martedì 13 dicembre 2011

Quanti morti sul lavoro ancora?

I Cobas Scuola di Trieste e la Confederazione Cobas FVG esprimono la massima indignazione per quanto accaduto in data odierna, 12 dicembre 2011, al Palazzetto dello Sport di Trieste dove Francesco è stato ucciso sul posto di lavoro ed altri compagni di lavoro sono rimasti feriti.

Esprimono la massima vicinanza alla famiglia di Francesco Pinna per questo triste evento.

Evento che è figlio non della fatalità, ma di un modo di concepire il lavoro che è fuorviante.

Era uno studente, che come tanti studenti, per affrontare le spese quotidiane sono costretti a lavorare.

E pensare che qualcuno ha parlato di squadra. Ma quale squadra, quando sono lavoratori assunti per uno o due giorni solo per fare lavori a costo ribassato e dai grandi rischi?

Lavori saltuari e precari, come precarie spesso sono le condizioni di sicurezza sul lavoro.

Quello del montaggio dei ponteggi o dei palchi per i concerti è un settore spesso caratterizzato dal lavoro in nero o in grigio. Si chiamano studenti o persone, che senza alcuna formazione preventiva sulla sicurezza sul lavoro, per quattro soldi, mettono a rischio la propria incolumità psicofisica.

E nessuno può dire di non sapere, perché è fatto più che notorio che le cose funzionano, specialmente in quel settore , in questo modo.

Nessuna giustizia, nessun Tribunale, nessuna eventuale condanna riporterà in vita Francesco.

A quando una seria prevenzione sulla sicurezza sul lavoro?

Per evitare che altri lavoratori, giovani e precari perdano la vita per il lavoro?

I Cobas invitano la cittadinanza, tutta Trieste, ad essere vicini alla famiglia di Francesco nonchè a mobilitarsi per dire basta con gli omicidi sul lavoro e nel lavoro.

Cobas Scuola Ts

Confederazione Cobas FVG


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