mercoledì 29 dicembre 2010

Solidarietà all'Movimento dei Pastori Sardi bloccato e sequestrato dalla polizia di Maroni a Civitavecchia.

Circa 200 manifestanti sono sbarcati a Civitavecchia per manifestare il rifiuto degli accordi del de minimis sul prezzo del latte (60 centesimi al litro il prezzo pagato dagli industriali a fronte di un costo alla produzione che supera gli 80 centesimi). La loro intenzione era quella di bloccare il grande raccordo anulare per far si che si venisse a conoscenza del loro malessere e venisse riconosciuta la loro istanza direttamente dal governo. Quest'ultimo ha risposto con una repressione preventiva che a molti ha ricordato le proposte di Maroni di istituire una specie di Daspo per gli studenti. Infatti la polizia ha proibito loro di poter salire sui treni, di arrivare al luogo concordato dell'appuntamento con i pullman già noleggiati, e hanno anche pensato di dare qualche manganellata e di fermare due dei manifestanti per usarli sia come deterrente che come merce di scambio per frenare sul nascere la protesta dei pastori.
"Altro che trattato di Schengen e libero movimento delle persone" – ha dichiarato il portavoce del Movimento dei pastori sardi, Felice Floris - "Si sono comportanti in maniera vigliacca arrivando quasi alla schedatura di ognuno di noi, cosa che ci siamo naturalmente rifiutati di accettare. Per tutta risposta un pastore è stato fermato e ammanettato e liberato solo in seguito alle nostre pressioni e ad una lunga trattativa in piazza”.
In Sardegna ci sono 20.000 aziende di pastorizia che danno lavoro a oltre 50.000 persone.

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