Eliminare
gli
sprechi
per
difendere
il
welfare
è
lo
slogan
con
cui
Cgil
(e
Uil)
della
funzione
Pubblica
hanno lanciato
lo
sciopero
del
28
Settembre.
Noi
siamo
stati
sempre
in
piazza
e
torneremo
a
farlo
passando
attraverso
una
manifestazione
nazionale
contro
il
Governo
a
fine
Ottobre)
ma
non
abbiamo partecipato
a
questo
sciopero
che
riteniamo
una
farsa.
- Quello che serve è lo SCIOPERO GENERALE contro il Governo che da mesi sta attaccando i salari e le pensioni, smantella i servizi e il lavoro pubblico, si adegua al modello Marchionne.
- La politica dei sindacati confederali non è di opposizione alla spending review: hanno sottoscritto una intesa con il Governo che ha dato il via libera ai tagli e allo smantellamento della Pubblica Amministrazione
- Non è sostenibile la politica dei tagli “dove servono”: si vuol ridurre la spesa complessiva del personale senza abbattere invece le spese superflue (autoblu, rappresentanze istituzionali, consulenze esterne etc.)
- Non può esistere alcun baratto tra la difesa del salario e del potere di acquisto e il welfare. Da anni i salari sono fermi e l’impoverimento dei lavoratori pubblici e privati è tra le principali cause della crisi
- La riorganizzazione della Pubblica Amministrazione per il Governo significa lo smantellamento dei servizi pubblici e la loro privatizzazione, l’attacco ai diritti dei lavoratori (salari, contratti, pensioni ecc.)
- In questi anni sono aumentati i consigli di amministrazione di tante società nate o da processi di privatizzazione o dalle società in house.
- Il patto di stabilità interno ha colpito soprattutto le spese sociali degli enti locali : i comuni e le Asl rischiano di trasformarsi in enti profit.
- La spending review cancellerà migliaia di posti di lavoro già nei prossimi mesi.
Servono
altre
politiche
e
altre
scelte
:
- Difesa del potere di acquisto dei salari e delle pensioni ripristinando la vecchia riforma previdenziale consentendo a migliaia di lavoratrici e lavoratori di andare in pensione con le vecchie regole e senza quel sistema di calcolo retributivo che farebbe perdere almeno un paio di centinaia di euro al mese;
- Rinnovare da subito i contratti nazionali con aumenti salariali veri;
- Reinternalizzare i servizi pubblici esternalizzati;
- Far pagare il debito a chi in questi anni ha speculato e guadagnato sulla nostra pelle;
- Far pagare le tasse alle grandi imprese e gruppi finanziari e a chi le ha evase per decenni;
- Ridurre il numero dei dirigenti;
- Abbattere drasticamente le spese della politica perché il servizio pubblico sia al servizio dei cittadini e non dei programmi di mandato dei Sindaci e funzionali alla rielezione dei managers nelle amministrazioni pubbliche e nelle Asl;
- Non sottoscrivere più accordi nazionali e decentrati al ribasso mentre aumentano le spese per le consulenze, per i dirigenti e la politica.
Cobas
Empoli Valdelsa
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