sabato 29 ottobre 2011

IL 17 NOVEMBRE 2011 I COBAS CONVOCANO, INSIEME ALLA CUB, LO SCIOPERO GENERALE DELL’INTERA GIORNATA.

I COBAS MANIFESTERANNO NELLE VARIE CITTA’ INSIEME AGLI STUDENTI IN LOTTA

NO ALLA LETTERACCIA E AL DIKTAT FRANCO-TEDESCO

NESSUN PROVVEDIMENTO DELLA LETTERA-VERGOGNA DEVE PASSARE

USCIRE DALLA CRISI E’ POSSIBILE CAMBIANDO SISTEMA

L’agonizzante governo Berlusconi tenta di salvarsi accettando il diktat di Francia e Germania che vogliono far pagare la crisi ai popoli dei paesi più deboli delle UE, e con la “letteraccia” portata servilmente a Bruxelles programma un ulteriore massacro sociale.

Nel documento sono condensati tutti i sogni e i desideri di quel liberismo incontinente che ha provocato in Europa e nel mondo la crisi economica e finanziaria, quella occupazionale, ambientale ed energetica. Vi sono contenuti: la massima libertà di licenziamento nel lavoro privato e in quello pubblico; la deportazione coatta di dipendenti pubblici da un settore all’altro e l’introduzione della Cassa Integrazione; la cancellazione definitiva dei contratti nazionali e di ogni residuo di democrazia sindacale e di diritti del lavoro; l’ulteriore scempio del sistema pensionistico; l’annullamento del risultato referendario su acqua e servizi pubblici, che si vogliono gettare in pasto globalmente al mercato e alla speculazione privata; la svendita del patrimonio e della ricchezza collettiva (demanio, beni culturali e ambientali ecc..); fino alla retribuzione dei docenti e al finanziamento alle scuole basati sui grotteschi quiz Invalsi, di cui nella primavera scorsa ha riso mezza Italia.

La sedicente opposizione parlamentare ha risposto con flebili proteste solo sui licenziamenti facili: ma di fatto non si oppone all’intero impianto anti-sociale, accettando che a pagare siano sempre e soltanto i settori sociali più deboli e indifesi.

FERMIAMOLI!! LA CRISI VA PAGATA DA CHI L’HA PROVOCATA.

Dopo decenni di liberismo selvaggio il 10% degli italiani/e possiede circa il 55% della ricchezza nazionale. Si calcola che il patrimonio di questa classe di super-ricchi ammonti a circa 5000 miliardi di euro. Una tassa patrimoniale anche solo di un misero 1% metterebbe a disposizione 50 miliardi di euro l’anno.

Autorevoli esperti stimano tra i 300 e i 400 miliardi di euro l’evasione fiscale annua. I mezzi per combatterla si conoscono bene e sono realizzabili in tempi rapidi. Basterebbe recuperarne anche solo il 20% per avere a disposizione circa 70 miliardi annui.

La corruzione all’interno delle istituzionali pubbliche, nazionali e locali, l’assalto alla ricchezza pubblica, portato da migliaia di mafie e clientele politiche dentro gli apparati di potere pubblico, dilapida, secondo addirittura fonti istituzionali, almeno 200 miliardi annui: pure qui un recupero, con mezzi facilmente individuabili, anche solo del 20% metterebbe a disposizione 40 miliardi di euro.

Ponendo limiti alle “pensioni d’oro” si risparmierebbero decine di miliardi l’anno; e lo stesso avverrebbe con la cancellazione delle missioni di guerra (siamo al quinto posto in materia), la chiusura delle basi, la drastica riduzione delle spese militari.

Insomma, basterebbero questi cinque provvedimenti per avere a disposizione oltre 200 miliardi annui in più, non solo per ripianare i buchi del bilancio pubblico senza bisogno di alcun taglio o massacro sociale, ma per garantire salari e pensioni soddisfacenti, un reddito sociale minimo per tutti/e, il diritto alla casa a canone sociale; per investire significativamente nella scuola e nella sanità pubblica, nei servizi sociali, nei beni comuni, nella tutela del patrimonio naturale ed artistico, nel risanamento idro-geologico, nella ricerca; per porre fine alla precarietà ed espandere l’occupazione stabile e il benessere sociale.

IL 17 NOVEMBRE 2011 I COBAS CONVOCANO, INSIEME ALLA CUB, LO SCIOPERO GENERALE DELL’INTERA GIORNATA.

Il 17 è anche la giornata mondiale degli studenti ed in tutta Italia si svolgeranno manifestazioni di centinaia di migliaia di giovani delle scuole e dell’Università.

I COBAS MANIFESTERANNO NELLE VARIE CITTA’ INSIEME AGLI STUDENTI IN LOTTA

Confederazione COBAS

giovedì 27 ottobre 2011

UN IGNOBILE ATTACCO AI COBAS, L’ANALISI DEL 15 OTTOBRE E COME CONTINUARE

Nel sito di Contropiano, giornale della Rete dei Comunisti (questa formazione, che andrebbe definita Rete degli Stalinisti, costituisce da sempre il "braccio politico" della RdB, oggi costituente principale del sindacato USB), che nelle settimane scorse aveva continuamente diffuso resoconti delle riunioni nazionali per il 15 ottobre che accusavano i promotori del corteo a P.S.Giovanni di essere al servizio del centrosinistra per depotenziare la protesta, è comparso un ignobile scritto, una vera dichiarazione di guerra nei confronti di Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei COBAS, di Luca Casarini (oltre che di Vendola) e di quelle che vengono definite le “loro rispettive formazioni politiche", e cioè, per quel che ci riguarda, i COBAS.
Miserabili farneticazioni staliniste: Bernocchi e Casarini (e "le loro formazioni politiche") sono dichiarati "nemici di classe... CONTINUA

sabato 22 ottobre 2011

Empoli con la Val di Susa che resiste

Stazione ferroviaria di Empoli.
Le reti del fortino della Maddalena, il filo spinato, gli uomini in armi sono il simbolo dell’arroganza dello Stato. Il simbolo concreto e violento della volontà di imporre con la forza scelte non condivise.
Nella loro materialità eccessiva sono un chiaro monito: di qui non si passa, i più forti siamo noi. La spinta a tagliarle, a riprendersi la terra e la libertà di scegliere il proprio presente è frutto di una spinta più etica che politica.
Quando crollano le dittature la gente non si accontenta della fine di un regime, ma si affretta ad abbatterne i simboli.
Per questo da mesi i No Tav assediano il fortino.

giovedì 13 ottobre 2011

COMUNICATO DELLA CONFEDERAZIONE COBAS SULL’ARRESTO DI BOBO APRILE E ALTRI 17 COMPAGNI A BRINDISI

BOBO

Il compagno Bobo Aprile della Confederazione Cobas di Brindisi , animatore dei movimenti sociali,sindacali,ambientalisti,culturali, di tutela dei diritti dei migranti e degli oppressi, questa mattina è stato privato della libertà personale e posto agli arresti domiciliari, insieme a lui altri 17 arrestati e 11 denunciati del movimento dei disoccupati organizzati.
I capi di imputazione parlano di “ interruzione di pubblico servizio, violenza privata ,…” in riferimento alle lotte promosse dalla Confederazione Cobas per sostenere il diritto al lavoro dei disoccupati, aprendo una vertenza con la ditta Monteco, che svolge in appalto lo smaltimento dei rifiuti urbani. In particolare, si fa riferimento alle giornate di lotta del 1-2 marzo 2011, quando si produsse una forte astensione dal lavoro e dal servizio , il cui clamore dette luogo all’avvio delle trattative con l’allora sindaco Mennitti (poi dimissionario, ora c’è il commissario Prefettizio in attesa di elezioni) che aprì un tavolo con i Cobas per affrontare la situazione.
Sono trascorsi 8 mesi da quella usuale e giusta iniziativa senza che alcuna comunicazione sia stata fatta agli attuali perseguitati: desta sospetto che l’ operazione sia scattata il giorno stesso che nella piazza principale di Brindisi (piazza Vittoria, ore 17) è prevista e confermata la grande manifestazione indetta dai Cobas in sostegno dell’occupazione, dei diritti e della dignità dei disoccupati e dei lavoratori , alla vigilia della mobilitazione nazionale del 15 ottobre a Roma.

La Confederazione Cobas deplora e denuncia il comportamento subdolo e fazioso degli inquirenti , votato a reprimere le lotte sindacali e popolari invece che a proteggere coloro che soffrono l’indigenza e le discriminazioni. Ciò è ancora più grave a Sud, dove endemica è la carenza del lavoro e massiva è l’esclusione sociale e l’emigrazione, dove l’impegno civile e sindacale è visto di malocchio è c’è più disponibilità tra gli inquirenti a fare carriera ai danni del protagonismo sociale.
La Confederazione Cobas mobilitata nel fornire il massimo sostegno ai lavoratori e ai ceti popolari - investiti da questa tremenda e permanente crisi causata dalle banche e dalla speculazione finanziaria - attraverso vertenze e azioni dirette , scioperi e manifestazioni , assume la liberazione di Bobo e degli altri 17 compagni arrestati come impegno incondizionato e teso alla scarcerazione immediata, anche per dare a questi nostri compagni la possibilità di partecipare alla manifestazione nazionale a Roma del 15 ottobre, a cui stavano contribuendo con i bus delle lotte dei disoccupati, dei lavoratori e degli ambientalisti brindisini.
A Bobo , ai compagni arrestati e denunciati , la Confederazione Cobas esprime i più sinceri sentimenti di affetto e solidarietà , l’impegno a riportarli subito tra di noi e nelle lotte.

Roma 12 ottobre 2011
CONFEDERAZIONE COBAS

martedì 11 ottobre 2011

15 OTTOBRE MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA PEOPLES OF EUROPE, RISE UP!

CAMBIAMO L'EUROPA, CAMBIAMO L'ITALIA

Corteo da piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni – ore 14.00

Partenza BUS da Empoli ore 8,00 stazione ferroviaria - Costo viaggio A/R Euro 15

INFO e Prenotazioni: 3393708503 - cobasempolivaldelsa@alice.it

Sono già centinaia le organizzazioni nazionali e locali, le reti, i movimenti che stanno preparando la loro partecipazione al grande, plurale, pacifico corteo che nel pomeriggio del 15 attraverserà le vie della Capitale, prima tappa di un percorso di mobilitazione che continuerà anche dopo quella giornata.

La manifestazione partirà alle 14.00 da piazza della Repubblica e, dopo aver attraversato via Cavour, Largo Corrado Ricci, via Dei Fori Imperiali, piazza del Colosseo, via Labicana, via Manzoni, via Emanuele Filiberto, raggiungerà piazza San Giovanni.

210 le mobilitazioni già previste il 15 ottobre in tutta Europa, nel Mediterraneo e in altre regioni del mondo, contro la distruzione dei diritti, dei beni comuni, del lavoro e della democrazia causata dalle politiche anticrisi, che difendono i profitti e la speculazione finanziaria.

In Italia l’appello internazionale è stato raccolto da tanti soggetti organizzati, alleanze sociali, gruppi informali e persone che hanno dato vita al Coordinamento 15 ottobre.

La grande manifestazione nazionale sarà una tappa della ripresa di spazio pubblico di mobilitazione permanente, che è necessario mettere in campo per cambiare l’Italia e il nostro continente.

Partenza BUS da Empoli ore 8,00 stazione ferroviaria - Costo viaggio A/R Euro 10 INFO e Prenotazioni: 3393708503 (Giovanni) - cobasempolivaldelsa@alice.it

sabato 8 ottobre 2011

NO ALLE INTIMIDAZIONI NO ALLA LEGA!!

All’alba di questa mattina i carabinieri della Stazione di San Miniato, su mandato del PM di Pisa, hanno fatto irruzione nelle case di due attivisti della Comunità in Resistenza di Empoli per perquisirle in relazione a presunte ed infondate accuse di danneggiamento e imbrattamento avvenute in concomitanza con la “festa” che la Lega Nord aveva organizzato a Settembre a San Genesio.

Festa di San genesio che vogliamo ripetere ancora una volta, offende le radici del nostro territorio da sempre aperto e accogliente e sinceramente democratico.

Sono i promotori di questo evento razzista che dovrebbero essere incriminati per istigazione al razzismo e per vilipendio alla bandiera italiana, bandiera che durante la festa viene sistematicamente ammainata per essere sostituita da quella "padana".

Chi comanda a San Miniato? Forse la lega nord e le forze dell’ordine? che, al fine di reprimere le voci di dissenso interne alla città e intimidire ogni comportamento che abbia il coraggio di mettere in risalto le vergognose tendenze razziste che certe manifestazioni “istituzionali” si prendono la briga di perpetrare.

La Comunità in Resistenza, oltre ad esprimere totale solidarietà nei confronti dei propri compagni, resta INDIGNATA dall’uso strumentale e repressivo che certi esponenti politici della destra razzista della lega continuano a fare delle forze di polizia, inoltre vogliamo anche sottolineare che la Comunità in Resistenza, da sempre impegnata nella lotta contro il razzismo e l’intolleranza, ha rivendicato ogni sua iniziativa alla luce del sole e non si farà intimidire da questa codarda forma di repressione. Chiediamo a coloro che rappresentano la sinistra a San Miniato di esprimere solidarietà ai due attivisti vittime di un'intimidazione di stampo inquisitorio.


LA PADANIA NON ESISTE !!

SEMPRE CONTRO IL RAZZISMO DELLA LEGA

Comunità in Resistenza Empoli/csaintifada

mercoledì 5 ottobre 2011

Quando il lavoro nero e la speculazione immobiliare vanno a braccetto. Il nero aumenta anche in Toscana

Quattro operaie sono morte per il crollo del maglificio di Barletta . Un'area di capannoni industriali costruiti con la cassa del Mezzogiorno 25 o 30 anni fa, edifici spesso fatiscenti e senza normative antincendio e sicurezza, sottoscala e cantine trasformate in piccole industrie. Secondo Istat sono 50 mila le lavoratrici (per lo più donne) irregolari nel settore accertate, decine e decine di migliaia in meno quelle che operano nel settore senza contratto, con paghe inferiori a 4 euro l’ora, turni massacranti di 12 o 14 ore al giorno, nessun straordinario pagato, nessuna pausa mensa se non un panino portato da casa e consumato in locali angusti, assente un bagno, assenti le vie di fuga.

Questo è il modello seguito da molte aziende italiane e fatto proprio dalle aziende cinesi, basta andare a Prato per toccare con mano una condizione di vita fatta di precariato, di zero diritti, di ricatti e sfruttamento .

La Banca Europea chiede di “sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro”, di adeguare anzi “ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende” e sulla lettera di Trichet si registra il consenso unanime di tutto il Parlamento italiano. La asl vieta l'uso di questi seminterrati ma non ci sono ispettori (perchè il Governo ne ha bloccato le assunzioni) per verificare la idoneità dei locali e ,quando arrivano i controlli , i propretari (o i loro prestanomi) si spostano altrove chiudendo l'azienda (per non pagare le multe)

Non versiamo lacrime di coccodrillo per le lavoratrici morte a Barletta , rendiamo loro dignità e giustizia ponendo fine a quelle condizioni di sfruttamento selvaggio che ci risportano all'ottocento e che rappresentano il modello da seguire per la Banca europea.

Il lavoro nero è anche in toscana, dall'agricolutura al settore conciario fino a quelle industrie artigianali dove la miseria costringe donne e uomini, spesso immigrati\e, a lavorare 12 o 13 ore al giorno per 50 euro, senza contributi previdenziali, senza mangiare e senza copertura infortunistica

confederazione cobas pisa