giovedì 6 gennaio 2011

Arriva la previdenza integrativa anche per enti locali e sanità

Invece di difendere il potere di acquisto dei salari, Cgil Cisl Uil fanno affari sulla nostra previdenza

Con l'istituzione del "Fondo Perseo", prende il via la previdenza complementare anche per i lavoratori pubblici di Sanità ed Enti locali. Ad oggi nel Pubblico impiego esiste solo Espero, il fondo per la scuola che ha raccolto adesioni pari al 7% del personale, per lo più docenti e Ata precari ai quali non hanno fornito alcuna informazione contestualmente al contratto di assunzione.
Nel privato poi i fondi Cometa e Fonchim hanno raggiunto, in 10 anni, rendimenti lordi del 2,55 dai quali togliere costi, commissioni e tasse

Cgil Cisl Uil, gli stessi che non hanno mosso un dito quando in estate hanno innalzato la pensione a 65 anni per le donne nella pubblica amministrazione, straparlano di" un sistema pensionistico articolato, in grado di garantire ai lavoratori pubblici un reddito adeguato anche dopo l'uscita dal mercato del lavoro"

I lavoratori e le lavoratrici italiane dipendenti dei settori Pubblici sono preoccupati per l'innalzamento dell'età pensionabile, per l'aumento quotidiano dei carichi di lavoro, per il peggioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro acuito dal blocco dei salari e della contrattazione decentrata . E’ ormai evidente che in futuro i pensionati saranno costretti a trovare qualche lavoro al nero alle soglie dei 70 anni visto che la loro pensione sarà troppo bassa per vivere.
Cgil Cisl Uil sono i primi responsabili delle pensioni da fame che ci troveremo tra pochi anni perchè la riforma delle pensioni da loro avallata con il sistema contributivo determinerà una netta riduzione dell'importo della pensione "obbligatoria" erogata anche per i lavoratori pubblici (come scrivono loro stessi nei documenti che annunciano l’arrivo di Perseo).

Fatti due conti, se un dipendente oggi va in pensione con 40 anni di contributi, la sua pensione sarà pari all'80% dell'ultima busta paga, domani con gli stessi contributi oscillerà tra il 50% e il 60%. I lavoratori e le lavoratrici non hanno bisogno di barattare la buona uscita con qualche elemosina, infatti per rendere più invitante l'offerta della pensione integrativa il datore di lavoro potrà accordare qualche versamento contributivo, a cui aggiungere la deduzione Irpef dei contributi versati. Per ricattare i lavoratori e le lavoratrici diranno che con la previdenza integrativa sarà possibile ottenere l' anticipo su quanto maturato quando invece la vera soluzione dovrebbe esser quella di anticipare il trattamento di fine servizio /rapporto

Insomma , invece di tutelare potere di acquisto di pensioni e salari, senza avere contrastato l'innalzamento dell'età pensionabile, Cgil Cisl Uil del Pubblico impiego si preparano a sedersi nei consigli di amministrazione del fondo di previdenza integrativa.

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