Palazzo Vecchio è alla
frutta, anzi al razionamento della benzina
per le auto di servizio. Non era mai successo prima d’ora, salvo il
tempo di guerra, che si arrivasse al punto di dover erogare appena 10
litri di benzina per ciascuna auto comunale in circolazione, salvo
poche eccezioni fra le quali, guarda caso, sono contemplate
naturalmente le auto a disposizione del sindaco Matteo Renzi che
possono fare il pieno alla faccia delle restrizioni. Purtroppo,
abbiamo un sindaco abituato ai jet privati… La decisione rischia di
creare difficoltà ai lavoratori nello svolgimento delle attività
esterne e ulteriori disservizi che andranno ad aggravare la
situazione già carente che abbiamo avuto modo di denunciare in tante
altre occasioni.
Essere giunti a questo
punto è la più evidente dimostrazione di quanto sta succedendo:
scarseggiano i fondi e le risorse per l’acquisto di beni e servizi
e la cassa è pressoché vuota. La causa di tutto ciò? Al di là dei
tagli governativi agli enti locali, dipende dalla gestione dissennata
dell’amministrazione comunale che porta la firma del sindaco Renzi,
capace solo di tagliare gli stipendi ai dipendenti e i servizi ai
cittadini (asili nido, ecc.) e di sperperare milioni e milioni di
euro per assunzioni fiduciarie a chiamata (oltre un centinaio) e per
la promozione della propria immagine. Intanto, il bilancio comunale
fa acqua da tutte le parti, affossato dal flop della "scriteriata
e dannosa campagna di dismissioni" di parte del patrimonio
immobiliare comunale, che invece secondo il primo cittadino avrebbe
dovuto risolvere tutti i problemi finanziari dell’ente per almeno
cinque anni, e appesantito dal costo del Parco della musica per il
quale serviranno altri 100 milioni per vederlo completato. Questi
sono i frutti della politica renziana, un insieme di slogan e lanci
pubblicitari privi di contenuti, che sta dimostrando la sua
inconsistenza e fallisce miseramente, incapace di far muovere perfino
le auto in dotazione ai vari uffici del Comune. Insomma, il sindaco
Renzi, ormai tutto preso dalla sua personale campagna elettorale in
vista delle primarie del Partito democratico, non solo taglia il
salario ai dipendenti, si disinteressa di Firenze e dei fiorentini ma
ha perso anche l’ultimo briciolo di credibilità nella sua sfrenata
corsa ad accreditarsi come il prototipo del buongoverno della cosa
pubblica e del rinnovamento”.
Per
i lavoratori e lavoratrici del Comune e per i cittadini di Firenze è
ora che questa Amministrazione se ne vada a casa
COBAS COMUNE DI FIRENZE
Nessun commento:
Posta un commento