Da anni le comunità di questa regione colombiana resistono al progetto e da mesi hanno occupato le terre dove dovrebbe sorgere la DIGA. Il 14 FEBBRAIO l’ESERCITO e le forze di polizia hanno sgomberato le terre occupate.
Da un lato ci sono centinaia di persone, pescatori, costruttori, braccianti, contadini e mezzadri, accampati lungo il fiume. Dall’altro bulldozer, scavatrici, luci che illuminano a giorno il cantiere degli italiani e degli spagnoli.
ENEL : GIU’ LE MANI DALLA COLOMBIA
A ROMA PROTESTA DAVANTI SEDE ENEL
GIOVEDI' 16/ 2 , h 15, v.le R.Margherita 125
Da anni le comunità di questa regione colombiana resistono al progetto e da mesi hanno occupato le terre dove dovrebbe sorgere la DIGA. Il 14 FEBBRAIO l’ESERCITO e le forze di polizia hanno sgomberato le terre occupate.
Da un lato ci sono centinaia di persone, pescatori, costruttori, braccianti, contadini e mezzadri, accampati lungo il fiume. Dall’altro bulldozer, scavatrici, luci che illuminano a giorno il cantiere degli italiani e degli spagnoli.
In mezzo esercito e ESMAD, i tristemente famosi squadroni antisommossa colombiani che dalla loro creazione ad oggi, hanno ucciso decine di persone reprimendo il dissenso.
In questi giorni le comunità residenti e resistenti che verranno sfollate per aprire spazio a un mega progetto idroelettrico. Non è l’unico che vede coinvolta l’ENEL in America Latina.
Il Quimbo, questo è il nome della diga che le multinazionali italo spagnole pretendono costruire, è una gigantesca opera che inonderà 8.500 ettari delle terre agricole più fertili del paese, per produrre energia destinata all’esportazione e a coprire il fabbisogno energetico interno, che si prevede incrementerà in maniera esponenziale con la conversione del territorio colombiano in una enorme miniera a cielo aperto.
Son 4 anni che le comunità del Huila, la regione dove sorgerà la diga, protestano, si oppongono pacificamente e legalmente alla distruzione delle loro esistenze. Lo hanno fatto portando avanti con assiduità e insistenza le proprie ragioni, scontrandosi contro il muro di gomma di una burocrazia e di un mondo politico che non vogliono capire. O forse che hanno capito benissimo e si sono schierati, anche a costo di violare le stesse norme costituzionali colombiane.
La Colombia è un paese tristemente noto per le connivenze tra le istituzioni e il narco traffico, per l’azione dei gruppi paramilitari al servizio delle multinazionali che saccheggiano il territorio ricco di materie prime, PER LO STERMINIO di qualsiasi forma di opposizione politica, sindacale e sociale.
MANIFESTIAMO IL SOSTEGNO ALLA LOTTA
CONTRO LA COSTRUZIONE DELLA DIGA ENEL
16 FEBBRAIO 2012 ,h15, davanti sede ENEL(v.le R.Margherita 125)
Prime adesioni all’appello : CONFEDERAZIONE COBAS, CRMB, YAKU,
COMITATO CARLOS FONSECA ROMA, SPAZIO SOCIALE EX-51,
ASSOCIAZIONE ITALIA NICARAGUA/ ROMA,
L’articolo del Manifesto uscito ieri
E le prime notizie che ci arrivano dalla Colombia direttamente dal Compagno italiano che si trova sul territorio
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