A Poggibonsi, un operaio 35enne che si trovava in cassa integrazione da otto mesi, si è ucciso gettandosi dal terzo piano della sua abitazione. Bruno era originario della provincia di Lucca e lavorava in un settore, la camperistica, che ha prodotto profitti colossali grazie a vent’anni di crescita ininterrotta. Ora non serviva più. Fra licenziamenti e casse integrazioni circa quattromila lavoratori vivono da circa un anno le tensioni generate da questo devastante ricatto occupazionale, dopo aver subito ogni forma di precarietà e flessibilità. Un altro morto che provocherà si e no qualche minuto di silenzio e forse un paio d’ore di sciopero. Da domani, passato il farsesco e formale cordoglio, si tornerà tutti a parlare della “sicurezza nelle città” e tornerà la psicosi dell’immigrato stupratore-rapinatore-spacciatore.
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