venerdì 30 novembre 2012

NO TAV: una rappresaglia odiosa e strumentale


Assistiamo oggi ad un ennesimo blitz contro il movimento Notav da parte della Procura di Torino e delle forze del disordine, con una nuova raffica di arresti domiciliari ed obblighi di dimora per alcuni esponenti del movimento ed il contemporaneo assalto e distruzione del presidio Notav di Chiomonte.
Provvedimenti ed azioni strumentali e di pura e semplice rappresaglia contro chi in Valle di Susa e nel territorio si batte contro la politica di devastazione ambientale e sociale e contro la pratica della militarizzazione.
Sotto questo odioso attacco non è solo un gruppo di attivisti ma tutta una comunità che da tempo ha deciso di non piegarsi ai diktat della speculazione finanziaria e del profitto ad ogni costo, delle grandi opere e dei grandi interessi economici sulla pelle della popolazione.
Un attacco preordinato e comunque in sintonia con le ultime esternazioni del presidente del consiglio del peggiore governo degli ultimi vent’anni, che ha fatto capire come sia imminente un’altra vergognosa campagna di esproprio del diritto alla salute dei cittadini italiani attraverso la demolizione terroristica della sanità pubblica.
Si completa così il cerchio: meno o niente servizi pubblici, meno sanità, scuola, pensioni e più soldi dello stato alle grosse speculazioni finanziarie ed infrastrutturali a beneficio dei capitali privati.
Per questo la solidarietà ai Notav colpiti dalla repressione non è solo un sostegno reciproco a chi oggi lotta contro la volontà di dominio e la sopraffazione, è anche e soprattutto il naturale impegno ad essere parte di una lotta vasta e comune, di un camminare insieme a tutti coloro che oggi vedono la vita, la salute, la socialità e principi basilari di democrazia e di convivenza civile minati alla base dal potere economico, politico e istituzionale, un potere che non trova altra strada che la repressione e l’uso della forza per assicurarsi la continuità dei suoi privilegi di casta.

Siamo tutti Notav

a fianco di chi lotta contro un'opera mafiosa, dannosa, costosa,

contro la militarizzazione del territorio

e contro la rappresaglia sulla resistenza del popolo valsusino.

Liberi tutti!

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