domenica 27 aprile 2014

#RENZISTAISERENO SAREMO IL TUO INCUBO!!!


Chiudono le fabbriche e le aziende, aumentano i disoccupati e i precari, gli sfratti, i cittadini che ricorrono alle mense sociali e quelli che rinunciano a farsi curare perché i servizi sono a pagamento, crollano i consumi, vengono calpestati i diritti dei lavoratori, facilmente ricattabili con lo spettro del licenziamento, le proteste vengono represse brutalmente, viene smantellato lo stato sociale.
Viene piazzato al Governo, senza elezioni, l'amico dei banchieri: Matteo Renzi. Da Sindaco ha svenduto il servizio di trasporto pubblico ai privati, fatto assumere gli amici nella pubblica amministrazione, sdoganato il 1° maggio lavorativo.
Per affossare definitivamente i diritti dei lavoratori, il Governo Renzi emana il Jobs Act, che, in italiano, può essere tradotto come “precari per sempre”. Nessun incentivo alle imprese per le assunzioni a tempo indeterminato, nessuna istituzione di reddito sociale garantito, ma la rivisitazione del contratto a tempo determinato che potrà essere stipulato senza nessuna motivazione plausibile e potrà essere rinnovato fino ad 8 volte.
Il Governo Renzi si accanisce anche contro chi non è più in grado di pagare un affitto: con il Piano casa nessun blocco degli sfratti, tassazione o recupero degli appartamenti sfitti che potrebbero essere destinati all'edilizia pubblica ma sgravi fiscali alle imprese e sgomberi delle case occupate, spesso l'unica soluzione per intere famiglie, con massiccio impiego delle forze dell'ordine.
Continua lo smantellamento dei servizi pubblici destinati ai cittadini. Privatizzazione di interi settori, Fondazioni con dentro le banche che mettono le mani ovunque, aumento dei servizi a pagamento, patti di stabilità, tagli alle attività considerate “anti economiche” come se lo stato fosse un'azienda e ci dovesse essere un guadagno in soldi invece che in benessere della popolazione. Per i lavoratori, considerati una massa di inutili fannulloni, blocco degli stipendi e delle assunzioni, ricorso quotidiano agli appalti al ribasso perché i dipendenti delle cooperative prendono meno salario ed hanno ben pochi diritti, contratti “meglio di niente” come tirocini formativi e stage, uso di volontari al posto dei lavoratori. Ma i soldi pubblici ci sono per le spese militari, le indennità ai politici, per gli stipendi dei Dirigenti (il tetto massimo di 240.000,00 euro l'anno è un insulto, al posto di 1 Dirigente potrebbero essere assunti 10 dipendenti e sono escluse le società quotate in borsa come Eni, Enel etc.), le grandi opere, le missioni umanitarie, le auto blu (con una mano vengono vendute, con l'altra vengono acquistate), i contributi e gli sgravi agli enti privati e religiosi. Finisce anche definitivamente la partecipazione dei cittadini: Unioni di comuni, fusioni e città metropolitane, nate per cancellare servizi e tagliare posti di lavoro, scippano alla collettività il potere decisionale che verrà esercitato sempre più dai singoli Sindaci.
Un bell'aiuto al Governo Renzi lo danno CGIL-CISL-UIL che tappano la bocca ai lavoratori del settore privato firmando con Confindustria un accordo sulla rappresentanza sindacale: fuori dai tavoli di contrattazione i sindacati che non firmano i contratti nazionali, cioè quelli di base. E, una volta firmati gli accordi, tutti zitti, senza diritto di sciopero anche se le aziende andranno a sottoscrivere condizioni peggiorative.

MANDIAMO A CASA RENZI E IL SUO GOVERNO
Per il rilancio del servizio pubblico, la reinternalizzazione dei servizi appaltati e l'assunzione dei lavoratori delle cooperative nelle pubbliche amministrazioni , la stabilizzazione dei precari e il ritiro del Jobs Act, il diritto di rappresentatività per i sindacati di base, il diritto alla casa, il reddito sociale garantito, i diritti dei migranti

Verso la manifestazione nazionaleBasta austerità! Basta privatizzazioni!del 17 maggio a Roma

GIOVEDI' 1° MAGGIO 2014
corteo
A EMPOLI
concentramento ore 9.00 davanti alla stazione ferroviaria

ORE 12,30 PRANZO SOCIALE AL CSA INTIFADA
Cobas Empoli Valdelsa – Comunità in Resistenza/Csa Intifada

martedì 22 aprile 2014

La Confederazione Cobas contro lo sgombero del Distretto 42

 
Non si sono ancora spenti gli echi del tragico assassinio di ZakirHossain, il lavoratore bengalese barbaramente aggredito e ucciso in Corso Italia una settimana fa, che le forze dell’ordine al servizio dei poteri forti cittadini e nazionali sono all’opera per “normalizzare” un’esperienza di liberazione di spazi e di socialità nel centro della nostra città, quella del Distretto 42 restituito alla collettività dal Municipio dei beni Comuni.
Abbiamo già denunciato come le politiche di desertificazione e mercificazione degli spazi urbani stiano creando le condizioni per la degenerazione del tessuto sociale, che provocano la distruzione delle relazioni di solidarietà e condivisione e l’affermarsi di logiche individualistiche e fondate sul profitto.
In un contesto come quello che abbiamo descritto, in cui di notte le strade sono in mano allo squadrismo spontaneo ispirato da ideologie e sentimenti xenofobi, le Autorità scelgono di troncare una delle poche esperienze di socialità e di collettività solidale della città aggravando la perdita di ogni presidio sociale a Pisa.
E’ l’ennesima prova di forza che francamente pensavamo sarebbe stata quantomeno rinviata, proprio riflettendo sulle situazioni di violenza e aggressione che stanno verificandosi sempre più spesso in città.
Lo sgombero del Distretto, oltre ad uno nuovo schiaffo in faccia all’esperienza originale e feconda del Municipio dei Beni Comuni, rappresenta un altro passo verso la restrizione degli spazi sociali e si collega direttamente agli episodi di sgombero avvenuti in altre città, dove ad essere colpiti sono i più deboli, famiglie precarie, famiglie di migranti,, sfrattati, morosi, tutte persone stritolate da una crisi infinita e irrisolta.
I Cobas di Pisa esprimono la piena solidarietà al Municipio dei Beni Comuni e si schierano al fianco di tutti coloro che lottano, assieme ai lavoratori, per difendere diritti e libertà nella nostra città e nel Paese.
CONFEDERAZIONE COBAS PISA

domenica 20 aprile 2014

Appello per la costruzione di una manifestazione nazionale il 17 maggio


BASTA AUSTERITA'! BASTA PRIVATIZZAZIONI!
ACQUA, TERRA, BENI COMUNI, DIRITTI SOCIALI E DEMOCRAZIA
IN ITALIA E IN EUROPA

Una nuova stagione di privatizzazione dei beni comuni, di attacco ai diritti sociali e alla democrazia è alle porte.

Se la straordinaria vittoria referendaria del 2011 ha dimostrato la fine del consenso all'ideologia del “privato è bello”, e se la miriade di conflittualità aperte sulla difesa dei beni comuni e la difesa dei territori suggeriscono la possibilità e l'urgenza di un altro modello sociale, la crisi, costruita attorno alla trappola del debito pubblico, ha riproposto con forza e ferocia l'ideologia del “privato è obbligatorio e ineluttabile”.

L'obiettivo è chiaro: consentire all'enorme massa di denaro accumulata sui mercati finanziari di potersi impossessare della ricchezza sociale del Paese, imponendo un modello produttivo contaminante, mercificando i beni comuni e alienando i diritti di tutti.

Le conseguenze sono altrettanto chiare: un drammatico impoverimento di ampie fasce della popolazione, sottoposte a perdita del lavoro, del reddito, della possibilità di accesso ai servizi, ai danni ambientali e ai conseguenti impatti sulla salute, con preoccupanti segnali di diffusione di disperazione individuale e sociale.

Il Governo Renzi, sostenuto dall'imponente grancassa dei mass-media e in piena continuità con gli esecutivi precedenti, sta accelerando l'approfondimento delle politiche liberiste, rendendo irreversibile, attraverso il decreto Poletti e il Job Act, la precarietà del lavoro e della vita delle persone; continuando a comprimere gli spazi democratici delle comunità costrette a subire gli effetti delle devastazioni ambientali, delle grandi opere, dei grandi eventi e delle speculazione finanziaria e immobiliare; mettendo a rischio, attraverso i tagli alla spesa, il diritto alla salute, alla scuola e all'università, e la conservazione della natura e delle risorse.

Dentro questo disegno, viene messa in discussione la stessa democrazia, con una nuova spinta neoautoritaria che toglie rappresentatività alle istituzioni legislative (in particolare la nuova legge elettorale “Italicum”) ed aumenta i poteri del Governo e del Presidente del Consiglio, e con l'attacco alla funzione pubblica e sociale degli enti locali.

Tutto ciò in piena sudditanza con i vincoli dell'elite politico-finanziarie che governano l'Unione Europea e che, le politiche di austerità, i vincoli monetaristi imposti dalla BCE, il patto di stabilità, il fiscal compact e l’imminente trattato di libero scambio USA-UE (TTIP), cercano di imporre la fine di qualsivoglia stato sociale e la piena mercificazione dei beni comuni.

A tutto questo è giunto il momento di dire basta.

In questi anni, dentro le conflittualità aperte in questo paese, sono maturate esperienze di lotta molteplici e variegate ma tutte accomunate da un comune sentire: non vi sarà alcuna uscita dalla crisi che non passi attraverso una mobilitazione sociale diffusa per la riappropriazione sociale dei beni comuni, della gestione dei territori, della ricchezza sociale prodotta, di una nuova democrazia partecipativa.

Sono esperienze che, mentre producono importantissime resistenze sui temi dell'acqua, dei beni comuni e della difesa del territorio, dell'autodeterminazione alimentare, del diritto all'istruzione, alla salute e all'abitare, del contrasto alla precarietà della vita e alla mercificazione della società, prefigurano la possibilità di una radicale inversione di rotta e la costruzione di un altro modello sociale e di democrazia.

Vogliamo fermare la nuova stagione di privatizzazioni, precarietà e devastazione ambientale.

Vogliamo costruire assieme un nuovo futuro.

Vogliamo collegarci alle diffuse mobilitazioni europee, per affermare la difesa dei beni comuni nella dimensione continentale, a partire dal semestre italiano di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea.

Vogliamo costruire un appuntamento collettivo che nasca in ogni territorio dentro momenti di confronto e iniziative reticolari, che, a partire da oggi, mettano in campo reti e associazioni, comitati, movimenti e organizzazioni sociali per arrivare tutte e tutti assieme ad una grande manifestazione nazionale a Roma per sabato 17 Maggio, con partenza da Piazza della Repubblica alle ore 14.00.


Stop privatizzazioni - Stop precarietà - Stop devastazione ambientale

Per la riappropriazione sociale dell'acqua, dei beni comuni, del territorio

Per la difesa e l'estensione dei servizi pubblici e dei diritti sociali

Stop fiscal compact - Stop pareggio di bilancio e patto di stabilità - Stop TTIP

Per la riappropriazione delle risorse e della ricchezza sociale

Per la difesa e l'estensione della democrazia

giovedì 17 aprile 2014

Omicidi di migranti.


In queste ore stanno diffondendo le immagini della aggressione che è costata la vita ad un lavoratore Bengalese
Ancora una volta i migranti vittime di violenze e di omicidi. Dopo le centinaia di morti nel golfo di Sicilia, questa volta un lavoratore bengalese, Zakir Hossain, è stato aggredito e ucciso nella centralissima via pisana di Corso Italia. Non sappiamo le ragioni di questo omicidio, l'aggressore ha colpito un lavoratore appena uscito dal ristorante dove faceva il lavapiatti per pochi euro al mese, fonte di sostentamento anche dei suoi familiari che vivono nel Bangladesh
Il sindaco Filippeschi e le Giunte che l'hanno preceduto scendono oggi in campo contro il vile omicidio, eppure sono gli stessi che in questi anni hanno alimentato una politica razzista con i decreti antiborsoni prima e con le campagna securitarie poi

I partiti che compongono la giunta (dal Pd alla Sel) hanno non poche responsabilità morali e politiche : il centrostorico negli anni si è svotato di ogni attività artigianale, i ceti popolari espulsi verso i quartieri periferici da una speculazione immobiliare che vuole le vie del centro destinate agli affitti per gli studenti (spesso al nero e a prezzi esorbitanti) o ad appartamenti di lusso con ristrutturazioni favorite da piani e autorizzazioni edilizie che privilegiano una immagine vetrina  della città.

La nostra città da anni non è più un luogo ospitale, sotto la cenere covano tensioni e conflitti che le politiche del Pd hanno sicuramente acuito . Basti pensare che molti dei negozi gestiti dai migranti sono considerati ricettacolo di malavita quando sono spesso fonte di sostentamento di chi lavora 12\14 ore al giorno per un salario di mille euro parte del quale è destinato alle famiglie nei paesi di origine

Molto si è detto e scritto sulla movida notturna, pensiamo che nel centro storico qualcuno abbia dato autorizzazione all'apertura di centinaia di bar e di pub laddove un tempo c'erano negozi artigianale o di generi alimentari, chi ha costruito questo modello di comunità non è immune da colpe .

L'antirazzismo moralista del palazzo , la alienazione degli spazi pubblici anche quando avrebbero poturo svolgere un ruolo culturale e sociale hanno disegnato un centro storico dove l'alcool e lo sballo sono divenute le sole offerte (commerciali) ai giovani, studenti e non, della nostra città.
 Si parla a sproposito di aggressioni e di violenze e di sicurezza dimenticando che sono spesso i migranti le vittime delle stesse

Per queste ragioni i Cobas sono al fianco delle comunità migranti, di quanti (italiani e migranti) lavorano in condizioni di precarietà con salari da fame e vittime di quella retorica violenza che ha trasformato le istanze sociali in problemi di ordine pubblico

L'Amministrazione Comunale non può cavarsela con le spese funebri, deve farsi carico della famiglia di Zakir e cambiare radicalmente le politiche in materia di edilizia, sociale ed accoglienza

cobas pisa

venerdì 11 aprile 2014

I movimenti tornano a Porta Pia , il 12 aprile la prima scossa al governo Renzi

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I movimenti contro l'austerity e per il diritto all'abitare sono  tornati là dove ci si era salutati il 20 ottobre, nella piazza antistante il ministero delle infrastrutture, ancora occupato dallo stesso ministro Lupi passato indenne tra due governi non eletti,che appena riconfermato ha legiferato un "piano casa" a solo  vantaggio dei palazzinari e repressivo nei confronti di chi lotta per il diritto alla casa..
Sabato 12 aprile Roma vedrà sfilare un grande corteo , con in piazza decine di migliaia di persone il lotta contro la precarietà e l’austerità, per il diritto alla  riappropriazione sociale, al lavoro-reddito, casa e beni comuni: il primo assedio nei confronti del governo Renzi , liquidatore per conto di Confindustria e Troika UE dei diritti del lavoro e del welfare.
Il 12 aprile sarà la 1° tappa del movimento di opposizione sociale ,  che replicherà nelle decine di piazze territoriali il 1° Maggio , a cui seguiranno altre tappe in vista del vertice UE sulla “ disoccupazione giovanile” convocato a Torino l’11 luglio, durante il semestre di presidenza italiana della UE, a cui il movimento riserverà una attenzione particolare nel contrastare il disegno liberista , autoritario e guerrafondaio.
Buon #12Aprile a tutt*!

Roma 11.4.14                              Confederazione  Cobas

L’appuntamento a Porta Pia è alle h 14 . Il corteo partirà alle h 15 in direzione di  p.za Fiume,girando a sinistra per giungere in via XX settembre( ministero Economia),poi largo S.Susanna , via Barberini, p.za Barberini, via Veneto( ministeri Welfare e Attività Produttive),via del Tritone, a sinistra Galleria, a sinistra via Nazionale, p.za Repubblica, poi p.za Indipendenza, Castro Pretorio, p.za Croce Rossa e di nuovo a Porta Pia, per continuare l’accampata e concludere la domenica 13/4 mattina con l’assemblea nazionale.

giovedì 3 aprile 2014

#5Aprile a Firenze, Ribaltiamo il jobsact! Presidio a Eataly verso il #12A


1509921_569203723187392_682828462_nRIBALTIAMO IL MODELLO RENZI!
NO JOBS ACT | NO PIANOCASA
Il Job Act (o Piano per il Lavoro) del governo Renzi tanto propagandato è l’ennesima polpetta avvelenata per i lavoratori e le giovani generazioni. Esso si andrà ad aggiungere ai già nefasti Pacchetto Treu, Legge Biagi e Riforma Fornero che hanno reso precario il lavoro e la vita di milioni di lavoratori, gettandoli nell’insicurezza e la disperazione. I famosi 80 euro promessi ad una parte dei lavoratori sono lo zuccherino per addolcire la pillola amara di cui molti prenderanno presto coscienza!
Nel Decreto Legge già approvato è prevista una ulteriore precarizzazione selvaggia del lavoro, in particolrare quella giovanile. 1- Viene peggiorata ferocemente la normativa sul contatto di apprendistato che diventerà così la forma di lavoro “usa e getta” preferita dai padroni. Viene cancellato l’obbligo, fino ad ora vigente, di assumere almeno un lavoratore su tre alla fine del contratto di apprendistato. Viene abolito l’obbligo del padrone di rendere conto all’ente pubblico della formazione professionale svolta all’apprendista (ci si immagina quale formazione verrà fatta??!!). Viene abbassato fino al 35% il salario del lavoratore nella prima fase del contratto di apprendistato.Quindi con la scusa dell’apprendistato mano libera al super-sfruttamento, all’abuso, allo schiavismo! 2 – Si estende la acasualità (cioè l’uso senza giustificazione) dei contratti a termine dagli attuali 12 mesi a 36 mesi. Insomma i padroni potranno ancora di più usare i contratti a termine a loro piacimento.
Per quanto riguarda la cancellazione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e la restrizione delle libertà sindacali, previste nel Job Act di Renzi, queste vengono solo rinviate ad una Legge Delega.
Con l’annunciato Piano per il Lavoro, Renzi ed il PD vuol portare a termine quel lungo processo cominciato con la sconfitta operaia alla Fiat del 1980.
Si vuole rendere la precarietà (già dilagante) una condizione generalizzata senza eccezioni. Si vuole fare della formazione professionale per i disoccupati un serbatoio di forza-lavoro super-sfruttata. Si vuole restringere ulteriormente e se possibile cancellare la libertà sindacale e di sciopero. Si vuole cancellare il Contratto Nazionale di Lavoro come strumento di solidarietà e di garanzia minima. Come conseguenza di tutto questo è lecito aspettarsi: salari sempre più da fame, orari di lavoro sempre più lunghi, luoghi di lavoro sempre più insalubri, condizioni di lavoro sempre più invivibili.
Ma questo destino non è ineluttabile. E’ possibile e necessario organizzarsi e lottare contro questo lugubre futuro a cui ci vogliono ormai condannati. Anche in questi anni di arretramento, le lotte degli sfruttati ci sono state, troppo spesso lasciate nell’ombra, isolate e destinate ad un arretramento, altre volte vincenti, come hanno dimostrato recentemente le lotte dei lavoratori della logistica, gli scioperi radicali dei tramvieri, la resistenza ai licenziamenti e ai tagli in alcuni grandi ospedali, il movimento di occupazione delle case e per il diritto all’abitare.
È possibile dunque favorire il coordinamento tra queste lotte, è possibile organizzarsi dentro e fuori i luoghi di lavoro. È possibile soprattutto unirsi e organizzarsi contro il modello Renzi, tentativo dell’imprenditoria italiana di aumentare lo sfruttamento dei lavoratori e precarizzare ulteriormente le nostre vite.

SABATO 5 APRILE
ORE 17, VIA MARTELLI DAVANTI AL MEGA-STORE DI EATALY (simbolo del modello  Renzi) PRESIDIO DI PROTESTA CONTRO IL JOB ACT E LA PRECARIETA’ DEL LAVORO;
ORE 19 ASSEMBLEA APERTA PER LANCIARE L’OPPOSIZIONE AL MODELLO RENZI-
FARINETTI;
ORE 21,30 CONCERTO GRATUITO DI ALESSIO LEGA+ DJ SETCON LA SVOLTA SOUND SYSTEM
CIBO E BEVANDE in PIAZZA SANTA MARIA NOVELLA
PER LA CANCELLAZIONE DI OGNI FORMA DI LAVORO PRECARIO – PER CONDIZIONI DI LAVORO DIGNITOSE E DIRITTO AL TEMPO LIBERO – RIDUZIONE GENERALIZZATA DELL’ORARIO DI LAVORO – AUMENTI SALARIALI GENERALIZZATI PER UNA VITA DEGNA DI ESSERE VISSUTA – NESSUNA LIMITAZIONE ALLA LIBERTA’ DI SCIOPERO E ALLE LIBERTA’ SINDACALI – DIRITTTO ALLA CASA, ALLASALUTEALL’ISTRUZIONE E AI TRASPORTI GRATUITI

ASSEMBLEA CONTRO L’AUSTERITA’ FIRENZE
assembleanoausterity@gmail.comQuesto indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Movimento Lotta per la Casa, Confederazione Cobas, Unione Sindacale Italiana, Confederazione Unitaria di Base, Collettivo Scienze Politiche, Ateneo Libertario Fiorentino, Partito Comunista dei Lavoratori, Clash city Workers

martedì 1 aprile 2014

Nè nuove discariche nè inceneritori, il nostro obiettivo è RIFIUTI ZERO

COMUNICATO STAMPA

La posizione espressa da Damasco Morelli e Leonardo Marchetti sul porta a porta nel comune di Empoli ci sembra pura demagogia per riuscire a raggranellare qualche voto in vista delle amministrative di maggio. Dopo averci spiegato le virtù del ritorno al cassonetto farebbero bene anche ad indicarci dove hanno intenzione di costruire la nuova discarica od il nuovo inceneritore. La discarica di Montespertoli è in via di esaurimento da anni e non si è ricorsi al nuovo impianto solo perché le percentuali di differenziata superano in tutti i comuni del comprensorio il 90%. Morelli e Marchetti pensano che la costruzione di nuovi impianti non abbia costi? Oppure pensano che esportare rifiuti in altri comprensori sia gratuito? Dopo aver investito tanto nel nuovo sistema riproporre il vecchio sembra davvero paradossale, soprattutto se si pensa che questioni del genere non possono essere relegate ad un solo comune ma interessano l’ intero circondario.  La raccolta porta a porta costa, ma è una tipologia di servizio che sta diventando il fiore all’ occhiello per il nostro territorio con tanto di premi a livello nazionale (Top Utility 2014). Sistemi misti di raccolta differenziata sono già stati sperimentati e si riusciva a superare a malapena il 40% di differenziato. Loro stessi riconoscono che la TASI sarà un problema a livello nazionale, infatti la tariffazione non è più (già dal 2013) quella puntale, cioè in stretta relazione con gli svuotamenti e quindi con la tipologia di servizio, ma viene calcolata secondo canoni che poco hanno a che fare col porta a porta. Publiambiente prevede, per dare senso ed impulso al servizio, solo un sistema di sgravi a seconda degli svuotamenti. Si parla inoltre di decoro, ma lor-signori si ricordano  le mini-discariche in prossimità delle postazioni dei cassonetti?  Inoltre uno degli aspetti positivi del porta a porta è propio l’ aumento occupazionale, Morelli e Marchetti pensano che gli operatori impiegati e le loro famiglie si accontentino di una generica promessa di riciclaggio nel sistema di filiera? Vedono due operatori dietro ad un camion ma non vedono l’ operatore unico che scende centinaia di volte dai mezzi più piccoli. Forse non sanno che una parte del servizio viene esternalizzato e che le gare, nonostante quel che si dica, sono aggiudicate in base quasi esclusivamente del ribasso. Nel comune lavorano tre tipologie di contratto diverso nonostante sia svolto il medesimo servizio, cooperative sociali, igiene ambientale pubblica (Federambiente) e igiene ambientale privata (FISE). Nonostante questo Publiambiente riesce a distinguersi in positivo se si pensa che aziende limitrofe, Quadrifoglio per Firenze o Geofor per Pisa, non chiedono in fase di gara l’ applicazione dell’ Igiene Ambientale e spesso le cooperative vincitrici applicano il Multiservizi che poco ha a che fare con il servizio e le mansioni svolte. Come Cobas e Comunità in resistenza chiediamo che si ponga fine a questi processi di esternalizzazione dei servizi che hanno come unico scopo quello del risparmio a scapito della sicurezza degli operatori. Chiediamo anzi una inversione di tendenza con la re-internalizzazione dei servizi e che il personale sia reinserito tra quello che svolgeva il servizio come previsto dal Federambiente. Chiediamo che, ogni qualvolta si ricorra alle esternalizzazioni, sia specificata perlomeno la tipologia di CCNL richiesto già in fase di gara. Poco azzeccate anche le analogie con l’ agricoltura, una delle caratteristiche che contraddistingue l’ olio toscano è che si coglie e non raccoglie, invece per quanto riguarda il vino per i protocolli di alcune eccellenze è prevista la raccolta manuale e vietata quella meccanica. Le ricette della lista Damasco Morelli appartengono ad un passato che giudichiamo fallimentare mentre invece, secondo noi, dobbiamo puntare sulla qualità dei servizi e dei prodotti del nostro territorio.

Cobas Empoli-valdelsa
Comunità in resistenza