martedì 14 febbraio 2012

Appello a tutti gli addetti al censimento dei comuni della Toscana

I cobas del comune di Firenze appoggiano la lotta dei lavoratori del
censimento, ritenendo doveroso portare ciò a conoscenza di tutti i
lavoratori del comune, non solo per gli aspetti di tale vertenza che
possono interessare la generalità dei dipendenti, ma sopratutto per
chiedere la fattiva solidarietà di tutti i lavoratori.



NOZZE COI FICHI SECCHI

       I fichi secchi siamo noi lavoratori del 15 censimento generale
della popolazione, le nozze quelle che tra un’apparizione televisiva e
l’altra il presidente dell’Istat Giovannini e a cascata tutte le
Amministrazioni Comunali sono già certi di aver celebrato sulla nostra
pelle.
     Con modalità oscure, che non tengono minimamente conto della
quantità di ore/lavoro necessarie per espletare le operazioni di
censimento,  l’ ISTAT ha predeterminato sia  i costi  che la
tempistica  del trasferimento dei soldi  ai Comuni.
       Partendo da questa anomalia di fondo  i  Comuni  si sono
sbizzarriti nel determinare forme contrattuali, compensi e tempi di
pagamento  per i rilevatori e i coordinatori sui quali grava la
maggior parte del lavoro per il Censimento.
        Il risultato di questa creatività è  che è   impossibile
trovare analoghe condizioni contrattuali nemmeno tra due comuni sugli
8092 Comuni Italiani.
      A Bologna ( forse unico Comune che ha fatto questa scelta) si è
scelto di fare contratti a tempo determinato inquadrando i rilevatori
in cat.C1 con paga mensile di euro 1621,17  e questa è la scelta che
garantisce le migliori condizioni di lavoro e retributive.
      A Firenze si è invece scelto di fare   contratti di
collaborazione e i relativi compensi invece che sulle ore di lavoro
effettuate sono determinati da una forma di cottimo che prevede anche
attività da svolgere gratis.  I tempi del pagamento non avvengono  con
cadenza mensile e nemmeno alla fine della prestazione ma vengono
subordinati alla completa liquidazione dei contributi da parte
dell’ISTAT ( nel 2013).[…] CONTINUA IN ALLEGATO ALLA MAIL

E’ NECESSARIO  CHE  QUESTI  RIDICOLI  COMPENSI VENGANO RIVISTI E
ADEGUATI  AL TEMPO DI  LAVORO  NECESSARIO PER LE VARIE OPERAZIONI DEL
CENSIMENTO.

deve essere rivista anche la tempistica dei pagamenti.

NON E’ ASSOLUTAMENTE  ACCETTABILE  CHE  A FIRENZE  NON  SIA  PREVISTO
NEMMENO  UN ACCONTO  SUL  LAVORO  SVOLTO  MENTRE  A BOLOGNA  I
RILEVATORI  RISCUOTONO MENSILMENTE.

Da più di una settimana, a partire da una prima mail di denuncia di un
gruppo di rilevatori, è partita una fitta corrispondenza tra decine di
rilevatori.
Oltre a convenire su quanto precedentemente illustrato denunciano
tutta una serie di incongruenze, l’ultima delle quali è la lettera di
sollecito che abbiamo ricevuto negli ultimi giorni.
Ma tutto questo resterà solo un “Cahier de doléance”  se non
trasformiamo la denuncia in  piattaforma rivendicativa e non
rafforziamo la nostra rabbia in un percorso di lotta.
Non rassegniamoci

oltre alle azioni legali ci sono forme di lotta che ci costano il
giusto e possono determinare un forte disagio al Comune.

Proclamare lo stato di agitazione e rallentare l’ultimazione delle
operazioni di censimento ci daranno la forza per costringere il Comune
a trattare modifiche migliorative di questi infami contratti.

MERCOLEDI’ 15 FEBBRAIO  ALLE ORE 18
C/O IL POLO UNIVERSITARIO DI VIALE GUIDONI
PADIGLIONE D5

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