domenica 28 febbraio 2010

COMUNICATO DELLA CONFEDERAZIONE COBAS SUL BLITZ CONTRO I KURDI

Alla vigilia del 1 marzo, giornata di mobilitazione nazionale a sostegno dei diritti dei migranti e dei richiedenti asilo, i COBAS esprimono la loro solidarietà alla comunità Kurda.

E’ dalle elezioni del marzo 2009 in Turchia - quando il DTP/partito “Filokurdo” ha ottenuto l’8% dei voti nazionali e 22 deputati (13 donne) - il 75% dei voti nel Kurdistan - che le massime istituzioni militari e il Governo Erdogan, hanno accentuato la repressione nei confronti del popolo kurdo.

Lo scioglimento del DPT deciso dalla Corte Suprema controllata dai militari, la decadenza dei deputati Kurdi, oltre 500 arresti di dirigenti e attivisti del DTP, la distruzione di numerosi villaggi e ancora migliaia di profughi, oltre 1500 bambini-ragazzi arrestati/condannati a enormi pene, ne sono le conseguenze.

Ora il disegno repressivo Turco, si rivolge contro le Comunità Kurde in esilio in Europa, nonostante la “road map” di Ocalan (da oltre 10 anni nel lager di Imrali) e del PKK , proponenti la “ soluzione democratica” , ovvero una Turchia con una costituzione democratica ( non più sottoposta ai diktat delle gerarchie militari) in cui convivano e si rispettino le “minoranze Kurde,Aluite,Armene (oltre 50 milioni)”.

Da ieri in tutta Italia è scattato un blitz, con arresti e perquisizioni di centinaia di kurdi - di espulsioni in Turchia per coloro senza permesso di soggiorno (nonostante il divieto internazionale verso gli stati che torturano e/o applicano la pena di morte) - per una ipotesi di reato assurda, quella “di aver organizzato campi di addestramento per futuri guerriglieri inquadrati nel PKK”.

Essendo a conoscendo della situazione delle comunità kurde in Italia appare inverosimile questa accusa: la guerriglia in Kurdistan ha tutto il territorio che gli occorre , non ha minimamente bisogno di “ basi in Europa”.

Questa retata , ci appare più dettata dalla ragion di stato, a cui si piegano il governo e gli inquirenti nostrani , proni agli affari con la Turchia e dimentichi dell’assoluta mancanza del rispetto dei diritti umani-civili-politici di un paese che attende di entrare in Europa e che ha collezionato ancora nel 2009 centinaia di sentenze colpevoli da parte della Corte Europea di Giustizia.

Il comunicato delle Comunità Kurde in Italia, testimonia l’impegno al “progetto democratico” in Turchia, sconfessando i blitz e i teoremi politico-giudiziari italiani.

Alle Comunità Kurde perseguitate e demonizzate va la solidarietà e l’incoraggiamento della Confederazione Cobas , l’impegno di contribuire a far cadere questa montatura per far prevalere senza tentennamenti la “strategia democratica”.

Alla vigilia del 1° marzo , giornata di mobilitazione nazionale a sostegno dei diritti degli immigrati e degli asilanti, nelle iniziative già programmate rivendichiamo oltremodo la liberazione degli arrestati e il blocco delle espulsioni.

venerdì 26 febbraio 2010

1 marzo a Empoli - Piazza della Vittoria, dalle 15 in poi.
























-Contro ogni ipotesi di guerra fra poveri, ogni contrapposizione fra garantiti e non garantiti, tra occupati e disoccupati, tra precarie e indeterminati.
1. Abolizione del vincolo tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro e della legge Bossi-Fini
2. Abolizione del reato di clandestinità e del Pacchetto sicurezza
3. Rifiuto del premesso di soggiorno a punti
4. Rifiuto di tetti e separazioni “etniche” nelle scuole
5. Sanatoria generalizzata e regolarizzazione
6. Recepimento della direttiva europea sullo sfruttamento del lavoro
7. Piena applicazione del diritto d'asilo in Italia e in Europa
8. Abolizione dei C.I.E.
9. Reddito di cittadinanza e di soggiorno (anche in forma di servizi pubblici garantiti)
10. Cittadinanza sovranazionale legata alla residenza (e alla nascita sul territorio)

I COBAS EMPOLI-VALDELSA invitiamo tutta la cittadinanza democratica e antirazzista al presidio
in Piazza della Vittoria a Empoli dalle 15 alle 20.30.
Ore 18 corteo contro il razzismo e per i diritti. A seguire concertone dei TAMALES DE CHIPIL, che porteranno tutto il loro folk-patchanca e la loro energia.

giovedì 25 febbraio 2010

LA CASA E' UN DIRITTO! Impedito lo sfratto della famiglia Hassan Rahim

Oggi Giovedì 25 Febbraio circa trenta attivisti e attiviste dello sportello sociale di Empoli, hanno pacificamente presidiato la casa di Hassan Rahim e famiglia (con un bimbo piccolo e uno in attesa) per difenderne il diritto alla casa.
Oggi il mercato libero delle case è inaccessibile per molte famiglie, oggi lo stipendio (intermittente e spesso molto basso), non è sufficiente per vivere dignitosamente e pagare affitti insostenibili. C'è poco da fare, è la realtà di un mondo in piena crisi economica.
Grazie alla solidarietà di molti e molte siamo riusciti a rinviare lo sfratto e ad evitare quello che sarebbe stato un atto di violenza: l'ufficiale giudiziario, arrivato intorno alle 11, ha deciso di non eseguire e di rinviare lo sfratto al 24 Marzo.
Seguiremo la trattativa accettando l'unica soluzione possibile: il passaggio effettivo da casa a casa, e un affitto commisurato alle reali possibilità della famiglia.
La casa è un diritto, per tutti/e, anche per dire questo lunedì Primo Marzo saremo in piazza a sostenere le rivendicazioni e i diritti dei migranti di tutta europa.
CASA PER TUTTI, CIE PER NESSUNO!

SPORTELLO SOCIALE, EMPOLI
ORDA PRECARIA
COBAS EMPOLESE-VALDELSA

lunedì 15 febbraio 2010

1marzo SCIOPERO GENERALE dei migranti


Lunedì 1marzo sciopero generale per la Regione Toscana del settore privato.
La confederazione Cobas ha proclamato lo sciopero generale per l’intera giornata del 1 marzo 2010 su tutto il territorio regionale per l’intero comparto del lavoro privato, ad eccezione del settore trasporti.

Lo sciopero, indetto in occasione della giornata proclamata in vari paesi europei a sostegno dei cittadini migranti, sarà un momento di mobilitazione contro tutte le forme di lavoro nero e precario, contro ogni forma di razzismo e di discriminazione.
La Confederazione Cobas condivide la piattaforma di rivendicazioni proposta dal Comitato Organizzatore del 1° marzo a livello europeo.
La Confederazione Cobas, in particolare, ritiene inaccettabili le proposte del Ministro Maroni di realizzare il permesso a punti, e si batte contro l'apertura nel territorio regionale di nuovi CIE, per la soppressione di quelli esistenti sul territorio nazionale, per la regolarizzazione generalizzata di tutti i lavoratori e per l’abrogazione del pacchetto sicurezza.

La rivolta di Rosarno, ha squarciato il velo delle nuove forme di sfruttamento e schiavitù che pur in forme meno eclatanti attraversano l’intero territorio nazionale. Come Cobas Empoli-Valdelsa, nel nostro libro bianco “la morte operaia non costituisce reato”, abbiamo denunciato la dimensione sempre più crescente di sommerso e precarietà nel nostro territorio, i fenomeni di caporalato, il dato impressionante dei lavoratori a nero (uno su due nei nostri cantieri edili), le false partite iva, la scarsa sicurezza, la sostanziale impunità di cui godono padroni e padroncini per l’utilizzo di manodopera illegale (immigrata e non).

La crisi diventa il pretesto per disegnare la nuova geografia dell’esclusione. Attraverso il controllo dei migranti si cerca di imporre il governo della società nel suo insieme, alimentando divisioni, frammentando le relazioni, limitandone la libertà. E’ un modello di società che attacca non soltanto i diritti dei migranti ma anche i maestri lasciati a casa perché sono troppi, i precari privati di ogni possibilità di reddito, gli studenti che vedono svanire ogni possibilità di futuro. Siamo merce in eccesso un po’ dovunque, nelle scuole e nei posti di lavoro e qualcuno va messo fuori dal gioco. Cosi diventiamo clandestini, ricattabili, pericolosi, così ci vogliono divisi, in competizione, diffidenti.

Nella scuola, al progetto di istituire classi ghetto per i migranti ha fatto seguito l’introduzione del tetto razzista del 30% di alunni stranieri in ogni classe. Per questo i COBAS, nel quadro delle decisioni prese a Berlino lo scorso 29 gennaio dalla Rete Europea Educazione, invitano insegnanti, operatori scolastici e studenti a partecipare con percorsi di didattica alternativa, sul tema della migrazione e dell’antirazzismo, alla giornata di lotta del primo marzo.

Per il Lavoro, Per i Diritti Nessuno E' Straniero

COBAS EMPOLI-VALDELSA aderente alla Confederazione Cobas del Lavoro Privato

sabato 13 febbraio 2010

COBAS ATI: Revocato lo sciopero. LA LOTTA PAGA

Oggetto: Comunicato stampa del 13/02/2010*


L' assemblea dei lavoratori della Società cooperativa ATI di ieri, venerdì 12 febbraio, ha deciso la revoca della mobilitazione che si protrae da quasi due settimane e di conseguenza lo sciopero indetto per il 12 marzo. Le lavoratrici ed i lavoratori sono arrivati a questa conclusione dopo che il Consiglio di Amministrazione ha accettato la lista di dipendenti disposti all' adeguamento professionale (acquisizione patente cat. C) e quindi, di fatto, annullato il termine ultimo imposto del 31 gennaio.
C'è stata anche disponibilità ad allargare le agevolazioni (comunque ancora da definire) per i lavoratori che faranno parte della lista ed è iniziato uno studio comune per la riduzione della mole di lavoro su alcuni giri. Sembra che dei lavoratori direttamente coinvolti nella questione, tra chi si segna a scuola guida, chi certifica la non idoneità all' acquisizione di patente superiore e chi accetta il trasferimento allo “spazzamento”, non dovrebbe rimanere scoperto nessuno. C'è inoltre da registrare che l' inizio del porta a porta a Vinci, in cui saranno impiegati alcuni autisti della cooperativa, permetterà la riassunzione del personale a cui non era stato rinnovato il contratto dopo la perdita del servizio a Montelupo Fiorentino. Per la gara futura considerando l' impegno preso dal consiglio comunale di Empoli prima e di quello più recente dei comuni di Certaldo e di Castelfiorentino (con alcune modifiche) per cui, il soggetto gestore, valorizzi la continuità e l' efficienza del servizio rispetto alla situazione presente, la maturata esperienza sul territorio e le garanzie qualitative occupazionali, possiamo tranquillamente affermare senza nessuna retorica che : *La lotta paga!*


Cobas Empoli-valdelsa aderente alla Confederazione Cobas del lavoro privato

lunedì 8 febbraio 2010

I COBAS partecipano al Primo Marzo di lotta e di protesta dei migranti


La rivolta di Rosarno ha drammaticamente portato alla ribalta i perversi ingranaggi dello sfruttamento dei migranti: brutali ricatti per imporre lavoro in nero, paghe miserrime e condizioni di lavoro bestiali, vessazioni e violenze da parte dei “caporali”, ricoveri fatiscenti totalmente privi di servizi igienici, luce ed acqua, nessuna assistenza sanitaria: e il tutto spesso sotto il tallone di ferro della criminalità organizzata.

Da trent’anni a questa parte migliaia e migliaia di immigrati si spostano nel Sud d’Italia seguendo il ritmo delle stagioni e delle colture, manodopera maschile a basso costo su cui si è retta l’agricoltura e buona parte dell’economia del Meridione.

E’ una realtà di cui tutte le autorità e le strutture istituzionali, a livello locale e nazionale, sono a conoscenza ma su cui nessuno ha mosso un dito, né i governi, passati di centrodestra o di centrosinistra, né le istituzioni politiche locali e nazionali, né gli organismi preposti al controllo.

Quanti padroni e padroncini sono stati puniti, hanno pagato per aver usato manodopera illegale, immigrata e non? Quanti per aver eluso elementari norme di sicurezza che hanno causato la morte di propri dipendenti?

Il Parlamento - adeguandosi alle campagne forcaiole della Lega e della destra più retriva che da vent’anni a questa parte hanno costruito le loro fortune politiche sulla paura e sull’odio rispetto ai migranti e agli “stranieri” - ha varato una legislazione sempre più restrittiva, a partire dalla Turco/Napolitano passando per la Bossi Fini e il recente pacchetto sicurezza, sino alle trovate xenofobe della ministra Gelmini, che vuole limitare la presenza dei bambini stranieri al 30 % in ogni classe.

E mentre Maroni continua a combattere i clandestini invece di combattere il lavoro nero, non si tiene in nessun conto che il nostro sistema economico ha assoluta necessità e reclama milioni di migranti, meglio se irregolari, perché ricattabili e adatti ad essere sfruttati al massimo, salvo poi espellerli dal corpo sociale ad ogni accenno di crisi e additarli come i responsabili del disagio e del degrado imperanti nelle nostre città. Di fronte a questo intollerabile stato delle cose, a noi spetta il compito di avviare una grande stagione di lotte che veda protagonisti i lavoratori/trici migranti a fianco dei lavoratori/trici stanziali contro il lavoro nero, per il rispetto dei diritti economici, politici e sociali di tutti/e, per l'affermazione della dignità di tutti/e, individuando terreni e interessi comuni.

La difesa di tutti gli migranti residenti nel nostro paese non è solo un dovere democratico e umanitario ma anche una necessità: il rispetto dei loro diritti è anche condizione per impedire che vengano usati per indebolire i diritti di tutti gli altri lavoratori/trici.

La Confederazione Cobas aderirà dunque alla giornata di lotta e protesta del Primo Marzo in varie forme, con assemblee sui luoghi di lavoro e nel territorio, iniziative di piazza, carovane dei diritti, sit-in di denuncia presso le sedi degli istituti preposti al rispetto dei diritti del lavoro. Nelle situazioni locali, cittadine o provinciali, ove vi sarà una specifica richiesta da parte di gruppi di migranti, i Cobas convocheranno anche scioperi del lavoro privato e pubblico.

In particolare nella scuola - ove nel lavoro educativo gli insegnanti Cobas sono sempre partiti dal principio dell’uguaglianza dei diritti, del riconoscimento delle culture, del diritto alla libertà di movimento delle persone, contro lo sfruttamento e il razzismo - renderemo concreto questo nostro sostegno intervenendo nel nostro lavoro, nella didattica. Il Primo marzo faremo una didattica alternativa sul tema dei migranti e presenteremo agli studenti espliciti percorsi di intercultura, di storia e critica del razzismo, di approfondimento della storia della colonizzazione e dello sfruttamento del lavoro migrante. Sottolineeremo gli elementi che possano rafforzare percorsi di riconoscimento dell’Altro come persona, come lavoratore e lavoratrice, come studente e studentessa dotati di eguali diritti. Dichiareremo pubblicamente la nostra scelta e renderemo in questo modo tangibile il nostro impegno al fianco e insieme ai migranti in lotta.

Per il Lavoro, Per i Diritti, Per l’Istruzione Nessuno E' Straniero

Confederazione COBAS

sabato 6 febbraio 2010

LAVORO PER TUTTI

Comunicato stampa COBAS ATI
Nell' assemblea dei lavoratori della Società cooperativa ATI di martedì 2 febbraio è iniziato un periodo di mobilitazione che si è aperto con l' affissione davanti ai cancelli, in via Barbieri snc a Castelfiorentino, di uno striscione con scritto “No ai licenziamenti-Si al lavoro” e che terminerà con uno sciopero per l' intera giornata di venerdì 12 marzo. La mobilitazione è stata decisa dopo che ad una decina di lavoratori, attualmente impiegati come raccoglitori nel porta a porta per la carta, è stato notificato l' invito a munirsi della patente superiore cat. C. Anche se da mesi si invitavano i lavoratori a dichiarare l' intenzione o meno per tale acquisizione, la comunicazione ultima è avvenuta il 12 gennaio, imponendo come data per la risposta il 31 dello stesso mese e specificando che se entro tale data non sarà effettuata l' iscrizione presso un' autoscuola e/o presso la motorizzazione, ciò verrà inteso come mancato adeguamento ai requisiti professionali richiesti, lasciando libera la scrivente società di effettuare le scelte tecnico/organizzative che ritiene più opportuno. I Cobas, in un incontro chiesto immediatamente al Consiglio di Amministrazione (CdA), hanno proposto il “congelamento” della data, cosa che il CdA ha rifiutato. Considerate che il costo della patente e del CQC (che permette poi effettivamente la guida) è di circa 1.600 Euro, che per il CQC occorre frequentare un corso di 140 ore e che tale impegno personale è chiesto prima ancora di sapere quale sarà l' esito della gara d' appalto bandita da soggetto gestore (Publiambiente). Ricordiamo che stiamo parlando di contratti a tempo indeterminato che svolgono il servizio da anni e che, per la gestione diretta a Montelupo Fiorentino, Publiambiente ha assunto sei patentati C e sette patentati B. E' evidente che il ricorso ad operatori a terra è necessario ma che non c'è la volontà di ricorrere al personale ATI.* Ciò avviene a poche settimane dal voto unanime del Consiglio Comunale di Empoli che impegnava il sindaco e la giunta, su un documento elaborato dalla commissione lavoro, affinchè venissero valorizzate la continuità e l' efficienza del servizio rispetto alla situazione presente, la maturata esperienza sul territorio e le garanzie qualitative occupazionali. E' incredibile che si faccia carta straccia di un documento istituzionale votato recentemente anche dal consiglio comunale di Certaldo. E' altresì chiara l' incapacità di garantire la continuità di occupazione prevista dallo statuto stesso della cooperativa, chiediamo perciò un intervento della politica affinchè le cose scritte e condivise non restino solo belle parole ma un impegno concreto per la salvaguardia dei posti di lavoro a prescindere dalle posizioni professionali individuali. Gli iscritti ai Cobas della cooperativa convocano una conferenza stampa per le ore 11 di sabato 6 febbraio presso la loro sede in via xxv aprile, 1 Ponte a Elsa-Empoli.*


Cobas Empoli-valdelsa aderenti alla Confederazione Cobas del lavoro privato