I Cobas Scuola di Trieste e la Confederazione Cobas FVG esprimono la massima indignazione per quanto accaduto in data odierna, 12 dicembre 2011, al Palazzetto dello Sport di Trieste dove Francesco è stato ucciso sul posto di lavoro ed altri compagni di lavoro sono rimasti feriti.
Esprimono la massima vicinanza alla famiglia di Francesco Pinna per questo triste evento.
Evento che è figlio non della fatalità, ma di un modo di concepire il lavoro che è fuorviante.
Era uno studente, che come tanti studenti, per affrontare le spese quotidiane sono costretti a lavorare.
E pensare che qualcuno ha parlato di squadra. Ma quale squadra, quando sono lavoratori assunti per uno o due giorni solo per fare lavori a costo ribassato e dai grandi rischi?
Lavori saltuari e precari, come precarie spesso sono le condizioni di sicurezza sul lavoro.
Quello del montaggio dei ponteggi o dei palchi per i concerti è un settore spesso caratterizzato dal lavoro in nero o in grigio. Si chiamano studenti o persone, che senza alcuna formazione preventiva sulla sicurezza sul lavoro, per quattro soldi, mettono a rischio la propria incolumità psicofisica.
E nessuno può dire di non sapere, perché è fatto più che notorio che le cose funzionano, specialmente in quel settore , in questo modo.
Nessuna giustizia, nessun Tribunale, nessuna eventuale condanna riporterà in vita Francesco.
A quando una seria prevenzione sulla sicurezza sul lavoro?
Per evitare che altri lavoratori, giovani e precari perdano la vita per il lavoro?
I Cobas invitano la cittadinanza, tutta Trieste, ad essere vicini alla famiglia di Francesco nonchè a mobilitarsi per dire basta con gli omicidi sul lavoro e nel lavoro.
Cobas Scuola Ts
Confederazione Cobas FVG
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