Giovedì 22 dicembre 2011, Firenze ha visto una delle pagine politiche più brutte della
sua storia, quando, con il voto di 30 consiglieri su 42, é stata approvata la delibera della Giunta monocolore PD guidata da Matteo Renzi, che prevede lo smembramento di ATAF, un'azienda storica per Firenze ed i fiorentini, e la vendita della parte che gestisce il servizio ad un soggetto privato.
Si priva così la città di un suo patrimonio, tra l'altro a prezzo di saldo, nell'illusione che un gestore privato possa garantire "botte piena e moglie ubriaca", offrendo un servizio migliore a costi più contenuti; per credere a questa favola però, bisogna appunto essere ubriachi, perché ai consiglieri del PD ripetiamo chiaramente, ancora una volta, che è fortemente a rischio la qualità del servizio, e che altrettanto in grave pericolo sono centinaia di posti di lavoro, a cominciare da quelli degli amministrativi, da quelli dei lavoratori inidonei, e per finire, anche a quelli degli autisti, specialmente dopo il taglio di 3 milioni di km che verrà a breve attuato.
Non dimentichiamoci che per fare ciò, Renzi, oltre alla complicità di tutti i consiglieri del PD, ha ottenuto anche l'appoggio ed il voto dei consiglieri di UDC, FLI e Lega Nord, certificando una volta di più la sua indole di destra.
Due anni fa a Firenze è avvenuto "il più grande bluff dopo il Big Bang": pensavamo di assistere alle primarie di un partito che ritenevamo di centrosinistra, mentre invece abbiamo visto un uomo di destra trionfare nella consultazione di un partito a sinistra della destra.
In questo deprimente quadretto della politica fiorentina, non sono mancati lo "Scilipoti di turno" nella persona del consigliere IDV Giuseppe Scola, il “Ponzio Pilato” nelle vesti di Eros Cruccolini che si è astenuto, né la solita dimostrazione di incoerenza dei membri del PD che festeggiavano “a loro insaputa” la vittoria del "sì" al referendum del 13 giugno, per poi votare a favore della privatizzazione di un bene comune fondamentale come il TPL.
I “politici” fiorentini, tanto prodighi di “lacrime di coccodrillo” durante le dichiarazioni di voto in Consiglio Comunale, SAPPIANO CHE I TRAMVIERI CONTINUERANNO LA LORO BATTAGLIA, CON TUTTI I MEZZI LECITI A LORO DISPOSIZIONE, A FAVORE DEL SERVIZIO PUBBLICO E DELLE PROPRIE CONDIZIONI LAVORATIVE.
Se poi verranno messi in discussione anche i livelli occupazionali, i tramvieri non si vergogneranno di bussare alla porta dei vari Bonifazi, Dormentoni, Collesei, Pezza, Pierguidi, o magari anche del segretario metropolitano PD Mecacci, il cui silenzio è imbarazzante.
RSU ATAF
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