giovedì 13 ottobre 2011

COMUNICATO DELLA CONFEDERAZIONE COBAS SULL’ARRESTO DI BOBO APRILE E ALTRI 17 COMPAGNI A BRINDISI

BOBO

Il compagno Bobo Aprile della Confederazione Cobas di Brindisi , animatore dei movimenti sociali,sindacali,ambientalisti,culturali, di tutela dei diritti dei migranti e degli oppressi, questa mattina è stato privato della libertà personale e posto agli arresti domiciliari, insieme a lui altri 17 arrestati e 11 denunciati del movimento dei disoccupati organizzati.
I capi di imputazione parlano di “ interruzione di pubblico servizio, violenza privata ,…” in riferimento alle lotte promosse dalla Confederazione Cobas per sostenere il diritto al lavoro dei disoccupati, aprendo una vertenza con la ditta Monteco, che svolge in appalto lo smaltimento dei rifiuti urbani. In particolare, si fa riferimento alle giornate di lotta del 1-2 marzo 2011, quando si produsse una forte astensione dal lavoro e dal servizio , il cui clamore dette luogo all’avvio delle trattative con l’allora sindaco Mennitti (poi dimissionario, ora c’è il commissario Prefettizio in attesa di elezioni) che aprì un tavolo con i Cobas per affrontare la situazione.
Sono trascorsi 8 mesi da quella usuale e giusta iniziativa senza che alcuna comunicazione sia stata fatta agli attuali perseguitati: desta sospetto che l’ operazione sia scattata il giorno stesso che nella piazza principale di Brindisi (piazza Vittoria, ore 17) è prevista e confermata la grande manifestazione indetta dai Cobas in sostegno dell’occupazione, dei diritti e della dignità dei disoccupati e dei lavoratori , alla vigilia della mobilitazione nazionale del 15 ottobre a Roma.

La Confederazione Cobas deplora e denuncia il comportamento subdolo e fazioso degli inquirenti , votato a reprimere le lotte sindacali e popolari invece che a proteggere coloro che soffrono l’indigenza e le discriminazioni. Ciò è ancora più grave a Sud, dove endemica è la carenza del lavoro e massiva è l’esclusione sociale e l’emigrazione, dove l’impegno civile e sindacale è visto di malocchio è c’è più disponibilità tra gli inquirenti a fare carriera ai danni del protagonismo sociale.
La Confederazione Cobas mobilitata nel fornire il massimo sostegno ai lavoratori e ai ceti popolari - investiti da questa tremenda e permanente crisi causata dalle banche e dalla speculazione finanziaria - attraverso vertenze e azioni dirette , scioperi e manifestazioni , assume la liberazione di Bobo e degli altri 17 compagni arrestati come impegno incondizionato e teso alla scarcerazione immediata, anche per dare a questi nostri compagni la possibilità di partecipare alla manifestazione nazionale a Roma del 15 ottobre, a cui stavano contribuendo con i bus delle lotte dei disoccupati, dei lavoratori e degli ambientalisti brindisini.
A Bobo , ai compagni arrestati e denunciati , la Confederazione Cobas esprime i più sinceri sentimenti di affetto e solidarietà , l’impegno a riportarli subito tra di noi e nelle lotte.

Roma 12 ottobre 2011
CONFEDERAZIONE COBAS

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