valle non si arresta!
AfriCalabria – Donne e uomini senza frontiere, per la fraternità
c.s.o.a. Angelina Cartella – Reggio Calabria
Collettivo UniRC- Reggio Calabria
Comitato Acqua Pubblica di Villa San Giovanni (RC)
EquoSud
Kollettivo Onda Rossa – Cinquefrondi (RC)