Le
reali possibilità di un totale e definitivo addio alle luci della
ribalta politica, sono alquanto remote, ma almeno il fiato per le
grossolane sortite di PierMatteo Renzi, Firenze ed i Fiorentini,
possono tirarlo. Il sindaco meno utile d’Italia (si contende lo
scranno con Alemanno!), si è generosamente auto-investito, per
elargire addirittura all’intera patria, tutta la sua arrogante
incompetenza, collaudata a spese e senza vantaggio alcuno del
capoluogo toscano.
Tutto
tronfio e imbellettato da progressista, il nostro neo-democristiano
con idee paleo-liberiste, son oramai tre anni che si è
letteralmente seduto sulla città che fu la più bella del mondo e
senza ritegno né pudore, l’ha brutalmente abusata a suo proprio
uso e consumo.
Sinistre
strette di mano, untuosi sorrisi, sdilinquimenti epistolari
all’indirizzo dei dipendenti comunali o tramite fedelissimi sodali,
ai lavoratori di “ex” partecipate come Ataf, sono stati l’esordio
di colui che non ha mai tenuto fede al compito affidatogli dai
cittadini: mettersi al servizio della comunità.
Fra
i
tanti
puntigli,
i
suoi
più
deliranti
capricci
sono
stati
diretti
al
definitivo
affossamento
del
servizio
di
trasporto
pubblico
e
all’
immiserimento
della
cultura
in
città.
Il
prologo
della
sua
discesa
in
campo,
ma
anche
l’epilogo,
sono
stati
dettati
dalla
pura
auto-celebrazione
propagandistica.
Pedonalizzando
a
c.d.c.
(leggi:
membro
di
canide),
dall’oggi
al
domani
la
zona
del
Duomo
e
in
seguito
altre
aree
del
centro
storico,
si
è
guadagnato
paginate
di
quotidiani,
risultando
l’artefice
dell’area
pedonale
più
estesa
probabilmente
dell’universo!
Peccato
per
le
fasce
svantaggiate
e
deboli
di
cittadini
e
della
circolazione
dei
mezzi
pubblici,
deviati
questi
ultimi
su
direttrici
alternative,
inducendo
un
allungamento
dei
tempi
di
percorrenza
e
incremento
delle
emissioni
di
inquinanti.
Alla
faccia
anche
degli
ultimi
fedelissimi
utilizzatori
del
bus,
convertiti
gioco-forza
al
motociclo.
Con
i
suoi
numerosi
collaboratori,
chiamati
direttamente
da
esso
fra
le
categorie
professionali
più
svariate,
ma
involontariamente
ben
foraggiati
dai
cittadini,
hanno
inventato
per
far
statistica:
busvie
mai
utili
e
sempre
pericolose;
ciclabili
degne
di
Mumbai;
hanno
tappato
voragini
stradali
con
la
gomma
da
masticare
usata;
hanno
venduto
fumo
acquisendo
autobus
inadatti
persino
al
trasporto
merci,
candidamente
cromati
e
di
rosso
giaggiolo
ornati;
altrettante
vetture
sono
state
incautamente
ritinteggiate,
pur
essendo
già
destinate
al
pensionamento
persino
con
la
legge
Fornero;
hanno
perorato
la
causa
di
Grandi
Stazioni,
locandogli
a
prezzi
imperiali
ameni
spazi
ove
nascondere
biglietterie.
Fino
all’apoteosi: vendere al suo degno compare Moretti (magari in
cambio dell’ok per il buco sotterraneo che sventrerà la città) il
trasporto pubblico locale, i suoi mezzi e i suoi lavoratori, tutto
come fosse proprietà privata della Fam. Renzi, sbattendosene dei
risultati referendari nazionali, delle sentenze della Cassazione in
favore di questi e di petizioni cittadine.
Tuttavia,
in
tutto
questo
brigare,
Sua
Signoria
dal
ciuffo
non
si
è
mai,
mai
dimenticato
di
offendere
e
delegittimare
pubblicamente
gli
autisti
di
Ataf,
costretti
quotidianamente
a
lavorare
in
condizioni
critiche
e
dovendosi
sostituire
con
pazienza
alle
carenze
organizzative
causate
dall’incompetenza
di
chi
è
chiamato
a
gestire
la
cosa
pubblica
in
base
a
miseri
clientelismi
e
non
per
reale
merito….ma
è
l’Italia
bellezza!!!
Sulla
cultura (concetto a lui incomprensibile: basta ascoltarlo non appena
apre bocca!), il Berluschino di Rignano, incantato sulla via di
Damasco da “quella del tunnel del Gran Sasso”, ha deciso di
metterci mano alla radice e spazzare via ogni segno di etica e
civiltà. Privatizzando 4 asili nido comunali, diminuendo
drasticamente il personale nei rimanenti e rinverdendo gli asili
aziendali, ha messo in discussione il rapporto bambino-educatore e la
didattica formativa, creando più parcheggi che luoghi di
socializzazione e condivisione.
Nondimeno
in Piazza della Stazione, ha permesso l’apertura di un nuovo
salubre fast-food…almeno, narcisisticamente parlando, i bambini
somiglieranno tutti un po’ più a lui!
La
musica
poi
lui
la
ama;
quella
del
glorioso
Maggio
Musicale
Fiorentino
l’ha
adorata
addirittura
fino
all’inaugurazione
del
Nuovo
Teatro
che
non
c’è.
Dopodiché
ha
congedato
con
una
grassa
risata
lavoratori
e
maestranze
che
hanno
tenuto
alta
la
grandezza
del
Teatro
Comunale.
Ovvio
che,
l’ottimo
Primo
Cittadino
ritiene
fondamentale
pavimentare
lussuosamente
il
tratto
pedonalizzato
di
via
Martelli
piuttosto
che
sostenere
l’arte
e
la
cultura.
Ma
è nelle arti visive che le sue malversazioni hanno toccato l’apice.
Esse non sono riproducibili, mai. Solo per questo il nostro Piccolo
Genio deve essersi accordato con gli “ammerigani”, per forare un
affresco del Vasari scoprendo addirittura l’acqua calda; è forse
sempre per questo che ha tolto la possibilità ai cittadini del mondo
di entrare nel Museo degli Uffizi (patrimonio pubblico), per
affittarli privatamente per due lire alla prima bifolca starnazzante,
in rievocativa celebrazione dei suoi adolescenziali pomeriggi
onanistici; o concedere il corridoio Vasariano per l’agitato
pascolo di figuranti dello stilista in cerca de “la location
perfetta” e i giardini di Palazzo Pitti per happening e genetliaci
di cafoni in cerca di visibilità.
Don
Matteo fa quel che vuole con la sua roba e FiRenzi a quanto pare è
roba sua…ma tremate: Firenze non gli basta più!
Lui
è giovane ed ha nuove idee anch’esse giovani e lo sappiamo,
ripetendole all’infinito le litanie insensate tipo questa ,
diventano credibili (il suo maestro con la stessa strategia ha
governato per 20 anni!); poco vale se alcuni illuminati sempre si
rammentano che esistono molti giovani idioti con molte idee
imbecilli!
Queste
son solo alcune delle gesta del “Nuovo Cavaliere Smascherato”,
che da oggi fuori porta, col suo MatteoMobile, darà sfoggio
orgogliosamente di tutta la sua becera inettitudine, insipienza e
vacuità, spalleggiato da politicanti alla frutta bisognosi d’un
qualche appiglio salva-poltrona e dalla macchina propagandistica già
accreditata alla corte di Arcore.
Chissà,
magari la parte più incivile del paese la convincerà pure, ma
oramai:
NOI
TI SI CONOSCE MASCHERINA!
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