COMUNICATO STAMPA
Nessuno è al di sopra della sentenza della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato
Acqua pubblica, al TAR della Toscana le ragioni dei movimenti per la ripubblicizzazione
Al centro della prima udienza le Delibere ex-ATO2 e la remunerazione del capitale
Si
è tenuta mercoledì 6 marzo presso il TAR della Toscana l'udienza di
discussione per il ricorso, presentato dal Forum Toscano dei Movimenti
per l'Acqua e da alcuni utenti del servizio idrico, contro Acque S.p.a e
le delibere 12, 13 e 14 dell'ex-ATO2 del dicembre 2011, con cui l’ATO
si autorizzava il gestore a richiedere la remunerazione del capitale
investito, nella palese inosservanza dell'esito referendario del giugno
2011.
Nel
merito, l'udienza ha riguardato la richiesta di rinvio della
discussione, avanzata dall'AIT (ex-ATO2) e da Acque S.p.a, nell'evidente
attesa dello scadere del tempo utile per il completamento dei lavori da
parte dell'Autorità, previsto per la fine di maggio, e l'approvazione
definitiva delle tariffe per l'ex-ATO2. (NOTA: nell'ultimo documento
dell'Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas di risposta al parere del
Consiglio di Stato, si parla di 120 giorni dalla pubblicazione del 31
Gennaio, anziché il 31 marzo come detto nel documento del 28-12).
L'impostazione
tecnica dell'impianto difensivo messa in atto dall'avvocato della
controparte, ha ancora una volta fatto passare il percorso di
rimodulazione del modello tariffario, come una conseguenza derivata da
un ipotizzato vuoto normativo da riempire, del tutto inesistente, come
già esplicitamente affermato dalla Corte Costituzionale in fase di esame
della proposta referendaria, anziché come il frutto della volontà
politica ben precisa di sopperire al vuoto economico cui i gestori
sarebbero andati incontro una volta eliminata la componente di profitto.
Quello
che da sempre il Movimento sostiene è che i lavori dell'Autorità,
recepiti dalla nuova Autorità Idrica Toscana che sostituisce i 6 Ato
territoriali regionali, sono funzionali al mantenimento delle garanzie
economiche e finanziarie delle società di gestione, in solido con gli
indirizzi politici di governo, nonostante che la volontà chiara dei
cittadini derivata dall'esito dei due referendum vada in direzione della
sottrazione dei servizi locali dal mercato. L'eliminazione della
componente di profitto non è una questione tecnica da riproporre in
altre forme come previsto dal nuovo impianto tariffario, là dove si
parla di oneri finanziari e tributi.
Come
anche ribadito dal parere del Consiglio di Stato, il referendum ha un
effetto propagatorio su tutto il complesso normativo che tratta la
gestione della risorsa idrica nei termini di mercato (efficienza,
competitività..). Dunque la 'tecnologia' delle voci da inserire in
tariffa trasforma l’acqua in una merce, al pari di altri Beni Comuni
necessari alla vita e quali condizioni per l'eliminazione degli ostacoli
materiali e sociali che impediscono il pieno sviluppo della persona e
la sua partecipazione effettiva alla vita sociale, come sancito
dall'Art.3 della Costituzione.
Tra
qualche giorno si saprà se il Tribunale avrà deciso di accogliere la
richiesta di rinvio o procedere invece alla discussione collegiale del
ricorso che porterà ad una sentenza entro poche settimane.
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