sabato 23 febbraio 2013

Se brucia la casa del tuo vicino, la cosa ti riguarda, e molto (Orazio Flaco)


La crisi ha evidenziato il fallimento di un modello di sviluppo e riversato sulle nostre comunità uno scempio sociale ed ambientale senza precedenti. Lo svuotamento del tessuto produttivo ha lasciato un deserto attorno a migliaia di famiglie rimaste senza lavoro e senza speranza. Il mercato del lavoro, prodotto di leggi bipartisan ha generato un esercito di “invisibili”, sopratutto giovani, giovanissimi e migranti. Nell'empolese valdelsa sono le donne a pagare il prezzo più alto, a causa della crisi che ha colpito la grande distribuzione e le cooperative.
Le risposte offerte da una classe politica inadeguata inefficiente ed incapace, improntate all'austerità, hanno amplificato gli effetti di questo ciclone, generando una svendita del patrimonio pubblico e la messa sul mercato dei beni comuni a vantaggio di pochi interessi privati. “Non ci sono soldi” è il ritornello al quale siamo abituati, mentre la nostra risposta è molto spesso orientata ad intervenire sugli effetti e non sulle cause di questo scempio.
Vogliamo allora partire dai mille conflitti prodotti dalla crisi, dalle decine di vertenze ambientali, dalla difesa degli spazi sociali, per trovare un terreno comune dove confrontare le strategie di ognuno, condividere obiettivi, costruire coordinamenti di lotta e solidarietà e superare ciò che la politica ha disgregato, atomizzato, individualizzato. Vogliamo rivendicare forme di reddito in grado di tutelare non solo chi ha perso il lavoro ma tutte le donne e gli uomini che vivono sul territorio.
Questo patrimonio di resistenze va oggi messo in comunicazione, elaborando percorsi di discussione e di azione affinchè “nessuno resti solo”. Proveremo a discutere questo percorso possibile SABATO 2 MARZO dalle ore 16 presso il circolo Arci Progresso, Piazza Gramsci 18 a Castelfiorentino con:
  • Giovanni Nencini rsu Cobas Richard Ginori
  • Maurizio Garofano rsu Fiom Shelbox Castelfiorentino
  • Alberto Barbieri Comitato NO-CO2 Certaldo
  • Monica Moretto Forum Toscano per l'Acqua Pubblica
  • Un rappresentante del Centro sociale Intifada
Coordina: Associazione Castello Civico Zero.

martedì 19 febbraio 2013

VALERIO VERBANO , LE IDEE DI RIVOLTA NON MOIONO MAI

Nel nome di Valerio, a 33 anni dal suo assassinio per mano fascista,
si rinnova il tributo delle generazioni antifasciste
e l'impegno nel contribuire a liberare il Paese dal giogo capitalista

Roma,Venerdì 22 febbraio h 16  , corteo da Via Monte Bianco 17
CON VALERIO E CARLA NEL CUORE ,  ANTIFASCISTI  SEMPRE

CONFEDERAZIONE  COBAS

lunedì 18 febbraio 2013

La speculazione dei fondi previdenziali

In questi mesi , CGIL CISL UIL UGL e sindacati autonomi hanno scatenato alcuni sindacalisti nella veste di procacciatori di affari per le previdenza integrativa per promuovere il fondo pensione Perseo, istituito per i dipendenti degli enti locali. Il Sindacalismo di BaseE (CUB COBAS USB) intende fare contro informazione per mettere sull’avviso i lavoratori dei rischi connessi a questi Fondi, come del resto è già avvenuto per il mondo del lavoro privato. Al di là dei flop di adesione registrati in altri Fondi pensione come l’Espero della Scuola, mai seriamente decollato, e il Fondo Sirio di Ministeri e Parastato, il lavoratore che decide di investire il suo Tfr/Tfs in un Fondo Pensione non ha alcuna garanzia di ricevere alla fine i suoi soldi.
I due fondi pensione più “antichi e stimati” Cometa (metalmeccanici) e Fonchim (chimici) hanno avuto negli ultimi 10 anni rendimenti medi annui rispettivamente del 2,51% e del 2,69% lordi, e da questo dato bisogna ancora togliere, i costi, le commissioni e le tasse.
Il TFR, invece, ha reso negli stessi anni al netto di tutte le spese, anche quelle fiscali, più del 3% medio annuo garantendo capitale e un rendimento minimo anno per anno dell’1,5% più il 75% del tasso d’inflazione calcolato dall’Istat.
I dipendenti pubblici assunti prima del 2001 hanno un motivo in più per tenersi stretto il proprio TFS (Trattamento di fine servizio ossia la liquidazione): il suo calcolo è ancora più conveniente del TFR. I sindacati confederali, invece di lottare perchè i dipendenti pubblici e privati al momento della pensione abbiano una pensione dignitosa, fanno da promoter ai fondi pensione
Del resto, gli stessi sindacalisti saranno ammessi nei vari consigli di amministrazione, saranno insomma parte integrante del sistema chiamato a gestire il TFR dei lavoratori che decideranno di investire nei Fondi Pensione.
Anche altre realtà, molto lontane dal sindacalismo di base, mettono in guardia i lavoratori dicendo le stesse cose che diciamo noi ossia: tenetevi stretto il vostro TFR/TFS. Leggete sotto.
Intervista al Prof Beppe Scienza economista- Torino 5.1.2010
Il vero inganno, il vero imbroglio, la vera falsità che viene diffusa dai vari economisti di regime è un’altra: Le pensioni saranno basse e quindi non sufficienti, per integrarle bisogna trasferire il TFR ai fondi pensione: bene, questa è una falsità bella e buona! Può anche darsi che le pensioni saranno basse, anche se è difficile prevedere tra 40 anni come saranno le pensioni, come saranno gli stipendi, come saranno i prezzi è praticamente impossibile. Ma anche se fosse vero che saranno basse, è falso che per avere una rendita aggiuntiva bisogna trasferire il TFR ai fondi pensione o a altri prodotti assicurativi: no, uno si tiene il TFR e, quando incassa la liquidazione , se vuole utilizza questa cifra per avere una pensione integrativa e, se quella cifra è più alta di quanto è rimasto invece a quel poveraccio che ha aderito a un fondo pensione, chi non ha aderito avrà una pensione integrativa più alta di chi ha aderito.
Ci sono dei campioni, nella non nobile arte di prendere in giro i lavoratori italiani che raccontano loro delle cose addirittura ridicole; prendo un esempio concreto, uno di questi campioni si chiama Marco Lo Conte ed è un giornalista de Il Sole 24 Ore , il bollettino quotidiano della Confindustria, in cui lui dice – cito da sabato 24 ottobre 2009 a pagina 4 di Plus24, il supplemento – che: “per chi non aderisce alla previdenza integrativa c’è la certezza roulotte, cioè la certezza di trovarsi, in vecchiaia, a vivere in una roulotte senza neanche il cibo per i gatti” e questo riguarderebbe 18 milioni tra i 23 milioni di italiani lavoratori dipendenti. Beh, dire che chi non aderisce alla previdenza integrativa è certo di finire a vivere in roulotte mostra soltanto che a Il Sole 24 Ore manca il senso del ridicolo.
Il fine di questi personaggi è spaventare i lavoratori e indurli, spingerli a cosa? Ai fondi pensione o a altri prodotti assicurativi. Ecco, questo è quello che una persona prudente proprio non deve fare.
Dare i propri soldi ai fondi pensione vuole dire correre due rischi che con il TFR non si corrono: il primo rischio – e si è visto bene nel 2008 – è che un crack di mercati finanziari faccia scendere di valore quello che uno ha messo da parte; qui non si tratta di fallimenti, i fondi pensione non falliscono, anche i fondi comuni non falliscono, però possono perdere il 90% senza fallire. L’altro rischio che c’è è che riparta l’inflazione.
Quello che è sicuro è che , di fronte a entrambi questi due rischi, un crack dei mercati finanziari e il ripartire dell’inflazione, che magari possono anche capitare entrambi insieme, perché a volte le brutte notizie vengono insieme, chi si tiene il TFR è tranquillo, perché il valore del TFR non dipende dai mercati finanziari e, se viene l’inflazione, il TFR segue in maniera eccellente l’inflazione.
 Il TFR va bene per i lavoratori ,però non fa guadagnare i banchieri, perché i lavoratori prendono i soldi dalle aziende e la banca non si mette in mezzo a fare la sua cresta;
non fa guadagnare gli assicuratori, che non sono assolutamente nel gioco,
non fa guadagnare i gestori di fondi perché non gestiscono niente,
non fa guadagnare i sindacati confederali, perché non hanno a da mettere i loro uomini, come invece li mettono, nei fondi pensione per la gestione dell’amministrazione,
non fa guadagnare i funzionari della Confindustria e delle altre organizzazioni del patronato , che invece nei fondi pensione mettono anche loro i propri uomini, non fa guadagnare i docenti universitari, non fa guadagnare gli economisti, perché il TFR va avanti per conto suo e gli economisti non possono fare consulenze , non possono essere nei consigli di amministrazione dei fondi pensione, non possono guadagnarci sopra .
Insomma, il TFR è una cosa che va bene soltanto ai lavoratori e non fa guadagnare gli altri e gli altri hanno cercato di distruggerlo. Per fortuna non ci sono ancora riusciti!”
Prof. Beppe Scienza

lunedì 11 febbraio 2013

CRISTIAN E LELE LIBERI SUBITO , SIAMO TUTTI NO TAV


Ancora 2 arresti per la lotta NO TAV. Cristian e Lele , valsusini del Comune di Mattie, sono stati arrestati nella serata di venerdì 8 febbraio, mentre il popolo NO TAV produceva l’ennesima iniziativa di resistenza contro il cantiere militarizzato della Maddalena.
Un centinaio di NO TAV si sono portati alle reti iniziando a tagliarle -oltrepassandole e liberando territorio- dimostrando così quanto sia inutile e dispendioso il poderoso apparato militare , di fronte ai valsusini che rivendicano libertà di movimento e sovranità popolare.
I militari hanno di nuovo gasificato i presenti e il territorio, meritandosi la legittima difesa dei NO TAV fatta  coi sassi e altre suppellettili .
Nel rastrellamento, sono stati prima fermati e poi arrestati Cristian e Lele perché trovati in possesso di “ guanti e maschera antigas” – normali protezioni individuali per non rischiare la salute, a fronte dei famigerati e tossici “ gas CS” , usati in guerra,vietati in ordine pubblico-  con l’imputazione di “ resistenza e danneggiamento in concorso”.
Arresti con detenzione “amministrativa e preventiva”, tipici delle forze occupanti ( vedi israeliani in Palestina e turchi in Kurdistan) quando hanno carta bianca dai governi che decretano “lo stato di guerra” al di fuori e contro la Costituzione.

A Cristian e Lele , ai resistenti valsusini , va la solidarietà e l’affetto della Confederazione  Cobas , da sempre impegnata,  in quanto NO TAV, a fianco di tutte le comunità e le lotte contro le “ opere inutili e dannose”, il saccheggio dei beni comuni, la precarietà dilagante e la mancanza di reddito.
CRISTIAN E LELE LIBERI SUBITO,   LIBERI  TUTTI.

Roma 11.2.13                         CONFEDERAZIONE  COBAS

I Cobas contro Borghezio: "Una giornata all'insegna dell'antirazzismo"


"Chè Mario Borghezio? Un nemico delle banche e strenuo difensore dei popoli? Manco per sogno...



Prima di far parte della Lega Nord, ha avuto esperienze sia nel movimento monarchico che negli ambienti dell'estrema destra extraparlamentare. Ha affermato di avere militato da giovane nel movimento Jeune Europe (movimento internazionale di ispirazione "nazionalrivoluzionaria" fondato da Jean Thiriart).



L'11 luglio 1976 viene fermato dalle autorità a Ponte San Luigi, valico di confine nei pressi di Ventimiglia, e trovato in possesso di una cartolina firmata "Ordine Nuovo" ed indirizzata "al bastardo Luciano Violante" (magistrato allora impegnato in inchieste contro l'eversione di matrice neofascista). Il testo del messaggio, accompagnato da alcune svastiche e da un "Viva Hitler", era il seguente: "1, 10, 100, 1000 Occorsio". Vittorio Occorsio, anch'egli giudice protagonista della lotta contro il terrorismo nero, era stato ucciso appena due giorni prima in un agguato.



Nel 1979 nel corso delle indagini per "truffe e strane operazioni finanziarie che hanno per sfondo la fantomatica cooperativa «Aurora» di Borgaro, il giudice istruttore Accordon ha emesso sei mandati di cattura eseguiti dai carabinieri del reparto operativo,
tra i quali Mario Borghezio".




La  Pisa democratica e antifascista certo non poteva tollerare la presenza di questo "signore" chiamato da esponenti locali della Lega con un rcente passato nei gruppi della estrema\destra, un passato che passato non è visti i toni usati contro migranti e realtà sociali.



Meno di 15 ad applaudire Borghezio (inclusa la scorta), un centinaio tra carabinieri e Ps dei reparti mobili dislocati tra Piazza Garibaldi e Piazza la Pera, una cinquantina di antirazzisti e antifascisti che hanno contestato un patetico comizio. L'obiettivo della Lega era ben altro, provare a cavalcare il solito cavallo di battaglia, quello di una criminalità che si è impossessata della città per proporre la militarizzazione dei territori, rafforzare le leggi liberticide in materia di immigrazione, indicare i centri e le realtà sociali come i luoghi da chiudere e reprimere.



Nella Lega non manca chi continua a proporre bus distInti tra migranti e italiani indicando nell'apartheid segregazionista o nei razzisti del Ku Klux Klan un modello da seguire.



E come costume della estrema destra, la Lega se la prende con i banchieri corrotti salvo poi non dire una parola su quell'intreccio tra poteri economici e finanziari che è alla base delle politiche di austerità, di devastazione ambientale per privatizzare i beni comuni, di politiche antioperaie destinate a saccheggiare il potere di acquisto di salari e pensioni.



Da segnalare il comportamento delle "forze dell'ordine". E' evidente che a Pisa dopo le dichiarazioni di prefetto e Questore, si voglia gestire le piazze all'insegna della repressione. La passeggiata in centro cittadino di Borghezio sarebbe stata facilmente evitabile da una gestione della piazza più oculata, il camper della lega davanti al Comune (dove si impediscono perfino le manifestazioni di operari\e licenziati\e) doveva essere rimosso. Se i manifestanti hanno contestato Borghezio senza alcuna tensione, perchè si è scatenata una carica (con tanto di fermo) che solo il sangue freddo e il senso di responsabilità dei presenti ha impedito degenerasse in un pestaggio vero e proprio?


A chi giova allora questa gestione militare delle piazze?


Una domanda che merita risposta, soprattutto in vista di Mercoledi' 13 quando il segretario di Fn sarà a Pontedera , proprio dove hanno organizzato una irruzione squadrista nel Teatro Era, irruzione, a parole, condannata anche dalle silenti istituzioni locali".

giovedì 7 febbraio 2013

Firenze, 9 febbraio: Carnevale dei disastri

Sarà un giorno di festa ma anche di lotta contro le politiche di chi ci amministra e governa.Un modo per manifestare il nostro dissenso e per dimostrare che abbiamo proposte alternative concrete. Sfileremo con carri, striscioni, travestimenti, musiche e danze mettendoci tutta la nostra creatività e fantasia per mostrare che le alternative ci sono e devono essere ascoltate.

Un Mangiafuoco aprirà la sfilata, muovendo i fili di tanti burattini quanti sono quei beni comuni che le politiche irresponsabili ci stanno portando via, e quei mali che ci stanno vendendo a caro prezzo e contro ogni senso di responsabilità politica e civica.
Sono gradite idee di travestimento e slogan che prendano spunto dalla storia di Pinocchio, ma non ci sono limitazioni alla fantasia!
Ogni realtà (comitati, associazioni, gruppi informali… ) che voglia partecipare invii la propria adesione a spaziliberati@gmail.com e si autogestirà il proprio spezzone di corteo con striscioni e travestimenti, evitando bandiere partitiche, sindacali o di movimenti candidati alle prossime elezioni, portando invece tutto il materiale possibile che faccia riferimento alle lotte e vertenze specifiche, comprese in tal caso le bandiere (es. le bandiere del Forum per l’acqua e del NOTunnelTAV sono benvenute).
 
       Partecipiamo in tanti!!! Mandate le vostre adesioni e proposte!
Spazi Liberati
Prime adesioni:
Abitanti a piede libero (PT), Associazione Pantagruel (FI), Comitato No Tunnel Tav (FI), Comitato contro la terza corsia Firenze-Mare, Comitato contro la privatizzazione di Ataf (FI), Comitato San Salvi chi può (FI), Comunità delle Piagge (FI), Coordinamento comitati Ato Toscana centro, Fondo etico e sociale delle Piagge (FI), Forum toscano dei movimenti dell’acqua, Fuori binario (FI), l’Altracittà – giornale della periferia (FI), Lo Sbertoliano (PT), Mag Firenze, Medicina democratica (FI), PerUnaltracittà – lista di cittadinanza (FI), Cobas Richard Ginori,(Sesto F.no FI.), Asili Nido Bene Comune (FI), Precari CPI centri per l'impiego (Fi), Cordinamento Comitati della Piana (Fi-Pt), Cobas Ataf (FI), Movimento Lotta per la Casa (FI), Rivolta il Debito, Bibiliotecari Resistenti, CSA nEXt Emerson (FI), Librai Edison (FI), Associazione dei Lettori della Biblioteca Nazionale di Firenze, Centro Popolare Autogestito Fi-Sud, Comitato Valdisieve (FI), Fiati Sprecati (FI), Studenti di Sinistra (FI), Cobas comune di Firenze, Associazione culturale Dietro le quinte (Po).... 

venerdì 1 febbraio 2013

PER LA MANIFESTAZIONE DEL 14 DICEMBRE 2010 A ROMA MARIO MILIUCCI CONDANNATO A 2 ANNI E 6 MESI SENTENZA PREORDINATA , VENDICATIVA , SPROPORZIONATA

Nel tardo pomeriggio di oggi 31 gennaio 2013 ,la 2° sezione del Tribunale di Roma a fronte del reato di " resistenza" ha emesso contro Mario Miliucci la selettiva e pesante condanna a 2 anni e 6 mesi.
Insieme a Mario erano giudicati per lo stesso reato altri 5 giovani, per i qualio il PM chiedeva 2 anni per uno di loro e 8 mesi per gli altri 4 , che la corte invece ha mandato assolti.
Mario risulta dunque l'unico condannato (insieme ad un trentenne, a 4 mesi) dei 23 arrestati il 14 dicembre 2010 con il reato di " resistenza" ! Le altre 3 corti che hanno mandato assolti  21 giovani ben hanno fatto di fronte a prove inesistenti, le stesse che mancavano anche per Mario, che invece è stato traformato in capro espiatorio su cui scaricare " le colpe" riguardo all'insorgenza giovanile in merito alle misure coercitive ed antipopolari dei governi.
Nella mentalità codina che continua ad albergare tra gli inquirenti, residua la cinicità di questa obbrobriosa sentenza intesa anche a " far ricadere sui figli le colpe dei padri".
Mario è figlio di Vincenzo, storico antifascista e protagonista negli ultimi 45 anni dei movimenti antagonisti che hanno cercato e tutt'ora cercano , anche per tramite della Confederazione  Cobas, di contribuire al riscatto di questo dolente paese e alla trasformazione radicale della società.
Dunque una sentenza vieppiù reazionaria e punitiva  per la storia passata e presente, tesa a condionarne il futuro.
A fronte di siffatta bestialità, la Confederazione  Cobas esprime a Mario e Vincenzo incondizionata solidarietà ed affetto, per sconfiggere ovunque  similari sentenze e per contribuire alla libertà di tutte/i.

Roma 31.1.2013                                  CONFEDERAZIONE   COBAS

Il Consiglio di Stato: Referendum acqua non rispettati, i toscani pagano una bolletta illegittima da luglio 2011

Malgrado il referendum che aveva cancellato  il profitto garantito, i gestori Toscani hanno continuato a distribuire utili. Ora dovranno trovare i soldi per rimborsare gli utenti del servizio idrico.


COMUNICATO STAMPA
Il Consiglio di Stato: Referendum acqua non rispettati, i toscani pagano una bolletta illegittima da luglio 2011
Lo ripetiamo ancora una volta: abbiamo vinto, non si possono fare profitti sull'acqua. Questa volta a darci ragione è il parere del Consiglio di Stato sulla tariffa: le bollette che i gestori consegnano ai cittadini sono illegittimamente gonfiate e non rispettano la volontà referendaria espressa da 27 milioni di persone.
L'Autorità per l'Energia Elettrice ed il Gas, incaricata di formulare la nuova tariffa all'indomani del Referendum, aveva infatti chiesto un parere al Consiglio di Stato circa la remunerazione del capitale investito, ovvero il profitto garantito del 7% presente nelle bollette. Il Consiglio di Stato ha risposto confermando quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, data di proclamazione della vittoria referendaria, la remunerazione del capitale investito doveva cessare di essere calcolata in bolletta.
Quello che i cittadini hanno pagato è illegittimo e i soggetti gestori non hanno più alibi: devono ricalibrare le bollette. Il Forum Italiano dei movimenti per l'acqua lo dice da più di un anno e lo ha messo in pratica con la campagna di “obbedienza civile”, con cui decine di migliaia di persone in tutta Italia e in Toscana hanno ridotto le proprie bollette per contrastare la violazione democratica..
Oggi, questa sentenza rafforza la necessità di rispettare il referendum del 2011 e delegittima le scelte che hanno guidato l'AEEG nella formulazione della nuova tariffa, emessa un mese fa, in cui “la remunerazione del capitale investito” viene reintrodotta sotto mentite spoglie.
Questo nuovo evento non fa che rafforzare le ragioni di chi vuole un servizio idrico ripubblicizzato e fuori dalle logiche di mercato.
La mobilitazione contro la “nuova” tariffa AEEG è già iniziata e andrà avanti fino a che non verrà ritirata nel rispetto della volontà degli italiani, nelle strade, nelle piazze e nei tribunali.
In Toscana avevamo chiesto ai gestori di non distribuire utili sui bilanci del 2011, visto che erano frutto di tariffe illegalmente percepite, e di accantonarli per un futuro rimborso, ma i soci privati e i nostri sindaci, soci pubblici, hanno preferito incassare i soldi subito senza preoccuparsi del futuro.

Oggi ribadiamo: si scrive acqua, si legge democrazia.

Qui il parere del Consiglio di Stato
Firenze, 1 febbraio 2013
Forum Toscano dei movimenti per l'acqua