lunedì 21 luglio 2008

ONDATE DI CALORE: come tutelare la nostra salute

LA NOSTRA SALUTE PRIMA DEI LORO PROFITTI.

Lo scorso Dicembre abbiamo denunciato attraverso la presentazione di un libro bianco su “infortuni e malattie professionali nell'empolese valdelsa”, le condizione di lavoro disumane che tragedie come quelle della Thyssenkrupp facevano emergere. Abbiamo messo in evidenza come il tema della sicurezza, in un territorio come il nostro, caratterizzato da un numero elevato di piccole imprese, fosse ancora più rilevante, considerato che oltre il 90% degli incidenti avvengono in tali contesti.

A dimostrazione dell’importanza che rivestono per i COBAS la questioni della salute e della sicurezza, presentiamo oggi un manualetto scaricabile che illustra i rischi connessi alle ondate di calore e fornisce una serie di indicazioni e di azioni utili che i lavoratori, le Rsu e gli Rls possono mettere in atto per prevenire tali rischi.

Alle alte temperature esterne, si aggiungono infatti molto spesso quelle prodotte da edifici e capannoni strutturati unicamente per massimizzare i profitti, privi d’isolamento termico e ricambi d’aria, quelle di campagne, cantieri edili e stradali che alle temperature insopportabili aggiungono altre sorgenti di calore o umidità (per es. l’asfaltatura).

Di fronte a condizioni di insopportabilità lavorativa sempre più diffusa e alle pretese di lavorare sempre di più e in condizioni di sicurezza sempre più precarie, c’è solo una risposta possibile: fermare il lavoro se esistono rischi per la nostra salute.

martedì 8 luglio 2008

Diritto a una casa... dignitosa.


ESITO DEI DUE INCONTRI CON L'AMMINISTRAZIONE

Comunicato stampa di mart. 8 luglio

Questa mattina alcuni attivisti dei Cobas empoli-valdelsa e del collettivo Orda Precaria hanno incontrato l'amministrazione comunale di Montespertoli per discutere della situazione di estrema precarietà abitativa della famiglia Lamtkhame. All'incontro erano inoltre presenti il padre, Abderrazek, e una delle figlie.

La famiglia Lamtkhame è composta da padre, madre e quattro figli, tra i 5 e i 16 anni. Sono di origine marocchina, da ormai alcuni anni vivono e lavorano nel nostro paese, risiedono nel comune di Montespertoli in una casa in affitto. Pagano 600 euro, e già è un grosso sacrificio per chi deve mantenere 4 figli col solo reddito del padre. Però la cosa grave, ed intollerabile ai nostri giorni, è che vivono in un bilocale di 50 mq, con una cucina ed una sola camera in cui dormono tutti e sei, anche per terra. Una condizione insostenibile (per la famiglia) e inaccettabile (per chiunque).

La famiglia è da un anno in graduatoria per l'assegnazione di una casa popolare, ma il comune di Montespertoli afferma di non avere case popolari disponibili per gli aventi diritto. Per questo si è rivolta allo Sportello di Assistenza Alloggiativa attivato da Orda Precaria e Cobas empoli-valdelsa, al fine di avere un sostegno nella risoluzione del problema. La famiglia Lamtkhame ha anche ricevuto la solidarietà del Movimento di Lotta per la Casa di Firenze.

E’ stato fissato un nuovo incontro col sindaco di Montespertoli il prossimo martedi, nella speranza di trovare una casa dignitosa alla famiglia, nel più breve tempo possibile.

Mercoledì 15 luglio, comunicato stampa del secondo incontro:

Oggi c'è stato l'incontro, il secondo in pochi giorni, tra la famiglia Lamtkhame, accompagnata dai Cobas Empoli-valdelsa e dal collettivo Orda Precaria, e l'amministrazione comunale di Montespertoli. L'incontro, dagli esiti infruttuosi, ha avuto come oggetto la situazione di estrema precarietà abitativa della famiglia (in sei in 50 mq per 600 euro d'affitto), erano presenti il sindaco Antonella Chiavacci e l'assessore alle politiche sociali Sara Nunziati.
L'amministrazione ha dichiarato che il comune possiede 60 alloggi ERP, tutti assegnati, e che non è in grado di reperire alloggi pubblici in tempi brevi, come invece richiede il caso. Il comune non ha la possibilità neanche di far fronte ad altre emergenze, che pure esistono a detta del sindaco e dell'assessore. Anche trovare una casa in affitto da privati (in cui il comune si faccia garante) che possa permettere una quotidianità dignitosa alla famiglia, risulta essere un'operazione impraticabile dal comune.
Nonostante tutto ciò il sindaco ha dichiarato che a "Montespertoli non c'è emergenza abitativa", che "la situazione è sotto controllo" e che "Montespertoli è in una situazione migliore di molti altri comuni del circondario".
Resta da capire come sia possibile che una famiglia si trovi costretta a dormire in sei in una stanza, quando da più di un anno è in graduatoria per un alloggio popolare, in un comune in cui non c'è emergenza abitativa.
Pur evidenziando la sua impotenza nel dare una risposta concreta al disagio, l'amministrazione si è impegnata a parlare della questione al circondario, per provare a trovare una soluzione. Inoltre ha assicurato che farà da comune garante se la famiglia in prima persona riuscirà a trovare una casa adeguata, o comunque migliore di quella in cui è costretta a "vivere" ora.
Ciò che emerge, anche da una sommaria osservazione dello stato sociale dei nostri territori, è che l'emergenza casa c'è, è evidente, così come l'impoverimento generale, che porta sempre più famiglie (native e migranti) ad arrivare con molte difficoltà alla fine del mese, a diventare morose. A conferma di ciò l'aumento costante degli sfratti per morosità. Riteniamo che queste siano priorità che vanno affrontate con il massimo impegno e assoluta serietà da parte di tutti i soggetti sociali e istituzionali, e in tempi brevi. Far finta che non ci siano è pericoloso, oltre che assurdo.

Cobas empoli-valdelsa
Orda Precaria

Movimento di lotta per la casa_Firenze
Comunità in Resistenza_Empoli