giovedì 28 maggio 2015

Basta gare al ribasso

I lavoratori della cooperativa ATI si sono riuniti in assemblea mercoledì 13 maggio nella sede di Castelfiorentino preoccupati per lo stop, deciso dal Tar della Toscana, alla gara per la raccolta dei rifiuti in quattro comuni (Castelfiorentino, Certaldo, Montaione e Gambassi Terme). La sospensione della gara arriva dopo il ricorso di una delle ditte concorrenti, con sede legale a Salerno, esclusa per mancanza delle credenziali minime, nello specifico i requisiti di capacità tecnica e finanziaria, come riportano alcuni organi di stampa locali. La gara era stata affidata alla Società cooperativa ATI in associazione temporanea di impresa con la cooperativa sociale Orizzonti che, grazie ad un ribasso maggiore, l’ hanno spuntata su una terza concorrente. Ovviamente nessuno mette in discussione la legittimità del ricorso e tutti siamo fiduciosi sulla sentenza emessa dal Tar regionale il 23 settembre dopo l’ udienza di merito. Certo è che le lavoratrici ed i lavoratori delle cooperative di servizi in appalto non hanno un attimo di pace, grave sarebbe se, sulla loro pelle, l’intento non fosse altro che quello di mirare ad un improbabile risarcimento danni. Non è neanche difficile ipotizzare che chi ne farà le spese saranno l’ utenza del territorio ed i lavoratori stessi. La cooperativa ATI applica ai propri operatori il CCNL dell’ Igiene Ambientale privata FISE in cui l’ art. 6 e 8 garantiscono la clausola sociale che impone, in caso di cambio appalto, l’ assunzione del personale che veniva impiegato per lo stesso servizio dalla ditta uscente. Il problema è che con l’ entrata in vigore a marzo della riforma del lavoro denominata Jobs Act è ancora tutto da decifrare il diritto all’inquadramento, pur riconoscendo l’ anzianità di servizio, prevederebbe l’ applicazione del famigerato contratto a tutele crescenti come fossero nuove assunzioni con una perdita sostanziale dei diritti. Riteniamo quindi legittime e fondate le preoccupazioni che tolgono il sonno a chi il servizio lo svolge da anni. Diciamo da tempo che l’ affidamento di una gara non può basarsi solo sul massimo ribasso, deve essere selezionata l’ offerta economicamente più vantaggiosa tenendo conto dei valori di costo del lavoro e considerando anche fattori quali la conoscenza del territorio e l’ esperienza nello svolgere lo specifico, non essendo di fronte a servizi affidati per la prima volta, se si vuole garantire la continuità della qualità del servizio dimostrata dalla professionalità maturata in tutti questi anni.
Cobas ATI
I lavoratori della cooperativa ATI si sono riuniti in assemblea mercoledì 13 maggio nella sede di Castelfiorentino preoccupati per lo stop, deciso dal Tar della Toscana, alla gara per la raccolta dei rifiuti in quattro comuni (Castelfiorentino, Certaldo, Montaione e Gambassi Terme). La sospensione della gara arriva dopo il ricorso di una delle ditte concorrenti, con sede legale a Salerno, esclusa per mancanza delle credenziali minime, nello specifico i requisiti di capacità tecnica e finanziaria, come riportano alcuni organi di stampa locali. La gara era stata affidata alla Società cooperativa ATI in associazione temporanea di impresa con la cooperativa sociale Orizzonti che, grazie ad un ribasso maggiore, l’ hanno spuntata su una terza concorrente. Ovviamente nessuno mette in discussione la legittimità del ricorso e tutti siamo fiduciosi sulla sentenza emessa dal Tar regionale il 23 settembre dopo l’ udienza di merito. Certo è che le lavoratrici ed i lavoratori delle cooperative di servizi in appalto non hanno un attimo di pace, grave sarebbe se, sulla loro pelle, l’intento non fosse altro che quello di mirare ad un improbabile risarcimento danni. Non è neanche difficile ipotizzare che chi ne farà le spese saranno l’ utenza del territorio ed i lavoratori stessi. La cooperativa ATI applica ai propri operatori il CCNL dell’ Igiene Ambientale privata FISE in cui l’ art. 6 e 8 garantiscono la clausola sociale che impone, in caso di cambio appalto, l’ assunzione del personale che veniva impiegato per lo stesso servizio dalla ditta uscente. Il problema è che con l’ entrata in vigore a marzo della riforma del lavoro denominata Jobs Act è ancora tutto da decifrare il diritto all’inquadramento, pur riconoscendo l’ anzianità di servizio, prevederebbe l’ applicazione del famigerato contratto a tutele crescenti come fossero nuove assunzioni con una perdita sostanziale dei diritti. Riteniamo quindi legittime e fondate le preoccupazioni che tolgono il sonno a chi il servizio lo svolge da anni. Diciamo da tempo che l’ affidamento di una gara non può basarsi solo sul massimo ribasso, deve essere selezionata l’ offerta economicamente più vantaggiosa tenendo conto dei valori di costo del lavoro e considerando anche fattori quali la conoscenza del territorio e l’ esperienza nello svolgere lo specifico, non essendo di fronte a servizi affidati per la prima volta, se si vuole garantire la continuità della qualità del servizio dimostrata dalla professionalità maturata in tutti questi anni. Cobas ATI

Leggi questo articolo su: http://www.gonews.it/2015/05/15/stop-alla-gara-per-la-cooperativa-ati-i-cobas-non-ci-si-puo-basare-solo-sul-criterio-del-massimo-ribasso/
Copyright © gonews.it
I lavoratori della cooperativa ATI si sono riuniti in assemblea mercoledì 13 maggio nella sede di Castelfiorentino preoccupati per lo stop, deciso dal Tar della Toscana, alla gara per la raccolta dei rifiuti in quattro comuni (Castelfiorentino, Certaldo, Montaione e Gambassi Terme). La sospensione della gara arriva dopo il ricorso di una delle ditte concorrenti, con sede legale a Salerno, esclusa per mancanza delle credenziali minime, nello specifico i requisiti di capacità tecnica e finanziaria, come riportano alcuni organi di stampa locali. La gara era stata affidata alla Società cooperativa ATI in associazione temporanea di impresa con la cooperativa sociale Orizzonti che, grazie ad un ribasso maggiore, l’ hanno spuntata su una terza concorrente. Ovviamente nessuno mette in discussione la legittimità del ricorso e tutti siamo fiduciosi sulla sentenza emessa dal Tar regionale il 23 settembre dopo l’ udienza di merito. Certo è che le lavoratrici ed i lavoratori delle cooperative di servizi in appalto non hanno un attimo di pace, grave sarebbe se, sulla loro pelle, l’intento non fosse altro che quello di mirare ad un improbabile risarcimento danni. Non è neanche difficile ipotizzare che chi ne farà le spese saranno l’ utenza del territorio ed i lavoratori stessi. La cooperativa ATI applica ai propri operatori il CCNL dell’ Igiene Ambientale privata FISE in cui l’ art. 6 e 8 garantiscono la clausola sociale che impone, in caso di cambio appalto, l’ assunzione del personale che veniva impiegato per lo stesso servizio dalla ditta uscente. Il problema è che con l’ entrata in vigore a marzo della riforma del lavoro denominata Jobs Act è ancora tutto da decifrare il diritto all’inquadramento, pur riconoscendo l’ anzianità di servizio, prevederebbe l’ applicazione del famigerato contratto a tutele crescenti come fossero nuove assunzioni con una perdita sostanziale dei diritti. Riteniamo quindi legittime e fondate le preoccupazioni che tolgono il sonno a chi il servizio lo svolge da anni. Diciamo da tempo che l’ affidamento di una gara non può basarsi solo sul massimo ribasso, deve essere selezionata l’ offerta economicamente più vantaggiosa tenendo conto dei valori di costo del lavoro e considerando anche fattori quali la conoscenza del territorio e l’ esperienza nello svolgere lo specifico, non essendo di fronte a servizi affidati per la prima volta, se si vuole garantire la continuità della qualità del servizio dimostrata dalla professionalità maturata in tutti questi anni. Cobas ATI aderente alla Confederazione Cobas del lavoro privato

Leggi questo articolo su: http://www.gonews.it/2015/05/15/stop-alla-gara-per-la-cooperativa-ati-i-cobas-non-ci-si-puo-basare-solo-sul-criterio-del-massimo-ribasso/
Copyright © gonews.it