giovedì 25 aprile 2013

Primo maggio2013


Il primo maggio torneremo nelle strade di Empoli per far sentire la nostra voce nel momento più buio della storia di questo paese. E' un appuntamento che intendiamo caratterizzare nella sua forma originaria, come momento di lotta, di riflessione e confronto collettivo. Non ci limiteremo a denunciare la gravità della crisi, ma l'utilizzo che se ne è fatto per svendere, ristrutturare, speculare e precarizzare. Vogliamo parlare di reddito diretto e indiretto, dei legami tra luoghi di vita e lavoro, di nocività e sviluppo, di cittadinanza per i migranti, di una scuola pubblica di qualità, di un sistema di trasporti sostenibile e popolare, di beni comuni sottratti al profitto di pochi. Non accettiamo di essere espropriati da ogni decisione politica sul futuro del territorio e ci batteremo per impedire che uno spazio sociale ventennale come l'Intifada venga cancellato in nome del profitto e di una cementificazione senza senso. Viviamo nel cuore della “rossa” toscana, alle prese con il più grave impoverimento di massa dalla fine della guerra: oltre 79 mila giovani fra i 15 e i 20 anni che "non stanno né a scuola né al lavoro" e 50 mila famiglie sotto la soglia di indigenza (dati IRPET).     
Di fronte a tutto questo il teatrino avvilente della politica ci ha regalato tagli e devastazione ambientali, preoccupandosi di salvaguardare unicamente privilegi, consulenze, nomine e incarichi nelle aziende partecipate. Da anni utilizzano la favoletta di una economia in grado di ripagare i suoi debiti attraverso l'austerità, e solo ora sembrano accorgersi che il calo vertiginoso dei redditi non può produrre questo miracolo. In realtà questa politica di tagli ha costituito le premesse per la svendita sempre più massiccia del patrimonio pubblico e per la messa sul mercato dei beni comuni a condizioni sempre più appettibili per i pochi interessi privati. Nessun settore pubblico e privato è stato risparmiato da questa aggressione senza precedenti che ha svuotato il  tessuto produttivo, cancellato diritti e lasciato un deserto attorno a migliaia di famiglie del territorio.
E così, mentre in politica trionfa l'inciucio, anche in ambito sindacale Cgil, Cisl e Uil  celebrano insieme a confindustria e Legacoop il “patto fra produttori”, chiamando a
‘festeggiare’  un Primo maggio tutti amorevolmente insieme. L'inciucio sindacale avrà probabilmente il suo culmine nella firma del patto sulla rappresentanza, sistema studiato per cancellare il diritto a dissentire.  Per usare le parole di G.Cremaschi (unica voce fuori dal coro in ambito cgil): “d'ora in avanti, se in un contratto nazionale o aziendale si aumenta l'orario di lavoro, si abbassano le qualifiche, si toglie ai lavoratori il diritto ad ammalarsi, e se la maggioranza dei rappresentanti sindacali e dei lavoratori accetta, la minoranza non può più opporsi. Non può fare sciopero, non può andare in tribunale, non può neanche tutelare quei lavoratori che non ci stanno”. A questa melassa bipartisan occorre contrapporre un “patto di resistenza” fra tutte le realtà che condividono una radicalità di contenuti. Occorre ricomporre quella frammentazione  tra lavoratori, disoccupati e precari  attraverso  la rivendicazione più urgente: quella di una continuità di reddito e di accesso ai servizi a prescindere dal lavoro che facciamo e dal tipo di contratto che abbiamo o che spesso non abbiamo.
TUTT* AL CORTEO DEL 1° MAGGIO - Concentramento: ore 9.30 In Piazza della Stazione a Empoli .
Cobas Empoli-Valdelsa.

sabato 20 aprile 2013

I Cobas alla società della salute: perché avete eliminato le clausole sociali a salvaguardia del personale nel trasporto sociale?


A giorni sarà firmata la convenzione sul trasporto sociale tra Società della Salute e associazioni di volontariato.

Dalla Sds nessuna risposta è stata fornita nelle ultime due settimane, resta incomprensibile l’ assenza di quella clausola sociale presente, invece, nella precedente convenzione, clausola che consentirebbe la tutela occupazionale.

Fino a poco tempo fa la Sds esigeva personale formato e preparato, non si accontentava di una generica figura di volontariato che per quanto formato è assai meno competente di lavoratori con qualifica professionale e  curriculum adeguato.

Questa figura professionale di operatore sociale, richiesta nelle Residenze sanitarie, nei centri diurni e nell’assistenza scolastica ai diversamente abili, sembra non essere più necessaria nel trasporto sociale, nonostante sia richiesta una competenza che solo un lavoratore formato può garantire. Forse nel trasporto sociale , spesso con tempi lunghi, il diversamente abile ha bisogno di minore assistenza?

Tutto ciò non significa sminuire il ruolo del volontariato, anzi pensiamo ai volontari come parte integrante del sistema di assistenza in aggiunta e non in sostituzione di figure professionali retribuite.

Allora, qual è la logica per la quale solo nel trasporto sociale viene ridotta ai minimi termini la presenza di forza lavoro con regolare contratto e adeguata formazione?

Forse la Società della Salute ha ceduto al ricatto delle associazioni di volontariato e alla logica della riduzione dei costi della forza lavoro?

E questo ricatto non potrà avere ricadute negative sulla utenza ?

Queste domande la rivolgiamo al Presidente Cecchi e all’Assessore Ciccone ma anche a tutti i sindaci dei Comuni che fanno parte della Società della salute.

Confederazione CobasPisa

mercoledì 17 aprile 2013

DOMANI GIOVEDI' 18 ORE 14.30 A SAN MINIATO PER FAR SENTIRE LA NOSTRA VOCE

Oggi il Comitato Acqua Pubblica Arezzo ha vinto! Hanno tappezzato la strada che porta alla sede dell'Autorità Idrica di Arezzo con cartelloni contro la tariffa truffa, hanno fatto un presidio e sono stati poi ricevuti dai sindaci. Dopo 4 ore di discussione i sindaci hanno deciso di votare CONTRO LA TARIFFA TRUFFA!

Domani tutti a San Miniato!!!!!!!
GIOVEDI' 18 ORE 14.30 A SAN MINIATO BASSO C/O IL CIRCOLO ARCI CASA CULTURALE (Via Pizzigoni 10) ore 14:30 è riconvocata la riunione della Conferenza Territoriale ex AATO2-Basso Valdarno per deliberare sulle nuove tariffe truffa che disattendono i referendum del 12 e 13 giugno 2011.
Dopo la prima riunione che si è tenuta Lunedì, di tipo informativo, i 57 Sindaci dell'ex AATO 2-Basso Valdarno si ritroveranno per votare sul nuovo metodo tariffario transitorio nuovamente DOMANI
E' importante esserci e, con la nostra presenza, chiarire ancora una volta che i profitti devono stare fuori dall'acqua e l'acqua fuori dal mercato.

Facciamo un appello alla partecipazione di tutte/i e a tutti i Comitati territoriali: VI ASPETTIAMO DOMANI!!

lunedì 15 aprile 2013

Unione dei Comuni, diritti in vendita




Al Direttore Generale dell'Unione dei Comuni
Al Sindaco del Comune di Castelfiorentino
Al Sindaco del Comune di Empoli
Ai componenti la Rsu del Comune di Empoli
Ai componenti la Rsu del Comune di Castelfiorentino
Ai componenti le Rsu dell'Unione dei Comuni

p.c. A tutti i lavoratori


Accordi di collaborazione ex art. 15 della legge 241/90 tra l'Unione dei Comuni e singoli Comuni

Convenzione per l'affidamento al Comune di Empoli delle funzioni di competenza del servizio finanziario dell'Unione dei Comuni


L'Unione dei Comuni Circondario dell'Empolese Valdelsa e singoli Comuni hanno stipulato “Accordi di collaborazione ex art. 15 della legge 241/90”.
A tal fine citiamo la Delibera di Giunta dell'Unione n. 1 del 6/2/2013, la Delibera di Giunta del Comune di Castelfiorentino n. 19 del 21/3/2013 e la Delibera di Giunta del Comune di Empoli n. 10 del 6/2/2013.

In tali accordi viene precisato che, poiché l'Unione dei Comuni non è ancora completamente autonoma , ha “necessità di usufruire di servizi di supporto dei Comuni” in alcune particolari attività.
Queste attività sono:
-Comune di Castelfiorentino: servizio protocollo, servizi relativi alla gestione del personale, Ced (centro elaborazione dati), gare e contratti (Comune di Castelfiorentino);
-Comune di Empoli: protocollo, gestione personale, gare e contratti, servizio relazioni con il pubblico

Pertanto, i dipendenti di questi settori dei singoli Comuni saranno chiamati a prestare la loro opera anche per conto dell'Unione.
In cambio, le attività di collaborazionepotranno esssere oggetto di specifica voce di attività nel piano della performance di cui al Peg dell'Unione e del Comuneai fini della valutazione della performance personale del dipendente.
Gli accordi stipulati avranno la durata di un anno.

Nel contempo, i suddetti Comuni si avvarranno, per alcune prestazioni, del personale comandato all'Unione:
  • Comune di Castelfiorentino: verifica parcometri e rappresentanza in giudizio per controversie avanti il Giudice di Pace e il Tribunale per violazioni al Codice della Strada
  • Comune di Empoli: commercio e P.S., circolazione stradale e viabilità, cerimoniale, rappresentanza in giudizio nelle cause davanti al Giudice di Pace e Tribunale

Con la presente manifestiamo le nostre perplessità sulla regolarità di questi accordi e siamo a chiedere che ci vengano indicati con precisione i riferimenti normativi che li rendono possibili.

L'ex art. 15 della legge 241/90, che prevede Accordi fra pubbliche amministrazioni, non specifica in nessuna delle sue parti il “baratto” dei dipendenti.

La tipologia del personale delle Unioni dei Comuni ci risulta esclusivamente la seguente:

Legge Regione Toscana n. 68/2011, art. 39:
-L'Unione di Comuni, per l'esercizio delle funzioni e dei servizi affidati dai comuni e dalle province, opera di norma con personale distaccato, comandato o trasferito da detti enti

Statuto Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa art. 31
Il personale dell'Unione dei Comuni è composto da:
  • dipendenti trasferiti, in distacco o in comando dalla Regione, dalla Città Metropolitana e dalla Provincia;
  • dipendenti trasferiti, in distacco o in comando dai Comuni partecipanti;
  • dipendenti reclutati direttamente dall'Ente in base alle normative vigenti”

CCNL 22.1.2004
Capo II Disposizioni per le Unioni dei Comuni e i servizi in convenzione
Art. 13
Le unioni gestiscono direttamente il rapporto di lavoro del proprio personale assunto, anche per mobilità, con rapporto a tempo indeterminato o determinato (a tempo pieno o parziale) nel rispetto della disciplina del presente contratto nonché di quella definita in sede di contrattazione decentrata integrativa per gli aspetti a questultima demandati

Art. 14
Al fine di soddisfare la migliore realizzazione dei servizi istituzionali e di conseguire una economica gestione delle risorse, gli enti locali possono utilizzare, con il consenso dei lavoratori interessati, personale assegnato da altri enti cui si applica il presente CCNL per periodi predeterminati e per una parte del tempo di lavoro dobbligo mediante convenzione e previo assenso dellente di appartenenza.

Tali accordi metteranno il personale degli uffici citati nella condizione di trovarsi con una mole di lavoro aggiuntiva. Precisiamo che alcuni di questi uffici si trovano già in carenza di organico (Ced di Castelfiorentino ad esempio).
La produttività erogata ai dipendenti non ci sembra sufficiente, essendo fra l'altro non certa ma eventuale.


Scriviamo inoltre per la Delibera di Consiglio Comunale del Comune di Empoli n. 16 del 25.3.2013 con la quale le funzioni di competenza del servizio finanziario dell'Unione sono state affidate al personale della Ragioneria del Comune di Empoli.

Al riguardo chiediamo di sapere se l'art. 14 del CCNL 22.1.2004 sia stato rispettato chiedendo, nello stipulare la convenzione, “il consenso dei lavoratori interessati”.

Riteniamo inoltre che, come confermato dalla Circolare n. 7/2010 del Dipartimento della funzione pubblica, “l'organizzazione e la disciplina degli uffici” possa essere determinata “previa consultazione delle organizzazioni sindacali rappresentative”.
Chiediamo di sapere se questo passaggio sia stato fatto.

Restiamo in attesa di chiarimenti, ci riserviamo di procedere ulteriormente e invitiamo tutti i colleghi presenti nelle Rsu a attivarsi per ottenere la massima chiarezza e il rispetto dei diritti dei lavoratori.

Cobas Empoli Valdelsa

OGGI 15 APRILE: TUTTI A SAN MINIATO BASSO C/O IL CIRCOLO ARCI CASA CULTURALE (Via Pizzigoni 10) ore 15.15 per impedire l'ennesima nuova tariifa-truffa

 OGGI 15 APRILE A SAN MINIATO BASSO C/O IL CIRCOLO ARCI CASA CULTURALE (Via Pizzigoni 10) ore 15.15   si terrà la riunione della Conferenza Territoriale ex AATO2-Basso Valdarno per deliberare sulle nuove tariffe truffa che disattendono i referendum del 12 e 13 giugno 2011.  MOBILITIAMOCI PER IMPEDIRLO

COMUNICATO STAMPA

I SINDACI CONTRO IL REFERENDUM: IMPEDIAMOGLIELO!
Lunedì alle ore 16 a San Miniato presso la Casa de Popolo si riunisce la Conferenza Territoriale ex A.A.T.O.2-Basso Valdarno per approvare la nuova tariffa truffa: ci saremo per fare sentire la nostra voce in difesa del referendum e della democrazia.

 Appena pochi giorni fa il Consiglio Comunale di Pisa approvava una mozione per ostacolare il metodo tariffario  transitorio che l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ha deliberato sull’acqua e che impegnava il Sindaco e la Giunta a contrastare la tariffa transitoria “in tutte le sedi in cui il Comune è chiamato a formulare pareri e decisioni in merito al Servizio Idrico, in particolare nelle Conferenze dei Sindaci e nell'Assemblea Idrica Toscana”.

 Invece ieri, con il voto favorevole di Pisa oltre che di altri 12 Sindaci (contraria solo Pistoia), il Consiglio Direttivo dell’A.I.T. ha approvato il nuovo metodo tariffario che tradisce i referendum del giugno 2011 reintroducendo sotto il nome oneri finanziari, la remunerazione del capitale investito, ovvero il profitto garantito.

 Ancora una volta i Sindaci del nostro territorio rinnegano la volontà dei cittadini sull’acqua mentre ossequiano i poteri forti impegnati a garantire i profitti a banche e multinazionali.
Ancora una volta assistiamo in Toscana, all’ennesima sospensione della democrazia costituzionale, grazie proprio a quegli esponenti politici ideatori e sostenitori della privatizzazione dell’acqua nei nostri territori e di quel modello misto pubblico-privato che ha svenduto i diritti della collettività a imprenditori e affaristi.

 Giudichiamo gravissimo l’operato dei Sindaco di Pisa che, disprezzando la volontà del Consiglio Comunale, ne viola consapevolmente il mandato tradendo democrazia e diritti.

 La Corte Costituzionale (sentenza gennaio 2011), il Consiglio di Stato (parere gennaio 2013), il TAR Toscana (sentenza marzo 2013) hanno già ripetutamente affermato che la logica del profitto deve rimanere estranea al governo dell’acqua, così come 27 milioni di cittadini e oltre 1.700.000 toscani hanno espresso, con il loro voto, il 12 e 13 giugno 2011.

La spregiudicatezza che caratterizza l’operato dei Sindaci sul tema dell’acqua è a dir poco insolente, oltre che priva di responsabilità sociale nei confronti di cittadini, territorio e istituzioni stesse che i Sindaci pretendono di rappresentare oggi e anche in futuro.


“Si scrive Acqua si Legge Democrazia” è per noi principio fondante oltre che pratica concreta a difesa dell’acqua, bene vitale e diritto umano inalienabile.
Continueremo la nostra battaglia contro chi, privo di qualsiasi correttezza, onestà o trasparenza politica pregiudica il bene comune e invitiamo tutte/i  a presidiare le prossime Conferenze Territoriali per verificare dell’operato di Amministratori e Sindaci.


Forum Toscano dei movimenti per l'acqua

giovedì 11 aprile 2013

I lavoratori della logistica si organizzano per la costruzione di una piattaforma rivendicativa su orario, sicurezza e salario.

Nei magazzini della logistica lavorano tanti lavoratori, spesso immigrati, in condizioni di sfruttamento selvaggio, senza busta paga, senza un contratto regolare con una retribuzione oraria di pochi euro.
Orari giornalieri spesso superiori alle dieci ore, pause non pagate, tempo di cambio divisa (in entrata e in uscita ) non riconosciuto, lavoro notturno e\o festivo senza maggiorazione. Spesso le lavorazioni vengono effettuate in deroga a quella che è la legislazione vigente. Non mancano casi nei quali è assente perfino la busta paga e i soldi vengono accreditati su una carta prepagata con retribuzioni del tutto irregolari. Le grandi aziende del settore spesso ricorrono a manodopera esterna, cooperative ed agenzie che impiegano lavoratori più ricattabili costretti ad operare con salari da fame e fuori dalle normativa sulla sicurezza.
In alcuni magazzini della logistica vige il terrore, chi protesta si trova o espulso o con una forte riduzione delle ore e del salario, dominano la paura, l'arbitrio e l'assenza dei diritti sanciti in normativa ed elementari.
Tra un appalto e l'altro non esiste continuità del rapporto di lavoro, le liquidazioni sono spesso irregolari e corrisposte solo in minima parte, capita sovente che in cambio del Tfr il lavoratore debba perfino sottoscrivere una dichiarazione con la quale dichiari di non pretendere altri pagamenti da parte delle aziende o cooperative. Fatti due conti, visto che le retribuzioni sono spesso e volentieri irregolari e non corrispondenti alle tabelle del contratto nazionale, il lavoratore ci rimette alla fine migliaia\centinaia di euro
Ma a questa situazione di ricatto e soprusi, di violenza padronale e di ingiustizia tanti lavoratori si sono ribellati, hanno organizzato scioperi e manifestazioni, strappato accordi e normale retribuzione, orari adeguati, maggiorazioni festive e notturne, fino all'applicazione del contratto nazionale della logistica.
Questi lavoratori, con le loro lotte, hanno poi organizzato uno sciopero nazionale il 22 marzo scorso e ne stanno preparando un altro. A tale scopo, sostenuti dal comitato di appoggio alle lotte delle cooperative che da anni opera in Lombardia, SiCobas, ADL e Cobas lavoro privato hanno presentato una piattaforma rivendicativa. Il prossimo 19 aprile si incontreranno per una grande assemblea nazionale i lavoratori e delegati della logistica in cui definiranno i passi futuri per affermare i principi enunciati nella piattaforma.
Anche in toscana è possibile alzare la testa e rivendicare condizioni di lavoro e di vita dignitose sia per i dipendenti diretti delle ditte che per i lavoratori di agenzie e cooperative appaltate; per raggiungere questi obiettivi è necessario organizzarsi e mettersi insieme, dare vita ai Cobas e tutti insieme perseguire obiettivi quali l'applicazione del contratto nazionale, salari regolari e rispetto delle normative sulla sicurezza e dell'orario di lavoro.
COBAS LAVORO PRIVATO TOSCANA