Ringraziamo l'Assessore alla Cultura del Comune di Castelfiorentino per aver risposto al nostro comunicato sulla Fondazione Teatro del Popolo e ricambiamo la cortesia.
Onde evitare di essere accusati nuovamente di ignoranza, tenteremo di essere il più precisi possibile:
Nel nostro modesto
dizionario della lingua italiana, alla voce “pubblico” (aggettivo)
troviamo la seguente definizione: “proprio di tutti”, “che riguarda
tutti”, “noto a tutti”.
Della Fondazione Teatro del Popolo non ci risultano ad evidenza pubblica:
· l'atto costitutivo
· lo statuto
· i bilanci
· le modalità di affidamento a terzi dei servizi
· le forme contrattuali riservate ai lavoratori presenti nelle due strutture.
Attendiamo speranzosi che ai proclami dell'Assessore facciano seguito I fatti: la pubblicizzazione di questi documenti.
Nelle “Linee
programmatiche di governo del Sindaco Giovanni Occhipinti mandato
amministrativo 2009-2014” alla voce “Partecipazione dei cittadini” fra
gli impegni dell'Amministrazione troviamo: “promuovere la partecipazione
come forma ordinaria di amministrazione e di governo, creare e favorire
nuove forme di scambio e di comunicazione tra le istituzioni e la
società, con l'obiettivo ultimo di accrescere nel cittadino il
sentimento di appartenenza alla propria comunità e alle sue scelte
politiche”.
L'art. 111 comma 3)
del Codice dei Beni Culturali dice: “La valorizzazione a iniziativa
pubblica si conforma ai principi di libertà di partecipazione, pluralità
dei soggetti, continuità di esercizio, parità di trattamento,
economicità e trasparenza della gestione”
L'affidamento della
gestione del Museo Benozzo Gozzoli alla Fondazione Teatro del Popolo è
stato deciso con seduta del Consiglio Comunale del 16.04.2012 e non ci
risulta siano stati consultati preventivamente I cittadini con assemblea
pubblica.
Il partner del Comune
nella Fondazione è la Banca di Credito Cooperativo di Cambiano la cui
missione principale è occuparsi degli investimenti economici degli
utenti. Il partner è unico.
Relativamente alla
Biblioteca Vallesiana, l'Ente, se avesse veramente avuto a cuore i
lavoratori della Sezione Ragazzi, avrebbe indetto un concorso pubblico
per assumerli visto che il servizio è stato dato in appalto ben prima
dell'entrata in vigore del patto di stabilità. Così oggi avrebbero
garanzie e stipendi uguali a quelli dei colleghi della Sezione Adulti,
dipendenti comunali.
“La natura storica
dell'edificio” ci permettiamo invece di suggerirla ai bibliotecari,
sempre più mortificati, come risposta da dare al prossimo anziano o
disabile che saranno costretti a lasciare a piano terra perché
l'ascensore è guasto da un anno e un mese.
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